Ansia dopo di un rapporto e pillola anticoncezionale
Salve,sono una ragazza di 21 anni e mi sono resa conto che quello che credevo essere una problema passeggero si è rivelato in realtà la causa dei miei attacchi di ansia...spiego brevemente il problema...4 anni fa ho avuto il mio primo rapporto sessuale con il mio fidanzato;in seguito ad uno di questi rapporti ho avuto un ritardo mestruale di 10giorni circa e,ne ho parlato con mia madre.sono seguiti giorni carichi di ansia e paura,sia da parte mia che dei miei familiari;questo ritardo alla fine si è rivelato un "falso allarme".da quella volta per circa 8mesi non sono riuscita ad avere altri rapporti dopo di chè sono stati sporadici...adesso,a distanza di 4 anni non riesco ad avere dei rapporti "sereni" in quanto ad esempio,nonostante il mio ragazzo mi assecondi in tutto (pensi che gli ho fatto comprare i condom spessi il doppio),dopo ogni rapporto sono assalita letteralmente dall'ansia fino al giorno in cui non arriva il ciclo (che tra l'altro arriva in ritardo a causa di quest'ansia);adesso mi chiedo,come posso risolvere la situazione?mi suggerisce di andare a fare una visita ginecologica richiedendo di assumere la pillola anticoncezionale?(un altro piccolo problema sarebbe in questo caso quello di riuscire a tenere nascosta questa assunzione a mia madre)
Aspetto con impazienza una Sua risposta.
Ossequi
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[#1]
Cara ragazza,
è opportuno che tu effettui una visita ginecologica al di là della questione in oggetto, come semplice controllo di routine, e che in quell'occasione tu parli dell'idea di assumere un anticoncezionale per valutare assieme al medico se e quale prodotto fa al tuo caso.
Puoi rivolgerti al consultorio familiare, dove troverai sicuramente una ginecologa che si occuperà del tuo caso.
Non ho capito bene che preoccupazione hai rispetto a tua madre: visto che quando temevi di essere incinta gliene hai parlato subito la immagino come una persona disposta ad ascoltarti e aiutarti.
Non è così?
Per quanto riguarda l'ansia, è possibile che tu sia rimasta talmente "scottata" da quell'episodio da non riuscire più ad avere un rapporto senza che la tua mente corra all'angoscia di quei giorni.
Ti consiglio quindi di intervenire prima di tutto sul fronte ginecologico per vedere se ti sentrai più tranquilla assumendo anche la pillola.
Se però l'ansia rimanesse sarà opportuno che tu ti rivolga anche ad uno psicologo per approfondire la questione.
Ti senti in ansia anche in altri ambiti della vita?
In generale ti definiresti una ragazza calma e tranquilla?
è opportuno che tu effettui una visita ginecologica al di là della questione in oggetto, come semplice controllo di routine, e che in quell'occasione tu parli dell'idea di assumere un anticoncezionale per valutare assieme al medico se e quale prodotto fa al tuo caso.
Puoi rivolgerti al consultorio familiare, dove troverai sicuramente una ginecologa che si occuperà del tuo caso.
Non ho capito bene che preoccupazione hai rispetto a tua madre: visto che quando temevi di essere incinta gliene hai parlato subito la immagino come una persona disposta ad ascoltarti e aiutarti.
Non è così?
Per quanto riguarda l'ansia, è possibile che tu sia rimasta talmente "scottata" da quell'episodio da non riuscire più ad avere un rapporto senza che la tua mente corra all'angoscia di quei giorni.
Ti consiglio quindi di intervenire prima di tutto sul fronte ginecologico per vedere se ti sentrai più tranquilla assumendo anche la pillola.
Se però l'ansia rimanesse sarà opportuno che tu ti rivolga anche ad uno psicologo per approfondire la questione.
Ti senti in ansia anche in altri ambiti della vita?
In generale ti definiresti una ragazza calma e tranquilla?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza,
secondo me vale la pena rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta perchè probabilmente, come ti ha già detto la Collega, si è instaurato un meccanismo di allarme a partire da quella esperienza che ti ha fatto spaventare. Questa è una reazione che potremmo definire "comune" o frequente in seguito ad uno spavento. Cioè l'evitamento di situazioni che ci mettono ansia fa immediatamente diminuire il livello d'ansia, ma poi, col tempo, l'ansia si rafforza. Il problema quindi è che per ben otto mesi non sei riuscita ad avere una vita sessuale appagante proprio perchè frenata dall'ansia e dalla paura e che ancora oggi, dopo quattro anni, tu viva la sessualità con dei cattivi pensieri e cattive emozioni che sono nemiche di una vita tranquilla.
