Non riesco a dare esami universitari.
Buonasera.
Ho quasi vent'anni e sono iscritta al primo anno della facoltà di Farmacia (corso di laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche). Premetto che è un corso scelto come rimpiazzo, infatti il mio obiettivo è quello di studiare Medicina, ma quest'anno non ho passato il test, così mi sono iscritta in questa facoltà con l'intento di ritentare il test più preparata e, professori permettendo, richiedere la convalida di alcuni esami.
Ad ottobre inizio a frequentare le lezioni, parto con l'entusiasmo che mi ha sempre accompagnata nello studio (tant'è che mi sono diplomata col massimo dei voti). Arriva la sessione degli esami, ma per ben due volte non riesco a passare un esame (abbastanza semplice, da 5 C.FU.). La prima volta ho tralasciato alcuni paragrafi, molto ingenuamente. La seconda volta sono arrivata lì molto preparata, ma sono stata bocciata comunque. (L'esame è orale).
L'anno scorso, per risolvere i miei problemi d'ansia generalizzata (in vista dell'esame di stato, del test di medicina, e dei vari problemi con i miei genitori), ho fatto terapia cognitivo-comportamentale per 6 mesi. Credevo di aver risolto, ma ora i problemi si sono ripresentati tali e quali.
La paura di fallire è tanta. Non mi sento all'altezza di questo corso di laurea, tanto meno all'altezza di studiare Medicina, dato che non riesco a passare un "esamino" del genere. L'esamino che non riesco a dare l'ho accantonato, concentrandomi su altri, per poi scoprire che mi preclude molti altri esami, così sono bloccata e sono indietro, alla faccia dei miei colleghi che proseguono a fior di 30 e 30 e lode.
A fine febbraio avrò un esame di matematica da ben 10 crediti, ed essendo praticamente negata (nonostante i miei sforzi, le ripetizioni e la buona volontà), sarà pressoché difficile da superare.
I miei genitori non mi sostengono (e non finanziariamente, bensì psicologicamente). Non fanno altro che ripetermi che sono una delusione, una incapace, che non studio più, che non sono assolutamente in grado di studiare in una facoltà come quella di Medicina. Ho paura di deluderli (come già sto facendo), e mi sento davvero in colpa, perché stanno facendo dei grossi sacrifici per farmi studiare.
A settembre, se non dovessi passare il test di Medicina, farò infermieristica, perché ho capito che Chimica e tecnologie farmaceutiche non è la strada per me. Le materie sono molto interessanti, ma non me la sento di studiare 5 anni in una facoltà così difficile per poi vivere di precariato.
Il problema è affrontare quest'anno. Praticamente arriverò alla fine dell'anno accademico senza essere riuscita a passare nemmeno un esame. Sono disperata, non so più che fare! Ho pensato di mollare tutto, ma non posso permetterlo, pagando l'affitto e le rate. Non pensavo di finire così. Mi vergogno di me stessa.
Dimenticavo: non riesco a vivere lo studio e la vita universitaria serenamente, sono sempre nervosa, perché sono una studentessa fuori sede e, sfortunatamente, non mi trovo bene con le mie coinquiline.
Ho quasi vent'anni e sono iscritta al primo anno della facoltà di Farmacia (corso di laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche). Premetto che è un corso scelto come rimpiazzo, infatti il mio obiettivo è quello di studiare Medicina, ma quest'anno non ho passato il test, così mi sono iscritta in questa facoltà con l'intento di ritentare il test più preparata e, professori permettendo, richiedere la convalida di alcuni esami.
Ad ottobre inizio a frequentare le lezioni, parto con l'entusiasmo che mi ha sempre accompagnata nello studio (tant'è che mi sono diplomata col massimo dei voti). Arriva la sessione degli esami, ma per ben due volte non riesco a passare un esame (abbastanza semplice, da 5 C.FU.). La prima volta ho tralasciato alcuni paragrafi, molto ingenuamente. La seconda volta sono arrivata lì molto preparata, ma sono stata bocciata comunque. (L'esame è orale).
L'anno scorso, per risolvere i miei problemi d'ansia generalizzata (in vista dell'esame di stato, del test di medicina, e dei vari problemi con i miei genitori), ho fatto terapia cognitivo-comportamentale per 6 mesi. Credevo di aver risolto, ma ora i problemi si sono ripresentati tali e quali.
La paura di fallire è tanta. Non mi sento all'altezza di questo corso di laurea, tanto meno all'altezza di studiare Medicina, dato che non riesco a passare un "esamino" del genere. L'esamino che non riesco a dare l'ho accantonato, concentrandomi su altri, per poi scoprire che mi preclude molti altri esami, così sono bloccata e sono indietro, alla faccia dei miei colleghi che proseguono a fior di 30 e 30 e lode.
