Sindrome di peter pan

Spett.li Dott.ri
Ho 27 anni e da qualche mese sono insieme ad un ragazzo di 26 ; solo con il tempo e conoscendo il suo passato ho realizzato la probabilità che sia affetto dalla Sindrome di Peter pan (per quanto possano essere veritiere le info in rete) .
Il quadro sembra coincidere...lo ha ammesso lui stesso comunque che ha paura di crescere e soffre tanto la distanza dei genitori(facciamo un lavoro che ci costringe a stabilirci fuori regione ma abitiamo in alloggi pertinenti al lavoro non conviviamo);
inoltre:
sua madre soffrì, di depressione
non riesce ad affrontare con serenità i problemi
ansioso e spesso aggressivo nel rispondere e con poca pazienza
I genitori purtroppo gli hanno sempre coperto le spalle qualsiasi cosa facesse e ad oggi non riesce a proseguire da solo;mi rendo conto che mi ha preso come punto di riferimento perchè ho un carattere più sicuro e deciso. Ora mi chiedo al di là di convincerlo ad un consulto medico come posso aiutarlo a curare questa patologia mentale.Ci tengo tanto a lui e non provo rancore alle mille litigate perchè individuo il suo malessere ma non posso fare questa vita per sempre VORREI FARE LA SUA DONNA NON LA SUA PSICOLOGA. :)
Vi ringrazio e perdonatemi se ho azzardato una diagnosi...ma è la voglia di una soluzione.
GRAZIE
[#1]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Gentile ragazza,
la cosiddetta "sindrome di Peter Pan" non è un disturbo psicologico in senso classico, cioè non rientra in alcuna categoria diagnostica "ufficiale". detto questo, il problema, a livello sociale è sentito, poiché molti adulti hanno un comportamento infantile e un rifiuto di qualsiasi tipo di responsabilità, atteggiamenti che comunemente lasciano pensare a queste persone come a degli eterni bambini cresciuti solo fisicamente: dei Peter Pan appunto.
Dunque non è una patologia mentale. Ora non sappiamo se il suo ragazzo possa o meno avere qualche disturbo specifico, ciò andrebbe appurato, ma la mancanza di responsabilità e la paura di crescere accomunano molti giovani adulti oggigiorno.
Qualche colloquio con uno psicologo (certo che non può essere lei, ciò guasterebbe anche il vostro rapporto) potrà aiutare il ragazzo a fare maggiore chiarezza su di se.
Lei fa bene ad essere "solo" la sua donna e a non volere un rapporto in cui fa anche da "mamma" o da "psicologa", ciò metterà lui nella condizione di crescere per starle vicino se non vorrà perderla.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile signorina,
Come le ha gia' detto giustamente il collega, la presunta sindrome di peter pan, non e' una patologia mentale, non la trova in nessun manuale come DSMIV, o simili.
Il web, inoltre non e' un clinico, ma un grande contenitore che tutto mostra , ma niente spiega.
"Io ti salvero' " , caratterizza spesso molti comporatamenti femminili, ma solo se il suo fidanzato avvertira' di vivere un disagio, se il disagio e' cioe' ego-distonico, in conflito con il suo io, potra' chiedere una consulenza psicologica, altrimenti ne' lei, ne' nessun altro, potete sostituirvi a lui.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it