Storia sentimentale finita

Gentili Dottori,
circa un'anno fa ho conosciuto una ragazza di cui mi sono innamorato. Per quanto ho cercato di darle affetto e attenzioni e tutto me stesso, lei ha visto in me alcune caratteristiche negative difficili da controllare, se non con consapevolezza ed una lunga psicoterapia (impulsività, collera), che gli ricordavano atteggiamenti traumatizzanti del padre durante la sua infanzia e ha deciso che non sarei stato l'uomo per lei. Mi ha lasciato una prima volta ma poi dopo due mesi l'ho riconquistata. Ora lei mi ha nuovamente lasciato da tre mesi e, dopo avermi detto che gli faccio schifo, ha chiuso i ponti della comunicazione. Mi ha detto che ciò che l'ha infastidita di me era la mancanza di rispetto che avevo nei suoi confronti in senso emotivo e fisico. L'ultima volta che l'ho vista, in occasione del tutto pacifica, mi disse di non seguirla altrimenti avrebbe chiamato i carabinieri.
Premetto che solo qualche hanno fa in terapia si è accorta che aveva negato la sessualità per 27 anni.
In realtà fra di noi ci sono stati solo approcci sessuali molto blandi, solo gioco e scoperta della sessualità in coppia, ma mai rapporti sessuali o petting deciso solo da me.
Quello che mi ha sempre meravigliato è che lei sembrava stare al gioco e partecipare con innocenza a queste occasioni, ma a distanza di poche ore mi diceva che non riusciva a dire di no e che aveva forti sensi di colpa.
La volta seguente, spinto da normali impulsi ormonali e da memorie positive precedenti, riaccadevano sempre gli stessi approcci nelle stesse modalità.
Dal lato emotivo, a causa della mia irascibilità, tendevo a prendermela con chi mi era più vicino, in questo caso lei, essendo ipercinico e molto duro nelle mie affermazioni.
Da allora sto passando un bruttissimo periodo, ho perso lavoro, vivo da pochi mesi in una città in cui non conosco nessuno e devo fronteggiare il Glioblastoma di 4° grado che sta pian piano portando via una mamma di 58 anni.
Lei sa di questa situazione ma è talmente egoista da pensare al suo benessere emotivo e non chiedermi nemmeno se stia bene o meno.
Eppure, nonostante queste sue cattiverie, essendo stata la mia prima ragazza non riesco a dimenticarla. Complice il fatto che le mie giornate da disoccupato sono vuote, il mio pensiero torna frequentemente a lei e al desiderio di scambio di affetto, ai bei momenti passati insieme, ecc... Il pensiero peggiore però è la sera prima di andare a dormire. In quel momento piango per paura di perderla. Non riesco a vedermi con un'altra senza pensare a lei, soffro nel pensare che lei sarà di un'altro. Ho paura che un giorno si renda conto del bene che gli ho fatto, cambi idea su di me, e decida di tornare con me
La mai domanda in conclusione è: Riuscirò mai a dimenticarla e a stare con un'altra ragazza "fregandomene" di lei? (Il proverbio dice: "il primo amore non si scorda mai"). Davvero diventerò così egoista da pensare solo al mio bene dimenticandomi dell'altro come si fosse trattato di un'oggetto?
Graz
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

in casi del genere è il tempo a giocare un ruolo importante. Probabilmente in questo momento, poichè è passato poco tempo e poichè i significati attribuiti sono importanti (relazione significativa, ragazza di cui Lei si è innamorato, prima storia, ecc...), è chiaro che risulta difficile.

