Se non puoi cambiare le cose, cambia il tuo atteggiamento verso le cose...
Non creerò un lungo monologo sulla mia vita riesumando passo per passo gli eventi negativi (o pseudo-negativi) che oggi mi hanno spinta a scrivere su questo forum. Non ne sono capace, o forse non saprei da dove iniziare, eppure forse avrei tante cose da dire.
Forse, so qual è oggi il mio problema...ma non conosco gli eventi che mi hanno portata ad esso...
Oggi, se scrivo qui, è perché questa mattina ho fatto un salto nel passato, ed ho rivalutato alcuni aspetti che fino a ieri avevo sottovalutato. E' stato come rivedere un film per una seconda volta: la prima volta ti concentri sulla storia e sugli eventi portanti del film, ma la seconda volta ci si sofferma sui particolari...quelli piccoli, quelli che la prima volta c'erano sfuggiti.
Mi sono accorta che da un anno a questa parte, ho dato priorità a cose sbagliate sprecando inutilmente delle energie. Da un anno a questa parte il mio desiderio più grande era di RIUSCIRE A CAMBIARE LE COSE che non mi piacevano. Non ci sono mai riuscita. Ho parlato, mi sono espressa, ma non sono mai riuscita a cambiare ciò che volevo cambiasse. Così, giunsi ad una conclusione: non tutte le cose possono essere cambiate.
Qualche settimana fa, mentre aspettavo il mio turno dal parrucchiere, lessi distrattamente su un giornale le domande di un test sull'autostima. Oltre a rendermi conto che ho l'autostima sotto le suole delle scarpe, sono rimasta colpita da una domanda che recitava : "Credi che cambiare atteggiamento possa cambiare le cose?" La mia risposta? No.
Poi, questa mattina, navigando sul web ho trovato questa frase "Se non puoi cambiare le cose, cambia il tuo atteggiamento verso le cose".
Mi chiedo quanto abbia di vero questa frase. Forse è così? Forse è questo il mio problema? Forse cambiando il mio atteggiamento verso le cose, le cose possono realmente cambiare? Funziona così?
Forse il mio problema, attualmente, sono io....
Forse, so qual è oggi il mio problema...ma non conosco gli eventi che mi hanno portata ad esso...
Oggi, se scrivo qui, è perché questa mattina ho fatto un salto nel passato, ed ho rivalutato alcuni aspetti che fino a ieri avevo sottovalutato. E' stato come rivedere un film per una seconda volta: la prima volta ti concentri sulla storia e sugli eventi portanti del film, ma la seconda volta ci si sofferma sui particolari...quelli piccoli, quelli che la prima volta c'erano sfuggiti.
Mi sono accorta che da un anno a questa parte, ho dato priorità a cose sbagliate sprecando inutilmente delle energie. Da un anno a questa parte il mio desiderio più grande era di RIUSCIRE A CAMBIARE LE COSE che non mi piacevano. Non ci sono mai riuscita. Ho parlato, mi sono espressa, ma non sono mai riuscita a cambiare ciò che volevo cambiasse. Così, giunsi ad una conclusione: non tutte le cose possono essere cambiate.
Qualche settimana fa, mentre aspettavo il mio turno dal parrucchiere, lessi distrattamente su un giornale le domande di un test sull'autostima. Oltre a rendermi conto che ho l'autostima sotto le suole delle scarpe, sono rimasta colpita da una domanda che recitava : "Credi che cambiare atteggiamento possa cambiare le cose?" La mia risposta? No.
Poi, questa mattina, navigando sul web ho trovato questa frase "Se non puoi cambiare le cose, cambia il tuo atteggiamento verso le cose".
Mi chiedo quanto abbia di vero questa frase. Forse è così? Forse è questo il mio problema? Forse cambiando il mio atteggiamento verso le cose, le cose possono realmente cambiare? Funziona così?
Forse il mio problema, attualmente, sono io....
[#1]
gentile utente la frase è più che vera. al punto tale che molte psicoterapie si prefiggono proprio lo scopo di modificare la visione delle cose non potendo modificare le cose.
