Sentirsi diversa dagli altri
Gentili Dottori, scrivo qui perché è da un pò che comincio a pensare di avere qualche problema e vorrei sapere se devo preoccuparmi o meno. Il problema in sintesi è questo: io mi sono sempre sentita diversa dagli altri fin da quando ero bambina, infatti da piccola ho fatto anche psicoterapia perché avevo delle "strane" paure: mi venivano delle vere e proprio crisi di panico, urlavo e piangevo non appena sentivo dei suoni particolari o vedevo oggetti muoversi...ad esempio mi venivano le crisi nel momento in cui vedevo un'altalena dondolare oppure quando il vento forte faceva sbattere le finestre, oppure quando sentivo il suono di un carillion, o comunque giocattoli simili, giocattoli che emettevano suoni insomma...ero anche molto timida, insicura, spaventata dalle persone, infatti mia madre mi racconta spesso che alla vista di persone a me sconosciute cominciavo a piangere insistentemente...spaventata...
Insomma a causa di tutto ciò e in verità anche a causa di problemi familiari(diciamo che ho vissuto in una famiglia un pò problematica) io mi sentivo diversa...ero timida, chiusa e avevo paura di tutto e tutti...a scuola non sono mai stata brava non perchè fossi incapace ma a causa delle mie paure...la mia timidezza...la mia insicurezza...
Ero molto emotiva, ansiosa...insomma sono stata in piscoterapia più o meno dai 7/8 anni fino ai 15/16...
e comunque sono molto cambiata ora, sento di essere più sicura di me rispetto a quando ero bambina e, sempre rispetto a quando ero bambina, sento di essere meno "paurosa", è da qualche anno che ripeto a me stessa che adesso "sto bene" "sono proprio diversa" "non ho più problemi" ma ora comincio a pensare di essermi creata solo una specie di "identità falsa" perchè in realtà io semplicemente ho imparato a gestire le cose in maniera diversa...ad esempio la mia forte emotività mi portava a soffrire molto quando mi affezionavo alle persone...ma oggi non soffro più...e non perchè io sia diventata più forte(come continuavo a credere, o fingere di credere) ma perché semplicemente io evito le persone...non ho una vita sociale...non esco...mi trovo a disagio con le persone, sono sempre cirtica nei confronti degli altri, penso "io sono diversa dagli altri, loro sono stupidi, inferiori a me, non capiscono niente" e li odio... e noto che tutti mi ripetono continuamente "che c'è? sei strana". Ma nonostante ciò sento il forte bisogno di stringere legami d'amicizia, d'amore...ma non appena ci provo inizio a soffrire...inizio a pensare che sono diversa "da loro".
Io vorrei sapere se devo preoccuparmi di questo...sono giovane e non esco, praticamente non ho una vita sociale, e anche quando provo a stare in gruppo, ad esempio all'università, provo disagio nello stare con gli altri...e subito dopo magari quando torno a casa penso a come mi sono annoiata a stare con loro, e provo odio, rabbia...non lo so...
Insomma a causa di tutto ciò e in verità anche a causa di problemi familiari(diciamo che ho vissuto in una famiglia un pò problematica) io mi sentivo diversa...ero timida, chiusa e avevo paura di tutto e tutti...a scuola non sono mai stata brava non perchè fossi incapace ma a causa delle mie paure...la mia timidezza...la mia insicurezza...
Ero molto emotiva, ansiosa...insomma sono stata in piscoterapia più o meno dai 7/8 anni fino ai 15/16...
e comunque sono molto cambiata ora, sento di essere più sicura di me rispetto a quando ero bambina e, sempre rispetto a quando ero bambina, sento di essere meno "paurosa", è da qualche anno che ripeto a me stessa che adesso "sto bene" "sono proprio diversa" "non ho più problemi" ma ora comincio a pensare di essermi creata solo una specie di "identità falsa" perchè in realtà io semplicemente ho imparato a gestire le cose in maniera diversa...ad esempio la mia forte emotività mi portava a soffrire molto quando mi affezionavo alle persone...ma oggi non soffro più...e non perchè io sia diventata più forte(come continuavo a credere, o fingere di credere) ma perché semplicemente io evito le persone...non ho una vita sociale...non esco...mi trovo a disagio con le persone, sono sempre cirtica nei confronti degli altri, penso "io sono diversa dagli altri, loro sono stupidi, inferiori a me, non capiscono niente" e li odio... e noto che tutti mi ripetono continuamente "che c'è? sei strana". Ma nonostante ciò sento il forte bisogno di stringere legami d'amicizia, d'amore...ma non appena ci provo inizio a soffrire...inizio a pensare che sono diversa "da loro".
