Problemi ansia e conduzione vita normale

Salve,

Sono un ragazzo di 25 anni che ormai da 4 anni soffre di disturbi di ansia che si manifestano con forte nausea, nodo alla gola e fitte allo stomaco.
Cercherò di riassumere abbastanza velocemente la mia esperienza nella speranza di ottenere un consulto.

Ho frequentato poco l'asilo a causa della mia debolezza fisica che mi ha portato a fare tutte le malattie classiche in maniera molto pesante. Mia madre mi dice che la più grave è stata la pertosse che mi portava a continui periodi di vomito durante la notte (io ricordo ancora oggi quei momenti e tuttora una tosse continua mi porta ad avere conati).
Nel periodo delle scuole elementari e medie la situazione è migliorata dal punto di vista fisico ma peggiorata dal punto di vista psicologico.
Ero un bimbo molto timido e molto "mammone" così raramente uscivo e vedevo gli amici e i compagni di scuola; ciò era anche dovuto dal fatto che mio padre trascorreva gran parte del suo tempo a lavorare e nei tempi liberi raramente era disponibile a portarmi da qualche parte.
I miei si sono separati quando avevo 13 anni, ricordo ancora quando mio padre è uscito con la valigia, ho sofferto molto e sicuramente da li sono derivati molti problemi. Mia sorella, persona molto differente da me ha sfogato il suo dolore sullo studio, studiava 6 7 8 ore al giorno...era il suo modo per non pensarci; io invece non riuscivo anche e soprattutto dal fatto che ho sempre avuto problemi a scuola, dovuti a pessime basi e mancanza di "buona volontà".
Con mio padre ho passato anni di tensioni e abbiamo anche evitato di sentirci per mesi interi.
Io vivevo con mia madre che, essendo una donna molto sensibile, ha subito un colpo di notevole entità, aggravatosi poi con la morte dei suoi genitori nel giro dei 3 anni.
Io ho iniziato nel frattempo una terapia da una psicoterapeuta, all'inizio, a detta sua, era molto difficile la terapia perchè praticamente non parlavo, tenevo tutto dentro, ma con il passare dei mesi la situazione si è sbloccata e la terapia ha fatto il suo corso (3 anni).
Durante la V ginnasio ho dovuto ritirarmi da scuola perchè al mattino non riuscivo ad alzarmi ed avevo attacchi di panico violenti. Ho passato 1 anno molto brutto perchè al mattino non riuscivo ad andare a scuola e al pomeriggio mi preparavo per interrogazioni, compiti in classe, convinto che il giorno successivo avrei avuto la possibilità di andare a scuola.
L'anno successivo, trasferitomi in una scuola privata, ove erano a conoscenza della mia situazione di salute, ho trovato un clima meno pressante e sono riuscito a passare l'anno con buone valutazioni ma con numerose assenze dovute sempre per lo stesso motivo.
Nel frattempo ho interrotto la terapia per 2 ragioni:
1) battibecco tra mia madre e la psicoterapeuta
2) mi sentivo meglio e pronto ad affrontare la cosa da solo

Da qui ho affrontato gli ultimi due anni con buona frequenza scolastica e ottime valutazioni.
Ho iniziato l'università con grande entusiasmo, sono andato a vivere da solo a 19 anni e il primo anno ho vissuto in modo intenso la vita universitaria. E'stato il primo anno in cui sentivo fortemente di avere forza e fiducia nei miei mezzi sufficienti per finalmente formarmi in modo definitivo.
Verso la fine del 2002 ho iniziato ad accusare di qualche fenomeno di ansia leggera e qualche problema di stomaco di troppo, ma nulla di realmente grave....anche se ora ho capito che erano dei campanelli di allarme sottovalutati.
Il crollo è avvenuto nel febbraio del 2003, coinciso con la manifestazione della grave malattia di mia madre, disturbi ossessivi compulsivi e forte stato depressivo, che l'hanno portata a un ricovero nel reparto psichiatrico. In un primo momento io e mia sorella pensavamo di potercela fare da soli ma poi io sono crollato.
Ricordo ancora il giorno in cui, durante una lezione universitaria, sono dovuto scappare preso da attacco di panico che mi hanno portato a rimettere nel bagno di casa dopo una corsa da centometrista.

Da li mi sono trasferito da mio padre, e ho passato praticamente 1 anno della mia vita senza poter uscire di casa: vomitavo ogni giorno, a volte anche sangue, attacchi di panico continui e violenti.
Sono tornato dalla psicoterapeuta e ho assunto, su ricetta e consulto di una psichiatra, l'Elopram per 1 anno e mezzo. Ho messo su 20 chili e solo dopo 1 anno ho iniziato nuovamente a riprendere a vivere in modo più normale possibile.
Il farmaco mi ha permesso di uscire e di riprendere l'università.
La terapia con la psicoterapeuta è proseguita in modo molto utile nel tempo e giorno dopo giorno mi sentivo sempre meglio, al punto tale di sospendere 2 anni fa la terapia farmacologica.
I miei sintomi erano: ansia forte, nodo alla gola, paura di uscire ma soprattuto paura di mangiare.
Da 2 anni ad ora è sempre andata migliorando, vacanze lontano da casa, spesso fuori a mangiare, ottimi risultati in università, e voglia continua a migliorare e sconfiggere definitivamente il male.
E' ormai quasi un anno che ho terminato la terapia perchè la dottoressa sosteneva che non ne avessi più bisogno e che con il tempo avrei acquistato maggiore fiducia in me stesso che mi avrebbe definitivamente fatto "guarire".
Ora siamo nel 2008, sono molto felice dei miglioramenti ottenuti, sono felice di riuscire a vivere gran parte dei momenti di una vita normale, persiste però la paura degli eventi e paura di mangiare, ciò mi porta spesso a rifiutare uscite e serate in luoghi di divertimento. Ciò mi provoca difficoltà nella vita quotidiana soprattutto dal fatto che molte energie sono tenute al cercare di stare calmo e tranquillo per affrontare la situazione successiva.