Se ci riesce da sola è ok altrimenti può sempre ricorrere ad uno specialista.
saluti
Se ci riesce da sola è ok altrimenti può sempre ricorrere ad uno specialista.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Ex utente
A questo punto la domanda mi sorge spontanea: cosa si intende per "cambiare atteggiamento verso le cose"?
Dovrei diventare apatica nei confronti di tutto ciò che fino a ieri è stato il mio centro di gravità?
Cambiare il mio atteggiamento verso le cose, comporterebbe un cambiamento solo da parte mia: le cose continuerebbero a non cambiare, solo che le vedrei in modo diverso da prima. E' una considerazione giusta?
Dovrei diventare apatica nei confronti di tutto ciò che fino a ieri è stato il mio centro di gravità?
Cambiare il mio atteggiamento verso le cose, comporterebbe un cambiamento solo da parte mia: le cose continuerebbero a non cambiare, solo che le vedrei in modo diverso da prima. E' una considerazione giusta?
[#3]
Gentile Ragazza,
le cito a memoria una massima orientale, di cui non ricordo le esatte parole, ma il senso è ugualmente comprensibile: "E' più facile proteggersi i piedi con delle pantofole, piuttosto che ricoprire di tappeti tutta la Terra".
Spesso si cerca invano di modificare il mondo che ci circonda, non rendendosi conto che se iniziamo a cambiare noi, inevitabilmente anche il resto non sarà più lo stesso.
Ha raggiunto una consapevolezza importante: ne faccia tesoro e la consideri non un punto d'arrivo, ma un punto di partenza per un nuovo modo di approcciarsi alla sua vita.
Questo vale anche per il passato: ciò che è stato non è magari più modificabile, ma possiamo cambiarne la "lettura" che ne diamo dentro noi stessi e, in questo modo, rendere diversa la narrativa personale della nostra storia, con ricadute spesso positive sul nostro presente.
Cordiali saluti.
le cito a memoria una massima orientale, di cui non ricordo le esatte parole, ma il senso è ugualmente comprensibile: "E' più facile proteggersi i piedi con delle pantofole, piuttosto che ricoprire di tappeti tutta la Terra".
Spesso si cerca invano di modificare il mondo che ci circonda, non rendendosi conto che se iniziamo a cambiare noi, inevitabilmente anche il resto non sarà più lo stesso.
Ha raggiunto una consapevolezza importante: ne faccia tesoro e la consideri non un punto d'arrivo, ma un punto di partenza per un nuovo modo di approcciarsi alla sua vita.
Questo vale anche per il passato: ciò che è stato non è magari più modificabile, ma possiamo cambiarne la "lettura" che ne diamo dentro noi stessi e, in questo modo, rendere diversa la narrativa personale della nostra storia, con ricadute spesso positive sul nostro presente.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#4]
Gentile ragazza, non diventare apatica ma interpretare in modo più funzionale e meno drastico gli eventi che ci accadono. Osservare con attribuzione di significati alternativi e meno catastrofici le situazione che subiamo.
Epitteto scriveva: il mondo non è ne brutto ne bello siamo noi che gli attribuiamo significati brutti /e o belli.
Se si accetta questo modo di vedere e ci si lascia aisutare si ha una buona porbabilità di raggiungere l'obiettivo. se ci si fossilizza sulla questione "è il mondo che è brutto e deve cambiare" ci stiamo costruendo la strada verso la sofferenza.
a volte è solo una scelta.
saluti
Epitteto scriveva: il mondo non è ne brutto ne bello siamo noi che gli attribuiamo significati brutti /e o belli.
Se si accetta questo modo di vedere e ci si lascia aisutare si ha una buona porbabilità di raggiungere l'obiettivo. se ci si fossilizza sulla questione "è il mondo che è brutto e deve cambiare" ci stiamo costruendo la strada verso la sofferenza.
a volte è solo una scelta.
saluti
[#5]
Ex utente
E' un pò come la storia del vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? E' probabile che attualmente io quel bicchiere lo veda mezzo vuoto. Potrei modificare il mio atteggiamento tanto da riuscirlo a vedere mezzo pieno...ma la quantità d'acqua al suo interno rimarrebbe sempre la stessa.
