Cadenza sedute di psicoterapia e durata di una psicoterapia

Gentile dottore
negli ultimi anni ho avuto una sessualita' altalenante e 2 anni fa e' sopraggiunto anche un problema d'ansia allorche' mi sono recato da uno psicoterapeuta non sessuologo con il quale sono rimasto in terapia per un anno e mezzo.I miei problemi sono stati smorzati ma non risolti definitivamente,alcuni stati ansiosi rimangono quando affronto alcune problematiche,le erezioni sono tornate ma non piene anche se all'inizio dell'ansia non c'erano quasi mai.Per timore che dovessi rimanere in terapia ancora un paio di anni o piu' sensa migliorare ulteriormente mi sono preso un periodo di pausa per riflettere se tornare dal mio ex terapeuta o cambiare e sono in difficolta'.Nel frattempo ho fatto un colloquio preliminare con un sessuologo il quale viene da un altra citta' per quattro giorni ogni 3 settimane e mi ha proposto una terapia con due sedute ravvicinate e volendo anche doppie ogni 3 settimane.Le pongo due domande:1)e' normale dopo un anno e mezzo di terapia non aver risolto ancora tutti i problemi e avvertire tachicardia al risveglio nei periodi che affronto i temi irrisolti? 2)fare due sedute ravvicinate anche doppie ogni 3 settimane e' efficace ugualmente ai fini terapeutici o rischio di perdere tempo?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile utente non è la quantità di sedute che conta ma l'approccio più adeguato al suo problema.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

che tipo di lavoro ha fatto con il suo terapeuta?
per quel che riguarda il sessuologo la invito a leggere questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/580-chi-cura-i-disturbi-sessuali.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
quali obiettivi sono stati prefissati nell'eventuale terapia con il secondo professionista?
Più che la durata e la frequenza delle sedute penso dovrebbe tener conto del fatto che la sessualità è parte integrante della persona e per questo non è possibile occuparsi di essa senza prendere in considerazione contemporaneamente tutti gli altri aspetti emotivi e cognitivi, oltre che la propria storia e le proprie esperienze di vita.
Perciò, per maggior garanzia, un ulteriore consiglio è quello di verificare che tale collega, oltre ad essere psicologo, sia anche specializzato in psicoterapia:
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
http://www.ordinepsicologimarche.it/albo.asp