A fine febbraio avrò un esame di matematica da ben 10 crediti, ed essendo praticamente negata (nonostante i miei sforzi, le ripetizioni e la buona volontà), sarà pressoché difficile da superare.
I miei genitori non mi sostengono (e non finanziariamente, bensì psicologicamente). Non fanno altro che ripetermi che sono una delusione, una incapace, che non studio più, che non sono assolutamente in grado di studiare in una facoltà come quella di Medicina. Ho paura di deluderli (come già sto facendo), e mi sento davvero in colpa, perché stanno facendo dei grossi sacrifici per farmi studiare.
A settembre, se non dovessi passare il test di Medicina, farò infermieristica, perché ho capito che Chimica e tecnologie farmaceutiche non è la strada per me. Le materie sono molto interessanti, ma non me la sento di studiare 5 anni in una facoltà così difficile per poi vivere di precariato.
Il problema è affrontare quest'anno. Praticamente arriverò alla fine dell'anno accademico senza essere riuscita a passare nemmeno un esame. Sono disperata, non so più che fare! Ho pensato di mollare tutto, ma non posso permetterlo, pagando l'affitto e le rate. Non pensavo di finire così. Mi vergogno di me stessa.
Dimenticavo: non riesco a vivere lo studio e la vita universitaria serenamente, sono sempre nervosa, perché sono una studentessa fuori sede e, sfortunatamente, non mi trovo bene con le mie coinquiline.
[#1]
Gentile ragazza, scrivi:
"La paura di fallire è tanta. Non mi sento all'altezza di questo corso di laurea, tanto meno all'altezza di studiare Medicina"
e poi
"I miei genitori non mi sostengono (e non finanziariamente, bensì psicologicamente). Non fanno altro che ripetermi che sono una delusione, una incapace, che non studio più, che non sono assolutamente in grado di studiare in una facoltà come quella di Medicina. Ho paura di deluderli (come già sto facendo), e mi sento davvero in colpa"
In queste condizioni è comprensibile che la vita possa diventare difficile.
Sarebbe interessante comprendere quali significati entrano in gioco per te in una situazione del genere. Parli di vergogna e di vissuti di fallimento, che sembrano non riguardare solo la scelta della facoltà, ma addirittura la tua persona.
In quest'ottica può esserti utile parlarne con uno psicologo di persona, perchè questi vissuti e i significati che stai attribuendo possono spalancare la porta per un eventuale crisi depressiva.
Saluti,
"La paura di fallire è tanta. Non mi sento all'altezza di questo corso di laurea, tanto meno all'altezza di studiare Medicina"
e poi
"I miei genitori non mi sostengono (e non finanziariamente, bensì psicologicamente). Non fanno altro che ripetermi che sono una delusione, una incapace, che non studio più, che non sono assolutamente in grado di studiare in una facoltà come quella di Medicina. Ho paura di deluderli (come già sto facendo), e mi sento davvero in colpa"
In queste condizioni è comprensibile che la vita possa diventare difficile.
Sarebbe interessante comprendere quali significati entrano in gioco per te in una situazione del genere. Parli di vergogna e di vissuti di fallimento, che sembrano non riguardare solo la scelta della facoltà, ma addirittura la tua persona.
In quest'ottica può esserti utile parlarne con uno psicologo di persona, perchè questi vissuti e i significati che stai attribuendo possono spalancare la porta per un eventuale crisi depressiva.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gent.ma signorina, condivido quanto gia' evidenziato dalla collega che Le ha risposto precedentemente. Vorrei pero' indicare un altro evento che penso abbia avuto un effetto di "trascinamento" negativo: l'insuccesso nell'esame di ammissione alla Facolta' di Medicina. Penso all'aspettativa che vi aveva riposto e alla delusione che deve averla colpita. Ora sta vivendo una condizione "base" di frustrazione e di conseguente aggressivita' verso se stessa che certo non smette di 'remarLe contro" nella preparazione di esami che non La entusiasmano e le rammentano continuamente le Sue spiacevoli emozioni.
se avesse la possibilita' di elaborare in qualche colloquio con uno psicologo psicoterapeuta tutta questa frustrazione essa le ingombrerebbe meno la mente che cosi' tornerebbe libera di applicarsi allo studio. Inoltre in una alleanza/relazione terapeutica costruttiva si sentirebbe sostenuta rispetto ai Suoi obIettivi e questo Le conferirebbe una maggiore determinazione nel perseguirli.
Poiche' la dinamica psichica che Le sta creando problemi lavora ad un livello inconscio penso che potrebbe esserle d'aiuto una psicoterapia ad orientamento psicodinamico/psicoanalitico, che puo' chiedere di effettuare anche in una struttura pubblica ove la spesa sarebbe molto contenuta (ticket).
