Disagio psichico
Sono uno studente di diciannove anni.
Quattro anni fa, depresso e incredibilmente desideroso di cambiare vita, ho comprato un libro di crescita personale.
E' stato il primo di una lunga serie: quasi non li leggevo neanche, li compravo come
spinto da una furia cieca di miglioramento.
Ho dedicato alla crescita personale gli ultimi tre anni. Spesso ho trascurato lo studio e la vita sociale. Ero mosso dalla sensazione che qualcosa in me non andasse e sentivo che dovevo cambiare, se volevo essere felice.
Forse in qualcosa sono migliorato, o forse è stato tutto inutile.
Qualche mese fa, essendomi accorto che avevo la mente intorbidata da mille "ricette" per la felicità e per l'autostima, ho deciso di mollare tutto. Ho venduto quasi tutti i libri di crescita personale e ho smesso di progettare la mia vita basandomi sull'auto-aiuto.
Questa mossa non ha funzionato: ho avuto le stesse difficoltà di prima (mancanza di autostima, insicurezza con l'altro sesso, frustrazione costante, insoddisfazione frequente verso il mio corpo) aggravate dal fatto che non posso più appoggiarmi a nessun "metodo" di miglioramento. Inoltre adesso mi sento terribilmente confuso, spaesato. Sento di avere la mente piena, stracolma di concetti e la sensazione di "dover migliorare" è più forte che mai e mi accompagna durante tutta la giornata. Ho provato a distrarmi, ma senza successo.
Ho bisogno di chiarirmi le idee, ma non so da dove partire. Mi sento come in una sorta di tirocinio permanente che mi costringe a rimandare costantemente il momento in cui posso vivere davvero e godermi la vita così come sono.
Vi sarei molto grato se poteste darmi dei consigli.
Grazie.
Carlo.
Quattro anni fa, depresso e incredibilmente desideroso di cambiare vita, ho comprato un libro di crescita personale.
E' stato il primo di una lunga serie: quasi non li leggevo neanche, li compravo come
spinto da una furia cieca di miglioramento.
Ho dedicato alla crescita personale gli ultimi tre anni. Spesso ho trascurato lo studio e la vita sociale. Ero mosso dalla sensazione che qualcosa in me non andasse e sentivo che dovevo cambiare, se volevo essere felice.
Forse in qualcosa sono migliorato, o forse è stato tutto inutile.
Qualche mese fa, essendomi accorto che avevo la mente intorbidata da mille "ricette" per la felicità e per l'autostima, ho deciso di mollare tutto. Ho venduto quasi tutti i libri di crescita personale e ho smesso di progettare la mia vita basandomi sull'auto-aiuto.
Questa mossa non ha funzionato: ho avuto le stesse difficoltà di prima (mancanza di autostima, insicurezza con l'altro sesso, frustrazione costante, insoddisfazione frequente verso il mio corpo) aggravate dal fatto che non posso più appoggiarmi a nessun "metodo" di miglioramento. Inoltre adesso mi sento terribilmente confuso, spaesato. Sento di avere la mente piena, stracolma di concetti e la sensazione di "dover migliorare" è più forte che mai e mi accompagna durante tutta la giornata. Ho provato a distrarmi, ma senza successo.
Ho bisogno di chiarirmi le idee, ma non so da dove partire. Mi sento come in una sorta di tirocinio permanente che mi costringe a rimandare costantemente il momento in cui posso vivere davvero e godermi la vita così come sono.
Vi sarei molto grato se poteste darmi dei consigli.
Grazie.
Carlo.
[#1]
Caro Carlo,
perdona la battuta: buttati via i libri hai deciso di passare direttamente agli psicologi?
Penso che quando avevi 16 anni fosse decisamente presto per mettere in pratica metodi di "crescita personale", dal momento che la tua crescita psicofisica era (ed è) ancora in atto, e che quindi tu abbia letto testi rivolti ad un'utenza decisamente più adulta di te che forse ha sollecitato in te pensieri eccessivamente proiettati in avanti, ad un futuro che, prima o poi, stai sicuro che arriverà.
Da dove è nato il desiderio di "migliorarti" proprio con quei metodi e soprattutto da solo?
Ci dici che ti sentivi depresso, ma quando uno è depresso deve prima di tutto rivolgersi a chi può confermare se è in atto una vera e propria depressione, e poi regolarsi di conseguenza.
Ci dici che, buttati i libri, sono riemerse "mancanza di autostima, insicurezza con l'altro sesso, frustrazione costante, insoddisfazione frequente verso il mio corpo".
Non ne hai parlato con nessuno prima di cercare soluzioni forse un po' semplicistiche?
