Come dimenticarsi di un farmaco?(finasteride)
Gentili Dottori,
Sono un ragazzo di 28 anni, che ha assunto su prescrizione dermatologica,per 5 mesi,5 anni fa, un farmaco antiandrogeno,per contrastare un'alopecia androgenetica. qui troverete la mia richiesta di consulto nella sezione andrologia: https://www.medicitalia.it/consulti/urologia/262983-la-farmacofobia-che-mi-e-sopraggiunta.html
Lasciando perdere l'assurdità della comunità scientifica di prescrivere tale farmaco per una non patologia. (opinione personale)
Premesso che ho valide erezioni notturne e mattutine(non sempre,ma ciò avveniva anche prima che assumessi il farmaco)e quindi non credo(spero) di avere danni organici all'erezione..
Da all'ora non ho più vissuto la sessualità liberamente,anzi è stata sempre accompagnata da un'incredibile ansia e insicurezza circa le mie potenzialità.
Purtroppo ho il tarlo della finasteride,e aver privato il mio copro dell'80% della forma attiva del testosterone,per ben 5 mesi, non mi permette di concentrami sul piacere sessuale..
come posso fare per uscire da questa situazione di stallo?controllo sempre le mie erezioni...
Per ora l'unico effetto collaterale che ancora avverto,è la mancanza di erezioni involontarie diurne,ma perchè la notte e al risveglio si? forsè perchè sono piu rilassato? e la mia ansia,il mio stato di tensione inibisce l'erezioni involontarie diurne?
Sicuramente devo riuscire ad abbandonare forum italiani e stranieri (es propeciahelp.com) in cui parlano utenti devastati da questo medinale, e mi sale ancor più l'ansia,e avverto tutti i loro sintomi..oltre a ciò cosa posso fare per non pensarci?
Sono già stato dall'andrologo/urologo che ha escluso danni organici...ma ciò anche è avvenuto anche a molti altri che scrivono nel forum,che però presentano sides persistenti...
In più sono un neolaureato in chimica farmaceutica,e quindi conoscere,un pò i meccanismi ormonali,mi convince ancor di più che quel medicinale è un veleno..
Spero di esser stato chiaro nella mia disquisizione...
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per l'aiuto
Buona Serata
Sono un ragazzo di 28 anni, che ha assunto su prescrizione dermatologica,per 5 mesi,5 anni fa, un farmaco antiandrogeno,per contrastare un'alopecia androgenetica. qui troverete la mia richiesta di consulto nella sezione andrologia: https://www.medicitalia.it/consulti/urologia/262983-la-farmacofobia-che-mi-e-sopraggiunta.html
Lasciando perdere l'assurdità della comunità scientifica di prescrivere tale farmaco per una non patologia. (opinione personale)
Premesso che ho valide erezioni notturne e mattutine(non sempre,ma ciò avveniva anche prima che assumessi il farmaco)e quindi non credo(spero) di avere danni organici all'erezione..
Da all'ora non ho più vissuto la sessualità liberamente,anzi è stata sempre accompagnata da un'incredibile ansia e insicurezza circa le mie potenzialità.
Purtroppo ho il tarlo della finasteride,e aver privato il mio copro dell'80% della forma attiva del testosterone,per ben 5 mesi, non mi permette di concentrami sul piacere sessuale..
come posso fare per uscire da questa situazione di stallo?controllo sempre le mie erezioni...
Per ora l'unico effetto collaterale che ancora avverto,è la mancanza di erezioni involontarie diurne,ma perchè la notte e al risveglio si? forsè perchè sono piu rilassato? e la mia ansia,il mio stato di tensione inibisce l'erezioni involontarie diurne?
Sicuramente devo riuscire ad abbandonare forum italiani e stranieri (es propeciahelp.com) in cui parlano utenti devastati da questo medinale, e mi sale ancor più l'ansia,e avverto tutti i loro sintomi..oltre a ciò cosa posso fare per non pensarci?
Sono già stato dall'andrologo/urologo che ha escluso danni organici...ma ciò anche è avvenuto anche a molti altri che scrivono nel forum,che però presentano sides persistenti...
In più sono un neolaureato in chimica farmaceutica,e quindi conoscere,un pò i meccanismi ormonali,mi convince ancor di più che quel medicinale è un veleno..
Spero di esser stato chiaro nella mia disquisizione...
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per l'aiuto
Buona Serata
[#1]
Gentile Utente,
se l'andrologo e l'urologo hanno escluso problematiche organiche, dovrebbe orientarsi verso la ricerca di un aiuto da parte di uno psicologo psicoterapeuta.
