La teoria di questo medico, col quale parla circa ogni due mesi per "raddrizzare" il dosaggio, è
Buongiorno, scrivo per il mio ragazzo, 30 anni, sportivo, alto 2 metri, peso 90/95 kg. in passato ha sofferto di attacchi di panico (prima di conoscerci) e si è rivolto ad uno specialista che gli ha somministrato una cura farmacologica a base di xanax senza proporgli alcuna psicoterapia parallela, sebbene abbia individuato la patologia di cui soffre nella "ansia anticipatoria". la teoria di questo medico, col quale parla circa ogni due mesi per "raddrizzare" il dosaggio, è: "se ti senti bene così perchè cambiare farmaco o dosaggio?". lo prende ininterrottamente da un anno. Quando ci siamo conosciuti, all'inizio della nostra relazione, avevo notato una difficoltà maggiore a raggiungere un'erezione piena e soddisfacente, ma nulla di apparentemente preoccupante, perchè poi raggiungeva l'erezione ed il rapporto si svolgeva senza problemi. da qualche tempo però proprio non si riesce a mantenere l'erezione. sostiene che non si tratta di un calo di desiderio, e psicologicamente mette in discussione la sua virilità, sebbene io cerchi di tranquillizzarlo facendogli notare che non deve dimostrarmi nulla, perchè so che è in grado... e può essere solo un periodo. oggi vive con ansia il rapporto sessuale, e questo aiuta molto meno. Vorrei che cambiasse psichiatra onestamente, ma parlare di questo lo fa sentire violato nella sua privacy... ma se non si recupera il rapporto sessuale, questa storia non potrà avere futuro.
[#1]
Gentile Utente,
ci sono diverse possibilità.
La prima è di non escludere una visita col medico andrologo per togliere qualunque dubbio.
Successivamente un secondo parere dallo psichiatra potrebbe essere opportuno.
Ma non capisco come mai non sia stata affiancata alla terapia farmacologica anche una psicoterapia, dal momento l'ansia può essere gestita in modo efficace (e questo è imparabile).
"da qualche tempo però proprio non si riesce a mantenere l'erezione...."
Bisognerebbe capire se qui è successo qualcosa che ha determinato il disturbo e se il calo del desiderio è una conseguenza oppure il contrario.
Potete rivolgervi, anche insieme, ad uno psicologo psicoterapeuta per questo.
Saluti,
ci sono diverse possibilità.
La prima è di non escludere una visita col medico andrologo per togliere qualunque dubbio.
Successivamente un secondo parere dallo psichiatra potrebbe essere opportuno.
Ma non capisco come mai non sia stata affiancata alla terapia farmacologica anche una psicoterapia, dal momento l'ansia può essere gestita in modo efficace (e questo è imparabile).
"da qualche tempo però proprio non si riesce a mantenere l'erezione...."
Bisognerebbe capire se qui è successo qualcosa che ha determinato il disturbo e se il calo del desiderio è una conseguenza oppure il contrario.
Potete rivolgervi, anche insieme, ad uno psicologo psicoterapeuta per questo.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
<<oggi vive con ansia il rapporto sessuale, e questo aiuta molto meno>>
Gentile Ragazza,
la cosa più importante da fare in questo momento da parte sua è non smettere di far sentire desiderato il suo compagno, non solo con le parole ma anche nei fatti, stando molto attenta a non urtare la sua sensibilità.
Ciò che per Lei può essere inteso come una manifestazione d'affetto o una rassicurazione, potrebbe risuonare invece in lui, ad esempio, come "pietismo" nei suoi confronti: anche per questo è fondamentale che il dialogo sia continuo e costante.
La sua iniziativa nel voler avere un rapporto potrebbe essere interpretata come impossibilità ad accettare il suo problema, invece che non dargli troppo peso e desiderare di stare comunque insieme (in fondo fare l'amore va ben al di là della semplice penetrazione).
Dopo aver effettuato una visita andrologica, come già consigliato dalla collega, credo potrebbe giovarvi una consulenza di coppia presso uno psicologo psicoterapeuta, che valutando di persona la situazione vi possa indicare la strada migliore per voi: se continuare solamente con gli incontri bimestrali con lo psichiatra, se intraprendere un percorso di coppia o una terapia individuale per il suo compagno.
Saluti.
Gentile Ragazza,
la cosa più importante da fare in questo momento da parte sua è non smettere di far sentire desiderato il suo compagno, non solo con le parole ma anche nei fatti, stando molto attenta a non urtare la sua sensibilità.
Ciò che per Lei può essere inteso come una manifestazione d'affetto o una rassicurazione, potrebbe risuonare invece in lui, ad esempio, come "pietismo" nei suoi confronti: anche per questo è fondamentale che il dialogo sia continuo e costante.
La sua iniziativa nel voler avere un rapporto potrebbe essere interpretata come impossibilità ad accettare il suo problema, invece che non dargli troppo peso e desiderare di stare comunque insieme (in fondo fare l'amore va ben al di là della semplice penetrazione).
