Paura accertamenti clinici
Gentili dottori.
Ho una paura folle a sottopormi a qualsiasi tipo di accertamento. Mi spiego: sono consapevole della necessità di controlli periodici, anche per aver potuto purtroppo verificare, a causa di esperienze familiari, che la trascuratezza, in questo campo, può rivelarsi fatale, o quasi.
Tuttavia non riesco a considerare nemmeno dei banali esami del sangue come controlli di routine: vado in agitazione giorni prima del prelievo, attendo con ansia i risultati e, in caso di necessità di ulteriori accertamenti) temo sempre di imbattermi in medici poco onesti, che possano indirizzarmi ad interventi medici o chirurgici magari superflui, per guadagnare il più possibile dalle mie paure.
Vorrei sapere, se possibile, innanzitutto, quali controlli di routine (esami del sangue e strumentali) sono necessari alla mia età (donna, 45 anni), e ogni quanto tempo vanno effettuati.
In che modo devo affrontare queste mie paure? Vorrei delle linee guida, vi prego. Sono stanca di entrare in agitazione...
Ho una paura folle a sottopormi a qualsiasi tipo di accertamento. Mi spiego: sono consapevole della necessità di controlli periodici, anche per aver potuto purtroppo verificare, a causa di esperienze familiari, che la trascuratezza, in questo campo, può rivelarsi fatale, o quasi.
Tuttavia non riesco a considerare nemmeno dei banali esami del sangue come controlli di routine: vado in agitazione giorni prima del prelievo, attendo con ansia i risultati e, in caso di necessità di ulteriori accertamenti) temo sempre di imbattermi in medici poco onesti, che possano indirizzarmi ad interventi medici o chirurgici magari superflui, per guadagnare il più possibile dalle mie paure.
Vorrei sapere, se possibile, innanzitutto, quali controlli di routine (esami del sangue e strumentali) sono necessari alla mia età (donna, 45 anni), e ogni quanto tempo vanno effettuati.
In che modo devo affrontare queste mie paure? Vorrei delle linee guida, vi prego. Sono stanca di entrare in agitazione...
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Gentile Signora,
per quanto riguarda i controlli di routine, meglio affidarsi al suo medico di famiglia che la conosce di persona, conosce la sua storia clinica ed eventuali familiarità, per cui può consigliarle di volta in volta gli accertamenti mirati da effettuare.
Questa ansia rispetto alla sua salute è recente o l'accompagna da tempo?
La sua agitazione è esclusivamente riferita a temi che riguardano la saute o è più pervasiva?
per quanto riguarda i controlli di routine, meglio affidarsi al suo medico di famiglia che la conosce di persona, conosce la sua storia clinica ed eventuali familiarità, per cui può consigliarle di volta in volta gli accertamenti mirati da effettuare.
Questa ansia rispetto alla sua salute è recente o l'accompagna da tempo?
La sua agitazione è esclusivamente riferita a temi che riguardano la saute o è più pervasiva?
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
sono stata sempre un tipo ansioso. Sin da piccola ho avuto episodi di fobie (paura di star male, di uscire da sola, di viaggiare da sola, fuori città, ecc.) risolti grazie alla forza di volontà e all'aiuto di una mamma molto forte, che mi ha sempre dato sicurezza, aiutandomi a capire che si trattava solo di mie "fantasie" e non di problemi reali. I miei problemi, però, sono stati sempre relativi alla paura di ammalarmi e all'idiosincrasia per i controlli medici (la mamma di cui parlo, oggi 72enne, è sempre stata forte di carattere, ma estremamente cagionevole di salute, e per la sua vita ho più volte temuto). Negli altri campi della mia vita, studio, lavoro, eccetera, non ho mai avuto problemi, essendomi laureata a pieni voti e avendo conquistato un posto di lavoro sicuro, abbastanza presto. Sono sposata e ho un bambino di dieci anni (di cui, ovviamente, sono una mamma ansiosa!), con un marito affettuoso e protettivo, ma, sostanzialmente, sulle cose che contano, non faccio un passo certo senza l'approvazione dei miei. Come farò quando loro non ci saranno più? Ho i miei fratelli, ma hanno le loro famiglie e i loro problemi e non vorrei che alla lunga, anche il mio di marito, uomo concreto e positivo, si stancasse, preferendo alla mia compagnia quella di una donna più sicura di sé! Aiuto.
