Masochismo sessuale

Gentili dottori, ho appreso con grande sorpresa e un po' di inquietudine che il masochismo sessuale è considerato un disturbo psichiatrico nel manuale di riferimento DSM IV. Dico inquietudine perché coltivo fantasie di masochismo fin da quando ero bambino e in seguito esse sono diventate il motivo conduttore di molte fantasie sessuali durante l'adolescenza e ancora oggi che sono adulto. Si tratta ovviamente di situazioni immaginate, magari anche estreme, ma mai ho cercato il dolore fisico reale. Queste fantasie di umiliazione e dominazione hanno poi avuto un ruolo stimolante nel rapporto sessuale con mia moglie. Ora vorrei capire se tutto questo è seriamente considerato come una patologia per il solo fatto di intrattenere simili pensieri, oppure solo nella misura in cui dà adito a lesioni fisiche, problemi relazionali ecc. O ancora, come ero e resto convinto, che sia una patologia nel caso in cui queste fantasie sono vissute con senso di colpa e inadeguatezza ecc. Non è possibile vivere in pace col proprio immaginario sessuale? Perché e quando deve essere considerato patologico? Grazie.
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Dr. Antonio Raia Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 140 5
Gentile utente,
ho letto con attenzione la sua storia.
Innanzitutto non tenga molto conto del manuale DSM IV in quanto esso è solo uno dei tanti modi di catalogazione dei disturbi. Consideri, ovviamente è una battuta, che un disturbo da DSM non lo si nega a nessuno.
Comunque sia, al di là di ciò, se vive la sua sessualità con la presenza di queste fantasie immaginarie non c'è nulla di perverso. O per meglio dire consideri che la sessualità, in ogni soggetto, si organizza intorno a fantasie più o meno perverse.
Ciò che potrebbe costituire un problema è qualora tali fantasie venissero agite in una maniera tale da mettere in pericolo la sua salute fisica oppure quella della sua partner.
Altra condizione che potrebbe essere presa in considerazione, come indice di sofferenza, è l'insorgenza di pesanti sensi di colpa o altri vissuti che le farebbero vivere male la sua sessualità.
Dopodichè non c'è nulla di cui spaventarsi.
Sperando di esserle stato un minimo di aiuto,
le auguro una buona giornata.
Saluti,
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile dottore, grazie per la risposta lucida e completa, mi è stata di grandissimo aiuto!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
le allego un mio articolo per ulteriori approfondimenti.
Saluti

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
fermi restando i criteri di classificazione già sopra esposti, aggiungo che solitamente la parafilia è definita come patologica quando diventa per la persona un vincolo, spesso l'UNICO modo per potersi eccitare e/o per raggiungere l'orgasmo, mentre non lo è se rientra tra le possibili varianti dell'esperienza sessuale (fantasie o comportamenti).