In famiglia c'è qualcuno con cui puoi parlare?
perdona la battuta: buttati via i libri hai deciso di passare direttamente agli psicologi?
Penso che quando avevi 16 anni fosse decisamente presto per mettere in pratica metodi di "crescita personale", dal momento che la tua crescita psicofisica era (ed è) ancora in atto, e che quindi tu abbia letto testi rivolti ad un'utenza decisamente più adulta di te che forse ha sollecitato in te pensieri eccessivamente proiettati in avanti, ad un futuro che, prima o poi, stai sicuro che arriverà.
Da dove è nato il desiderio di "migliorarti" proprio con quei metodi e soprattutto da solo?
Ci dici che ti sentivi depresso, ma quando uno è depresso deve prima di tutto rivolgersi a chi può confermare se è in atto una vera e propria depressione, e poi regolarsi di conseguenza.
Ci dici che, buttati i libri, sono riemerse "mancanza di autostima, insicurezza con l'altro sesso, frustrazione costante, insoddisfazione frequente verso il mio corpo".
Non ne hai parlato con nessuno prima di cercare soluzioni forse un po' semplicistiche?
In famiglia c'è qualcuno con cui puoi parlare?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazzo,
non sorprende quello che racconti per il semplice fatto che quelle guide piene di ricette per la felicità non possono funzionare.
Se così fosse, saremmo tutti uguali e senza problemi, senza bisogno di essere capaci o comptenti nè avremmo bisogno di apprendere nulla.
In realtà quelle guide nascono solo dal desiderio di pubblicare libri e venderli, ma quando si hanno problemi di autostima è necessario fare un lavoro opposto a quello descritto in quelle guide. Li si tratta di aggiungere qualcosa alla persona per aumentare l'autostima. Questa è una trappola, perchè una volta equipaggiati di tutto, l'autostima resta tale e quale. Ad esempio: se avessi una macchina più bella, un lavoro più prestigioso, dei vestiti più eleganti, ecc... la mia autostima sarebbe alta. Questo è un ragionamento che non porta lontano.
L'autostima deve essere alta anche quando le suddette condizioni non ci sono.
Anzi, un lavoro psicoterapico parte da una premessa fondamentale: il valore di una persona non si può valutare; si può stimare il valore di un oggetto, ma non di una persona.
Per questa ragione a mio avviso stai facendo tutto ciò che non ti serve; ma un aiuto specialistico da parte di uno psicologo psicoterapeuta può esserti di grande aiuto per comprendere che cosa ti accade quando ti relazioni con gli altri, quando e in quali circostanze senti la tua autostima bassa.
Spero di esserti stata utile.
non sorprende quello che racconti per il semplice fatto che quelle guide piene di ricette per la felicità non possono funzionare.
Se così fosse, saremmo tutti uguali e senza problemi, senza bisogno di essere capaci o comptenti nè avremmo bisogno di apprendere nulla.
In realtà quelle guide nascono solo dal desiderio di pubblicare libri e venderli, ma quando si hanno problemi di autostima è necessario fare un lavoro opposto a quello descritto in quelle guide. Li si tratta di aggiungere qualcosa alla persona per aumentare l'autostima. Questa è una trappola, perchè una volta equipaggiati di tutto, l'autostima resta tale e quale. Ad esempio: se avessi una macchina più bella, un lavoro più prestigioso, dei vestiti più eleganti, ecc... la mia autostima sarebbe alta. Questo è un ragionamento che non porta lontano.
L'autostima deve essere alta anche quando le suddette condizioni non ci sono.
Anzi, un lavoro psicoterapico parte da una premessa fondamentale: il valore di una persona non si può valutare; si può stimare il valore di un oggetto, ma non di una persona.
Per questa ragione a mio avviso stai facendo tutto ciò che non ti serve; ma un aiuto specialistico da parte di uno psicologo psicoterapeuta può esserti di grande aiuto per comprendere che cosa ti accade quando ti relazioni con gli altri, quando e in quali circostanze senti la tua autostima bassa.
Spero di esserti stata utile.
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Ragazzo,
i libri non possono essere bastevoli per le guarigioni miracolistiche dei disagi, possono invececfarla riflettere sul da farsi , per poi affidarsi e fidarsi di specialisti qualificati, al fine della risoluzione del suo disagio e favorire la sua crescita personale, emozionale ed introspettiva.
SAluti
i libri non possono essere bastevoli per le guarigioni miracolistiche dei disagi, possono invececfarla riflettere sul da farsi , per poi affidarsi e fidarsi di specialisti qualificati, al fine della risoluzione del suo disagio e favorire la sua crescita personale, emozionale ed introspettiva.
SAluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Innanzitutto grazie mille per le risposte.
Mi sono espresso male: la mia sofferenza non è data da quei problemi che credevo di avere prima (si presentano occasionalmente e sempre meno), ma dal fatto di non riuscire a togliermi dalla testa quella "vocina interiore" che vuole spingermi a migliorare a tutti i costi.
Il problema per me è proprio quella "vocina", che mi costringe costantemente a pensare di avere qualcosa di sbagliato.
Il punto è che a me sembra di avere tutti i requisiti per vivere una vita serena.
Togliendomi questo pensiero fisso di dover cambiare starei meglio.
P.S. La vocina non è reale, altrimenti il problema sarebbe ben più serio.
Mi sono espresso male: la mia sofferenza non è data da quei problemi che credevo di avere prima (si presentano occasionalmente e sempre meno), ma dal fatto di non riuscire a togliermi dalla testa quella "vocina interiore" che vuole spingermi a migliorare a tutti i costi.
Il problema per me è proprio quella "vocina", che mi costringe costantemente a pensare di avere qualcosa di sbagliato.
Il punto è che a me sembra di avere tutti i requisiti per vivere una vita serena.
Togliendomi questo pensiero fisso di dover cambiare starei meglio.
P.S. La vocina non è reale, altrimenti il problema sarebbe ben più serio.
[#5]
Gentile Utente,
per capirci meglio: potrebbe essere uno spunto ossessivo che ti spingerebbe a fare sempre meglio, oppure legato alla bassa autostima.
Ciò non toglie che una consultazione psicologica potrebbe aiutare a fare chiarezza.
Saluti,
per capirci meglio: potrebbe essere uno spunto ossessivo che ti spingerebbe a fare sempre meglio, oppure legato alla bassa autostima.
Ciò non toglie che una consultazione psicologica potrebbe aiutare a fare chiarezza.
Saluti,
[#6]
Molte persone, come è successo a te, cadono nel vortice senza fine dell'inseguimento del cosiddetto "sviluppo personale", senza riuscire a smettere di spendere soldi in libri, seminari ecc.
Tu hai avuto la prontezza d'animo, dopo un po', di renderti conto che non stava funzionando e così hai mollato tutto. Poi però dici: "Ma sono lo stesso di prima". Ovvio! Smettere di fare le cose in un modo che non funziona NON È di per sé garanzia di farle nel modo corretto.
Il vortice dello sviluppo personale attrae soprattutto le persone con tendenze ansioso-ossessive, quelle cioè che hanno sempre una vocina dentro che gli dice che c'è qualcosa che non va e che andrebbe aggiustata. Perciò, se fossi in te, curerei questa per prima. Rivolgiti a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, per una valutazione, ad esempio a indirizzo strategico, e chiedigli un parere.
Cordiali saluti
Tu hai avuto la prontezza d'animo, dopo un po', di renderti conto che non stava funzionando e così hai mollato tutto. Poi però dici: "Ma sono lo stesso di prima". Ovvio! Smettere di fare le cose in un modo che non funziona NON È di per sé garanzia di farle nel modo corretto.
Il vortice dello sviluppo personale attrae soprattutto le persone con tendenze ansioso-ossessive, quelle cioè che hanno sempre una vocina dentro che gli dice che c'è qualcosa che non va e che andrebbe aggiustata. Perciò, se fossi in te, curerei questa per prima. Rivolgiti a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, per una valutazione, ad esempio a indirizzo strategico, e chiedigli un parere.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#7]
"Il problema per me è proprio quella "vocina", che mi costringe costantemente a pensare di avere qualcosa di sbagliato"
Ci dici che i problemi che "credevi" di avere prima ora si presentano solo a volte.
Quindi non sono passati.
Secondo me è possibile che una parte del tuo disagio si sia trasformato prendendo la forma della famosa "vocina" che sembra configurare un sintomo di natura ossessiva (e quindi un sintomo d'ansia).
Non posso che concordare con i Colleghi che ti hanno suggerito di contattare direttamente uno psicologo, per cercare di risolvere il problema una volta per tutte ti serve l'aiuto di un professionista.
Ci dici che i problemi che "credevi" di avere prima ora si presentano solo a volte.
Quindi non sono passati.
Secondo me è possibile che una parte del tuo disagio si sia trasformato prendendo la forma della famosa "vocina" che sembra configurare un sintomo di natura ossessiva (e quindi un sintomo d'ansia).
Non posso che concordare con i Colleghi che ti hanno suggerito di contattare direttamente uno psicologo, per cercare di risolvere il problema una volta per tutte ti serve l'aiuto di un professionista.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2k visite dal 12/02/2012.
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