Da quello che scrive un'ipotesi potrebbe essere l'ansia:
- Lei dice che non riesce a concentrarsi sul piacere sessuale e che "controllo sempre le mie erezioni..."
Questo, ovviamente, non è d'aiuto, anzi, uccide la sessualità e la ricerca del piacere Suo e della partner, in quanto il momento d'intimità rischia di diventare una prova per verificare che succede.
- "oltre a ciò cosa posso fare per non pensarci?"
Uno psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarLa a raggiungere l'obiettivo di concentrarsi sul piacere condiviso e non per scacciare l'ansia, anche perchè più ci pensa e più l'ansia è presente.
- ansia inibisce l'erezione: sono due meccanismi fisiologici opposti: quando si è preoccupati è normale non avere l'erezione.
Saluti,
se l'andrologo e l'urologo hanno escluso problematiche organiche, dovrebbe orientarsi verso la ricerca di un aiuto da parte di uno psicologo psicoterapeuta.
Da quello che scrive un'ipotesi potrebbe essere l'ansia:
- Lei dice che non riesce a concentrarsi sul piacere sessuale e che "controllo sempre le mie erezioni..."
Questo, ovviamente, non è d'aiuto, anzi, uccide la sessualità e la ricerca del piacere Suo e della partner, in quanto il momento d'intimità rischia di diventare una prova per verificare che succede.
- "oltre a ciò cosa posso fare per non pensarci?"
Uno psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarLa a raggiungere l'obiettivo di concentrarsi sul piacere condiviso e non per scacciare l'ansia, anche perchè più ci pensa e più l'ansia è presente.
- ansia inibisce l'erezione: sono due meccanismi fisiologici opposti: quando si è preoccupati è normale non avere l'erezione.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
lei ci ha descritto la prescrizione ricevuta come "assurda" e definisce "veleno" quello che ha assunto per 5 mesi.
Penso che nessuno potrebbe prendere un "veleno" in tutta tranquillità e poi dimenticarsene, specialmente se parliamo di persone ansiose o predisposte a diventarlo come forse è lei.
Nel caso in cui lei fosse stato già una persona ansiosa prima della cura sottoporsi ad una situazione così stressante può solo aver fatto peggiorare il quadro.
Se non era già ansioso, probabilmente la paura di potersi "avvelenare" è stata così forte da alterare il suo equilibrio portando massicciamente la sua attenzione sul corpo e generando le preoccupazioni che ancora oggi la accompagnano.
Il fatto che lei riscontri l'assenza di eccitazione solo quando è ben sveglio e presente, e non di notte e al risveglio, farebbe proprio pensare che è la sua ansia ad ostacolare l'erezione e che questa sia dunque una conseguenza di quanto è accaduto 5 anni fa, il che rende opportuno che lei si rivolga di persona ad uno psicologo psicoterapeuta per uscire da questo stato.
Posso chiederle se anche all'epoca era così preoccupato o se lo è diventato di più col passare del tempo?
lei ci ha descritto la prescrizione ricevuta come "assurda" e definisce "veleno" quello che ha assunto per 5 mesi.
Penso che nessuno potrebbe prendere un "veleno" in tutta tranquillità e poi dimenticarsene, specialmente se parliamo di persone ansiose o predisposte a diventarlo come forse è lei.
Nel caso in cui lei fosse stato già una persona ansiosa prima della cura sottoporsi ad una situazione così stressante può solo aver fatto peggiorare il quadro.
Se non era già ansioso, probabilmente la paura di potersi "avvelenare" è stata così forte da alterare il suo equilibrio portando massicciamente la sua attenzione sul corpo e generando le preoccupazioni che ancora oggi la accompagnano.
Il fatto che lei riscontri l'assenza di eccitazione solo quando è ben sveglio e presente, e non di notte e al risveglio, farebbe proprio pensare che è la sua ansia ad ostacolare l'erezione e che questa sia dunque una conseguenza di quanto è accaduto 5 anni fa, il che rende opportuno che lei si rivolga di persona ad uno psicologo psicoterapeuta per uscire da questo stato.
Posso chiederle se anche all'epoca era così preoccupato o se lo è diventato di più col passare del tempo?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
Gentili dottoresse, Angela Pileci, e Flavia Massaro, rileggendo la mia domanda ,e le vostre risposte,la porola più utilizzata, è ANSIA, ed è sicuramente questo il mio problema principale.Come avete ben intuito anche voi. Speriamo che non sia accompagnato anche da un danno organico.
