Ricaduta nell'anoressia e nella depressione
Buongiorno. Ho iniziato a soffrire di anoressia e depressione a 15 anni (ora ne ho 24), probabilmente dovute alla tiroidite di Hashimoto che mi è stata scoperta proprio in quel periodo. Sono stata in cura da uno psicologo e da un neurologo, ho assunto ansiolitici e antidepressivi, e grazie anche all'aiuto di una dietologa sono "guarita". Quando sono andata all'università la situazione era notevolmente migliorata, riuscivo a mangiare ciò che volevo tranquillamente, stando sempre comunque attenta a calorie e composizione dei cibi, ma senza ossessione.
Circa un anno e mezzo fa mi sono laureata (sono infermiera) e ho trovato quasi subito lavoro. Tutto bene finchè lo scorso novembre non mi hanno rinnovato il contratto in ospedale e sono rimasta quindi senza lavoro. Non so perchè, ma ritrovandomi a casa, sola, senza nulla cui pensare, ho ricominciato a gestire ossessivamente i miei pasti, mi sono iscritta in palestra e se non vado un giorno vado in crisi, quando sono a casa faccio sempre movimento. Ero riuscita a raggiungere i 58 kg (sono alta 1,70), e nel giro di 1 mese sono tornata a 54-55. Ma non riesco ad accettarlo, fosse per me dimagrirei all'infinito. Ho una paura tremenda del cibo e di uscire e trovarmi in situazioni di dover mangiare. Cerco di ridurre il più possibile i pasti. Sono anche sempre in amenorrea, assumo la pillola. Appena troverò lavoro tornerò dallo psicologo, ma vorrei sapere come fare per ritrovare il piacere del cibo ed evitare di pensare continuamente alle calorie....non ce la faccio più. Grazie
Circa un anno e mezzo fa mi sono laureata (sono infermiera) e ho trovato quasi subito lavoro. Tutto bene finchè lo scorso novembre non mi hanno rinnovato il contratto in ospedale e sono rimasta quindi senza lavoro. Non so perchè, ma ritrovandomi a casa, sola, senza nulla cui pensare, ho ricominciato a gestire ossessivamente i miei pasti, mi sono iscritta in palestra e se non vado un giorno vado in crisi, quando sono a casa faccio sempre movimento. Ero riuscita a raggiungere i 58 kg (sono alta 1,70), e nel giro di 1 mese sono tornata a 54-55. Ma non riesco ad accettarlo, fosse per me dimagrirei all'infinito. Ho una paura tremenda del cibo e di uscire e trovarmi in situazioni di dover mangiare. Cerco di ridurre il più possibile i pasti. Sono anche sempre in amenorrea, assumo la pillola. Appena troverò lavoro tornerò dallo psicologo, ma vorrei sapere come fare per ritrovare il piacere del cibo ed evitare di pensare continuamente alle calorie....non ce la faccio più. Grazie
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...fosse per me dimagrirei all'infinito...
gentile utente, purtroppo, il suo alterato rapporto con il cibo sembra essere qualcosa di radicato e potrà essere risolto, probabilmente, solo attraverso un buon lavoro terapeutico con uno specialista.
prima del lavoro può sempre rivolgersi al servizio pubblico.
intanto legga questa news
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1121-cibo-e-ossessione-quando-la-malattia-sta-nella-dieta.html
slauti
gentile utente, purtroppo, il suo alterato rapporto con il cibo sembra essere qualcosa di radicato e potrà essere risolto, probabilmente, solo attraverso un buon lavoro terapeutico con uno specialista.
prima del lavoro può sempre rivolgersi al servizio pubblico.
intanto legga questa news
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1121-cibo-e-ossessione-quando-la-malattia-sta-nella-dieta.html
slauti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Buongiorno.
Sembra abbastanza inevitabile che per lei perdere il lavoro abbia comportato uno stress talmente forte che ha mandato in tilt tutte le sue certezze e le "buone abitudini" acquisite.
