Pensiero fisso
sono un ragazzo di 32 anni che dopo aver fumato una canna di mariuana circa quattro anni fa e non essendone un consumatore cronico ma solo sporatico ho avuto un attacco di panico causato dal pensiero che fossi potuto impazzire! Da li' e' incominciato il mio calvario pensando di essermi modificato il cervello, ho incominciato ad aver sempre piu' attacchi frequenti finche' mi sono dovuto rivolgere ad uno specailista (psichiatra) perche' mi stavo rovinando la vita ! dopo sei mesi nelle quali la cura non mi dava risulati anzi mi creava disagi ancora piu' sgradevoli, mi sono rivolto ad un altro tipo di percorso quello cognitivo comportamentale, e devo dire che ho ripreso a vivere ! ho dovuto fare questo preambolo in quanto la situazione adesso a distanza di tre anni e' molto migliorata, sono quasi al cento per cento autossufficente tranne per il discorso macchina che non riesco ancora ad affrontare lunghi percorsi da solo, ma il problema e' che ho sempre un chiodo fisso causato dal pensiero che mi ha fatto scaturire tutte le mie paura, ossia quello di perdere il controllo !! Seguendo il modello di riferimento cognitivo comportamentale ho eliminato dal mio vocabolario tutte le domande che incomincavano con il se e se !!! automaticamente quasi tutti i sintomi si sono attenuati ma la prima grande domanda che mi ha fatto scatenare tutto e' sempre li' io non le dò peso eppure e' li che mi tormenta tutto il giorno !! a volte vorrei cambiare ancora orientamento psicologico ma il discorso che ricomincaiare un altro iter magari diverso mi deprime in quanto ormai questo e' il quarto tentativo con specialisti diversi !! cosa mi consiglia di fare ? Per farle capire meglio la mia situazione potrei dirle che prima di quel attacco di panico ho convissuto con una persona che aveva avuto prima di me quei problemi legati alla paura di aver perso il contollo sotto l'effetto di un acido però! premetto che io non ho mai fatto uso di nessun tipo di droghe nemmeno l'alcol, nell unica situazione che ho dato un tiro ad una canna ho subito pensato e se adesso mi succedesse come a quel mio amico !!!! Avevo bisogno di sfogarmi un po' e vi ringrazio anticipatamente, e' un argomento che tengo dentro di me per aver paura di essere giudicato un drogato quando io non lo sono !! sono disposto ad ascoltare qualsiasi vostro consiglio un vostro fan
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Gentile Utente,
attualmente la psicoterapia è affiancata anche dall'assunzione di farmaci?
Da quanto scrive è evidente che alcuni risultati siano stati raggiunti, ma ritengo che effettivamente ci sia ancora del "lavoro" da fare: quali sono stati gli obiettivi concordati con il terapeuta?
attualmente la psicoterapia è affiancata anche dall'assunzione di farmaci?
Da quanto scrive è evidente che alcuni risultati siano stati raggiunti, ma ritengo che effettivamente ci sia ancora del "lavoro" da fare: quali sono stati gli obiettivi concordati con il terapeuta?
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
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La ringrazio per l'entusiasmo con cui si rivolge al nostro servizio e spero di poterle essere utile.
Io utilizzo un approccio terapeutico diverso da quello cognitivo-comportamentale, per cui posso parlarle più che altro dal mio punto di vista.
Ritengo che se i suoi sintomi si sono attenuati in maniera così rilevante, la terapia abbia dato i suoi frutti.
Forse, però, ora potrebbe esserle utile seguire un percorso psicodinamico che le permetta di entare un po' più in contatto con quella parte intima di sè che ha "il timore di perdere il controllo", guardando a questa tematica nei diversi significati che può assumere nella sua vita.
Cambiare terapia non è un fallimento, ma cercare ciò di cui si ha bisogno, nei diversi momenti di evoluzione personale.
Un saluto.
Io utilizzo un approccio terapeutico diverso da quello cognitivo-comportamentale, per cui posso parlarle più che altro dal mio punto di vista.
Ritengo che se i suoi sintomi si sono attenuati in maniera così rilevante, la terapia abbia dato i suoi frutti.
Forse, però, ora potrebbe esserle utile seguire un percorso psicodinamico che le permetta di entare un po' più in contatto con quella parte intima di sè che ha "il timore di perdere il controllo", guardando a questa tematica nei diversi significati che può assumere nella sua vita.
Cambiare terapia non è un fallimento, ma cercare ciò di cui si ha bisogno, nei diversi momenti di evoluzione personale.
Un saluto.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#3]
"ho sempre un chiodo fisso causato dal pensiero che mi ha fatto scaturire tutte le mie paura, ossia quello di perdere il controllo..."
Gentile Utente,
Il tema del controllo e della libertà sono basilari in una psicoterapia cognitivo-comportamentale di un paziente che soffre di attacchi di panico.
Il lavoro fatto fin qui ha permesso la riduzione del sintomo.
Ora è il momento di lavorare sulle credenze disfunzionali che, in parte, mantengono il problema.
Non ho capito se attualmente Lei è ancora in terapia con lo stesso terapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale oppure se ha terminato quel percorso e vorrebbe iniziarne un altro.
Perchè nel primo caso sarebbe opportuno continuare e lavorare sugli aspetti cognitivi (idee, credenze e significati sulla paura di perdere il controllo). Ma anche nel secondo caso, se si è trovato così bene con il trattamento cognitivo-comportamentale (ha ripreso a vivere!) potrebbe contattare lo stesso professionista.
Infine tenga presente che le evidenze empiriche indicano proprio la terapia cognitivo-comportamentale come la più efficace proprio per il trattamento dei disturbi d'ansia.
Un cordiale saluto,
Gentile Utente,
Il tema del controllo e della libertà sono basilari in una psicoterapia cognitivo-comportamentale di un paziente che soffre di attacchi di panico.
Il lavoro fatto fin qui ha permesso la riduzione del sintomo.
Ora è il momento di lavorare sulle credenze disfunzionali che, in parte, mantengono il problema.
Non ho capito se attualmente Lei è ancora in terapia con lo stesso terapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale oppure se ha terminato quel percorso e vorrebbe iniziarne un altro.
Perchè nel primo caso sarebbe opportuno continuare e lavorare sugli aspetti cognitivi (idee, credenze e significati sulla paura di perdere il controllo). Ma anche nel secondo caso, se si è trovato così bene con il trattamento cognitivo-comportamentale (ha ripreso a vivere!) potrebbe contattare lo stesso professionista.
Infine tenga presente che le evidenze empiriche indicano proprio la terapia cognitivo-comportamentale come la più efficace proprio per il trattamento dei disturbi d'ansia.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 25/02/2012.
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Approfondimento su Ansia
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