Questo per dire che, pur volendo, sarà sempre e solo il mio atteggiamento a cambiare, non le cose in sè...e questo come dovrebbe aiutarmi?
Questo per dire che, pur volendo, sarà sempre e solo il mio atteggiamento a cambiare, non le cose in sè...e questo come dovrebbe aiutarmi?
[#6]
Gentile ragazza,
Una delle più' attuali teorie psicologiche indica che l'individuo non e' una monade isolata ma si trova in una relazione contina con il suo contesto. E in tale interazione modifica il contesto e viene modificato dal contesto. Immaginare/percepire, autopercepire di non avere valore porta l'interessato ad assumere atteggiamenti ritirati, passivi, difensivi che verranno percepiti dal suddetto contesto che tendera' a 'rispondere'/ reagire a tali atteggiamenti in modo corrispondente. Penso che questa teoria abbia ispirato la frase che l'ha colpita circa la possibilita' dell'individuo di "modcare il contesto"
Naturalmente la possibilita' di usufruire di "gradi di liberta' nell'interazione con l'esterno presuppone una personalita' flessibile, priva di problematiche profonde, perche' in questo caso per il nostro ipotetico individuo non sara' possibile governare il proprio atteggiamento verso il contesto. E' una sensazione sgradevole questa ma più' frequente di quello che si pensa: Tuttavia e' recuperabile in quanto con un aiuto da parte di uno specialista e' possibile ' esplorare le dimensioni conflittuali che rendono poco flessibile il modo di rapportarsi al contesto. Questo lavoro e' bene che sia fatto individualmente e a mio parere con tecniche di analisi psicodinamica o psicoanalitica.
che permettono di bypassare le difese coscienti che vengono erette a difesa della propria abitudine ad esibire un certo atteggiamento.
Mi auguro di avere stimolato la Sua curiosita' e il Suo interesse su tali dinamiche.
Cordiali saluti
Una delle più' attuali teorie psicologiche indica che l'individuo non e' una monade isolata ma si trova in una relazione contina con il suo contesto. E in tale interazione modifica il contesto e viene modificato dal contesto. Immaginare/percepire, autopercepire di non avere valore porta l'interessato ad assumere atteggiamenti ritirati, passivi, difensivi che verranno percepiti dal suddetto contesto che tendera' a 'rispondere'/ reagire a tali atteggiamenti in modo corrispondente. Penso che questa teoria abbia ispirato la frase che l'ha colpita circa la possibilita' dell'individuo di "modcare il contesto"
Naturalmente la possibilita' di usufruire di "gradi di liberta' nell'interazione con l'esterno presuppone una personalita' flessibile, priva di problematiche profonde, perche' in questo caso per il nostro ipotetico individuo non sara' possibile governare il proprio atteggiamento verso il contesto. E' una sensazione sgradevole questa ma più' frequente di quello che si pensa: Tuttavia e' recuperabile in quanto con un aiuto da parte di uno specialista e' possibile ' esplorare le dimensioni conflittuali che rendono poco flessibile il modo di rapportarsi al contesto. Questo lavoro e' bene che sia fatto individualmente e a mio parere con tecniche di analisi psicodinamica o psicoanalitica.
che permettono di bypassare le difese coscienti che vengono erette a difesa della propria abitudine ad esibire un certo atteggiamento.
Mi auguro di avere stimolato la Sua curiosita' e il Suo interesse su tali dinamiche.
Cordiali saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#7]
Gentile ragazza,
ho letto con attenzione la sua storia e non mi stupisce il fatto che a sollevare un interrogativo talvolta è una domanda apparentemente banale.
Trovo interessante la risposta, che lei fa sua, circa la possibilità di modificare il suo atteggiamento rispetto alle cose che la circondano. Al tempo stesso io mi porrei l'interrogativo circa il perchè ha mantenuto per un certo tempo un comportamento che ha lasciato sostanzialmente le cose immutate.
