Figlio dai nonni per un mese

Salve, sono una mamma di un bimbo di quasi 4 anni e di una bimba di 2 mesi. A dicembre è arrivata la nostra secondogenita ed è andato tutto bene, fino al 31 dicembre, quando la piccola a seguito di una bronchiolite è finita in rianimazione, dopo lunghi giorni di ospedale siamo tornati a casa. in tutto questo periodo, nostro figlio più grande è sempre stato dai nonni, ma veniva a casa a dormire. specifico che dai miei genitori abitano anche le mie nipotine di 6 e 3 anni. tornati a casa i vari dottori ci hanno raccomandato di non uscire, non mandare all'asilo il figlio più grande ecc., per la possibilita che porti in casa altri virus o batteri. ci siamo letteralmente trovati in "prigione". non tanto per me e la piccola, ma per il fratello. allora abbiamo deciso io e mio marito e la pediatra di trasferire il grande dai nonni per un mese intero, perche per lui era diventata una situazione insostenibile. volevo chiedere adesso come ci dobbiamo comportare, cosa dobbiamo dirgli in merito alla sorellina. preciso che io non allatto la piccola, e che ilpomeriggio sono con lui e facciamo a turni io e mio marito alla sera per metterlo a letto. secondo Voi abbiamo preso la strada giusta?.. è una situazione abbastanza difficile per tutti! grazie per le Vostre risposte.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile signora,

se ho capito bene ora è finito il mese di "clausura" ma in questo periodo lei ha comunque continuato a vedere il bambino (così come lo ha fatto suo marito).

Non mi è chiaro cosa teme che succeda nel momento in cui tornerà a casa: cosa immagina che possa accadere?

Vorrei inoltre chiederle se il bambino ha preso male il fatto di dover stare dai nonni e se si trova bene con loro, se si è lamentato e vi ha accusati di qualcosa o se ha invece capito la necessità di risiedere lì per un periodo.

Il fatto che lei ci chieda "cosa dobbiamo dirgli in merito alla sorellina?" mi fa pensare che non gli sia stato spiegato chiaramente quelle che stava succedendo, e ho l'impressione che lei tema che il bambino sia geloso della sorellina.
Come ha preso la sua nascita?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
il mese è cominciato giovedì scorso e finirà con la fine di febbraio.. lui è abituato a stare dai nonni anche a dormire, ma non per un periodo più lungo di 2 giorni. Ieri mi ha "già" chiesto più volte se può tornare a casa, noi gli abbiamo spiegato che è in vacanza e deve stare li per un po'.. ho paura che si senta abbandonato.. lui stà bene (almeno apparentemente) gioca, ride, ma non chiede mai della sorellina. non vorrei che dentro di lui soffra. prima per l'arrivo della sorellina, poi non l'ha vista per 20 giorni, poi adesso è dai nonni... purtroppo ci siamo trovati davanti una scelta un po' difficile, o lasciarlo in casa per un mese senza contatti con altri bambini ( è sempre stato abituato con gli altri, all'asilo, alle attività del comune, a nuoto) oppure trasferirlo dai nonni per un mese senza così fargli perdere (almeno per quanto possibile) il contatto con l'esterno. forse sono io che sono in crisi, ma mi creda, non è facile..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
E' probabile che sia lei ad essere in crisi, visto che finora il bambino non ha dato segni di disagio e ha ovviamente chiesto quando potrà tornare a casa.
Perchè non gli spiegate che la sorellina è malata e che per questo lui starà dai nonni?

Penso che sia in grado di capire (o che gli possiate spiegare) che stando vicino ad una persona ammalata ci si può ammalare e che quindi lo state proteggendo e non escludendo.

E' importante che voi per primi siate sereni: se non lo siete il rischio è che iniziate a comportarvi in maniera ansiosa e motivata dal senso di colpa, e vostro figlio considererà attendibile la lettura della realtà che gli trasmetterete sentendovi così combattuti, e finirà col sentirsi davvero messo da parte o comunque oggetto di un'ingiustizia.
Questo avverrebbe come avviene per qualunque altro evento che un bambino di 4 anni vive prima di tutto basandosi sulla lettura che ne danno gli adulti di riferimento.
Per questo se farete in modo che per voi non ci sia problema non ce ne saranno nemmeno per lui.