....Posso chiederle se anche all'epoca era così preoccupato o se lo è diventato di più col passare del tempo?
Dottoressa Massaro,sono un soggetto molto ansioso,ma non ipocondriaco,anche se sono diventato farmacofobico,dopo l'assunzione di suddetto medicinale.
Non soffrivo di ansia da prestazione,ero agitato,al primo incontro,però me la cavavo sempre egregiamente,dato che di fondo ero convinto delle mie potenzialità..ora questa sicurezza l'ho persa. Ho letto spesso i forum prima di assumere il farmaco, durante, e poi anche una volta interrotto,quindi una certa suggestione ce l'ho avuta,anche se inizialmente pensavo che chi accusasse effetti collaterali,era solo un ipocondriaco..non pensavo potessero accadere anche a me. ha minato delle sicurezze.
Dallo psicologo ci sono andato,ma dopo poche sedute ho interrotto,non perchè non fosse valido anzi..ma perchè a ma rimane il tarlo scientifico, e senza avere rassicurazioni in tal senso,non riesco a togliermi l'ansia...(non perchè reputo quest'ultimo campo più attendibile di quello psichico,sono entrambi importanti,sono io che ho una preparazione,e quindi un approccio più scientifico in ciò che mi circonda)
ora farò una domanda stupidissima,e vi prego di pazientare,il mio titolo era proprio,come DIMENTICARE,esiste una tecnica( penso ad esempio al'ipnosi,che forse riesce a rimuovere dei traumi?) che riesca a farmi dimenticare che ho assunto tale farmaco? me ne accorgo da solo che è una domanda proprio scema..:)..scusate
Ringrazio di nuovo per il prezioso tempo dedicatomi
....Posso chiederle se anche all'epoca era così preoccupato o se lo è diventato di più col passare del tempo?
Dottoressa Massaro,sono un soggetto molto ansioso,ma non ipocondriaco,anche se sono diventato farmacofobico,dopo l'assunzione di suddetto medicinale.
Non soffrivo di ansia da prestazione,ero agitato,al primo incontro,però me la cavavo sempre egregiamente,dato che di fondo ero convinto delle mie potenzialità..ora questa sicurezza l'ho persa. Ho letto spesso i forum prima di assumere il farmaco, durante, e poi anche una volta interrotto,quindi una certa suggestione ce l'ho avuta,anche se inizialmente pensavo che chi accusasse effetti collaterali,era solo un ipocondriaco..non pensavo potessero accadere anche a me. ha minato delle sicurezze.
Dallo psicologo ci sono andato,ma dopo poche sedute ho interrotto,non perchè non fosse valido anzi..ma perchè a ma rimane il tarlo scientifico, e senza avere rassicurazioni in tal senso,non riesco a togliermi l'ansia...(non perchè reputo quest'ultimo campo più attendibile di quello psichico,sono entrambi importanti,sono io che ho una preparazione,e quindi un approccio più scientifico in ciò che mi circonda)
ora farò una domanda stupidissima,e vi prego di pazientare,il mio titolo era proprio,come DIMENTICARE,esiste una tecnica( penso ad esempio al'ipnosi,che forse riesce a rimuovere dei traumi?) che riesca a farmi dimenticare che ho assunto tale farmaco? me ne accorgo da solo che è una domanda proprio scema..:)..scusate
Ringrazio di nuovo per il prezioso tempo dedicatomi
[#4]
Francamente no, non esistono tecniche in grado di produrre amnesia.
Da ciò che scrive però sembra che si sia instaurato un meccanismo ossessivo sulla questione farmaco. E forse è su questo che sarebbe utile un lavoro psicologico.
Non ho capito che cosa intende con
"...a ma rimane il tarlo scientifico, e senza avere rassicurazioni in tal senso,non riesco a togliermi l'ansia..."
si riferisce al trattamento psicologico/psicoterapico o al farmaco o ad altro?
Da ciò che scrive però sembra che si sia instaurato un meccanismo ossessivo sulla questione farmaco. E forse è su questo che sarebbe utile un lavoro psicologico.
Non ho capito che cosa intende con
"...a ma rimane il tarlo scientifico, e senza avere rassicurazioni in tal senso,non riesco a togliermi l'ansia..."
si riferisce al trattamento psicologico/psicoterapico o al farmaco o ad altro?
