Un difficile carattere: nervosismo, tristezza e angoscia
Salve,
Sono una ragazza di 18 anni e da un bel pò di tempo mi sento triste, nervosa e angosciosa.
Ho sbalzi d'umore e mi altero con niente, ciò che mi rende cosi sono i miei genitori, il mio ragazzo e gli amici (con cui non posso uscire per
la ristretta libertà dovuta ai miei).
Il mio problema principale è che ho un carattere geloso e possessivo e questo mi fa stare ancora più male per ogni cosa che succede riguardante il mio ragazzo. Non so piu come comportarmi nè con lui e nè con i miei genitori (per ottenere più libertàindipendenza). Non so quale possa essere la soluzione migliore, se stare con una persona che amo continuando a soffrire ogni volta per il mio carattere o mollare. Spesso mi vengono la tachicardia e le palpitazioni e soffro di influenze a livello gastrointestinale.
Non so piu come ridurre questo mio angoscioso stato d'animo e come cambiare il mio carattere per poter stare meglio con me stessa.
Sono una ragazza di 18 anni e da un bel pò di tempo mi sento triste, nervosa e angosciosa.
Ho sbalzi d'umore e mi altero con niente, ciò che mi rende cosi sono i miei genitori, il mio ragazzo e gli amici (con cui non posso uscire per
la ristretta libertà dovuta ai miei).
Il mio problema principale è che ho un carattere geloso e possessivo e questo mi fa stare ancora più male per ogni cosa che succede riguardante il mio ragazzo. Non so piu come comportarmi nè con lui e nè con i miei genitori (per ottenere più libertàindipendenza). Non so quale possa essere la soluzione migliore, se stare con una persona che amo continuando a soffrire ogni volta per il mio carattere o mollare. Spesso mi vengono la tachicardia e le palpitazioni e soffro di influenze a livello gastrointestinale.
Non so piu come ridurre questo mio angoscioso stato d'animo e come cambiare il mio carattere per poter stare meglio con me stessa.
[#1]
Se stai così male è probabile che tu abbia di un aiuto vero e proprio, consultando un esperto di persona. Hai già fatto qualcosa del genere?
Se oltretutto non puoi contare nemmeno su una comunicazione produttiva con i tuoi genitori, sarebbe davvero importante che tu fossi seguita da un professionista.
Un primo passo immediato, se studi, è rivolgerti allo sportello di ascolto studenti della tua scuola.
Cordiali saluti
Se oltretutto non puoi contare nemmeno su una comunicazione produttiva con i tuoi genitori, sarebbe davvero importante che tu fossi seguita da un professionista.
Un primo passo immediato, se studi, è rivolgerti allo sportello di ascolto studenti della tua scuola.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Grazie mille delle risposte.
In effetti avevo pensato anche io di andarci, anche se fino adesso non ho ancora deciso di farlo seriamente.
Grazie ancora, cordiali saluti.
Io con il mio ragazzo non ci ho ancora parlato di questo, perchè penso che in fondo sia io che devo cambiare il mio carattere, almeno per quanto riguarda la gelosia e la possessività, penso che anche se gli e lo dicessi non cambierebbe molto, perchè non posso comunque proibirgli di uscire con i suoi amici quando non posso uscire io. Ho iniziato a stare cosi dopo un periodo di circa 2 mesi (avvenuto circa 4 mesi fa) che lui voleva stare solo ed esclusivamente con me, mentre adesso appena può sta con i suoi amici (giustamente) ma non riesco ad accettarlo, mi fa stare davvero male.
Grazie ancora.
In effetti avevo pensato anche io di andarci, anche se fino adesso non ho ancora deciso di farlo seriamente.
Grazie ancora, cordiali saluti.
Io con il mio ragazzo non ci ho ancora parlato di questo, perchè penso che in fondo sia io che devo cambiare il mio carattere, almeno per quanto riguarda la gelosia e la possessività, penso che anche se gli e lo dicessi non cambierebbe molto, perchè non posso comunque proibirgli di uscire con i suoi amici quando non posso uscire io. Ho iniziato a stare cosi dopo un periodo di circa 2 mesi (avvenuto circa 4 mesi fa) che lui voleva stare solo ed esclusivamente con me, mentre adesso appena può sta con i suoi amici (giustamente) ma non riesco ad accettarlo, mi fa stare davvero male.
Grazie ancora.
[#4]
"Non so piu come comportarmi nè con lui e nè con i miei genitori (per ottenere più libertàindipendenza)."
