Figlio con aggressivita' verso al madre
Gentili esperti,
sottopongo alla Vs attenzione il caso di mio figlio che da troppo tempo manifesta una enorme aggressività verso la madre, è spesso oppositivo, va quasi in panico quando finisce i soldi della paghetta ed è puntiglioso con gli errori degli altri, ma mai con i suoi.
Per quanto credo di capire, le premesse, per me, sono state queste:
1. separazione dei coniugi gestita nel peggiore modo possibile dalla madre che ha sempre screditato e colpevolizzato il padre, facendo la vittima (con pianti, disperazioni varie ecc.). La separazione è stata chiesta dalla madre per incompatibilità di carattere.
2. eccessiva sofferenza per l'allontanamento del padre dalla casa coniugale
3. rabbia repressa verso il padre che lo ha "abbandonato" (anche se ha cercato di essere sempre presente non mancando mai ad un impegno o appuntamento) e poi per la madre
4. mancanza di un modello a cui ispirarsi, il padre
5. problemi di relazioni della madre, che non riesce ad avere un rapporto soddisfacente neanche con l'altro figlio (con cui almeno non litiga in modo violento)
A questo punto la situazione non è più sostenibile.
Credo che una psicoterapia sia la cosa migliore, ma è troppo lunga e all'inizio sono maggiori gli svantaggi dei vantaggi.
Forse una terapia Cognitivo-Comportamentale può dare più risultati.
Grazie
Francesco
sottopongo alla Vs attenzione il caso di mio figlio che da troppo tempo manifesta una enorme aggressività verso la madre, è spesso oppositivo, va quasi in panico quando finisce i soldi della paghetta ed è puntiglioso con gli errori degli altri, ma mai con i suoi.
Per quanto credo di capire, le premesse, per me, sono state queste:
1. separazione dei coniugi gestita nel peggiore modo possibile dalla madre che ha sempre screditato e colpevolizzato il padre, facendo la vittima (con pianti, disperazioni varie ecc.). La separazione è stata chiesta dalla madre per incompatibilità di carattere.
2. eccessiva sofferenza per l'allontanamento del padre dalla casa coniugale
3. rabbia repressa verso il padre che lo ha "abbandonato" (anche se ha cercato di essere sempre presente non mancando mai ad un impegno o appuntamento) e poi per la madre
4. mancanza di un modello a cui ispirarsi, il padre
5. problemi di relazioni della madre, che non riesce ad avere un rapporto soddisfacente neanche con l'altro figlio (con cui almeno non litiga in modo violento)
A questo punto la situazione non è più sostenibile.
Credo che una psicoterapia sia la cosa migliore, ma è troppo lunga e all'inizio sono maggiori gli svantaggi dei vantaggi.
Forse una terapia Cognitivo-Comportamentale può dare più risultati.
Grazie
Francesco
[#1]
Caro Francesco,
la situazione è sicuramente delicata e deve essere gestita con tatto, perchè il ragazzo sta evidentemente soffrendo per la situazione e perchè dalle sue parole si comprende come vi sia un alto livello di emotività e di conflittualità che riguarda tutte le singole relazioni diadiche che intercorrono fra voi tre.
Ci può dire quanti anni ha suo figlio, per capire meglio di che fase dello sviluppo stiamo parlando?
Vorrei inoltre chiederle da quanto siete separati, se si è trattato di una separazione consensuale e se il giudice ha istituito o meno una CTU per valutare i termini dell'affidamento del ragazzo.
la situazione è sicuramente delicata e deve essere gestita con tatto, perchè il ragazzo sta evidentemente soffrendo per la situazione e perchè dalle sue parole si comprende come vi sia un alto livello di emotività e di conflittualità che riguarda tutte le singole relazioni diadiche che intercorrono fra voi tre.
Ci può dire quanti anni ha suo figlio, per capire meglio di che fase dello sviluppo stiamo parlando?
Vorrei inoltre chiederle da quanto siete separati, se si è trattato di una separazione consensuale e se il giudice ha istituito o meno una CTU per valutare i termini dell'affidamento del ragazzo.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentilissimo,
qual è l'età di suo figlio?
la separazione tra coniugi e, più in generale, il conflitto coniugale possono certamente avere effetti patogeni sui figli e determinare malessere. Ovviamente, se questo fosse il caso di suo figlio, un intervento esterno potrebbe chiarire sia a lei che a sua moglie quali sono le cause del suo malessere e aiutare sia voi che lui a rivedere tutti quei comportamenti che potrebbero essere fonte di disagio familiare.
un caro saluto
qual è l'età di suo figlio?
la separazione tra coniugi e, più in generale, il conflitto coniugale possono certamente avere effetti patogeni sui figli e determinare malessere. Ovviamente, se questo fosse il caso di suo figlio, un intervento esterno potrebbe chiarire sia a lei che a sua moglie quali sono le cause del suo malessere e aiutare sia voi che lui a rivedere tutti quei comportamenti che potrebbero essere fonte di disagio familiare.
un caro saluto
Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com
[#4]
Dalle sue parole immaginavo che il ragazzo fosse molto più piccolo, visto che ci ha parlato di "paghetta".