[#5]
Utente
Mi scusi se sono stato poco chiaro,ciò che mi ronza per la testa è questo: Io ho privato il mio organismo della forma attiva del testosterone per 5 lunghi mesi..ora questo deficit,come può non aver arrecato danni,a recettori,organi e quant'altro? Per convincermi che questa assenza non ha fatto danni,mi porto come esempio,la castrazione chimica,che viene utilizzata nei pedofili,con antiandrogeni ben più potenti,e se essa non è ripetuta ciclicamente nel tempo,una volta interrotta,la somministrazione,tali individui tornano ad esser nuovamente sessualmente attivi.Perciò mi dico di star tranquillo,che tutto a livello organico funziona di nuovo correttamente..
lei ha introdotto un altro termine,ossessivo,che sicuramente mi trova d'accordo,come si può evincere facilmente anche dalla mia ultima spiegazione.
Forse ha ragione lei,dovrei tornare dallo psicologo,per farmi aiutare(come può notare mi analizzo psicologicamente molto anche da solo,e ciò rientra sempre nell'ambito dell'ossessività credo)!
Dovrei rilassarmi,e non pensarci..sono cosi di carattere,pretendo sempre il massimo da me stesso.
per quanto riguarda l'amnesia..potrei provare con una martellata in testa!e se la tecnica funziona, poi la brevetto.. :)
Grazie ancora
lei ha introdotto un altro termine,ossessivo,che sicuramente mi trova d'accordo,come si può evincere facilmente anche dalla mia ultima spiegazione.
Forse ha ragione lei,dovrei tornare dallo psicologo,per farmi aiutare(come può notare mi analizzo psicologicamente molto anche da solo,e ciò rientra sempre nell'ambito dell'ossessività credo)!
Dovrei rilassarmi,e non pensarci..sono cosi di carattere,pretendo sempre il massimo da me stesso.
per quanto riguarda l'amnesia..potrei provare con una martellata in testa!e se la tecnica funziona, poi la brevetto.. :)
Grazie ancora
[#6]
Forse il tarlo è proprio legato a questa paura degli effetti del farmaco: in tali circostanze ha decisamente senso ritornare dal Suo psicologo. E' probabile che sia l'ansia e l'ossessività che necessitano di un adeguato trattamento.
Se Le fa piacere, ci tenga aggiornati in futuro.
Un cordiale saluto,
Se Le fa piacere, ci tenga aggiornati in futuro.
Un cordiale saluto,
[#7]
Gentile Utente,
pensare di dimenticare di avere asunto il farmaco e ritrovare conseguentemente salute e serenità sessuale, è vano e falso.
Le difficoltà erettive e del desiderio, hanno cause poliedriche e spesso sfaccettate, non è pensabile trovare un unico agente patogeno e rimuoverlo.
L'esclusione dell'etiologia organica, non esclude la presenza di cause psichiche o relazionali, correlate al disagio sessuale.
Le allego, qualche mio articolo sull'argomento.
Saluti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
pensare di dimenticare di avere asunto il farmaco e ritrovare conseguentemente salute e serenità sessuale, è vano e falso.
Le difficoltà erettive e del desiderio, hanno cause poliedriche e spesso sfaccettate, non è pensabile trovare un unico agente patogeno e rimuoverlo.
L'esclusione dell'etiologia organica, non esclude la presenza di cause psichiche o relazionali, correlate al disagio sessuale.
Le allego, qualche mio articolo sull'argomento.
Saluti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
Il "tarlo" le rimane proprio perchè a questo punto, si può dire, vive di vita propria e non è minimamente "disturbato" dalle conferme che lei ha peraltro già riceveuto dagli specialisti del caso.
Quando si innesca un circolo vizioso come quello in cui è caduto lei è necessario bloccare il loop il prima possibile, per evitare che prosegua per la propria strada separandosi dalla causa originaria (che lei definisce "trauma") e ingigantendosi.
Nel rimproverarsi di "aver privato il mio corpo dell'80% della forma attiva del testosterone, per ben 5 mesi" mi sembra che lei dipinga l'accaduto come un gesto autolesionistico e che non riesca a perdonarselo.
Ma potrebbe anche vedere la questione in un altro modo: "ho ridotto il testosterone attivo al 20% per 5 mesi, ma si trattava di ben 5 anni fa".
Ovviamente a questo punto le occorre una mano per arrivare a vedere in questo modo, che credo sia il più realistico, quello che è avvenuto.
Dimenticare nel senso di cancellare non è pensabile perchè tutti i ricordi rimangono nella mente (che si parli di inconscio o si utilizzi altri termini, il senso è sempre quello).
Di conseguenza la "rimozione" non rappresenta altro che il passaggio di un contenuto all'inconsapevolezza, ma non alla distruzione, e questo può essere rischioso perchè tale contenuto permane e può far decisamente più "danni" rispetto a quello che rimane ben presente alla coscienza.