Gentile ragazza,
Oltre alla gestione delle emozioni che ti creano qualche difficoltà, uno psicologo potrebbe esserti utile anche per imparare a negoziare con il tuo ragazzo e con i tuoi genitori. La negoziazione si apprende e si affina nelle relazioni quotidiane. Probabilmente fin qui non hai ancora imparato a farlo o non hai avuto abbastanza occasioni per sperimentare. Anche diventare più assertiva è un'abilità imparabile.
Molti apprendono queste abilità con l'esperienza, attraverso modelli comportamentali più competenti (amici, parenti, ecc...). Quando non si posseggono queste abilità, relazionarsi potrebbe provocare un po' di disagio (ansia, rabbia, ecc...).
Poi c'è anche un'altra questione che è notevole:
"Ho iniziato a stare cosi dopo un periodo di circa 2 mesi (avvenuto circa 4 mesi fa) che lui voleva stare solo ed esclusivamente con me, mentre adesso appena può sta con i suoi amici (giustamente) ma non riesco ad accettarlo, mi fa stare davvero male."
Non riesci ad accettare e stai male (sei triste? ti arrabbi? ...) perchè senti di non poter avere il controllo nella gestione di questa relazione e di non poter esprimere la tua opinione?
Un cordiale saluto,
Gentile ragazza,
Oltre alla gestione delle emozioni che ti creano qualche difficoltà, uno psicologo potrebbe esserti utile anche per imparare a negoziare con il tuo ragazzo e con i tuoi genitori. La negoziazione si apprende e si affina nelle relazioni quotidiane. Probabilmente fin qui non hai ancora imparato a farlo o non hai avuto abbastanza occasioni per sperimentare. Anche diventare più assertiva è un'abilità imparabile.
Molti apprendono queste abilità con l'esperienza, attraverso modelli comportamentali più competenti (amici, parenti, ecc...). Quando non si posseggono queste abilità, relazionarsi potrebbe provocare un po' di disagio (ansia, rabbia, ecc...).
Poi c'è anche un'altra questione che è notevole:
"Ho iniziato a stare cosi dopo un periodo di circa 2 mesi (avvenuto circa 4 mesi fa) che lui voleva stare solo ed esclusivamente con me, mentre adesso appena può sta con i suoi amici (giustamente) ma non riesco ad accettarlo, mi fa stare davvero male."
Non riesci ad accettare e stai male (sei triste? ti arrabbi? ...) perchè senti di non poter avere il controllo nella gestione di questa relazione e di non poter esprimere la tua opinione?
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Utente
Si, non riesco ad accettarlo e quindi divento triste e arrabbiata, perchè penso che per me (dato che io non esco mai se non c'è lui) potrebbe stare in casa qualche volta e non uscire con i suoi amici ogni volta che ne ha la possibilità cosi che io possa stare più tranquilla. Anche se io non sono preoccupata per quello che sta facendo, in genere sono ragazzi quindi non sono in ansia per quello che potrebbe fare ma mi da comunque fastidio il gesto, penso.
Io in effetti non esprimo molto spesso la mia opinione, perchè ho sempre paura possa essere rifiutata o non calcolata per niente.
La ringrazio per la risposta.
Io in effetti non esprimo molto spesso la mia opinione, perchè ho sempre paura possa essere rifiutata o non calcolata per niente.
La ringrazio per la risposta.
[#6]
Gentile ragazza,
una coppia deve trovare degli equilibri sani: se il tuo ragazzo ha i suoi spazi per vedere i suoi amici, come è giusto che sia, perchè la stessa cosa non puoi farla anche tu, ma dici di non uscire mai senza di lui?
Perdonami la franchezza, ma in una coppia è sempre un errore ritenere che tutto il proprio mondo sia il partner, trascurando così amici, conoscenti e famigliari. E soprattutto trascurando te stessa. Potrebbe esserci anche il rischio di sviluppare una sorta di dipendenza da questa relazione, e questo non va bene. Se invece riesci a calibrare bene il tutto, avendo i tuoi spazi, momenti per te, riuscirai anche a dare più spazio a lui e a non sentirne così tanto la "mancanza" o il fastidio se esce con i suoi amici.
Inoltre quando dici
"Io in effetti non esprimo molto spesso la mia opinione, perchè ho sempre paura possa essere rifiutata o non calcolata per niente"
qui c'è un problema di fondo: quello di voler/dover sempre piacere agli altri o essere come gli altri ti vorrebbero.
