Passione per lo studio

gentili dottori
soffro di alcuni disturbi che si manifestano da qualche tempo in un pensiero fisso per lo studio, in pratica penso allo studio 24 ore al giorno
Poi penso all'esito dell'esame ancor prima di farlo, mi impongo di prendere per forza il massimo altrimenti sono un buono a nulla...il mio obiettivo non è "sapere al fine di raggiungere un buon risultato che mi dia soddisfazioni" ma è " raggiungere il 30 altrimenti non sono soddisfatto"

mi impongo di studiare un determinato tot di ore al giorno però quando sto sui libri non mi riesco a concentrare su quello che studio perdendo anche molto tempo su inutili dettagli e sprecando le ore
in più non vedo l'ora di arrivare a fine giornata per far terminare quello "schiattamento in corpo" che è diventato x me lo studio e guardo continuamente l'orologio... mentre la mattina non voglio svegliarmi per non farlo iniziare nonostante io sia molto ligio al dovere e ci pensi costantemente

quando non studio mi vengono i sensi di colpa e quasi come per evitarli, ci penso

anche se ci tengo moltissimo all'università non provo più passione per quello che studio.

secondo voi
1. questa mancanza di motivazione può dipendere da questa ossessione che vi ho descritto?
2. quali sono i vs consigli per portare tutto alla normalità

grazie mille
cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
La risposta al primo quesito e SI

Per la seconda possiamo ragionarci su!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Gentile ragazzo,

concordo con la risposta sintetica della collega alla sua prima domanda e in effetti mi sembra che già lei avesse colto il nesso tra questa sua "ossessione" per lo studio e la sua progressiva demotivazione.

La sua seconda domanda presuppone un indagine più complessa e prolungata per darle una risposta esauriente e pienamente soddisfacente per lei. Innanzitutto cercherei di capire con lei cosa vuol dire per lei "portare tutto alla normalità"...,la normalità di prendere 30 a tutti i costi, o si riferisce ad un rapporto con lo studio, come con qualunque obiettivo personale, che sia stimolante e produttivo ma non uno "schiattamento in corpo" come molto efficacemente ha detto?

Comunque le suggerisco qualche colloquio di supporto con uno psicologo o uno psicoterapeuta che potrebbe aiutarla almeno a districare qualche dubbio oltre che a fare sicuramente maggiore chiarezza sui suoi desideri, le sue aspettative per il futuro e le modalità per portare avanti i suoi obiettivi con maggiore serenità e minore stress.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#3]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
ringrazio entrambi

dott. Raggi per normalità intendevo avere un buon rapporto con lo studio indipendente dai "risultati" ma che sia stimolante e che incentivi il mio desiderio di apprendere

1.quindi secondo voi l'ossessione x lo studio è la grande e unica responsabile di questo calo motivazionale?
ci potrebbero essere altri cofattori, non so riferendovi a casi clinici che avete trattato?

2.secondo lei e mi rivolgo anche alla dott.ssa Esposito e ad altri quale tipo di psicoterapia potrebbe essermi utile?

3.quali strategie applichereste aveste di fronte un caso del genere?
io per esempio come "strategia personale" penso di iscrivermi ad uno sport stimolante come il tennis da utilizzare come "valvola di sfogo"

cordiali saluti
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Leggendo lo storico delle sue richieste di consulti mi sono fatta una domanda che le propongo: avendo Lei purtroppo avuto sin da neonato dei contatti con la medicina non Le sara' per caso venuta la fantasia che prendendo tutti 30 (facciamo + lode per stare tranquilli) Lei possa credere davvero di possedere tutto lo scibile della medicina e quindi controllare tutti gli accadimenti medici che Le sono occorsi o che le potranno accadere?
Se si ritrova anche solo un po' in questa ipotesi La invito davvero a rifletterci su. Sarebbe una battaglia persa perche' nel posieguo dello studio si renderebbe conto di non riuscire a raggiungere la Sua meta perche' lo scibile medico si sposta continuamente in avanti e la Sua ossesivita' diverrebbe insaziabile!
Che ne pensa?
[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Mi chiede la terapia? Il mio approccio e' psicodinamico/psicoanalitico ed e' in questo che credo. Penso che Lei abbia incamerato nel tempo un numero significativo di emozioni negative che andrebbero elaborate e affrontate ora che il suo Io e' un po' più' forte. Non mi preoccuperei di dare un'etichetta ai problemi che puo' avere avuto ma cercherei di superarli: se e' stato in grado di iscriversi a Medicina e di studiare con profitto i problemi che ora deve fronteggiare presumibilmente non sono strutturali ma emotivi, reattivi.
Un cordiale saluto
[#6]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Le mie risposte molto sintetiche alle sue domande sono le seguenti:

1) l'"ossessione" per lo studio è un probabile sintomo, non è una causa, è a sua volta effetto di un atteggiamento di controllo (vedi risposta della collega molto pertinente in proposito) che lei cerca di esercitare in maniera evidentemente eccessiva. La tendenza al controllo, alla perfezione, la difficoltà di concentrazione, le preoccupazioni assillanti per il suo stato di salute, la rincorsa a superare i limiti (il 30 a tutti i costi) possono lasciar pensare ad un problema d'ansia specifico che, magari inizialmente rassicurato dalle risposte reperibili su questo a altri siti (o libri), potrebbe trovare subito dopo ulteriori fonti di preoccupazione o elementi su cui rimuginare. Il co-fattore per essere più specifico è un possibile disturbo d'ansia, che andrebbe comunque diagnosticato di persona.

2) una qualunque psicoterapia, scelga la persona, non la scuola o la tecnica, e si lasci guidare dal suo istinto e da quanto si sente capito e accolto durante i primi colloqui.

3) Fare sport fa comunque bene se lo stato fisico è adeguato. Le strategie possono avere effetti transitori e molto superficiali, lei ha una storia complessa e complicata da metabolizzare. E' giovane, e se prende tanti 30 (al di là dell'"ossessione"...) dev'essere anche un ragazzo capace, non cerchi scorciatoie, ma una strada che possa aiutarla davvero a risolvere o migliorare definitivamente il suo stato di disagio, che le consenta di affrontare la vita in maniera più serena.
[#7]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
gentile dott.ssa Esposito non mi ritrovo al 100% con il suo primo intervento. le spiego il perchè:
la mia "meta" è dimostrare agli altri di essere il migliore, appunto, attraverso i voti degli esami. è quello che mi blocca principalmente. ciò che dice: la questione di dover sapere tutto, però, è in parte vero ma è una fetta molto più piccola del mio disagio

Ma comunque dal secondo intervento posso constatare che ha capito perfettamente la situazione nel senso che probabilmente questo freno deriva da una errata impostazione nell'educazione nei tempi passati che ha portato in me l'instaurazione di emozioni negative cui faccio ancora oggi riferimento

Difatti due fattori importanti sono
- lo stimolo alla competizione soprattutto con i miei fratelli in famiglia data dai miei genitori
da li la competizione si è evoluta verso livelli "disfunzionali"
- la spremuta di me stesso negli anni passati dove arrivavo a studiare anche 16 ore al giorno.
cosi con il passare del tempo ho visto questo inumano tempo di studio come un qualcosa da dover raggiungere per forza abbattendomi quando non ci riuscivo e basandomi improduttivamente più sulla quantità di studio che sulla qualità
cosi oggi conto addirittura le ore che studio

io in realtà una terapia psicologica già la sto facendo
EMDR con approccio cognitivo e in parte anche dinamico poichè la mia psicoterapeuta è specializzato anche in quello oltre che in TCC

Secondo lei posso ritornare fra un pò a riaprire il libro con passione e serenità?

quali consigli da mettere in atto mi può dare dal lato della sua esperienza?

per curiosità in cosa consiste l'orientamento psicodinamico?

grazie ancora
un abbraccio
cordiali saluti
[#8]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Potra' tornare senz'altro ad un rapporto più' sereno con lo studio, accettando che TUTTI al mondo anche i geni devono fare i conti con l'IMPOTENZA. Quando andando avanti con lo studio dovra' constatare che la medicina come tutto ha dei limiti oltre i quali non puo' andare dovra' confrontarsi con il fatto che anche nella medicina c'e' da accettare l'impotenza. E' una lezione che nessuno vorrebbe imparare ma si deve!!! (Fine della predica)
Consigli: stia con i suoi compagni! Impari il modo 'leggero' di affrontare gli esami anche se ci si e' preparati in 15 giorni. Apprenda il gusto di non dovere dimostrare di essere il migliore (ci si mette su una brutta strada.... Oggi il segreto per vincere e' essere FLESSIBILI!).
Lapproccio psicodinamico e' quello che contempla la presenza dell'inconscio, un magazzino dove vengono conservate tutte " le cose che non sappiamo di sapere" che nella sfera razionale sembrano non esserci ma che in realta' guidano le nostre scelte con inflessibilita'n pena il fallimento dei nostri propositi in caso di non conformita' Nel cognitivismo l'inconscio non c'e', tutto gioca sul pensiero, sulla memoria e altre istanze "razionali".
Un caro saluto!
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