sono stata sempre un tipo ansioso. Sin da piccola ho avuto episodi di fobie (paura di star male, di uscire da sola, di viaggiare da sola, fuori città, ecc.) risolti grazie alla forza di volontà e all'aiuto di una mamma molto forte, che mi ha sempre dato sicurezza, aiutandomi a capire che si trattava solo di mie "fantasie" e non di problemi reali. I miei problemi, però, sono stati sempre relativi alla paura di ammalarmi e all'idiosincrasia per i controlli medici (la mamma di cui parlo, oggi 72enne, è sempre stata forte di carattere, ma estremamente cagionevole di salute, e per la sua vita ho più volte temuto). Negli altri campi della mia vita, studio, lavoro, eccetera, non ho mai avuto problemi, essendomi laureata a pieni voti e avendo conquistato un posto di lavoro sicuro, abbastanza presto. Sono sposata e ho un bambino di dieci anni (di cui, ovviamente, sono una mamma ansiosa!), con un marito affettuoso e protettivo, ma, sostanzialmente, sulle cose che contano, non faccio un passo certo senza l'approvazione dei miei. Come farò quando loro non ci saranno più? Ho i miei fratelli, ma hanno le loro famiglie e i loro problemi e non vorrei che alla lunga, anche il mio di marito, uomo concreto e positivo, si stancasse, preferendo alla mia compagnia quella di una donna più sicura di sé! Aiuto.
[#3]
gentile Signora, lei è ancora una giovane donna e a prescindere dagli esami di routine a cui è comunque giusto sottoporsi con una cadenza che (come giustamente le ha indicato la collega) deve esserle suggerita dal suo medico curante, tutte le eccessive preoccupazioni e ansie per la salute, non confermate da quadri medico clinici acuti o cronici, che interferiscono con la sua serenità, devono considerarsi frutto poco gradito di un possibile quadro ansioso.
Provi a confrontarsi con uno psicoterapeuta, le sarà sicuramente di giovamento per lei stessa innanzitutto e di conseguenza anche per le sue relazioni familiari e per il suo rapporto con il bambino.
Cordiali saluti
Provi a confrontarsi con uno psicoterapeuta, le sarà sicuramente di giovamento per lei stessa innanzitutto e di conseguenza anche per le sue relazioni familiari e per il suo rapporto con il bambino.
Cordiali saluti
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it
[#4]
Gentile Signora,
La paura degli accertamenti sembra esse il sintomo offerto di una situazione piu'complessa.
L' attenzione al corpo ed ai suoi eventuali malanni, solitamente fa trasparire un possibile disagio in altra sede, non corporea.
Una possibile consulenza di tipo psicologico -psicoterapico, potrebbe rappresentare una soluzione, almenno in termini di chiarimento sul suo sentire, le linee guida verranno solo in seguito.
Saluti
La paura degli accertamenti sembra esse il sintomo offerto di una situazione piu'complessa.
L' attenzione al corpo ed ai suoi eventuali malanni, solitamente fa trasparire un possibile disagio in altra sede, non corporea.
Una possibile consulenza di tipo psicologico -psicoterapico, potrebbe rappresentare una soluzione, almenno in termini di chiarimento sul suo sentire, le linee guida verranno solo in seguito.
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Gentile Signora,
a questo punto inutile dirle che gli accertamenti di routine andrebbero fatti, questo lo sa bene anche lei. Piuttosto io prenderei in considerazioni la sua domanda relativa ad una sofferenza psicologica che lei, giustamente, chiama ansia.
Questa modalità di affrontare determinate situazioni, che le piaccia o no, dicono qualcosa di se stessa, cosa che non va assolutamente rigettata o rifiutata a tutti i costi.
Consideri queste modalità come strumenti, necessari, che la riparano da qualcos'altro molto più doloroso per lei.
Le consiglio quindi di incontrare uni specialista Psicologo per cercare di capirne qualcosa di più......Ovviamente è preliminare che si fidi......altrimenti non serve a nulla.
Nella speranza di esserle stato un minimo di aiuto,
le auguro una buona serata.
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
a questo punto inutile dirle che gli accertamenti di routine andrebbero fatti, questo lo sa bene anche lei. Piuttosto io prenderei in considerazioni la sua domanda relativa ad una sofferenza psicologica che lei, giustamente, chiama ansia.
Questa modalità di affrontare determinate situazioni, che le piaccia o no, dicono qualcosa di se stessa, cosa che non va assolutamente rigettata o rifiutata a tutti i costi.
Consideri queste modalità come strumenti, necessari, che la riparano da qualcos'altro molto più doloroso per lei.
Le consiglio quindi di incontrare uni specialista Psicologo per cercare di capirne qualcosa di più......Ovviamente è preliminare che si fidi......altrimenti non serve a nulla.
Nella speranza di esserle stato un minimo di aiuto,
le auguro una buona serata.
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it
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