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie anche alle dott.sse Scalco e Randone per le loro risposte. Devo però confessare che gli articoli della dott.ssa mi lasciano perplesso. Se un individuo considera le sue perversioni «ego-sintoniche» non vedo perché (e da cosa) debba essere guarito, nella misura in cui le sue fantasie non mettono in pericolo se stesso o gli altri.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.mo Signore, sotto l'aspetto psicodinamico sia il sadismo che il masochismo rappresentano una espresione della pulsione sessuale connessa strettamente all'altra pulsione "base" della vita che e' la pulsione aggressiva. Mentre la pulsione sessuale e' pero' rappresentata come orientata all'Eros (quindi al piacere all'amore) , la pulsione aggressivia e' rappresentata orientata verso Tanathos, la distruttivita',lla morte. Purtroppo negli esseri umani esse sono entrambe rappresentate, e coesistono o in perfetto equilibrio fra loro o con prevalenza dell'una o dell'altra a seconda delle circostanze, dei momenti , delle esigenze, delle occasioni, delle intensita. Come potra' intuire nel momento in cui prevale Tanathos ( il terribile istinto di morte) , l'istinto più' sano e essenziale dell'esistenza "l''istinto di vita" viene meno o per lo meno va sullo sfondo .
Ecco perche' si intende "Eg sintonica"( in sintonia con L'lo e con i livelli più' evoluti della psiche nonche' con la sfera razionale) , cio' che tende a preservare la vita ed "Ego distonica" qualunque istanza psichica che tenda a "danneggiarla" . A tali istanze "non in linea con la vita " si da il nome di "perversioni".
Tutto cio' avviene pero' a un livello inconscio e si manifesta a noi in un modo molto indiretto ( ad es. attraverso sogni, fantasie o altre manifestazioni non completamente esplicite) al fine di evitare censure operate da altre struttre inconsce che tendono a "riportarci sulla retta via" utilizzando quei sensi di colpa che fungono da "guardiani" delle nostre derive pulsionali.
Cio' non implica che Lei non debba godersi le Sue fantasie, tutt'altro. Se esiste un mondo in cui ognuno di noi puo' essere realmente libero e' il mondo delle fantasie e delle immaginazion: . Li' i guardiani vengono messi alla porta e non si permette loro di entrare. Anzi, spesso le fantasie svolgono una utile funzione di bilanciamento rispetto al nostro 'Io" quotidiano, permettendoci di sperimentare e sfogare in modo indiretto e inoffensivo quelle pulsioni che manteniamo sotto controllo a livello razionale.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile dott.ssa Esposito, confesso di avere capito bene solo l'ultima parte della sua sua risposta, di cui La ringrazio. Nel mio caso le fantasie in stile Thanatos (che includono anche fantasie di morte) generano eccitazione sessuale (Eros) pertanto più che opposizione vedo continuità tra questi due poli, che nel mio immaginario vanno a braccetto. Ad ogni modo mi sembrano categorie molto letterarie. In quanto all'«ego-sintonia» mi riferivo in modo specifico agli articoli linkati dalla Sua collega, dove si denunciava la difficoltà di guarire soggetti che vivono le proprie perversioni in modo sintonico: mi chiedevo allora perché e da cosa questi fortunati soggetti debbano essere guariti! Infine ho qualche dubbio sul fatto che i «livelli più evoluti della psiche nonché la sfera razionale» tendano a preservare la vita. Se ne dedurrebbe che i livelli psichici meno evoluti tendano invece a danneggiarla e sopprimerla. Osservando il genere umano, che - unico tra i viventi - escogita guerre, genocidi e torture (nonché appunto il sadomasochismo) sarei più incline ad affermare il contrario.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Non ha torto, egregio Signore, purtroppo la pulsione aggressiva e' molto potente nel genere umano e molto spesso preponderante rispetto alla pulsione di vita. A tali pessimistiche conclusioni arrivo' anche Freud quando si trovo' nel mezzo della seconda guerra mondiale a constatare gli orrori del nazismo!