Ansia, rabbia, vergogna, paura, angoscia potrebbero diventare le tonalità emotive della vita sessuale, indugiando a non risolvere a monte la questione e facendoti vivere male la vita di coppia. La questione è non riconoscere tali emozioni come un problema irrisolto. Le emozioni infatti ci segnalano sempre come stiamo e in che direzione è opportuno andare.
Ci sono emozioni "negative", come quelle che ti ho elencato ad esempio sopra che possono vanificare la ricerca del piacere sessuale e quindi incidere sulla qualità della vita, anche di coppia.
Pertanto, dal momento che il problema sembra risolvibile (l'ansia, se di questo stiamo parlando) si può curare bene e in tempi relativamente stretti.
Magari prova a chiedere al tuo medico di base di suggerirti una struttura o un consultorio dove poter effettuare un colloquio con uno psicologo.
Saluti,
secondo me vale la pena rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta perchè probabilmente, come ti ha già detto la Collega, si è instaurato un meccanismo di allarme a partire da quella esperienza che ti ha fatto spaventare. Questa è una reazione che potremmo definire "comune" o frequente in seguito ad uno spavento. Cioè l'evitamento di situazioni che ci mettono ansia fa immediatamente diminuire il livello d'ansia, ma poi, col tempo, l'ansia si rafforza. Il problema quindi è che per ben otto mesi non sei riuscita ad avere una vita sessuale appagante proprio perchè frenata dall'ansia e dalla paura e che ancora oggi, dopo quattro anni, tu viva la sessualità con dei cattivi pensieri e cattive emozioni che sono nemiche di una vita tranquilla.
Ansia, rabbia, vergogna, paura, angoscia potrebbero diventare le tonalità emotive della vita sessuale, indugiando a non risolvere a monte la questione e facendoti vivere male la vita di coppia. La questione è non riconoscere tali emozioni come un problema irrisolto. Le emozioni infatti ci segnalano sempre come stiamo e in che direzione è opportuno andare.
Ci sono emozioni "negative", come quelle che ti ho elencato ad esempio sopra che possono vanificare la ricerca del piacere sessuale e quindi incidere sulla qualità della vita, anche di coppia.
Pertanto, dal momento che il problema sembra risolvibile (l'ansia, se di questo stiamo parlando) si può curare bene e in tempi relativamente stretti.
Magari prova a chiedere al tuo medico di base di suggerirti una struttura o un consultorio dove poter effettuare un colloquio con uno psicologo.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
Carissime dottoresse,siete state molto gentili a rispondermi in modo così repentino. Io soffro spesso di attacchi di ansia infatti non sono poche le volte in cui ricorro alla Valeriana...Il problema del discuterne con mia madre è che quando ho parlato con lei di quel "problema",anche lei è stata assalita dall'ansia e si è instaurata una situazione angosciosa che purtroppo a volte ancora si ripercuote nella vita odierna... Da circa un anno e mezzo non ho più neanche un ciclo regolare perchè temo che l'ansia incida non solo psicologicamente ma anche fisicamente su di me... Ho provato a dirle di portarmi a fare una visita ginecologia "usando questa scusa" ma lei è molto restia nel portarmici,tanto da dirmi di no...ora,io non so come fare...perchè ho deciso di risolvere questo problema (l'ansia) che sta diventando di per sè angoscioso per me...e credo che fare la visita e farmi assumere questa pillola potrebbe aiutarmi a ricominciare a vivere con tranquillità l'aspetto sessuale della mia vita...d'altro canto però non vorrei dover tenere nascosto a mia madre il fatto che io assuma la pillola...perchè credo che mentire sia la peggiore delle ipotesi.
Rispondo alla Dottoressa Massaro,dicendole che io soffro di ansia anche nella vita quotidiana,ad esempio,spesso non riesco a dormire per l'agitazione,mi sveglio nel bel mezzo della notte tutta sudata,mi vengono veri e propri attacchi di panico,tanto da non riuscire a stare nè seduta nè alzata,mi si chiude la gola,la paura mi assale e credo che nessuno possa aiutarmi...Fino a poco tempo fa non riuscivo a dormire da sola fuori casa...Ma per quest'ultimo problema mi sono un pò fatta coraggio e sono riuscita a superare questa paura...
