Ansia da prestazione sessuale
da come descrive la situazione si può pensare che si sia instaurato un circolo vizioso dal quale non riesce ad uscire, e che sta condizionando in toto la sua vita sessuale al punto da provocarle un comprensibile calo del desiderio (se lei vive ogni incontro come un "test" è ovvio che non abbia molta voglia di sottoporvisi...).
"Da quando ho inziato il rapporto con questa donna, di cui mi sono profondamente innamorato e che ho inseguito per un anno, non siamo mai riuciti ad avere un rapporto completo come lo intendo io."
Rispetto alle partner precedenti si sente più coinvolto emotivamente?
Come ha vissuto all'inizio il fatto che la sua ragazza presenta delle difficoltà (che peraltro dovrebbe sottoporre ad un esperto per risolvere) che rendono spiacevoli e dolorosi i rapporti?
Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359
potrebbe darsi che ci siano da entrambe le parti dei disagi portati poi nell'intimità. Lei definisce la Sua donna "timida" e con difficoltà da un punto di vista sessuale. Probabilmente nel rapporto questo fa sì che dopo un po' di "tentativi" Lei perda l'erezione.
Conseguenza per Lei: ansia e dubbi sulla Sua sessualità.
Un consultazione psicologica, meglio se di coppia, credo sia la scelta migliore.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo è ciò che farebbe pensare a ciò che Le ho già scritto sopra. Che cosa fare a questo punto?
- visita ginecologica
- consulenza psicologica ed eventualmente vi verrà consigliata una psicoterapia
Anche la modalità del sesso orale proposto, se non ho capito male, principalmente dalla partner potrebbe far pensare ad una difficoltà al rapporto completo.
Il problema si accentua nel momento in cui si collude. Meglio non perdere tempo nel richiedere indicazioni allo psicologo psicoterapeuta.
Un cordiale saluto,
spesso si fà molto presto a fare delle diagnosi come in questo caso in cui lei titola il post:"ansia da prestazione sessuale".
Stabilire cosa si ha o cosa non si ha senza andare da un professionista a volte può risultare molto dannoso.
I nostri genitali ( e quindi il nostro inconscio)spesso hanno capacità di percepire situazioni disagevoli che apparentemente noi non riusciamo a vedere vuoi perchè siamo inesperti, vuoi perchè siamo innamorati...
Lei parla di utilizzo dei farmaci...
Forse è il caso che sia lei che la sua compagna andiate da un Andrologo,nel suo caso e da una ginecologa, nel caso della sua compagna per valutare problematiche organiche dopodichè, se non si evidenzia nulla, richiedete una consulenza, possibilmente di coppia, da uno Psicoterapeuta, possibilmente perfezionato in Sessuaologia che possa evidenziare oltre a sue difficoltà anche difficoltà legate alla sfera sessuale della sua compagna.
Buone cose
Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it
Non ha mai fatto nè pensato di fare nulla per risolverlo?
Per quanto riguarda lei immagino che se scrive qui è perchè sono già state escluse cause di natura medica, ma se così non fosse sarebbe opportuno che lei ne parlasse col suo medico per stabilire l'eventuele necessità di sottoporsi ad accertamenti.
Gentile utente, come avrà intuito queste modalità spengono la sessualità. Perchè è importante ristabilire alcune questioni importanti con l'aiuto di uno psicologo? Perchè non si fa l'amore quando si vede il partner disperato!!!
Il partner eventualmente si consola, ma in altri momenti, NON nella sessualità.
Oppure si accudisce, ma se sta male, NON nella sessualità.
E poi non ci si deve prestare, quando parliamo di fare l'amore, ma bisogna desiderarlo, tutti e due (anche con intensità un po' differente) ma almeno nello stesso momento.
Legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1723-sessualita-e-cooperazione-paritetica.html
Un cordiale saluto,
Si tratta di un argomento delicato e il fatto che lei si chiuda a riccio se prova a parlarle indica che è in grande difficoltà, e che forse si sente anche in qualche modo giudicata (o in colpa) per il fatto di essere così diversa da come magari immagina siano tutte le altre ragazze.