Sicuramente ci sono spazi pubblici a cui può rivolgersi e che possono aiutarla a ritrovare l'equilibrio perso.
Questo non significa che tutto quello che ha finora fatto non vada più bene! Ha solo perso momentaneamente la strada...
Nel frattempo potrebbe riprendere contatto con la sua dietista che allora l'ha "guarita", ricontattare lo psicologo e il neurologo di allora e magari riprendere le medicine. Questo potrebbe aiutarla a temporeggiare finchè non trova lavoro per poi riprendere un percorso psicologico più consistente.
Un caro saluto
Sembra abbastanza inevitabile che per lei perdere il lavoro abbia comportato uno stress talmente forte che ha mandato in tilt tutte le sue certezze e le "buone abitudini" acquisite.
Sicuramente ci sono spazi pubblici a cui può rivolgersi e che possono aiutarla a ritrovare l'equilibrio perso.
Questo non significa che tutto quello che ha finora fatto non vada più bene! Ha solo perso momentaneamente la strada...
Nel frattempo potrebbe riprendere contatto con la sua dietista che allora l'ha "guarita", ricontattare lo psicologo e il neurologo di allora e magari riprendere le medicine. Questo potrebbe aiutarla a temporeggiare finchè non trova lavoro per poi riprendere un percorso psicologico più consistente.
Un caro saluto
Carmelina Di Salvo
Psicoterapeuta ad indirizzo umanistico esistenziale
www.elitadisalvo.altervista.org
[#3]
>>> ma senza ossessione
>>>
Nell'anoressia è spesso presente una componente ossessiva, che si manifesta con la mania di controllare peso e alimentazione. Non discuto che la tiroidite possa aver avuto un ruolo nella genesi della malattia, ma è probabile che la tendenza ossessiva alla rigidità fosse già presente, a suo tempo, ed è proprio quella che andrebbe attaccata per prima.
>>> ma vorrei sapere come fare per ritrovare il piacere del cibo
>>>
Questa è l'altra faccia dell'anoressia. Il controllo diventa così estremo che ci si negano tutti i piaceri più intensi, quindi non solo il cibo ma anche sesso e relazioni affettive, ad esempio. Ma non so se questo sia anche il suo caso.
Comunque deve trovare il modo di tornare quanto prima da uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi dell'alimentazione. Da qui non possiamo effettuare interventi, solo dare un orientamento generale, purtroppo.
Sfrutti tutte le conoscenze che può aver fatto in ospedale, magari per farsi consigliare il nome di un professionista convenzionato da cui recarsi pagando solo il ticket, ma non lasci passare altro tempo. Anche l'amenorrea è un segnale importante, da non trascurare assolutamente.
Cordiali saluti
>>>
Nell'anoressia è spesso presente una componente ossessiva, che si manifesta con la mania di controllare peso e alimentazione. Non discuto che la tiroidite possa aver avuto un ruolo nella genesi della malattia, ma è probabile che la tendenza ossessiva alla rigidità fosse già presente, a suo tempo, ed è proprio quella che andrebbe attaccata per prima.
>>> ma vorrei sapere come fare per ritrovare il piacere del cibo
>>>
Questa è l'altra faccia dell'anoressia. Il controllo diventa così estremo che ci si negano tutti i piaceri più intensi, quindi non solo il cibo ma anche sesso e relazioni affettive, ad esempio. Ma non so se questo sia anche il suo caso.
Comunque deve trovare il modo di tornare quanto prima da uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi dell'alimentazione. Da qui non possiamo effettuare interventi, solo dare un orientamento generale, purtroppo.
Sfrutti tutte le conoscenze che può aver fatto in ospedale, magari per farsi consigliare il nome di un professionista convenzionato da cui recarsi pagando solo il ticket, ma non lasci passare altro tempo. Anche l'amenorrea è un segnale importante, da non trascurare assolutamente.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Gentile Utente,
può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Cordialmente,
può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Cordialmente,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.9k visite dal 19/02/2012.
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