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
Alla prima seduta il mio ex terapeuta mi disse che avremmo usato diversi aprocci e che era una psicoterapia integrata comunque lui e' psicologo-psicoterapeuta per la famiglia e la coppia.Durante questo anno e mezzo abbiamo lavorato su tutta la personalita' e stava cercando di incidere sulla mia Weltanschauung.Il lavoro andava ad operare soprattutto sulle relazioni sia con l'altro sesso che a lavoro ed in famiglia,il compito primario e' stato quello di mettermi alla ricerca di una ragazza con modalita' diverse da quelle che avevo in precedenza,cioe' non considerare la donna come un oggetto e imparare quello che puo' pensare,come ad esempio nel caso di un rifiuto ai primi approcci del corteggiamento.Qui il terapeuta mi ha imparato a non mollare subito perche' la risposta negativa puo' essere data dal fatto che la ragazza sia ossessionata dal pensiero che gli uomini vogliono portarla solo a letto e puo' volere ulteriori prove di interesse,ha cercato di aiutarmi a conoscere me stesso e l'altra tentando di eliminare gli equivoci e le distorsioni nel mio pensiero ma io sviluppo fatica e resistenza alle mansioni sulle relazioni con le donne e lui mi diceva che l'unico modo per il cambiamento e' l'allenamento,provare e riprovare.Un altro scoglio e' stato quello di provare l'avventura sindacale,lui dice che io evitando questa situazione per il timore che mi crea alimento un circolo ansioso quindi dovrei affrontare anche qui la situazione e imparare a padroneggiare le situazioni della vita con le esperienze dirette cosicche' ne giovera' anche la sessualita' perche' mi sentiro' piu' sicuro,e' sul tema delle relazioni con i colleghi di lavoro e il sindacato che mi sono preso la pausa.
Con l'altro terapeuta psicologo-psicoterapeuta e sessuologo ho fatto solo un incontro preliminare per fare il punto,lui mi ha detto che se decidessi di iniziare andra' a lavorare sulle relazioni come il mio ex terapeuta ed e' daccordo con lui sul fatto di imparare ad affrontare le situazioni sulle donne ed il sindacato,inoltre mi imparera' una tecnica di rilassamento e credo di aver capito che mi dara' delle mansioni sessuali,comunque inizialmente si andra' prima ad interrompere la disfunzione sessuale con il rilassamento e le mansioni.L'unica cosa che mi ha lasciato perplesso e' la cadenza delle sedute,che consiglio mi date?
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Utente
Utente
Scordavo di dire che ho fatto tutti i controlli medici per escludere problemi organici sia per la sessualita' che per i sintomi della tachicardia e altre cose ed e' emerso che non c'e' un problema fisico.Inoltre con il primo terapeuta si e' parlato per diverse sedute dell'educazione sessuale cioe' come intendere quest'ultima e mi disse sommariamente che sarebbero bastati massimo un paio d'anni,comunque ora riesco ad effettuare la penetrazione con un erezione al 60-70%ma solo con la prostituta non avendo avuto ancora l'opportunita di trovare la donna giusta per me.Vorrei inoltre precisare che il secondo terapeuta oltre ad essere psicologo ha frequentato la specializzazione di 4 anni in psicoterapia ed inoltre altri 4 in sessuologia e per il sintomo sessuale lui lo risolverebbe massimo in 2 anni nel caso in cui emergessero delle gravita' profonde nel corso delle sedute altrimenti anche meno.

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Salve
A quanto pare il suo terapeuta ha un approccio integrato psicocorporeo spero... Usa termini della Psicoterapia della Gestalt cmq sia...
La frequenza delle sedute va in base all'orientamento e la scuola di specializzazione,ogni approccio ha la sua,per Noi della Gestalt 1 volta a settimana basta ed avanza, essendo un approccio coorporeo va molto in profondità usando molto il corpo postura ecc.
Vorrei porle una domanda: Ma voi vi sentite bene con il vs Terapeuta? li dite ciò che dite a noi?

Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
E' possibile che la sua prima psicoterapia non fosse bastevole e, che dovesse ancora lavorare su altro.
Se comunque le cause non sono oraganiche della sua vulnerabilita' erettiva, saranno altrove e, li' andrebbero analizzate e risolte.
Le sedute, che lo psicoterapeuta perfezionato in sessuogia clinica le ha proposto, solitamente andrebbero disatnziate nel tempo, per poter lavorare su psiche- soma e relazione.
Le allego, qualche mio articolo sul deficit ettivo.
Saluti.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13
Provo a rispondere anche io alle sue domande dopo aver letto i suoi post:

(...) 1)e' normale dopo un anno e mezzo di terapia non aver risolto ancora tutti i problemi e avvertire tachicardia al risveglio nei periodi che affronto i temi irrisolti? (...)

si può essere "normale", anzi è già un risultato eccellente aver risolto molti dei suoi problemi, come lei stesso ha detto in precedenza.


(...) 2)fare due sedute ravvicinate anche doppie ogni 3 settimane e' efficace ugualmente ai fini terapeutici o rischio di perdere tempo?(...)

si può essere efficace se si fida del suo terapeuta e si affida a lui/lei e se ovviamente collabora con lui nelle forme e nei modi che concorderete.