Vi ringrazio per essere state così cortesi da aiutarmi,a proposito Dottoressa Pileci,come potrei iniziare a "combattere" quest'ansia?
Rispondo alla Dottoressa Massaro,dicendole che io soffro di ansia anche nella vita quotidiana,ad esempio,spesso non riesco a dormire per l'agitazione,mi sveglio nel bel mezzo della notte tutta sudata,mi vengono veri e propri attacchi di panico,tanto da non riuscire a stare nè seduta nè alzata,mi si chiude la gola,la paura mi assale e credo che nessuno possa aiutarmi...Fino a poco tempo fa non riuscivo a dormire da sola fuori casa...Ma per quest'ultimo problema mi sono un pò fatta coraggio e sono riuscita a superare questa paura...
Vi ringrazio per essere state così cortesi da aiutarmi,a proposito Dottoressa Pileci,come potrei iniziare a "combattere" quest'ansia?
[#4]
Gentile ragazza,
da quello che spieghi meglio in questo secondo post sembrebbe preferibile come indicazione una psicoterapia mirata per l'ansia. Probabilmente quell'episodio che hai descritto è stato il catalizzatore per fare emergere un disagio di fondo, una tendenza a vivere gli eventi con un'ansia eccessiva. E anche la reazione preoccupata -se pur comprensibile- della mamma non ti è stata d'aiuto. La mamma reagisce spesso in questa maniera quando tu hai un problema? In genere aiuta avere attorno persone che, con calma e con il controllo della situazione, possano offrire conforto e sostegno; avere un problema ed essere ansiosi e contemporaneamente essere circondati da persone ansiose e preoccupate trasmette un maggior senso di pericolo e angoscia.
Da quanto tempo soffri di attacchi di panico? Ti sono stati diagnosticati dal medico? Questi attacchi di panico ti hanno mai condotto al Pronto Soccorso? E nel tempo che cosa hai fatto per gestirli, per curarli?
Visto che l'ansia è presente spesso nella tua giornata e sembra quasi connotare la tua modalità di approccio ai fatti della vita, bisogna partire proprio da qui, imparando a gestirla. Il modo per curare l'ansia lo si apprende nella psicoterapia. Uno dei trattamenti d'elezione per la cura dell'ansia e degli attacchi di panico è la terapia cognitivo-comportamentale. Questo approccio prevede l'assegnazione di compiti per intercettare i "punti deboli" cioè in quali situazioni si manifesta l'ansia, in che modo, con quali persone, ecc.. ma anche per padroneggiare meglio le difficoltà legate allo stato ansioso, e poi l'uso di tecniche per imparare a gestire l'ansia.
Leggi questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Inoltre vorrei domandarti come mai non riesci ad organizzarti autonomamente per fare la visita dal ginecologo (al di là della contraccezione, mi pare importante anche come comportamento di prevenzione e, benchè tu sia molto giovane, sarebbe opportuno imparare a prendersi cura precocemente della propria salute) e perchè ritieni di dover coinvolgere la mamma nelle questioni che riguardano te e il tuo ragazzo, come l'assunzione della pillola o comunque le decisioni di coppia inerenti la sessualità e la contraccezione?
Che idea hai della pillola anticoncezionale? e tua mamma che idea ne ha?
da quello che spieghi meglio in questo secondo post sembrebbe preferibile come indicazione una psicoterapia mirata per l'ansia. Probabilmente quell'episodio che hai descritto è stato il catalizzatore per fare emergere un disagio di fondo, una tendenza a vivere gli eventi con un'ansia eccessiva. E anche la reazione preoccupata -se pur comprensibile- della mamma non ti è stata d'aiuto. La mamma reagisce spesso in questa maniera quando tu hai un problema? In genere aiuta avere attorno persone che, con calma e con il controllo della situazione, possano offrire conforto e sostegno; avere un problema ed essere ansiosi e contemporaneamente essere circondati da persone ansiose e preoccupate trasmette un maggior senso di pericolo e angoscia.
