Bambino che non socializza
Salve dottori sono una giovane madre di tre figli maschi e vorrei un vostro parere. L'ultimo figlio ha compiuto da poco 4 anni e iniziando la scuola materna le maestre mi hanno fatto notare che non socializza con i coetanei ma sta sempre seduto in cattedra con una di loro. Il bambino è autonomo in tutto, lavora a scuola e parla bene l'italiano ma gioca e socializza solo con le persone piu' grandi ( maestre, fratelli, zii, nonni ecc). Ho chiesto al bimbo stesso e lui mi ha detto che non gli piacciono i giochi che fanno i compagnetti perche' si spingono e lui ha paura. Mostra un forte interesse per tutto cio' che è elettrico tipo prese, radio, stufe, candele accese ecc.
Ora secondo il vostro parere dovrei preoccuparmi?
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.
Ora secondo il vostro parere dovrei preoccuparmi?
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.
[#1]
Gentile signora,
se ho capito bene il bambino ha iniziato solo recentemente a frequentare l'asilo, e per lui si tratta quindi di una situazione nuova nella quale deve imparare a muoversi e deve anche trovare adeguato incoraggiamento da parte degli adulti.
I suoi fratelli più grandi hanno frequentato l'asilo?
Come si sono trovati? Hanno avuto le stesse difficoltà ad inserirsi?
Di solito i bambini che faticano a socializzare vengono da ambienti familiari nei quali sono essenzialmente a contatto con adulti e frequentano poco altri bambini, cosa che ipotizzerei anche in questo caso se lei non ci avesse detto che ha altri due figli.
In alternativa possono essere bambini viziati e/o iperprotetti, che all'esterno dell'ambito familiare diventano timidi e si isolano perchè non hanno la possibilità di imporsi e di dettare le regole come fanno a casa propria.
Lo portate a giocare con altri bambini ad es. ai giardinetti?
In quelle occcasioni come si comporta?
se ho capito bene il bambino ha iniziato solo recentemente a frequentare l'asilo, e per lui si tratta quindi di una situazione nuova nella quale deve imparare a muoversi e deve anche trovare adeguato incoraggiamento da parte degli adulti.
I suoi fratelli più grandi hanno frequentato l'asilo?
Come si sono trovati? Hanno avuto le stesse difficoltà ad inserirsi?
Di solito i bambini che faticano a socializzare vengono da ambienti familiari nei quali sono essenzialmente a contatto con adulti e frequentano poco altri bambini, cosa che ipotizzerei anche in questo caso se lei non ci avesse detto che ha altri due figli.
In alternativa possono essere bambini viziati e/o iperprotetti, che all'esterno dell'ambito familiare diventano timidi e si isolano perchè non hanno la possibilità di imporsi e di dettare le regole come fanno a casa propria.
Lo portate a giocare con altri bambini ad es. ai giardinetti?
In quelle occcasioni come si comporta?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Signora,
immagino che il suo bimbo sia al suo primo inserimento in un contesto educativo extra-familiare.
Ha avuto modo in precedenza di socializzare e giocare con altri bambini fuori casa?
Quanti anni hanno i suoi fratelli?
<Mostra un forte interesse per tutto cio' che è elettrico tipo prese, radio, stufe, candele accese> Può spiegare qualcosa in più?
Fa anche altri giochi?
immagino che il suo bimbo sia al suo primo inserimento in un contesto educativo extra-familiare.
Ha avuto modo in precedenza di socializzare e giocare con altri bambini fuori casa?
Quanti anni hanno i suoi fratelli?
<Mostra un forte interesse per tutto cio' che è elettrico tipo prese, radio, stufe, candele accese> Può spiegare qualcosa in più?
Fa anche altri giochi?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Gentile signora,
forse il bimbo va solo incoraggiato a relazionarsi maggiormente con gli altri bambini, dal momento che sta un po' sulle sue...
In genere i pari sono fondamentali per l'acquisizione di nuove competenze, anche relazionali. Ma non mi preoccuperei, perchè questi comportamenti sono appresi e talvolta gli stessi adulti non hanno ancora imparato a relazionarsi, ma c'è comunque un margine di crescita. A quattro anni Suo figlio ha ottime possibilità di imparare, pur manifestando il suo carattere. E' un bimbo timido?
Qui può trovare qualche spunto di riflessione:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Le suggerisco, infine, la lettura del libro "Manuale di insegnamento delle abilità sociali" ed. Erickson, che contiene delle schede per giocare col bambino, aiutandolo a relazionarsi con sempre maggior disinvoltura.
Cordiali saluti,
forse il bimbo va solo incoraggiato a relazionarsi maggiormente con gli altri bambini, dal momento che sta un po' sulle sue...