Potrebbe proporle di parlarne quando lei se la sentirà, dicendole che però non considera negoziabile il fatto che ne parlerete, ma che può decidere lei quando farlo.
Con questa cosa del dolore credo conviva da sempre, mi racconta che con l'ex sopportava spesso e volentieri e "ogni tanto" le piaceva... a lui andava bene cosi, io del sesso mi ero costruito un'altra immagine onestamente, di totale abbandono mentale, parlo ahimè al passato..... Aggiungo che lei teme tanto il confronto con le altre donne perché secondo me ha poca sicurezza in se stessa in questa sfera, quando provo a raccontarle di precedenti mie esperienze resta male perché forse le vede distanti anni luce dalle sue possibilità e io temo di ferirla.
In risposta alla dott.ssa Pileci: intendevo si presta a parlarne delle sue problematiche solo quando io ho dei crolli psicologici tipo pianto altrimenti è generalmente restia e permalosetta.
Comodo trincerarsi dietro il "Io son fatta così: tocca a te adeguarti".
Ma Lei potrebbe dire lo stesso alla sua compagna e non se ne uscirebbe.
Meglio ammettere che evidentemente entrambi avete qualche problemuccio da risolvere, evitando colpevolizzazioni o recriminazioni reciproche (in fondo non ha molta importanza se sia nato prima l'uovo o la gallina, ma piuttosto come riuscire a farsi una gustosa e saporita frittata.....).
Se ciascuno per conto proprio o in coppia lo dovrà decidere il/la collega a cui sarebbe davvero opportuno vi rivolgeste per una consulenza, parallelamente alle visite mediche che già vi sono state indicate.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Se riuscirà a trasmetterle questo credo che otterrà almeno di parlarne affrontando tutto ciò che dev'essere affrontato.
Sta di fatto che c'è un problema notevole che affligge la Sua compagna e che è il caso di sottoporre ad uno psicoterapeuta esperto e che Lei sta colludendo con le modalità della Sua compagna.
Comunque mi pare di capire che ci siano dinamiche tra di voi che andrebbero esplorate e modificate.
"Io sono così non riesco a cambiare".
Questa è una trappola dalla quale diventa difficile uscire: è chiaro che da sola non riesca a cambiare! anche perchè le persone si scelgono accuratamente, mica a caso, quindi la Sua compagna riesce a mantenere questo disturbo nella sfera sessuale anche grazie alle relazioni con i partner che, come sta emergendo qui, un po'lo hanno permesso e facilitato.
Per quanto riguarda l'idea della sessualità e l'anorgasmia è davvero il caso di parlarne in una psicoterapia: devono essere riviste le idee e le convinzioni sulla sessualità che ha in mente la Sua ragazza.
Saluti,
In risposta alla Dott.ssa Pileci: lei prova orgasmi anche intensi con la masturbazione perchè è estremamente clitoridea, credo che la penetrazione non la faccia impazzire, si ritrae anche quando provo anche solo a stimolarla con un dito... il che per me non è un gran segnale di via libera diciamo
Forse per questa novità positiva lei non riesce ad accettare che anche la vita sessuale non sia di pari passo soddisfacente, ma proprio perchè lei è concentrato sul rapporto di coppia, e non solo sulle sue prestazioni, queste ne risentono.
Paradossalmente infatti se lei investisse di meno dal punto di vista emotivo non avrebbe probabilmente nessun calo prestazionale, perchè non si curerebbe più di tanto del desiderio e/o del dolore della sua ragazza (come forse faceva il suo ex).
Visto che invece ne è innamorato si trova a risentire del suo malessere, ed è per questo che deve porre come punto fermo la necessità di parlarne a fondo.
Credo, come suggerito dai colleghi, possa essere per voi di aiuto il rivolgersi ad uno psicoterapeuta di coppia. Potrete così provare a capire quali siano le motivazioni che non vi fanno vivere il vostro amore al "completo", ma che al contrario, vi portano in un circolo vizioso "ansioso" e "ditruttivo".
