Insicurezza killer

cercherò di essere piu telegrafica possibile: il mio ragazzo mi nasconde cose del suo passato che vengo a scoprire da terze persone (facendo la figura della cretina perchè lui non me le dice), stiamo insieme da una anno e cerca mille scuse per non presentarmi i suoi genitori o la sorella però a casa mia pranza e cena tutti i giorni con i miei per casa senza timori, si preoccupa morbosamente del parere degli altri anche gente inutile che lo conosce appena, non riesce a darsi coraggio se deve parlare con il suo datore di lavoro per farsi rinnovare il contratto scaduto da piu di un mese, non chiama gli amici con cui si è allontanato definitivamente ormai (di cui uno attualmente in ospedale) cerca mille scuse per tutto, domani è sempre il giorno migliore per fare le cose ed oggi è sempre pronta una scusa per non farle... non so più cosa fare, vorrei anche raccontare meglio ma riempirei un forum!!!
COSA DEVO FARE per convincerlo che è magnifico e stupendo anche se suo padre gli fa credere ogni giorno della sua vita di essere una mazza cartuccia???
GRAZIE MILLE
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
dal suo consulto emergono due livelli da attenzionare:
le quote di insicurezza del suo fidanzato e la riservatezza, che tende a mantenere a riguardo del suo passato.
L'insicurezza andrebbe investigata, attenzionata e curata da uno psicologo, che possa lavorare con e per lui, al fine di restituirgli una buona qualità di vita, la riservatezza, se non è difensiva, va rispettata e non modificata.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.ma Signorina, e' encomiabile la Sua speranza di risolvere tutto rassicurando il. Suo ragazzo di essere meraviglioso ma temo che non sortirebbe un grande effetto.
Ci dica qualcosa di più' del Vostro rapporto e di come lo vive Lei.
Come Le ha gia' detto la collega sembrano esserci dei problemi da verificare che potrebbero essere meglio gestiti con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio tantissimo per la risposta tempestiva,
anche io stavo pensando ad un incontro psicologico, magari insieme per dargli coraggio ma ormai siamo arrivati al punto che le cose devo fargliele trovare mezze fatte altrimenti non prenderà l'iniziativa. quindi per questo psicologo dovrei parlargliene (e mi dirà di si credo) ma poi dovrei fare tutto io per non cadere nel tunnel del "Poi domani chiamo" "poi domani prenoto".
Il nostro rapporto visto dalla mia prospettiva è come tutti gli altri; lui per me E' tutto, fa parte della mia famiglia e della mia vita, lui dice la stessa cosa di me ma effettivamente non è così dato questo suo enorme blocco, inoltre se ne parlo con lui, capisce questo disagio e ne soffre perchè è evidente che non si piace e non si accetta anche perchè per il tipo di lavoro che fa dovrebbe essere spigliato e dinamico ovvero il suo opposto!!!.
Ho paura in fine di ostacolarlo di più con il mio carattere forte e questo continuo spronarlo a sciogliersi almeno con me che sa di potersi fidare.
confido in Voi. grazie mille!!!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Il presunto colloquio con lo psicologo bisogna volerlo, altrimenti nessuno puo' deckidere per lui.
Se il suo ragazzo, non ne sente il bisogno o non e' motivato, non andra' mai da nessuna parte.
Saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.ma signorina, il Suo dubbio non è infondato: come Le ha consigliato anche la collega sotituendosi a lui nelle azioni lo demotiverebbe a fare una scelta che per essere produttiva deve essere sua e potrebbe reagire con una "resistenza passiva" molto sgradevole .
Provi a parlarci con tatto cercando di intuire la via meno impervia da seguire, ma lasciando a lui l'ultima parola.
:In bocca al lupo, e cordiali saluti
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Il nostro rapporto visto dalla mia prospettiva è come tutti gli altri; lui per me E' tutto

Gentile ragazza, "Lui per me è tutto" non equivale ad un rapporto "come tutti gli altri". Se pensiamo che una persona per noi sia "tutto", forse potremmo essere dentro ad un rapporto dipendente.

>>anche io stavo pensando ad un incontro psicologico, magari insieme per dargli coraggio

Sembra che il suo benessere passi dal fatto che il suo ragazzo cambi, mentre lui non sente l'esigenza di farlo.

"Io ti salverò" è una massima di vita molto romantica, ma nella realtà si scontra col fatto che gli altri non vogliono essere cambiati; e, forse, non abbiamo il diritto di pretenderlo, anche con i più nobili propositi.

Cordialmente
[#7]
Utente
Utente
il problema è che lui VUOLE ma non ne ha il coraggio, io sto cercando in tutti i modi di non essere invasiva e di non pressare troppo ma io mi chiedo allora:
se lui dice che effettivamente sta male per questo suo stato (e si vede benissimo che è vero) ma non fa nulla per rimediare, allora vuol dire che non vuole far nulla nella relatà?! .
A questo punto dovrei farmi i fatti miei e assistere al suo degrado sociale, lavorativo e personale? questa cosa lo sta logorando da molti punti di vista, capisce il male ma non ha il coraggio di combatterlo, dice che devo aiutarlo, che la mia presenza lo aiuta ma io non vedo tutto sto giovamento, anzi!.
Io non voglio "salvarlo" ho anche io i miei problemi ma mi piacerebbe SOLO vederlo sereno il più possibile...
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>il problema è che lui VUOLE ma non ne ha il coraggio, io sto cercando in tutti i modi di non essere invasiva e di non pressare troppo ma io mi chiedo allora:
se lui dice che effettivamente sta male per questo suo stato (e si vede benissimo che è vero) ma non fa nulla per rimediare, allora vuol dire che non vuole far nulla nella relatà?!

E' un bel quesito...

Mi vengono in mente due parole: "motivazione" e "cambiamento". Ciò che ci spinge ad agire è un bilancio tra costi e benefici: se per ottenere un risultato devo investire molto di più di quanto ne ricaverei, è difficile che mi "smuova".

In questo caso, se voglio motivarmi, o abbasso i costi (ad esempio, mi faccio aiutare) o alzo i benefici (ad esempio, valuto meglio quali "premi" otterrei comportandomi in un certo modo).

Ma tutto questo richiede una iniziale motivazione al cambiamento: cioè, deve esserci un motivo perchè io metta in discussione me stesso, il mio comportamento, la mia tendenza all'inerzia.

Non conosco il suo ragazzo, nè so se abbia o meno una reale motivazione al cambiamento; ma, in ogni caso, sappia che se la spinta a cambiare non viene da noi stessi, raramente i cambiamenti sono importanti e duraturi.

Perchè il suo ragazzo scelga di mettersi in gioco, occorre innanzitutto che riconosca di avere un problema, poi di volerlo affrontare, ed infine di cominciare a fare i primi passi per affrontarlo. Altrimenti, rimane tutto un susseguirsi di buoni propositi, che potrebbero anche buttarlo più in giù.

Cordialmente
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Quando un ansioso incontra una persona sicura di sé, trova l'alibi perfetto per non darsi da fare.

È troppo stringata come risposta, o le sembra che rispecchi la vostra situazione?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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www.giuseppesantonocito.com