Da quanto tempo soffri di attacchi di panico? Ti sono stati diagnosticati dal medico? Questi attacchi di panico ti hanno mai condotto al Pronto Soccorso? E nel tempo che cosa hai fatto per gestirli, per curarli?
Visto che l'ansia è presente spesso nella tua giornata e sembra quasi connotare la tua modalità di approccio ai fatti della vita, bisogna partire proprio da qui, imparando a gestirla. Il modo per curare l'ansia lo si apprende nella psicoterapia. Uno dei trattamenti d'elezione per la cura dell'ansia e degli attacchi di panico è la terapia cognitivo-comportamentale. Questo approccio prevede l'assegnazione di compiti per intercettare i "punti deboli" cioè in quali situazioni si manifesta l'ansia, in che modo, con quali persone, ecc.. ma anche per padroneggiare meglio le difficoltà legate allo stato ansioso, e poi l'uso di tecniche per imparare a gestire l'ansia.
Leggi questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Inoltre vorrei domandarti come mai non riesci ad organizzarti autonomamente per fare la visita dal ginecologo (al di là della contraccezione, mi pare importante anche come comportamento di prevenzione e, benchè tu sia molto giovane, sarebbe opportuno imparare a prendersi cura precocemente della propria salute) e perchè ritieni di dover coinvolgere la mamma nelle questioni che riguardano te e il tuo ragazzo, come l'assunzione della pillola o comunque le decisioni di coppia inerenti la sessualità e la contraccezione?
Che idea hai della pillola anticoncezionale? e tua mamma che idea ne ha?
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Ex utente
Buongiorno dottoressa Pileci,
mi dispiace farle perdere tempo prezioso per Lei,ma le volevo dire che mi sta dando un grande aiuto.
Proverò a rispondere alle sue domande con ordine...
credo di avere attacchi di panico fin da piccola,quando ho attraversato una situazione che oggi definirei "traumatica";avevo all'incirca 7 anni... non mi sono stati diagnosticati dal dottore ma,il medico di famiglia un giorno mi disse di assumere quando sentivo "salire" l'ansia,due pillole di valeriana,perchè io non ho chiuso occhio la notte per più di un anno...Naturalmente i miei genitori mi stavano-e mi stanno tutt'ora-accanto,tanto che quando mi svegliavo piangendo,stavano accanto a me per tutta la notte...Non sono mai finita al pronto soccorso ma,i sintomi di ciò che mi succedeva e che a volte mi succede sono:ansia,paura,nausea e vomito,tachicardia,consapevolezza che nulla possa migliorare,sudorazione eccessiva,voglia di piangere.
Quando ho deciso di non farmi sopraffare dall'ansia e perlomeno di provare a impedirlo,tentavo di farmi coraggio da sola,tentavo di non chiamare i miei genitori e quindi di non chiedere aiuto e,in situazioni estreme assumevo la valeriana.
A proposito di mia madre e della visita ginecologica,deve sapere che sono stata abituata ad affrontare i problemi in modo aperto,nel senso che quando credo di avere un problema,ne parlo con mia madre e lei di solito mi da dei consigli oppure mi accompagna dal dottore... Quindi per me sarebbe una cosa nuova tenerle "nascosta" questa eventuale visita... Lei mi dice che non c'è nulla di male nel non dirle che assumo la pillola?
Io credo che la pillola anticoncezionale mi possa dare diversi benefici,tra i quali regolarizzare il mio ciclo e aiutarmi col tempo a vivere meglio i rapporti con il mio ragazzo... ah mia madre non sa nulla di noi due e,da quella volta (il problema che ho avuto 4 anni fa) non le ho più raccontato nulla... In verità io sono generalmente molto riservata in questi argomenti e,in quella circostanza gliele ho parlato proprio perchè ero stata assalita dall'ansia per una situazione troppo grande per essere gestita da me che peraltro ero minorenne.
Grazie ancora per le sue risposte così repentine.
mi dispiace farle perdere tempo prezioso per Lei,ma le volevo dire che mi sta dando un grande aiuto.