In genere i pari sono fondamentali per l'acquisizione di nuove competenze, anche relazionali. Ma non mi preoccuperei, perchè questi comportamenti sono appresi e talvolta gli stessi adulti non hanno ancora imparato a relazionarsi, ma c'è comunque un margine di crescita. A quattro anni Suo figlio ha ottime possibilità di imparare, pur manifestando il suo carattere. E' un bimbo timido?
Qui può trovare qualche spunto di riflessione:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Le suggerisco, infine, la lettura del libro "Manuale di insegnamento delle abilità sociali" ed. Erickson, che contiene delle schede per giocare col bambino, aiutandolo a relazionarsi con sempre maggior disinvoltura.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Ex utente
Gentili dottori innanzitutto grazie per le Vostre tempestive risposte. Si il bambino è un po' timido ed ha iniziato da poco a frequentare l'asilo e soprattutto i bambini dato che non ha neppure cuginetti. C'è una notevole differenza d'eta' con i suoi fratelli (il grande 17 anni e il secondo 12). Con i primi due non ho avuti problemi di socializzazione a scuola materna. Quando lo porto alle giostre guarda gli altri bimbi ma non si avvicina a loro e inoltre forse per capriccio risponde solo alle domande che gli interessano. Lui lavora bene all'asilo, colora, ritaglia ma da solo.
Sono un po' preoccupata perche' dalla parte di mio marito in particolare i miei suoceri sono chiusi, timidi, parlano poco e mentre ti parlanno non ti guardano mai negli occhi ed ho paura che mio figlio erediti geneticamente il loro modo di fare dato che mio marito è pure un tipo timido e chiuso.
Sono un po' preoccupata perche' dalla parte di mio marito in particolare i miei suoceri sono chiusi, timidi, parlano poco e mentre ti parlanno non ti guardano mai negli occhi ed ho paura che mio figlio erediti geneticamente il loro modo di fare dato che mio marito è pure un tipo timido e chiuso.
[#5]
Gentile Signora,
oltre all'aspetto genetico, non si deve considerare l'aspetto ambientale ed esperenziale, i bambini diventano poi quello che vivono, somigliando solo a loro stessi!
Questo è il compito di noi genitori, cioè quello di farli crescere essendo fedeli a loro stessi ed a quello che sentono di diventare.
Chieda lei una consultazione de visu, con uno psicologo, a cui partecipare le sua ansie e preoccupazioni e da cui ricevere sostegno alla genitorialità, per orientarsi meglio ed orientare suo figlio.
" I genitori vanno presi per mano, per poter prendeer poi per mano i loro figli!"
Un caro saluto
oltre all'aspetto genetico, non si deve considerare l'aspetto ambientale ed esperenziale, i bambini diventano poi quello che vivono, somigliando solo a loro stessi!
Questo è il compito di noi genitori, cioè quello di farli crescere essendo fedeli a loro stessi ed a quello che sentono di diventare.
Chieda lei una consultazione de visu, con uno psicologo, a cui partecipare le sua ansie e preoccupazioni e da cui ricevere sostegno alla genitorialità, per orientarsi meglio ed orientare suo figlio.
" I genitori vanno presi per mano, per poter prendeer poi per mano i loro figli!"
Un caro saluto
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
<Sono un po' preoccupata perche' dalla parte di mio marito in particolare i miei suoceri sono chiusi, timidi, parlano poco... mio figlio erediti geneticamente il loro modo di fare dato che mio marito è pure un tipo timido e chiuso.>
Gentile signora,
ogni individuo è la somma di fattori genetici ed ambientali, per cui apprende anche le modalità di rapportarsi agli altri dai contesti ai quali appartiene (famiglia, scuola, sociale).
E' bene dunque che al bimbo vengano offerte maggiori occasioni di stare con i suoi pari, affinché possa meglio sviluppare la capacità di socializzare.
Concordo con i suggerimenti delle Colleghe, gli spunti di lettura e un eventuale consulto psicologico o/e un intervento di sostegno alla genitorialità, possono esserle utili.
Cordialmente
Gentile signora,
ogni individuo è la somma di fattori genetici ed ambientali, per cui apprende anche le modalità di rapportarsi agli altri dai contesti ai quali appartiene (famiglia, scuola, sociale).
E' bene dunque che al bimbo vengano offerte maggiori occasioni di stare con i suoi pari, affinché possa meglio sviluppare la capacità di socializzare.
Concordo con i suggerimenti delle Colleghe, gli spunti di lettura e un eventuale consulto psicologico o/e un intervento di sostegno alla genitorialità, possono esserle utili.