Posso chiederti come mai hai in mente una convinzione di questo tipo? Ti è capitato di essere rifiutata? Ti è stato insegnato da qualcuno che non bisogna esprimere la propria opinione?
una coppia deve trovare degli equilibri sani: se il tuo ragazzo ha i suoi spazi per vedere i suoi amici, come è giusto che sia, perchè la stessa cosa non puoi farla anche tu, ma dici di non uscire mai senza di lui?
Perdonami la franchezza, ma in una coppia è sempre un errore ritenere che tutto il proprio mondo sia il partner, trascurando così amici, conoscenti e famigliari. E soprattutto trascurando te stessa. Potrebbe esserci anche il rischio di sviluppare una sorta di dipendenza da questa relazione, e questo non va bene. Se invece riesci a calibrare bene il tutto, avendo i tuoi spazi, momenti per te, riuscirai anche a dare più spazio a lui e a non sentirne così tanto la "mancanza" o il fastidio se esce con i suoi amici.
Inoltre quando dici
"Io in effetti non esprimo molto spesso la mia opinione, perchè ho sempre paura possa essere rifiutata o non calcolata per niente"
qui c'è un problema di fondo: quello di voler/dover sempre piacere agli altri o essere come gli altri ti vorrebbero.
Posso chiederti come mai hai in mente una convinzione di questo tipo? Ti è capitato di essere rifiutata? Ti è stato insegnato da qualcuno che non bisogna esprimere la propria opinione?
[#7]
Utente
La risposta per la prima domanda sono i miei genitori. Cioè io ho molti amici che distano da qua più o meno 30 minuti, ma il posto non piace a mio padre e di conseguenza non mi ci fa andare mai. Inoltre io ho molti più amici maschi che femmine quindi al mio ragazzo questa cosa non piace, come non piacerebbe a me. Penso anche io che se potessi calibrare il tutto riuscirei dare più spazio anche a lui, ma non so come poterlo fare.
Quella mia convinzione, sinceramente non so neanche io come abbia luogo, nessuno mi ha insegnato di non farlo, anzi, solo che dentro di me ho paura di rimanerci male per una risposta negativa o un disaccordo alla mia opinione.
Quella mia convinzione, sinceramente non so neanche io come abbia luogo, nessuno mi ha insegnato di non farlo, anzi, solo che dentro di me ho paura di rimanerci male per una risposta negativa o un disaccordo alla mia opinione.
[#8]
Come dicevo sarebbe il caso di imparare a negoziare con i tuoi genitori e, poco per volta e senza "strappi" bruschi, cominciare ad allontanarti e incontrare i tuoi amici.
Pur con i limiti di un consulto on line, sento un po'di rigidità su alcune questioni, non solo da parte tua, ma anche da parte delle persone che ti circondano, ovvero convinzioni molto ferme e rigide su ciò che si può fare e si deve fare.
Magari qui c'è spazio per un lavoro psicologico per poter ampliare un pochino i gradi di libertà e trovare un nuovo e più funzionale equilibrio che possa permetterti di imparare a relazionarti in altro modo a casa e fuori e che possa anche permetterti di comprendere il senso della paura del giudizio o del rifiuto da parte dell'altro.
In particolare, però, è indispensabile superare tale paura. Anche perchè il giudizio delle persone lo incontrerai sempre nella vita e non è pensabile per te non poter espriemere in maniera assertiva ciò che pensi o che provi.
Ti allego un link proprio su queste abilità
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Saluti,
Pur con i limiti di un consulto on line, sento un po'di rigidità su alcune questioni, non solo da parte tua, ma anche da parte delle persone che ti circondano, ovvero convinzioni molto ferme e rigide su ciò che si può fare e si deve fare.
Magari qui c'è spazio per un lavoro psicologico per poter ampliare un pochino i gradi di libertà e trovare un nuovo e più funzionale equilibrio che possa permetterti di imparare a relazionarti in altro modo a casa e fuori e che possa anche permetterti di comprendere il senso della paura del giudizio o del rifiuto da parte dell'altro.
In particolare, però, è indispensabile superare tale paura. Anche perchè il giudizio delle persone lo incontrerai sempre nella vita e non è pensabile per te non poter espriemere in maniera assertiva ciò che pensi o che provi.
Ti allego un link proprio su queste abilità
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Saluti,
[#10]
Gentile Ragazza,
Dare voce ed ascolto al malessere che le fa compagnia, e' la strada maestra per la risoluzione.
La gelosia di cui lei parla, andrebbe analizzata con l' aiuto di uno psicologo, per comprendere se contribuisce al suo malessere generale.