Suo marito è tranquillo?

E' comprensibile che lei sia in difficoltà perchè, oltre alle normali fatiche della recentissima maternità, si è aggiunto l'imprevisto della malattia della piccola con le conseguenti preoccupazioni e difficoltà pratiche.

Visto che i nonni sono occupati con il primo figlio, c'è qualcun'altro che si occupi di lei e della sorellina?
Al di là di questa questione lei come si sente?
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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
si, mio marito è tranquillo.. lui lavora tutto il giorno e forse questo lo aiuta. si , sicuramente ha ragione lei, per colpa di queste ansie mi è anche andato via il latte. le spiego una nostra giornata tipo. alla mattina stò con la piccola, fino alle 15 -15.30 quando mia suocera o mia mamma vengono a darmi il cambio e loro stanno a casa nostra fino a che, verso le 18 non arriva mio marito. io sto con il bimbo fino a cena e poi o io o mio marito gli facciamo il bagnetto, lo mettiamo a letto e gli diamo il latte. io stò bene, anche se forse sono un po' debole per tutta questa situazione che mi sembra infinita.. non sa come spero arrivi l'estate presto... grazie per le sue attenzioni.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Per il bene di tutti, suo e dei bambini, è forse preferibile che lei intervenga su due aspetti:

- parli al suo medico della situazione e si faccia consigliare dei farmaci o integratori che possano permetterle di riprendere le forze e sentirsi meglio

- si dedichi del tempo, magari un'ora al giorno, per fare qualcosa che la interessa e/o rilassa. Visto che può contare sull'aiuto di tutti i nonni ha anche la possibilità di "staccare" senza che nessuno ne risenta.
Anzi, se lei sarà un po' più rilassata ne derveranno vantaggi per tutti.
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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Grazie mille!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Spero che lo farà, e ci faccia anche sapere come procede la situazione!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
Mi associo alla dottoressa Massaro, con un mio parere clinico.
Spesso l' ansia dei genitori, viene trasferita ai figli, ai quali arriva con modalita' amplificate e senza il filtro della ragione e dell' esperienza.
Credo che la verita' sulle condizioni della sorellina ed il perche' delle vostre scelte, siano la strada maestra sia per non farlo sentire escluso dalle scelte familiari che per responsabilizzarlo sul da farsi.
Cari saluti ed auguri per la piccola.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
grazie. proprio ieri ho spiegato a mio figlio la reale situazione con calma. sembrava avesse capito.. poi quando è stata ora di fare il bagno, ha iniziato a piangere, urlando che voleva venire a casa.. io con calma (per quanto possibile) ho rispiegato la situazione. contunuava a piangere e allora ho cercato di trasformare le sue frasi negative in gioco, cioè lui diceva che voleva venire a casa e io gli facevo il solletico, oppure lo rincorrevo ecc.. fino a che alla fine diceva apposta che voleva venire a casa perche io giocassi con lui. ha fatto il bagno con il sorriso, gli ho dato il latte e poi si è addormentato.. e io sono andara a casa. stamattina ho telefonat e mi ha risposto lui tutto contento.. spero di aver fatto la cosa giusta, come detto alla sua collega non è un periodo molto facile. grazie per le vostre consulenze.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Probabilmente dovrà spiegarglielo più di una volta perchè è un bambino piccolo, ma questo non significa che non possa capire.

Non c'è un episodio passato che gli può ricordare, in cui lui stesso o qualcuno di voi si è ammalato stando vicino ad una persona già ammalata?

Se sì, lo può prendere come esempio per illustrargli meglio la situazione.
Se no, può continuare a spiegargli che funziona così, ma senza dare l'idea di scusarsi di qualcosa perchè altrimenti il messagigo che gli passerà sarà che sta subendo un'ingiustizia e che, coerentemente a questo, lei si sta appunto scusando con lui.

Si ricordi che siete voi a fornire al bambino la lettura della realtà che vive.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Signora,
chiarezza, coerenza nei racconti e lealtà mentale ed emozionale, diventano strumenti indispensabili per parlare con il bambino, anche se piccolo.
Saluti