Cordiali saluti.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Credo che lei stia facendo un po' di confusione tra fantasie, che solitamente appartengono all'immaginario ed hanno potere erogeno, perche' non attuabili e parafilie sessuali, comportamenti sessali attuabili.
L' immaginario, se conosciuto ed acettato, rappresenta una preziosa risorsa immaginativa per la coppia e per la sua sessualita'.
La differenza che ha trovato nei miei articoli, era relativa al conportamento parafilico, che spesso e' l' unica forma di appagamento per il paziente.
Saluti.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile dott.ssa Randone, temo che l'equivoco sia anche dovuto al fatto che nei suoi interventi Lei mette nello stesso sacco due dinamiche che a me sembrano trasversali piuttosto che sovrapponibili. Il caso dell'onanista forzato, che non riesce a esperire la propria sessualità nella coppia o comunque con l'altro, non è necessariamente quello del parafiliaco patologico - e viceversa. Anzi. Il primo, che può benissimo vivere il suo autismo sessuale alimentandosi esclusivamente di immagini erotiche "ortodosse" (ad esempio la noiosissima pornografia mainstream) vive immerso in un immaginario non attuato ma non necessariamente deviato. Il secondo (il parafiliaco) può agire le sue fantasie sia in modalità masturbatoria sia nella coppia o in gruppo, e sappiamo purtroppo dalla cronaca che la socializzazione di questo immaginario può assumere rilievi patologici importanti quando non tragici (sessioni di bondage finite nel soffocamento, lesioni fisiche irreversibili, ricatti finanziari ecc.). Quindi ho l'impressione che i due fenomeni dovrebbero essere tenuti ben distinti, altrimenti si generano confusioni come quella in cui io stesso sono incorso. Riprendendo il tema della ego-sintonia, mi verrebbe da suggerire che il suo parafiliaco che è *anche* onanista esclusivo (caso particolare e non universale) probabilmente vive il suo immaginario in modo *tutt'altro* che sintonico, ma anzi con un tale senso di colpa e di vergogna da non osare condividere la sua sessualità con chicchessia, per timore di essere disorezzato e respinto. Da "parafiliaco subclinico" (quale mi considero) conosco bene questa dinamica, ma fortunatamente ho trovato nella mia vita le condizioni e i modi per condividere il mio immaginario con altre persone e con la mia partner, "negoziandone" la rappresentazione in modo che diventasse uno stimolo per entrambi e non un'inibizione.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile dott.ssa Esposito, a costo di essere irritante mi permetto di osservare che Freud è morto meno di tre settimane dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, quindi difficilmente potè trovarvisi "nel mezzo". Gli "orrori del nazismo" che noi ben conosciamo non li poté fortunatamente constatare (i campi di sterminio entrarono in fuzione nel 1941, due anni dopo la sua morte). Andò diversamente alle sue sorelle Rosa, Maria, Dolphi e Paula, scelleratamente escluse dalla richiesta di salvacondotto per l'espatrio compilata da Freud e conseguentemente internate e uccise a Théresienstadt.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Si tratta ovviamente di situazioni immaginate, magari anche estreme, ma mai ho cercato il dolore fisico reale. Queste fantasie di umiliazione e dominazione hanno poi avuto un ruolo stimolante nel rapporto sessuale con mia moglie."