Quando si innesca un circolo vizioso come quello in cui è caduto lei è necessario bloccare il loop il prima possibile, per evitare che prosegua per la propria strada separandosi dalla causa originaria (che lei definisce "trauma") e ingigantendosi.
Nel rimproverarsi di "aver privato il mio corpo dell'80% della forma attiva del testosterone, per ben 5 mesi" mi sembra che lei dipinga l'accaduto come un gesto autolesionistico e che non riesca a perdonarselo.
Ma potrebbe anche vedere la questione in un altro modo: "ho ridotto il testosterone attivo al 20% per 5 mesi, ma si trattava di ben 5 anni fa".
Ovviamente a questo punto le occorre una mano per arrivare a vedere in questo modo, che credo sia il più realistico, quello che è avvenuto.
Dimenticare nel senso di cancellare non è pensabile perchè tutti i ricordi rimangono nella mente (che si parli di inconscio o si utilizzi altri termini, il senso è sempre quello).
Di conseguenza la "rimozione" non rappresenta altro che il passaggio di un contenuto all'inconsapevolezza, ma non alla distruzione, e questo può essere rischioso perchè tale contenuto permane e può far decisamente più "danni" rispetto a quello che rimane ben presente alla coscienza.
[#9]
Ho paura che la sua formazione scientifica, purtroppo, in questa vicenda le stia giocando un brutto scherzo e stia remando contro il farle perseguire la strada corretta, ovvero quella psicoterapeutica.
Dice di voler capire, ma poi chiede lumi sull'ipnosi, che per eccellenza è il trattamento dove "non si deve capire", solo sdraiarsi ed eseguire più o meno passivamente ciò che l'ipnotista suggerisce (non è proprio così, semplifico per necessità).
In sostanza lei sembra giunto a un punto in cui, da una parte nella sua testa deve regnare una certa confusione, ma dall'altra forse sta intuendo che il modo corretto per uscirne è SMETTERE di pretendere di avere spiegazioni razionali, perché il problema non sta lì: il problema sta nelle sue emozioni (ansia, soprattutto) che stanno funzionando contro di lei. E le emozioni sballate non si aggiustano con la razionalità...
Le sue hanno l'aria di preoccupazioni ansioso-ossessive, per le quali dovrebbe chiedere un parere a uno psicologo psicoterapeuta specializzato in un approccio adatto all'ansia, ad esempio strategico breve o comportamentale.
Cordiali saluti
Dice di voler capire, ma poi chiede lumi sull'ipnosi, che per eccellenza è il trattamento dove "non si deve capire", solo sdraiarsi ed eseguire più o meno passivamente ciò che l'ipnotista suggerisce (non è proprio così, semplifico per necessità).
In sostanza lei sembra giunto a un punto in cui, da una parte nella sua testa deve regnare una certa confusione, ma dall'altra forse sta intuendo che il modo corretto per uscirne è SMETTERE di pretendere di avere spiegazioni razionali, perché il problema non sta lì: il problema sta nelle sue emozioni (ansia, soprattutto) che stanno funzionando contro di lei. E le emozioni sballate non si aggiustano con la razionalità...
Le sue hanno l'aria di preoccupazioni ansioso-ossessive, per le quali dovrebbe chiedere un parere a uno psicologo psicoterapeuta specializzato in un approccio adatto all'ansia, ad esempio strategico breve o comportamentale.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#10]
Utente
Ringrazio Tutti I dottori per la disponibilità.
Devo vincere la battaglia,contro la mia nemica ANSIA. o da solo o con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Un plauso particolare voglio rivolgerlo a lei dott. Santonocito, leggo spesso medicitalia,perchè sono appassionato di medicina in generale,e spesso i suoi interventi lì trovo illuminanti,e anche in questo caso non si è smentito. Complimenti a lei,e a tutti i medici che intervengono su questo sito.
Grazie ancora a tutti per avermi aiutato
Buon lavoro
Devo vincere la battaglia,contro la mia nemica ANSIA. o da solo o con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Un plauso particolare voglio rivolgerlo a lei dott. Santonocito, leggo spesso medicitalia,perchè sono appassionato di medicina in generale,e spesso i suoi interventi lì trovo illuminanti,e anche in questo caso non si è smentito. Complimenti a lei,e a tutti i medici che intervengono su questo sito.
Grazie ancora a tutti per avermi aiutato
Buon lavoro
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 3.6k visite dal 12/02/2012.
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