Cordialmente
[#7]
Aggiungo solo una riflessione. Dopo essere stati certi che nel bambino non ci siano disagi che lo allontanano dai coetanei. (può consultare un terapeuta dell'età evolutiva), esistono anche persone introverse e sanissime. A volte, soprattutto da parte di alcune maestre d'asilo, c'è la tendenza a mitizzare le capacità sociali.
Se suo figlio sarà una persona introversa potrà benissimo diventare una persona di successo e serena. Capisca meglio se questo suo comportamento appartiene più a qualcosa di temperamentale o derivante da problematiche. Ad esempio, quando deve andare all'asilo fa capricci? piange? come vive il momento della separazone e cosa fa appena lei è andata via?
auguri e complimenti per le 3 creature!
Se suo figlio sarà una persona introversa potrà benissimo diventare una persona di successo e serena. Capisca meglio se questo suo comportamento appartiene più a qualcosa di temperamentale o derivante da problematiche. Ad esempio, quando deve andare all'asilo fa capricci? piange? come vive il momento della separazone e cosa fa appena lei è andata via?
auguri e complimenti per le 3 creature!
Dr. Maurizio Brescello
[#8]
Ex utente
All'attenzione del DR. Brescello.
Ogni volta che lo lascio all'asilo piange ma appena me ne vado smette subito e si siede accanto alla maestra a colorare. Pero' c'è anche da dire che è un bimbo che è stato allattato fino a 2 anni ed è per questo che è cosi' legato a me. La maestra mi dice che è molto intelligente che con lei fa discorsi da bimbo piu' grande pero' socializza poco con i coetanei. Credo che sia temperamento anche perche' di base è abbastanza timido. Cosa ne pensa se nell'estate lo mandassi in ludoteca?
Ogni volta che lo lascio all'asilo piange ma appena me ne vado smette subito e si siede accanto alla maestra a colorare. Pero' c'è anche da dire che è un bimbo che è stato allattato fino a 2 anni ed è per questo che è cosi' legato a me. La maestra mi dice che è molto intelligente che con lei fa discorsi da bimbo piu' grande pero' socializza poco con i coetanei. Credo che sia temperamento anche perche' di base è abbastanza timido. Cosa ne pensa se nell'estate lo mandassi in ludoteca?
[#9]
Cara signora,
forse la decisione di allattarlo fino a 2 anni è dipesa dal fatto che questo ha regalato sensazioni ed emozioni positive a lei, più che aver rappresentato un'esperienza positiva per lui: lei era sicuramente in buona fede, ma un bambino di quell'età non può trarre nulla di positivo dal prolungamento di un'esperienza fortemente regressiva che avrebbe dovuto terminare molto tempo prima.
A mio parere più che cercare una soluzione che riguardi solo l'incremento delle occasioni di socializzazione alle quali far partecipare il piccolo sarebbe importante modificare il modo in cui il bambino vi si accosta, anche per evitare il moltiplicarsi delle occasioni nelle quali, di fatto, si trova ad essere isolato rispetto ai coetanei e forse a sentirsi diverso da loro o respinto.
Quando lo porta ai giardini prova a incoraggiarlo a giocare con gli altri, oppure di solito osserva semplicemente cosa fa?
forse la decisione di allattarlo fino a 2 anni è dipesa dal fatto che questo ha regalato sensazioni ed emozioni positive a lei, più che aver rappresentato un'esperienza positiva per lui: lei era sicuramente in buona fede, ma un bambino di quell'età non può trarre nulla di positivo dal prolungamento di un'esperienza fortemente regressiva che avrebbe dovuto terminare molto tempo prima.
A mio parere più che cercare una soluzione che riguardi solo l'incremento delle occasioni di socializzazione alle quali far partecipare il piccolo sarebbe importante modificare il modo in cui il bambino vi si accosta, anche per evitare il moltiplicarsi delle occasioni nelle quali, di fatto, si trova ad essere isolato rispetto ai coetanei e forse a sentirsi diverso da loro o respinto.
Quando lo porta ai giardini prova a incoraggiarlo a giocare con gli altri, oppure di solito osserva semplicemente cosa fa?
[#10]
Il fatto che pianga quando lei lo lascia all'asilo e si allontana èassolutamente nella norma. Può incoraggiare la socialità del bambino anche con la ludoteca eventualmente, ma importante anche il clima familiare e la percezione che l'ambiente rimanda al bambino. Sia per quanto le è possibile una "madre sufficientemente buona", nel senso che sappia accudire in un modo da non togliere quel giusto spazio al bambino per sperimentare da solo la vita. Suo marito cosa ne pensa?
auguri
auguri
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 46.3k visite dal 08/02/2012.
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