Io vorrei sapere se devo preoccuparmi di questo...sono giovane e non esco, praticamente non ho una vita sociale, e anche quando provo a stare in gruppo, ad esempio all'università, provo disagio nello stare con gli altri...e subito dopo magari quando torno a casa penso a come mi sono annoiata a stare con loro, e provo odio, rabbia...non lo so...
[#2]
Ex utente
io in verita' non capivo e ancora non so bene a cosa mi serviva...ero bambina.....mia madre si era preoccupata per le mie crisi e allora mi porto' da specialisti che ritennero opportuno che io dovessi vedere la psicologa una volta a settimana...poi nell' ultimo periodo ci andavo ogni 15 giorni fino a quando decisero che non dovevo andarci piu'. Non ne avevo piu bisogno perche' effettivamente le crisi, di fronte a qugli oggetti e quei suoni, non le avevo piu'. Piu' di questo non so dirle...ero bambina non sapevo molto...io andavo da lei, parlavo, mi sfogavo e lei mi ascoltava...tutto qui...
[#4]
Gent.ma Signorina, ho idea che le psicoterapie siano state esclusivamente focalizzate sui problemi che Lei riferIva, che saranno stati senza dubbio molto preoccupanti per la Sua famiglia. Temo pero' che si siano fermate prima del tempo giusto. O forse avrebbe dovuto Iniziarne un'altra focalizzata ad una maggiore integrazione di tutti gli aspetti della Sua personalita'. Sentirsi 'diversa' presuppone un vissuto di inadeguatezza rispetto ad un 'modello'. E' un vissuto con il quale non e' piacevole ne' possibile convivere.
Sarebbe consigliabile contattare uno psicologo psicoterapeuta per fare un altro po' di strada. Potrebbe esplorare questa Sua convinzione disfunzionale anche attraverso una terapia di gruppo che le consentirebbe di confrontarsi in un contesto protetto con altre persone e penso che cio' potrebbe esserle di grande aiuto.
Mi auguro di averLe offerto uno spazio per riflettere e le faccio i migliori auguri.
Sarebbe consigliabile contattare uno psicologo psicoterapeuta per fare un altro po' di strada. Potrebbe esplorare questa Sua convinzione disfunzionale anche attraverso una terapia di gruppo che le consentirebbe di confrontarsi in un contesto protetto con altre persone e penso che cio' potrebbe esserle di grande aiuto.
Mi auguro di averLe offerto uno spazio per riflettere e le faccio i migliori auguri.
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Cara Ragazza,
A mio avviso il problema non e' la sua diversita' , ma la correlazione tra la gestione della presunta diversita' e le possibili relazioni, che sembrano soffrire per questo.
A volte un secondo percorso, potrebbe aiutarla a lavorare su quanto non anvora esplorato, perche' piccola e magari non ancora consapevole.
Cari saluti
A mio avviso il problema non e' la sua diversita' , ma la correlazione tra la gestione della presunta diversita' e le possibili relazioni, che sembrano soffrire per questo.
A volte un secondo percorso, potrebbe aiutarla a lavorare su quanto non anvora esplorato, perche' piccola e magari non ancora consapevole.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
Gentile utente,
ho letto con attenzione la sua storia.
Mi rendo conto che le problematiche che lei riporta sono abbastanza invalidanti e ritengo che sia una buona cosa che lei abbia intenzione di incontrare uno Psicologo.
Per quanto riguarda la Psicoterapia che ha fatto da piccola consideri che, nella quasi totalità dei casi, essa è solo di supporto in quanto a quella età non ci sono gli elementi per lavorare così come con gli adulti.
Non voglio entrare nel merito di alcune questioni che sono di pertinenza di un percorso psicoterapico ma, comunque sia, iniziare una Psicoterapia con la consapevolezza che qualcosa non va, lascia presagire un buon inizio di percorso.
Consideri lo spazio che la Psicoterapia le offre come uno strumento per ritrovare il senso di ciò che la fa soffrire.
Le auguro una buona giornata.
Saluti,
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
ho letto con attenzione la sua storia.
Mi rendo conto che le problematiche che lei riporta sono abbastanza invalidanti e ritengo che sia una buona cosa che lei abbia intenzione di incontrare uno Psicologo.
Per quanto riguarda la Psicoterapia che ha fatto da piccola consideri che, nella quasi totalità dei casi, essa è solo di supporto in quanto a quella età non ci sono gli elementi per lavorare così come con gli adulti.
Non voglio entrare nel merito di alcune questioni che sono di pertinenza di un percorso psicoterapico ma, comunque sia, iniziare una Psicoterapia con la consapevolezza che qualcosa non va, lascia presagire un buon inizio di percorso.
Consideri lo spazio che la Psicoterapia le offre come uno strumento per ritrovare il senso di ciò che la fa soffrire.
Le auguro una buona giornata.
Saluti,
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 15k visite dal 15/02/2012.
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