" fortunatamente ho trovato nella mia vita le condizioni e i modi per condividere il mio immaginario con altre persone e con la mia partner, "negoziandone" la rappresentazione in modo che diventasse uno stimolo per entrambi e non un'inibizione. "

Gent.le utente,
ho riportato le sue affermazioni perché apparentemente sembrano in contraddizione, può spiegarci meglio?
In ogni caso non è possibile fare valutazioni diagnostiche attraverso una consulenza on line, è necessario rivolgersi di persona ad uno specialista psicologo-psicoterapeuta, non è detto che ci sia un disturbo da curare, ma può essere un'opportunità per condividere il suo vissuto all'interno di uno "spazio protetto" con un interlocutore che è in grado di sospendere il giudizio.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile dott.ssa Campione, può precisare meglio la contraddizione che ha rilevato? Forse si tratta di una mia difficoltà di espressione di cui non mi rendo conto, ma non vedo contraddizione tra i due paragrafi.

In ogni caso non cerco valutazioni diagnostiche. Il mio quesito iniziale era più di carattere culturale, in altri termini mi avrebbe infastidito apprendere che la psichiatria ufficiale (quella del DSM) considera malate delle espressioni innoque della mia sessualità, che io anzi considero una ricchezza. Ma su questo punto il consulto del dott. Raia mi ha già ampiamente fugato ogni perplessità. Il seguito è un libero scambio di opinioni tra me e alcune sue colleghe sul tema e annessi.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Non vorrei sembrarle troppo invasiva e indagatoria quindi non si senta assolutamente obbligato a rispondermi: nella prima affermazione parla di fantasie nella seconda di rappresentazioni quindi non è chiaro se vengono realizzate con la complicità di sua moglie oppure no.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ah! Adesso è chiaro. Nessuna indiscrezione quando c'è l'anonimato, non si preoccupi. Le fantasie sono rappresentate, in modo oportunamente filtrato o "negoziato" per suscitare l'interesse e l'eccitazione di entrambi, attraverso giochi di ruolo per lo più esclusivamente verbali: si immaginano situazioni, storie più o meno improbabili ecc. spesso traendo spunto da esperienze vissute durante la giornata. Un esempio tra mille. Anni fa visitammo una fiera del bestiame in Portogallo. La sera in albergo immaginammo che mia moglie (ai tempi fidanzata) il giorno dopo mi avrebbe portato nudo alla fiera per offrirmi al migliore offerente. Da lì la fantasia si arricchiva di particolari che non riporto per non pervertire (è il caso di dirlo!) la natura di questo forum. La cosa ovviamente finì lì, con il rapporto sessuale finale e la soddisfazione di entrambi, fino al gioco successivo. Non sempre va così, altre volte queste fantasie le penso da solo senza condividerle, altre ancora si fa sesso e basta, senza "rinforzi" narrativi.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.mo Signore, non essendo questo un contesto psicoterapeutico ove Lei possa trarre giovamento dal nostro intento di depotenziare i Suo propositi di risultare "irritante" penso sia utile concludere il nostro "scambio di opinioni". Se tuttavia esso ha suscitato in Lei l'interesse di approfondIre la biografia e l'opera di Freud sara' stato un utile spunto. Non tralasci pero' di considerare che Freud, vivendo in Austria non ebbe necessita' di verificare gli orrori del nazismo dai campi di concentramento, ma si trovo' a doverli vivere dal suo osservatorio con alcuni anni di anticipo.
Le auguro un'ottima lettura!
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Più che un proposito il mio era un timore. Comunque La ringrazio. Non tralascerò :)
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
La ringrazio per il chiarimento.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
A conclusione di questo breve scambio desidero ringraziare tutti gli specialisti intervenuti per avermi aiutato a sciogliere un dubbio e ad apprezzare il dono della sessualità in tutte le sue sfaccettature, anche le più "controverse". Mi ha un po' amareggiato il tentativo della dott.ssa Esposito di attribuirmi il "proposito" poco edificante, ed eventualmente da "depotenziare" (?) in opportuna sede, di "risultare irritante", quando invece mi stavo anticipatamente scusando dell'eventualità. La squalifica dell'interlocutore è una scorciatoia tanto facile quanto distruttiva. Riconosco in ogni caso le sue buone intenzioni al pari degli altri suoi colleghi e ringrazio di nuovo tutti per l'attenzione e la disponibilità.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
che lei sia amareggiato ed infastidito della definizione del DSM V, la comprendo, ma è universalmente riconosciuto dal mondo intero.
Non comprendo, perchè se lei sta così bene con il suo immaginario, vada a cercare definizioni di eventuali perversioni o parafilie, in cui identificarsi.
Cercherò di spiegarmi ulteriormente sul concetto di egosintonia ed edodistonia.

I disturbi ego-sintonici, non creano alcuna spaccatura con l'io del paziente, vive infatti felicemente le sue fantasie, pervsioni, parafilie ecc....non creandosi alcun problema, spesso sfociano esclusivamente nell'autoerotismo, ma talune nel coito, veda sessualità masochistica, sadica e la pedofilia( anche il pedofili è convinto di praticare un gesto d'amore nei confronti del bambino).
Il vouierismo, ed il tavestitismo, il feticismo o parzialismo sessuale, spesso rimangono solo relegati nell'autoeritimo.

I disturbi ego-distonici, creano disagio, colpa, ambivalenza e dolore psichico, in chi li sperimenta, infatti i parafilici che vivono con ambivalenza la loro sessualità, immaginata o esperita, chiedono una consultazione per comprendere meglio le loro pulsioni eo per modificare il loro comportamento sessuale.

Saluti