Ansia frequente

Salve,
sono un ragazzo di 24 anni. Da molto tempo soffro di problemi di ansia, che ahimé, però, ho sempre preso sottogamba sperando e pensando che passassero come un raffreddore. Da 2 anni a questa parte le "crisi" sono diventate troppo frequenti da poter pensare di continuare in queste condizioni. Lo scorso anno ho seguito una terapia psicologica per alcuni mesi, trovandone qualche giovamento. Poi per un incredibile maledetto orgoglio ho pensato bene che tutto fosse passato, e che potessi abbandonare la terapia. Ora mi ritrovo com'ero lo scorso anno.
Ho paura di svegliarmi la mattina, ho il terrore che la mia ragazza possa rimanere incinta (non so, ma è un terrore che mi accompagna da sempre!), ho paura di sbagliare tutto con tutti, ho paura di aver sbagliato tutto nei miei studi, ho paura di non valere nulla a 2 esami dalla laurea, ho paura dell'imprevisto! Ormai sono soggiogato dall'ansia, che non mi permette di vivere serenamente, tanto da non aspettare altro che l'ora di andare a letto. Non so cosa fare, mi vergogno di me stesso... ho perso la fiducia nel fare le cose...
mi manca la serenità. Io vorrei piangere, ma non ci riesco! Vi chiedo un consiglio...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

il trattamento dei suoi disturbi deve essere valutato da uno psichiatra.
Infatti, oltre il sintomo ansia possono essere evidenziabili altri sintomi specifici.
E' utile introdurre un trattamento farmacologico adeguato ed eventualmente iniziare un trattamento psicoterapeutico, previa valutazione dello psichiatra

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
credo che una diagnosi accurata sia il primo passo fondamentale. Si rivolga pertanto ad un Medico specializzato in Psichiatria/Psicologia al fine di concordare con lo stesso le modalità di trattamento.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Gentile utente, se la terapia che aveva seguito per alcuni mesi le aveva giovato, tanto da pensare di "potercela fare" da solo, forse la scelta migliore è quella di ricontattare lo stesso terapeuta, che già la conosce.
Capita spesso che dopo un miglioramento iniziale le persone interrompano la terapia e poi si vergognino di tornare a chiedere aiuto, temendo a torto chissà quale reazione del terapeuta, che invece è abituato a questi comportamenti.
Sarebbe anche opportuna, come consigliano i colleghi, una valutazione da parte di un medico psichiatra, per una diagnosi precisa e un'eventuale prescrizione di farmaci: la terapia farmacologica non è antitetica, ma complementare alla psicoterapia, e può dare benefici più immediati.
Cordiali saluti



Franca Scapellato

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
lasci daparte l'orgoglio. Chiedere aiuto è una grande dimostrazione di forza e non di debolezza. Chieda l'aiuto del suo precedente terapeuta e consulti uno psichiatra per verificare l'eventualità di poter associare alla terapia psicologica una adeguata terapia farmacologica. In questo modo potrebbe ottenere i migliori risultati, più rapidi e più duraturi.
cordialmente

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile Utente
spesso accade che quando ci si accorge di stare meglio si decida di provare a camminare da soli. Purtroppo questa decisione spesso non è seguita dai risultati sperati e si assiste ad una inaspettata ricaduta. Le consiglio di consultare ancora una volta il terapeuta con cui aveva iniziato il trattamento e di prendere in considerazione, assieme a lui, l'ipotesi di affiancare una farmacoterapia.

Cordialmente
Ilenia Sussarellu
i.sussarellu@libero.it

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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