Sperando di essere riuscita ad indicarLe una utile modalita' per superare l'empasse in cui e' bloccata La esorto a tenere duro con il classico "in bocca al lupo"!
se avesse la possibilita' di elaborare in qualche colloquio con uno psicologo psicoterapeuta tutta questa frustrazione essa le ingombrerebbe meno la mente che cosi' tornerebbe libera di applicarsi allo studio. Inoltre in una alleanza/relazione terapeutica costruttiva si sentirebbe sostenuta rispetto ai Suoi obIettivi e questo Le conferirebbe una maggiore determinazione nel perseguirli.
Poiche' la dinamica psichica che Le sta creando problemi lavora ad un livello inconscio penso che potrebbe esserle d'aiuto una psicoterapia ad orientamento psicodinamico/psicoanalitico, che puo' chiedere di effettuare anche in una struttura pubblica ove la spesa sarebbe molto contenuta (ticket).
Sperando di essere riuscita ad indicarLe una utile modalita' per superare l'empasse in cui e' bloccata La esorto a tenere duro con il classico "in bocca al lupo"!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Gentilissimi dottori,
dubito di potermi permettere un'altra psicoterapia. Purtroppo non ho né il tempo materiale, né soldi (anche per il ticket).
Credo comunque che la passata psicoterapia mi abbia dato gli strumenti per capire l'origine dei miei problemi (soprattutto il rapporto conflittuale con mia madre), e di combatterli, attraverso le varie tecniche insegnate.
Riguardo all'insuccesso del test, è vero in parte. Partivo con l'idea di non passarlo, poiché alle spalle non avevo una buona preparazione scientifica, quindi non l'ho presa poi così male. Sì, certo, sono rimasta delusa, ma con la speranza che l'anno prossimo avrei avuto un esito positivo. Ma di questo passo, la vedo dura.
dubito di potermi permettere un'altra psicoterapia. Purtroppo non ho né il tempo materiale, né soldi (anche per il ticket).
Credo comunque che la passata psicoterapia mi abbia dato gli strumenti per capire l'origine dei miei problemi (soprattutto il rapporto conflittuale con mia madre), e di combatterli, attraverso le varie tecniche insegnate.
Riguardo all'insuccesso del test, è vero in parte. Partivo con l'idea di non passarlo, poiché alle spalle non avevo una buona preparazione scientifica, quindi non l'ho presa poi così male. Sì, certo, sono rimasta delusa, ma con la speranza che l'anno prossimo avrei avuto un esito positivo. Ma di questo passo, la vedo dura.
[#4]
In che modo puoi mettere in atto quanto imparato durante la psicoterapia?
Secondo me, poi, un sostegno psicologico centrato su QUESTA crisi è ben diverso dalla psicoterapia per curare una psicopatologia.
Sostegno psicologico e psicoterapia sono due trattamenti completamenti diversi. Può capitare di essere in difficoltà e non sapere come fare ad affrontare la situazione: in questi casi potrebbero essere sufficienti pochi colloqui per riordinare l'esperienza soggettiva e per attribuire un significato diverso all'evento stressante.
La vedi dura perchè probabilmente ti stai focalizzando solo su vissuti e aspetti negativi, dai quali dovresti spostarti.
Un cordiale saluto,
Secondo me, poi, un sostegno psicologico centrato su QUESTA crisi è ben diverso dalla psicoterapia per curare una psicopatologia.
Sostegno psicologico e psicoterapia sono due trattamenti completamenti diversi. Può capitare di essere in difficoltà e non sapere come fare ad affrontare la situazione: in questi casi potrebbero essere sufficienti pochi colloqui per riordinare l'esperienza soggettiva e per attribuire un significato diverso all'evento stressante.
La vedi dura perchè probabilmente ti stai focalizzando solo su vissuti e aspetti negativi, dai quali dovresti spostarti.
Un cordiale saluto,
[#6]
Gentile Utente,
Avolte le psicoterapie necessitano di ulteriori percorsi per elaborare quanto ancora e' rimasto irrisolto o dolente e, che crea ancora scomforto ed immobilismo .
Valuti l' ipotesi di riprendere, persso una struttura pubblica, cosi' i costi saranno di sicuro piu' contenuti.
Cari saluti
Avolte le psicoterapie necessitano di ulteriori percorsi per elaborare quanto ancora e' rimasto irrisolto o dolente e, che crea ancora scomforto ed immobilismo .
Valuti l' ipotesi di riprendere, persso una struttura pubblica, cosi' i costi saranno di sicuro piu' contenuti.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 30.8k visite dal 09/02/2012.
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