Cos e' l'omofobia
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Gentile Utente,
in psicologia non possiamo fare generalizzazioni del genere.
Ma partiamo con ordine.
Omofobia è la paura o l'avversione nei confronti di persone omosessuali. Oggi noi non siamo in grado di spiegare l'omosessualità, ovvero perchè una persona possa provare interesse sessuale, amore e desiderare la costruzione di un legame intimo e di un progetto di vita con una persona dello stesso sesso. Osserviamo semplicemente che non sempre gli uomini provano attrazione per le donne e viceversa.
Alcuni Autori sostengono che sia normale provare eccitazione sessuale per esempio guardando un corpo dello stesso sesso e che la negazione di questo fatto possa far pensare a pregiudizi o timori di essere omosessuale. La questione però è molto più complessa: molte religioni e culture ritengono l'omosessualità come un disordine della condotta morale. Gli stessi genitori sono spesso preoccupati per le difficoltà che un figlio omosessuale potrebbe incontrare nella vita (discriminazioni).
Pertanto non è raro che tutte queste difficoltà possano indurre qualcuno a negare la propria omosessualità e a costruirsi una famiglia ritenuta "normale".
Bisogna anche dire che talvolta tale avversione si inserisce in una dinamica relazionale: alcune persone eterosessuali possono sentirsi provocate (ma non giustificate!!) da alcuni comportamenti agiti da persone omosessuali (per esempio i locali per gay sono spesso luoghi dove la sessualità è esibita e consumata più che vissuta in un rapporto d'amore). Questo crea il terreno per le dinamiche relazionali simili a ciò che accade in alcuni casi di mobbing o nella competizione: la persona omosessuale con il suo comportamento normale e tranquillo (esattamente come fa il lavoratore mobbizzato) genera nell'altro aggressività e competizione (non sana) che porta addirittura ad atti di violenza. Perchè può accadere questo? Per una dinamica di competizione. Poichè sappiamo che in alcune società l'omosessualità è vista come fosse una debolezza, l'altro si sente automaticamente più forte (rispetto al debole). In alcune forme di mobbing ad esempio la persona presa di mira è sovente quella remissiva o passiva e chi cerca di prevaricare è una persona più aggressiva. Queste dinamiche non sempre sono malate (chiaramente non si giustificano gli atti di violenza!), ma danno spesso luogo a fenomeni di coppie in cui uno è aggressivo e l'altro passivo e colludono in tale dinamica.
Quindi questa potrebbe essere una spiegazione dell'omofobia in alcuni soggetti.
Alcuni Autori sostengono che possa anche trattarsi di omosessualità latente; tuttavia non abbiamo dati certi ad oggi.
Più in generale, possono esserci pregiudizi legati a retaggi culturali o religiosi. Molto dipende da come noi attribuiamo il significato a ciò che sta attorno a noi. In alcune culture l'omosessualità è tranquillamente accettata; in altre appena tollerata, in altre ancora temuta e allontanata.
Spero di aver risposto alla Sua domanda.
Buona giornata,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Bisognerebbe capire quali Autori sostengono tale affermazione. Vede, la psicologia è una scienza e ogni affermazione deve essere sostenuta da evidenze e supportata da dati. Attualmente non siamo in grado di provare che l'omofobia possa nascondere omosessualità latente. E' decisamente più probabile che ci siano dinamiche di competizione non sana come quelle che ho provato a spiegare e che una persona faccia fatica a riconoscere e accettare la propria omosessualità perchè la strada da percorrere è decisamente in salita. Quindi, come Le dicevo prima, è probabile che ci si faccia una famiglia ritenuta dai più "normale".
Ma da qui a dire che una FOBIA o AVVERSIONE (perchè questo è) stia nascondendo un desiderio inconscio del contrario mi pare un'affermazione poco scientifica e non dimostrata/dimostrabile.
Un cordiale saluto,
In pratica bisognerebbe domandare a quelle persone che manifestano avversione per le proprie reazioni fisiologiche e comprendere il LORO significato personale. Potremmo semplicemente scoprire che vi sono retaggi culturali o avversioni per via dell'educazione ricevuta. Sappiamo bene che il tipo di educazione ricevuta crea non pochi disagi, e talvolta facilita addirittura la genesi di una psicopatologia, nella sessualità (intendo anche per gli eterosessuali).
Inoltre uno studio per essere attendibile dovrebbe almeno considerare un campione rappresentativo della popolazione, non un gruppetto casuale di individui.
Le auguro una buona giornata,
ci ha scritto molte volte riguardo a questo tema, mi colpisce però che in quest'ultimo post Lei affronti la questione in modo indiretto trasformandola in una discussione intellettuale, mi chiedo se non sarebbe più utile per Lei affrontare direttamente il suo vissuto e il disagio che eventualmente ne deriva, oppure la sua è esclusivamente una curiosità di natura scientifica?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
ho letto nelle Sue precedenti richieste di consulti che ha la possibilità di confrontarsi :con il Suo psiocologo psicoterapeuta regolarmente: Potrebbe essere iutile per Lei proporre tale tema durante il prossimo colloquio al fine di una trattazione piu' approfondita e orientata.
Cordiali saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Cordiali saluti
Gent.le utente,
è proprio per questo motivo che le sue frequenti richieste di consulto vanno re-indirizzate al suo Psicoterapeuta, altrimenti il rischio è quello di alimentare pensieri ansiogeni, inoltre in questi casi è sconsigliabile la consultazione di siti e forum sull'argomento perché determinano solo ulteriore ansia e confusione.
Al contrario, l'elaborazione del suo vissuto all'interno del colloquio con lo Psicoterapeuta le può offrire l'opportunità di attingere alle risorse personali avviando un processo di cambiamento terapeutico.
ovviamente le patologie di cui parlo non sono certo riferite a Lei, ma in generale per chiarire che una educazione troppo rigida, ad esempio, può generare problemi legati al piacere sessuale (la sessualità vissuta con il senso di colpa) o proprio a vivere una vita sessuale (sessualità vista come qualcosa di sporco o peccaminoso).
Pertanto anch'io sono del parere che sia opportuno per Lei continuare questa conversazione con il Suo terapeuta, che La conosce e saprà fornirLe le indicazioni che desidera.
Un cordiale saluto,
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Se il suo problema è questo, è questo che dovrebbe finire di risolvere, perché mi sembra ce ne siano ancora tracce evidenti.
Interrogarsi e chiedere risposte/conferme a una paura/ossessione è il modo migliore per alimentarla. Saprà di aver risolto il suo problema NON quando avrà trovato risposte, ma quando non avrà più bisogno di farsi la domanda.
Deve trattare il problema con il suo terapeuta. Continuando a risponderle da qui non faremmo altro che aumentarle l'ossessione. Sarebbe come dare dosi d'eroina a un eroinomane: sul momento si sente meglio, ma il problema si aggrava.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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