Proverò a rispondere alle sue domande con ordine...
credo di avere attacchi di panico fin da piccola,quando ho attraversato una situazione che oggi definirei "traumatica";avevo all'incirca 7 anni... non mi sono stati diagnosticati dal dottore ma,il medico di famiglia un giorno mi disse di assumere quando sentivo "salire" l'ansia,due pillole di valeriana,perchè io non ho chiuso occhio la notte per più di un anno...Naturalmente i miei genitori mi stavano-e mi stanno tutt'ora-accanto,tanto che quando mi svegliavo piangendo,stavano accanto a me per tutta la notte...Non sono mai finita al pronto soccorso ma,i sintomi di ciò che mi succedeva e che a volte mi succede sono:ansia,paura,nausea e vomito,tachicardia,consapevolezza che nulla possa migliorare,sudorazione eccessiva,voglia di piangere.
Quando ho deciso di non farmi sopraffare dall'ansia e perlomeno di provare a impedirlo,tentavo di farmi coraggio da sola,tentavo di non chiamare i miei genitori e quindi di non chiedere aiuto e,in situazioni estreme assumevo la valeriana.
A proposito di mia madre e della visita ginecologica,deve sapere che sono stata abituata ad affrontare i problemi in modo aperto,nel senso che quando credo di avere un problema,ne parlo con mia madre e lei di solito mi da dei consigli oppure mi accompagna dal dottore... Quindi per me sarebbe una cosa nuova tenerle "nascosta" questa eventuale visita... Lei mi dice che non c'è nulla di male nel non dirle che assumo la pillola?
Io credo che la pillola anticoncezionale mi possa dare diversi benefici,tra i quali regolarizzare il mio ciclo e aiutarmi col tempo a vivere meglio i rapporti con il mio ragazzo... ah mia madre non sa nulla di noi due e,da quella volta (il problema che ho avuto 4 anni fa) non le ho più raccontato nulla... In verità io sono generalmente molto riservata in questi argomenti e,in quella circostanza gliele ho parlato proprio perchè ero stata assalita dall'ansia per una situazione troppo grande per essere gestita da me che peraltro ero minorenne.
Grazie ancora per le sue risposte così repentine.
[#6]
Gentile ragazza,
ribadisco che il primo passo è proprio la cura dell'ansia che sembrerebbe, con i limiti di un consulto on line, coprire molte delle situazioni che vivi. Per questa ragione lo psicologo psicoterapeuta può essere utile, perchè l'ansia "non passa da sola", ma va curata.
Quanto al fatto di condividere con tua mamma le tue decisioni in fatto di contraccezione, la decisione finale ovviamente spetta a te. Ma che cosa ci sarebbe di male a tenere per te (o per te e il tuo ragazzo) decisioni che ti riguardano?
Buona giornata,
ribadisco che il primo passo è proprio la cura dell'ansia che sembrerebbe, con i limiti di un consulto on line, coprire molte delle situazioni che vivi. Per questa ragione lo psicologo psicoterapeuta può essere utile, perchè l'ansia "non passa da sola", ma va curata.
Quanto al fatto di condividere con tua mamma le tue decisioni in fatto di contraccezione, la decisione finale ovviamente spetta a te. Ma che cosa ci sarebbe di male a tenere per te (o per te e il tuo ragazzo) decisioni che ti riguardano?
Buona giornata,
[#7]
Ex utente
Cara Dottoressa,lei è stata illuminante...credo che mi abbia dato risposta giusta al momento giusto...la ringrazio di cuore...lei quindi mi conferma che non ci sarebbe nulla di male nel non dirle nulla?Senta,vorrei chiederle una cosa,se possibile...potrei contattarla privatamente per e-mail nel caso in cui avessi bisogno di qualche altro piccolo "consiglio"?perchè ho visto che esercita fra Piemonte e Lombardia e,non potrei rivolgermi a lei in altri modi in quanto la regione in cui abito è un tantino lontana...e vorrei rivolgermi a lei perchè è riuscita a mettermi a mio agio...la ringrazio ancora per le il suo aiuto più che esaustivo.
[#8]
Gentile ragazza, spetta solo a te decidere con quali persone aprirti e se desideri farlo.
Ti ringrazio per la stima e la fiducia, ma ritengo sia opportuno, eventualmente, inserire su questo portale le tue richieste di consulto, cui saremo lieti di rispondere, anche perchè potrebbero essere utili ad altri lettori.
Saluti,
Ti ringrazio per la stima e la fiducia, ma ritengo sia opportuno, eventualmente, inserire su questo portale le tue richieste di consulto, cui saremo lieti di rispondere, anche perchè potrebbero essere utili ad altri lettori.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3k visite dal 02/02/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.