cordialmente

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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Utente
Utente
Ma voi pensate che sia importante avere la specializzazione in sessuologia per curare un disturbo sessuale o e' di portata anche di uno psicoterapeuta che non ha mai trattato di disturbi sessuali?Affiancare al tema delle relazioni nella vita il rilassamento e le mansioni sessuali e' una formalita' o queste sono importanti quanto le relazioni all'interno di una terapia sessuale?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
La sua domanda apre antiche diatribe.
In america la specializzazione in sessuologia e' riconosciuta dalla legge, in italia e' un perfezionamento post lauream, sempre quadriennale e dopo iscrizione all' albo professionale.
Personalmente creo di si, ma sono di parte
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13
Chiaramente uno psicoterapeuta può sempre affrontare i disturbi della sfera sessuale, personalmente però ritengo che se lo psicoterapeuta ha anche una formazione specifica in disturbi del comportamento sessuale (sessuologia) certamente si tratta di un elemento che aggiunge una competenza ancor più specifica, pertanto certamente indicato per questo tipo di disturbi.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
In generale, i problemi della sessualità legati all'ansia si possono risolvere bene mediante un approccio terapeutico che lavori direttamente sul problema, anche in pochi mesi e con una frequenza delle sedute bi- o tri-settimanale. Questo però non vuol dire che sia possibile sempre, può darsi che nel suo caso siano coinvolti aspetti che necessitano di essere presi in considerazione.

Perciò se con il primo intervento non è riuscito a risolvere definitivamente il problema, ha senso rivolgersi a un altro professionista, magari di diverso approccio.

Tenga presente però che il suo problema potrebbe manifestarsi nel comportamento sessuale, ma essere situato in realtà da un'altra parte.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Ma voi pensate che sia importante avere la specializzazione in sessuologia per curare un disturbo sessuale o e' di portata anche di uno psicoterapeuta che non ha mai trattato di disturbi sessuali?"

Credo sia difficile incontrare uno psicoterapeuta che non ha mai trattato disturbi sessuali, dal momento che alcuni di questi sono molto frequenti nella nostra pratica clinica. Molti, come Le ha detto il dr. Santonocito, sono poi collegati a disturbi d'ansia che, statisticamente, sono i disturbi più diffusi.

Tuttavia vorrei farLa riflettere su una questione molto importante: la Legge 56/89 abilita alla diagnosi di un disturbo psicopatologico lo psicologo e abilita alla cura del disturbo lo psicoterapeuta. Pertanto è corretto e tutela l'Utenza verificare sempre su www.psy.it che il professionista sia non solo uno psicologo, ma anche uno psicoterapeuta, se vogliamo cercare uno psicoterapeuta in grado di trattare un disturbo psicoterapico.
Questo, secondo le vigenti leggi dello stato italiano, è l'unico albo ufficiale e legalmente riconosciuto. Lo psicologo NON psicoterapeuta può diagnosticare un disturbo psicopatologico, ma NON erogare la psicoterapia.

Esistono parallelamente degli albi informali e NON riconosciuti, cui afferiscono professionisti altri che si definiscono "sessuologi": questi possono essere infermieri, educatori, pedagogisti, addirittura avvocati, ecc...! Basta consultare l'albo della Federazione italiana di sessuologia scientifica (FISS) per verificarlo. Ovviamente la questione inquieta un po'... un infermiere potrà essere molto bravo nel proprio lavoro, ma non nella diagnosi e ancor meno nel trattamento di un disturbo psicopatologico. Un avvocato non ha nulla a che vedere con la clinica, sebbene gli aspetti legali in questioni relative per esempio agli abusi sessuali siano imprescindibili.

Poi, personalmente sono della stessa idea del dr. Raggi: in tutte le scuole di specializzazione in psicoterapia di qualunque orientamento (cognitivo-comportamentale, analitico, sistemico, ecc...) viene insegnato agli allievi a trattare un disturbo sessuale di qualunque tipo, ma con strategie e tecniche diverse.

Eventualmente un master potrebbe essere un plus. Personalmente, avendo una formazione specialistica in psicoterapia, ritengo il master in sessuologia che ho frequentato, poco significativo rispetto a ciò che viene insegnato nel percorso specialistico. Al limite potrei dire che vengono ripresi temi già trattati nella formazione in psicoterapia. Di percorsi per approfondire come i master ne esistono tantissimi, ma NESSUNO di questi abilita alla cura di una psicopatologia.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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