Tuttavia, vorrei chiederLe che tipo di problemi ha questa ragazza? Glieli ha mai raccontati?
Mi colpisce molto che una donna possa arrivare a dire al proprio compagno "mi fai schifo": in quale circostanza è avvenuto?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.mo Signore, che Lei dimentichera' non c'e' dubbio. Ma la questione e' un'altra. Come e' arrivato a questo punto. Mi diceva che ha fatto una lunga psicoterapia. Ma forse non l'ha completata. Certo l'irascibilita' e la durezza non sono una strada buona per giungere al cuore delle persone e tanto meno a starci a lungo. Mi vuole dire qualcosa a questo riguardo?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
dimenticare è possibile, ma ci vuole tempo, tanto tempo.
Io focalizzerei l'attenzione però sulle dinamiche che hanno caratterizzato quest'amore.
Cosa le ha dato questa ragazza?
Come è riuscito a farla sentire?
Quali corde emotive ha fatto vibrare e perchè?
A vole le psicoterapie non completate , lasciano nuclei irrisolti, che poi il legame d'amore tende, in un primo momento a colmare.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
Grazie per le tempestive risposte. Non posso diagnosticare nulla ma basarmi solo sulle mie osservazioni e sulle sue affermazioni a sua volta derivanti dalla sua psicologa. Penso che si tratti di PTSD. L'ho notato dalle diverse intrusioni che aveva durante il sonno. Inoltre è un soggetto ansioso. Per quanto lei desideri l'affetto di un'uomo, detto dalla sua psicoterapeuta, per i traumi subiti ha difficoltà ad innamorarsi degli uomini. In un'occasione e ad inizio rapporto mi confidò che gli uomini gli facevano schifo.
Ricorso un'occasione in cui gli regalai dei fiori. A malapena accennò ad un grazie e non mi ricambio nemmeno con un cenno di affetto. Vista la sua reazione anomala mi irritai e da lì iniziò un'animata discussione che contrassegnò l'inizio del crollo dell nostra storia. Da quella occasione mi ha sempre ripetuto che non ci saremmo potuti sposare poiché entrambi vittime di traumi familiari e per questo, per quanto fisicamente gli piacessi e gli sia piaciuto sino all'ultimo giorno che siamo stati insieme, il suo pessimismo sul futuro della nostra storia e sugli eventuali esiti negativi che forse le ricordano il suo passato, (mi ha sempre ripetuto che nella coppia legata sentimentalmente c'è più confidenza e quindi "meno autocontrollo") l'hanno bloccata, consciamente o inconsciamente, dall'innamorarsi di me.
A conferma di ciò spesso notavo che le sue espressioni di affetto erano artificiali e questo mi deludeva irritandomi.
La sua psicoterapeuta gli disse che gli sarebbe stato molto difficile lasciarsi andare ed innamorarsi di un'uomo e lei ora ne è convinta usando quelle affermazioni come suo cavallo di battaglia.
La frase "mi fai schifo" me l'ha scritta per sms, dopo una breve telefonata in cui l'ho invitata a esprimersi e dirmi cosa provava e a non chiudersi in se. Premesso che ha sempre ricordato con facilità episodi negativi anzichè positivi della relazione, questa frase si riferiva alla presunta mancanza di rispetto che gli mostravo di volta in volta arrivando a certi approcci sessuali o preliminari che lei voleva completamente evitare (ultimamente perfino il solo bacio) e a frasi che si dicono o scrivono in momenti di rabbia, una delle quali, dopo molto che non la sentivo, diceva; "Cercasi ragazza di razza, una bastarda l'ho già avuta". In realtà con quella frase facevo riferimento al fatto che mi aveva lasciato senza darmi spiegazioni e senza nemmeno dirmi Grazie per tutti gli sforzi che avevo fatto per lei.
In conclusione posso dire che questa ragazza mi ha dato un'amore col contagocce. In ogni caso nelle occasioni in cui ero con lei mi sentivo impavido, che avrei potuto affrontare qualsiasi cosa, coraggioso, grande. Sopratutto realizzava un bisogno di affetto e occuparmi di lei o fare delle cose carine pensando a lei mi faceva sentire bene e completo.
Il mio desiderio in questo momento è quello di spiegarmi, di comunicargli cosa provo e, grazie alla consapevolezza di me stesso, spiegargli perchè ho reagito così e cosa sto facendo per cambiare. Vorrei condividere con lei tante cose che avrebbe trovato interessanti ed utili a se stessa, ma non c'è modo di contattarla. Ho paura che stia passando un episodio depressivo e che non voglia sentirmi identificandomi come causa delle sue sofferenze. Anche in questo caso la mia impulsività mi dice che farmi sentire e chiarirmi con lei la aiuterebbe a sentirsi meno male. Cosa dovrei fare?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Gent.le ragazzo.
quella che descrive è una situazione piuttosto complessa e molto delicata, è fondamentale ricordare che l'amore si nutre di rispetto reciproco e non è possibile costruire una relazione affettiva pensando di farne a meno.
La lunghezza della sua risposta denota un gran desiderio di condivisione che meriterebbe di essere accolto all'interno di uno "spazio protetto ", la psicoterapia, che le consenta di elaborare il suo vissuto migliorando la consapevolezza delle emozioni che "traboccano" dentro di lei.
Se a causa della temporanea disoccupazione, non può rivolgersi ad uno specialista privato, può fare un colloquio con uno Psicologo presso il Consultorio Familiare della sua ASL

http://www.lazio.cgil.it/romaest/pages/consultori%20Roma.htm

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.mo ragazzo,
Lei si chiede e ci chiede cosa dovrebbe fare.
Mi ha colpito che nel descrivere la Sua ragazza Lei la dipinga a ogni passo come 'patologica'.
Il fatto che stia seguendo una psicoterapia non significa che sia 'malata', ma solo che si e' messa all'ascolto di quelle parti di se" poco visibili a cui vuole accedere. Che Lei, che dice di amarla, trasformi questo in un'arma , non penso sia un'azione utile al Vostro rapporto!. Ci ha pensato a questo? Perche' non cerca di rapportarsi a Lei in un modo paritario, senza ricorrere a mezzi. 'Non convenzionali"????
[#7]
Utente
Utente
Grazie per le risposte, mi auguro di risolvere presto questa situazione perlomeno rassegnandomi a superare questi tormenti interni che mi dicono di non aver dato il meglio di me stesso in questa relazione e che abbia perso un'importante opportunità.
Buon proseguo di lavoro.