Lei dico questo non per smontare qualche massima che trova interessante ma per cercare di mettere in discussione qualcosa che è parte di lei e che probabilmente continuerà a sussistere se non si opera un'analisi di come tale dinamica si articola.
Consideri, infine, che la modalità di girare intorno alle questioni, più o meno importanti della nostra vita lasciandole sostanzialmente immutate, vorrà dire pure qualcosa che ha a che fare con noi stessi......Aggiungerei che ha a che fare con la nostra articolazione del desiderio....
Le suggerisco inoltre, se le va, di parlarne con uno Psicologo. Trovo che iniziare un percorso psicoterapico le sarebbe di grande aiuto.
Le auguro una buona giornata,
saluti
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
ho letto con attenzione la sua storia e non mi stupisce il fatto che a sollevare un interrogativo talvolta è una domanda apparentemente banale.
Trovo interessante la risposta, che lei fa sua, circa la possibilità di modificare il suo atteggiamento rispetto alle cose che la circondano. Al tempo stesso io mi porrei l'interrogativo circa il perchè ha mantenuto per un certo tempo un comportamento che ha lasciato sostanzialmente le cose immutate.
Lei dico questo non per smontare qualche massima che trova interessante ma per cercare di mettere in discussione qualcosa che è parte di lei e che probabilmente continuerà a sussistere se non si opera un'analisi di come tale dinamica si articola.
Consideri, infine, che la modalità di girare intorno alle questioni, più o meno importanti della nostra vita lasciandole sostanzialmente immutate, vorrà dire pure qualcosa che ha a che fare con noi stessi......Aggiungerei che ha a che fare con la nostra articolazione del desiderio....
Le suggerisco inoltre, se le va, di parlarne con uno Psicologo. Trovo che iniziare un percorso psicoterapico le sarebbe di grande aiuto.
Le auguro una buona giornata,
saluti
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>E' un pò come la storia del vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? E' probabile che attualmente io quel bicchiere lo veda mezzo vuoto. Potrei modificare il mio atteggiamento tanto da riuscirlo a vedere mezzo pieno...ma la quantità d'acqua al suo interno rimarrebbe sempre la stessa.
Questo per dire che, pur volendo, sarà sempre e solo il mio atteggiamento a cambiare, non le cose in sè...e questo come dovrebbe aiutarmi?
Gentile utente, la sua considerazione riguarda tutte le cose importanti della sua vita o più specificamente qualche ambito più ristretto?
Le "filosofie di vita" sono massime generiche, che vanno però calate nella realtà.
Un discorso è dire: "Devo accettare qualsiasi cosa mi capiti, senza sforzarmi di perseguire con impegno le mie mete", altro è dire "Ci sono cose che vale la pena cercare di cambiare, ed altre che vale la pena cercare di accettare, impegnando le proprie energie nelle prime".
Non è esattamente la stessa cosa, no?
Le allego il link ad un filmato, che a me ha insegnato tanto. Contiene una risposta abbastanza diretta agli interrogativi che lei solleva, non l'unica nè forse la migliore possibile; ma a me piace.
http://www.youtube.com/watch?v=k-rEHMic2KY
Cordialmente
Questo per dire che, pur volendo, sarà sempre e solo il mio atteggiamento a cambiare, non le cose in sè...e questo come dovrebbe aiutarmi?
Gentile utente, la sua considerazione riguarda tutte le cose importanti della sua vita o più specificamente qualche ambito più ristretto?
Le "filosofie di vita" sono massime generiche, che vanno però calate nella realtà.
Un discorso è dire: "Devo accettare qualsiasi cosa mi capiti, senza sforzarmi di perseguire con impegno le mie mete", altro è dire "Ci sono cose che vale la pena cercare di cambiare, ed altre che vale la pena cercare di accettare, impegnando le proprie energie nelle prime".
Non è esattamente la stessa cosa, no?
Le allego il link ad un filmato, che a me ha insegnato tanto. Contiene una risposta abbastanza diretta agli interrogativi che lei solleva, non l'unica nè forse la migliore possibile; ma a me piace.
http://www.youtube.com/watch?v=k-rEHMic2KY
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 24.1k visite dal 26/02/2012.
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