Forse il suo comportamento dipende fra l'altro proprio dal vissuto abbandonico che lei oggi ci riferisce che il ragazzo prova, e che evidentemente non è stato superato nonostante siano passati più di 12 anni dalla vostra separazione.
Cosa era stato stabilito dal CTU?
Sono state date indicazioni relative all'opportunità che fosse intrapresa una psicoterapia?
Non ho capito in che rapporti siete attualmente lei e la sua ex moglie, ma mi sembra che il problema non "appartenga" solo al ragazzo e che quindi potrebbe essere utile un vostro coinvolgimento attivo in un percorso di psicoterapia, cosa che gli dimostrerebbe che vi preoccupate e occupate di lui e che non è affatto abbandonato a sè stesso.
Per pensare ad una terapia familiare però è necessario che la decisione sia concordata e condivisa, e se siete ancora immersi in un clima di conflitto e rivendicazioni non so se riuscirete a parlarne.
In alternativa potreste andare voi due da uno psicologo per risolvere il vostro rapporto conflittuale.
A mio parere in ogni caso è utile evitare di comunicare al ragazzo che il problema è lui e che voi non c'entrate nulla, perchè questo atteggiamento potrebbe essere molto controproducente e farlo chiudere e diventare ancor più aggressivo.
Se invece anche voi (uno o entrambi i genitori) gli dimostrerete di essere disposti a mettervi in discussione otterrete con più probabilità che anche lui lo divenga.
Forse il suo comportamento dipende fra l'altro proprio dal vissuto abbandonico che lei oggi ci riferisce che il ragazzo prova, e che evidentemente non è stato superato nonostante siano passati più di 12 anni dalla vostra separazione.
Cosa era stato stabilito dal CTU?
Sono state date indicazioni relative all'opportunità che fosse intrapresa una psicoterapia?
Non ho capito in che rapporti siete attualmente lei e la sua ex moglie, ma mi sembra che il problema non "appartenga" solo al ragazzo e che quindi potrebbe essere utile un vostro coinvolgimento attivo in un percorso di psicoterapia, cosa che gli dimostrerebbe che vi preoccupate e occupate di lui e che non è affatto abbandonato a sè stesso.
Per pensare ad una terapia familiare però è necessario che la decisione sia concordata e condivisa, e se siete ancora immersi in un clima di conflitto e rivendicazioni non so se riuscirete a parlarne.
In alternativa potreste andare voi due da uno psicologo per risolvere il vostro rapporto conflittuale.
A mio parere in ogni caso è utile evitare di comunicare al ragazzo che il problema è lui e che voi non c'entrate nulla, perchè questo atteggiamento potrebbe essere molto controproducente e farlo chiudere e diventare ancor più aggressivo.
Se invece anche voi (uno o entrambi i genitori) gli dimostrerete di essere disposti a mettervi in discussione otterrete con più probabilità che anche lui lo divenga.
[#5]
Gentile Utente,
ha esposto una situazione con radici datate nel tempo in cui sembrano evidenti relazioni disfunzionali nelle quali suo figlio non solo è cresciuto ma è tuttora immerso e partecipe e sulle quali sarebbe opportuno intervenire in modo adeguato.
Proprio per questo dal mio punto di vista sarebbe indicato iniziare col chiedere un consulto ad uno psicologo/psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale.
Non ci ha esposto, però, il punto di vista della sua ex moglie in merito. Cosa pensa della situazione attuale? Sarebbe propensa ad un consulto specialistico?
E cosa fa suo figlio nella vita? Studia ancora?
ha esposto una situazione con radici datate nel tempo in cui sembrano evidenti relazioni disfunzionali nelle quali suo figlio non solo è cresciuto ma è tuttora immerso e partecipe e sulle quali sarebbe opportuno intervenire in modo adeguato.
Proprio per questo dal mio punto di vista sarebbe indicato iniziare col chiedere un consulto ad uno psicologo/psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale.
Non ci ha esposto, però, il punto di vista della sua ex moglie in merito. Cosa pensa della situazione attuale? Sarebbe propensa ad un consulto specialistico?
E cosa fa suo figlio nella vita? Studia ancora?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#6]
Concordo sull'opportunità di essere seguiti tutti e tre, anche se non è detto che sarà facile farvene convinti. Proporre una terapia individuale sul ragazzo potrebbe essere percepito come un relegarlo nel ruolo di elemento disfunzionale della ex-famiglia e potrebbe perciò essere rifiutato.
I terapeuti che si occupano di situazioni di questo tipo sono a indirizzo sistemico-relazionale o strategico.
Sono d'accordo con la collega Massaro:
>>> Se [...] anche voi (uno o entrambi i genitori) gli dimostrerete di essere disposti a mettervi in discussione otterrete con più probabilità che anche lui lo divenga.
>>>
Cordiali saluti
I terapeuti che si occupano di situazioni di questo tipo sono a indirizzo sistemico-relazionale o strategico.
Sono d'accordo con la collega Massaro:
>>> Se [...] anche voi (uno o entrambi i genitori) gli dimostrerete di essere disposti a mettervi in discussione otterrete con più probabilità che anche lui lo divenga.
>>>
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 32.3k visite dal 01/02/2012.
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