Dopo aver effettuato una visita andrologica, come già consigliato dalla collega, credo potrebbe giovarvi una consulenza di coppia presso uno psicologo psicoterapeuta, che valutando di persona la situazione vi possa indicare la strada migliore per voi: se continuare solamente con gli incontri bimestrali con lo psichiatra, se intraprendere un percorso di coppia o una terapia individuale per il suo compagno.
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
gentile Signorina,
dal suo racconto manca la diagnosi andrologica del disagio sessuologico del suo ragazzo, prima ed indispensabile tappa diagnostica per fugare dubbi e per evitare voli pindarici disfunzionali con la fantasia.
Le allego, qualche mio articolo sul d.e., per ulteriori approfondimenti, ma considerate che il corpo ha una memoria corporea del disagio e, se non trattato, tenderà a riproporsi, incrinando autostima, coppia e sessualità.
Valutate anche la possibilità di una terapia di coppia, che lavori sulle dinamiche e sulla sessualità della vostra coppia.
Saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
dal suo racconto manca la diagnosi andrologica del disagio sessuologico del suo ragazzo, prima ed indispensabile tappa diagnostica per fugare dubbi e per evitare voli pindarici disfunzionali con la fantasia.
Le allego, qualche mio articolo sul d.e., per ulteriori approfondimenti, ma considerate che il corpo ha una memoria corporea del disagio e, se non trattato, tenderà a riproporsi, incrinando autostima, coppia e sessualità.
Valutate anche la possibilità di una terapia di coppia, che lavori sulle dinamiche e sulla sessualità della vostra coppia.
Saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Gentile Utente,
oltre a sottolineare come già hanno fatto le Colleghe la necessità di una consulenza andrologica mi stavo chiedendo il perché questa richiesta viene da Lei e non dal Suo ragazzo, come avviene spessissimo su questo sito.
Le spiegazioni potrebbero essere diverse: lui non percepisce questo problema così importante? oppure lui si vergogna? oppure Lei non vede l'ora di superare il problema sessuale della vostra coppia?
Già. perché non dimentichiamoci che questa situazione si ripercuote su entrambi, ed è alimentata da entrambi. Immagino che il Suo ragazzo sappia che Lei ci ha inoltrato questa richiesta. Ebbene sarebbe molto importante confrontarvi sulla Sua richiesta e sulle nostre risposte.
Infatti non credo che la soluzione passi attraverso il cambio di un farmaco: in questi casi nulla funziona come il ripristinare un'attenta comunicazione di coppia su aspetti solitamente intimi e imbarazzanti.
oltre a sottolineare come già hanno fatto le Colleghe la necessità di una consulenza andrologica mi stavo chiedendo il perché questa richiesta viene da Lei e non dal Suo ragazzo, come avviene spessissimo su questo sito.
Le spiegazioni potrebbero essere diverse: lui non percepisce questo problema così importante? oppure lui si vergogna? oppure Lei non vede l'ora di superare il problema sessuale della vostra coppia?
Già. perché non dimentichiamoci che questa situazione si ripercuote su entrambi, ed è alimentata da entrambi. Immagino che il Suo ragazzo sappia che Lei ci ha inoltrato questa richiesta. Ebbene sarebbe molto importante confrontarvi sulla Sua richiesta e sulle nostre risposte.
Infatti non credo che la soluzione passi attraverso il cambio di un farmaco: in questi casi nulla funziona come il ripristinare un'attenta comunicazione di coppia su aspetti solitamente intimi e imbarazzanti.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#5]
Gentile utente,
Mi colpisce il fatto che sia lei a scrivere e quindi immagino che l'aspetto principale che ci vuole mostrare è la sua difficoltà, signora, a mantenere viva questa relazione in cui il suo compagno ha problemi sessuali, ma non vuole cambiare psichiatra.
Le difficoltà di erezione psicogene hanno a che fare più con la vostra relazione che con ipotetici traumi passati dell'uomo. Chiedetevi quali sono i vostri problemi di relazione al di là del sesso e se avete intenzione di risolverli tra voi o con l'aiuto di un/una psicoterapeuta.
Cordialmente
Mi colpisce il fatto che sia lei a scrivere e quindi immagino che l'aspetto principale che ci vuole mostrare è la sua difficoltà, signora, a mantenere viva questa relazione in cui il suo compagno ha problemi sessuali, ma non vuole cambiare psichiatra.
Le difficoltà di erezione psicogene hanno a che fare più con la vostra relazione che con ipotetici traumi passati dell'uomo. Chiedetevi quali sono i vostri problemi di relazione al di là del sesso e se avete intenzione di risolverli tra voi o con l'aiuto di un/una psicoterapeuta.
Cordialmente
Dr. Edoardo Riva
Psicologo, Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.5k visite dal 26/02/2012.
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