Ora, mi scuso se la mia lettera è troppo lunga, ma so che è importante essere il più preciso possibile.
Non so se è il caso di riprendere una terapia per sconfiggere il male definitivamente o se devo continuare a "camminare da solo" e giorno dopo giorno affrontare le difficoltà e le mie paure.
Voglio sconfiggere il male che mi affligge perchè la vita è bellissima e voglio riuscire a viverla nel modo più intenso possibile.

Ringrazio anticipatamente per l'attenzione accordatami
Distinti saluti
[#1]
Dr.ssa Tiziana Teruzzi Psicologo 20 3
Gentile Utente,
è comprensibile la sua titubanza ad affrontare la bellezza della vita, e aggiungo che è naturale per ogni essere umano provare paura nel camminare da solo.
Quello che è non è da tutti è riconoscere le proprie paure e impegnarsi attivamente per superarle, cosa che lei ha fatto con buona volontà e costanza. Il suo percorso di vita, particolarmente intenso e doloroso, l'hanno portata a percorrere un cammino in salita e ora che è arrivato ad un punto di equilibrio teme di ripiombare da dove è partito.
La invito a concentrarsi sulle sue forze, sulle risorse che attraverso la psicoterapia ha individuato e potenziato, e a darsi tempo, affinchè possa condurre una vita adeguata e progressivamente più intensa.

La terapeuta che l'ha seguita in questi anni può sicuramente sostenerla nei momenti più complicati, e saprà se riprendere una vera e propria terapia o accompagnarla con un percorso di supporto più diluito nei tempi e modi.

Le auguro buona continuazione del processo di guarigione.

Dott.ssa Tiziana Teruzzi

www.tizianateruzzi.it

[#2]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
ha proprio ragione, la vita è bellissima e merita di essere vissuta con pienezza e soddisfazione.

ho letto con attenzione la sua mail, certo non si può dire che lei se ne sia stato con le mani in mano in questi anni! Avendole provate tutte è comprensibile oggi il suo smarrimento. L'idea, secondo me, è che siano rimasti alcuni "pezzi" da risolvere, probabilmente legati al suo disturbo d'ansia mai completamente gestito.

Il fatto che la sua psicoterapia sia durata anni mi fa presupporre che si sia trattato di terapia psicodinamica. Ritengo che senza dubbio tale terapia le abbia dato diverse cose positive, tra cui una buona capacità di introspezione (leggendo la sua mail). Però nei disturbi d'ansia è necessario intervenire con un altro approccio. E' scientificamente dimostrato che l'associazione tra psicoterapia cognitivo-comportamentale e farmacoterapia permette di ottenere i migliori effetti a lungo termine.

Solo Lei "sente" se sia il caso di intervenire, magari con un altro approccio come dicevamo, oppure se per ora le basta un po' di auto-riflessione.

Si prenda tutto il tempo necessario

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#3]
Dr. Carlo Conti Psicologo, Psicoterapeuta 122 5
Gentile Utente
complimenti davvero per i grandi passi in avanti che hai compiuto, procedi ora piano piano, un passo alla volta, non pensare di ottenere all'istante la felicità in tutti gli ambiti della tua vita. Ci saranno, infatti, dei campi nei quali ti sentirai più sicuro di te stesso e degli altri in cui ci vorrà un po' più di tempo. Ora devi fare delle esperienze soprattutto fuori dalla tua famiglia. Ricorda inoltre che se senti di nuovo crescere l'ansia, anche se la psicoterapia è finita, potrai sempre contare su di una persona, la tua terapeuta, che ti ha aiutato fino ad oggi e che ha grande fiducia in te, anche perché quando una terapia finisce il messaggio che lo psicoterapeuta vuol dare è: ora ce la puoi fare con le tue forze!

Auguri

Cordialmente

Dott. Carlo Conti
carloconti5@tiscali.it

SALUTI
Dr. Carlo Conti
www.spiritoepsiche.it

[#4]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
una valutazione precisa circa le possibilità di non essere più monitorato o trattato, dal punto di vista sia psicofarmacologico che psicoterapeutico, è ovviamente appannaggio degli specialisti che la conoscono in modo sufficientemente adeguato.
Le sue incontestabili parole di fiducia e di speranza e i suoi recenti avvenimenti di vita depongono a favore di una verosimile remissione sintomatologica: d'altra parte i suoi dubbi potrebbero trovare adeguate risposte in una consulenza specifica (meglio se dagli stessi specilaisti che già la conoscono).
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#5]
Utente
Utente
Vi ringrazio vivamente degli utili consigli che mi avete scritto in questi giorni....sono comunque sempre più deciso e convinto che con il tempo e piccoli passi giornalieri potrò tornare a condurre il dono della vita!

Grazie ancora di tutto!
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