Un cordiale saluto
D.ssa Erika Bellini
Psicologa
www.psicologotorino.it
Dr.ssa Erika Bellini
psicologa clinica e dell'educazione
psicoterapeuta della coppia e della famiglia
La prima tappa e' una diagnosi andrologica e ginecologica delle vostre difficolta" sessuali.
Una vagina poco accogliente, puo' significare vaginismo, dispaurenia, anorgasmia ecc...un deficit erettivo secondario e situazionale come il suo, con compromissione del desiderio, necessita di piu' d' na diagnosi clinica, sia per comprendere le rare , ma posssibili cause organiche o miste e, soprattutto le cause relazionali e psichiche, che concorrono al mantenimento del disagio sessuologico.
Le allego qualche mio articolo sull' argomento.
Saluti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
l'insoddisfazione sessuale può sfociare nel calo del desiderio, per ovvie ragioni.
Quanto alla Sua modalità ansiosa che si esprime con l'ossessività rimane fermo il suggerimento di contattare uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Da qui ottenere troppe rassicurazioni e spiegazioni, avrebbe l'effetto opposto: aumenterebbe la Sua ansia.
La saluto cordialmente,
Prima diagnosi esatta del suo disagio e disagio sessologico e poi terapia mirata e specialistica.
Le nostre continue risposte non le serviranno a molto, se non a placare solo temporaneamente la sua ansia.
La sfera della sessualita' necessita adeguate diagnosi e cure, comprendere soltanto se e' possibile , non l' aiuta nella guarigione.
Saluti
Una terapia non può essere seguita o assunta solo in occasione dei singoli momenti critici e poi abbandonata, sia che parliamo di psicoterapia sia di farmacoterapia.
Di conseguenza è normale che i suoi disturbi ossessivi abbiano assunto andamento ciclico e si siano di fatto cronicizzati: in questi casi (come in molti altri) più si aspetta a curarsi, peggio è e più si rischia di far diventare cronico il problema.
Nel suo caso è accaduto che un evento che dipende probabilmente da alcuni aspetti della relazione con la sua ragazza è stato da lei interpretato come un segno di possibile omosessualità, come mi sembra che lei intenda dire con le informazioni che ha aggiunto nel penultimo post.
Me lo conferma?
Nei momenti "sereni", ma si alternano ogni 20 minuti praticamente...., mi dico: sono tanti gli adolescenti che in periodo di esplosione ormonale si sfogano con quello che trovano disponibile e con le situazioni che hanno più familiari (amici e cugini), tutto pur di non masturbarsi da soli + mi sono sempre e solo innamorato di donne e attratto dal copro femminile = non sono gay. Poi leggo su internet di gente che lo scopre a 30 anni, 40 anni, dopo vite perfettamente etero ed ecco che riscatta la paura che ci si possa succedere sempre e che non ci sono certezze. questo è ahimè quello che mi passa per la testa. Una domanda mi frulla in testa ma questa paura è uan paura che può provare solo un etero?
le consiglio, prima di prendere autonomamente alcun farmaco, di rivolgersi ad un medico (meglio se esperto in tema di sessualità) per l'eventuale prescrizione.
Diversamente potrebbe non solo non avere giovamenti ma, al contrario, anche ripercussioni negative.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
Immaginare di vive una condizione di salute sessuale all" insegna del farmaco, non credo sia auspicabile, oltre che non risolutiva
Chieda una consulenza, de visu, cosi' comprendera' le dinamiche che abitano la vostra sessualita'.
Oggi in clinica, si parla di visione diadica della sessualita' , e' la coppia che va aiutata, non il singolo.
Legga, questo mio articolo, frutto di un lavoro ad un congresso, credo potra' esserle utile.
Saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
E' la stessa cosa, i pregiudizi ed i preconcetti correlati alla sfera della sessualita' e delle sue cure, la intrappolano , come lei stesso dice,In un circolo vizioso dolente e disfunzionale.
Online non ricevera' alcuna terapia, vada con fiducia dagli specilaisti da noi suggeriti.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.