Le allego, un mio articolo, sull'argomento, come ulteriore spunto di riflesione.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html
Saluti
Dare voce ed ascolto al malessere che le fa compagnia, e' la strada maestra per la risoluzione.
La gelosia di cui lei parla, andrebbe analizzata con l' aiuto di uno psicologo, per comprendere se contribuisce al suo malessere generale.
Le allego, un mio articolo, sull'argomento, come ulteriore spunto di riflesione.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#11]
Puoi considerare questo apprendimento una "palestra" della vita; in fondo tali abilità sono apprese. Tu sei giovane e hai ottime probabilità di cambiare anche in tempi rapidi. Apprendiamo dagli altri, da noi stessi, dagli errori altrui e nostri.
Prova a guardarla come una nuova ed entusiasmante scoperta di te e di te con gli altri.
Se vuoi, facci sapere in futuro.
Saluti,
Prova a guardarla come una nuova ed entusiasmante scoperta di te e di te con gli altri.
Se vuoi, facci sapere in futuro.
Saluti,
[#12]
Utente
Grazie molte, ho letto l'articolo e in effetti mi ritrovo molto soprattutto sento il bisogno di esclusività ed unicità.
Ma è possibile ridurla questa gelosia?
Perché riconosco che cosi non posso continuare, né per me stessa e né per lui, in una sana relazione, dove ognuno deve avere i suoi spazi, che io non riesco a dargli.
Ma è possibile ridurla questa gelosia?
Perché riconosco che cosi non posso continuare, né per me stessa e né per lui, in una sana relazione, dove ognuno deve avere i suoi spazi, che io non riesco a dargli.
[#13]
Per darle una risposta veritiera ed esaustiva, bisognerebbe investigare tante aree della sua psiche, vita e della sua relazione .
Gli "spazi personali", rappresentano una preziosa risorsa per la coppia, non una minaccia o un possibile distacco, la fusione o i rapporti parassitari, contengono invece tante minaccie per la coppia e rischiano di naufragare burrascosamente.
Lo psicoanalista Fenichel nel 1945, introduceva il termine “amoredipendenti”, indicando esseri umani che hanno "bisogno dell’amore", così come altri necessitano di cibo o droga, dipendenza che correla con profonde quote di insicurezza.
La dipendenza affettiva, si manifesta sin da subito nella vita affettiva e relazionale di chi ne soffre, non è però facilmente riconoscibile, perché si confonde con insicurezza, gelosia, possessività o, infantilismo ed immaturità personologica.
E’ sempre presente, in chi ne soffre, di "fondersi con l’altro", senza poter più definire i contorni tra sé e l’oggetto d’amore; bisogno che non tende mai a colmarsi, né con la quantità, né con la qualità del tempo trascorso e condiviso.
E’ un bisogno atavico, che ha radici ben più remote rispetto alla relazione attuale,
spesso correla con un'infanzia difficile o non nutriente dal punto di vista affettivo.
Un amore nasce e, soprattutto cresce e sopravvive, se proviene dall’incontro di due identità e non da due metà, che per esistere hanno “bisogno” l’una dell’altra.
Cari saluti
Gli "spazi personali", rappresentano una preziosa risorsa per la coppia, non una minaccia o un possibile distacco, la fusione o i rapporti parassitari, contengono invece tante minaccie per la coppia e rischiano di naufragare burrascosamente.
Lo psicoanalista Fenichel nel 1945, introduceva il termine “amoredipendenti”, indicando esseri umani che hanno "bisogno dell’amore", così come altri necessitano di cibo o droga, dipendenza che correla con profonde quote di insicurezza.
La dipendenza affettiva, si manifesta sin da subito nella vita affettiva e relazionale di chi ne soffre, non è però facilmente riconoscibile, perché si confonde con insicurezza, gelosia, possessività o, infantilismo ed immaturità personologica.
E’ sempre presente, in chi ne soffre, di "fondersi con l’altro", senza poter più definire i contorni tra sé e l’oggetto d’amore; bisogno che non tende mai a colmarsi, né con la quantità, né con la qualità del tempo trascorso e condiviso.
E’ un bisogno atavico, che ha radici ben più remote rispetto alla relazione attuale,
spesso correla con un'infanzia difficile o non nutriente dal punto di vista affettivo.
Un amore nasce e, soprattutto cresce e sopravvive, se proviene dall’incontro di due identità e non da due metà, che per esistere hanno “bisogno” l’una dell’altra.
Cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 3.5k visite dal 02/02/2012.
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