Aborti ripetuti

Buongiormo, ho ho 30 anni ho avuto 2 aborti uno a marzo con raschiamento e uno a novembre con espulsione naturale completa. Non riesco ad andare avanti e quando mi sembra di riuscirci qualcuno al mio fianco vive quello che a me è stato tolto.
La mia migliore amica è incinta e da quando l'ho saputo sono sprofondata,cerco di non farlo notare a nessuno ma dentro mi sento morire, tanto che ho anche sperato abortisse anche lei, ovviamente non l'ho detto a nessuno, ma come si fa a pensare una cosa simile?
E ovviamente non mi aiuta la storia con il mio compagno, 12 anni in più, separato con un figlio di 10 anni, per lui è come se non fosse successo nulla e questo mi fa sentire più solo che mai, lui pensa che io stia esagerando esasperando, sminuendo totalmente le mie brevi gravidanze.
Non ho la vita che vorrei, da 7 anni sto con lui e non mi ha neanche svuotato l'armadio per farmi spazio è riuscito a darmi le chiavi di casa dopo 5 anni in seguito alla scoperta dei suoi tradimenti tra l'altro continuativi.
Più le scrivo e più mi redo conto che tutto non va.
Il mio desiderio più grande è quello di avere un figlio e non voglio aspettare lo voglio adesso, probabilmente il mio compagno ha ragione sta diventando un ossessione.
La prego mi aiuti a fare ordine , la mia testa scoppia.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile signora,

mi spiace molto per quello che le è successo e immagino che il suo dolore sia profondo.

Può dirci se dal punto di vista medico sono state individuate delle cause per gli aborti che ha subito?

Da quanto ci scrive mi sembra di capire che si trova in una situazione precaria dal punto di vista affettivo e che il suo compagno non le sta accanto come lei vorrebbe, oltre a non riuscire a rispettarla come partner:

"da 7 anni sto con lui e non mi ha neanche svuotato l'armadio per farmi spazio è riuscito a darmi le chiavi di casa dopo 5 anni in seguito alla scoperta dei suoi tradimenti tra l'altro continuativi".

Come mai non solo non mette in discussione questo tipo di relazione, ma desidera perfino avere un bambino da quest'uomo?
Che tipo di aspettative nutre rispetto ad una possibilie vita futura con lui e con un figlio vostro?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora,
ci racconta una storia un pò complicata.

Ha una relazione che non considera stabile, con una persona che l'ha ripetutamente e continuativamente tradita e che per lei non rappresenta una presenza consolatoria in un momento difficile.

Le due esperienze di aborto che ha vissuto sono state per lei fonte di grande dolore, ed ora sta facendo un bilancio della sua vita, che non somiglia molto a quello che lei desiderava.

Ha pensato a come sarebbe essere madre in una situazione così complessa e "precaria? Avrebbe il supporto di cui hanno bisogno le neo-mamme, la serenità per affrontare i momenti difficili, l'aiuto che la accompagnerebbe attraverso le turbolenze dei primi mesi (anni?) di vita di un eventuale figlio/a?

Forse, lei potrebbe beneficiare, in primis, di un percorso di psicoterapia. Questo perchè mi sembra di capire che lei si trovi improvvisamente a guardare in faccia una vita, la SUA vita, ed a scoprire che non è quello che lei vuole. Ma lei, allora, cosa vuole?

Cordialmente
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
comprendo il suo dolore, che purtoppo sembra essere solo suo.
Il desiderio di maternità, è un istinto imperante, potente,che ha a che fare con la prosecuzione della specie, il non poter diventare genitori, addolora, genera rabbia ed atroce sconforto.
Le allego un mio articolo, sulla sindrome post abortiva, anche se parla di interruzioni volontarie di gravidanza, la sintomatolgia psichica e fisica è la stessa.
Le suggerisco caldamente un supporto psicologico, in quanto l'asse ipotalamo.-ipofisi, che regomamenta ciclo, ovulazione e fertilità, in situazioni complesse e compromesse come la sua, viene ad essere danneggiato.
Cari ed affettuosi saluti

http://www.valeriarandone.it/home/articoli/140-aborto-e-sessualita-sindrome-post-abortiva

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Dal punto di vista medico non ho avuto risposte, tra l'altro i medici che mi hanno seguito sono stati un pò fatalisti, ho ottenuto la prescrizioni di alcuni esami solo su mia richiesta, sto ancora aspettando gli esiti di alcuni ma per ora non sono state riscontrate patologie, anche se informandomi ho notato che la lista degli esami da fare è molto lunga ed io ne ho fatti solo un paio.
Dopo aver scoperto i tradimenti ho voluto metter fine alla relazione anche se per un breve periodo poi lui mi è sembrato pentito ed ho deciso di continuare la relazione, forse io mi sono accontentata di poco e lui si è abituato a non dover dare nulla, mi sono accontentata dei piccoli progressi, le chiavi, il cassetto, io l'ho sempre definita una convivenza part-time. poi sono rimasta incinta ed è stato difficile da subito si era visto che qualcosa non andava, inesperta feci la prima visita a 4 settimane e il raschiamento me lo fecero a 11 settimane, per 5 settimane ho vissuto l'ansia di non sapere quello che mi succedeva dentro e quando iniziai a capire che mio figlio non sarebbe mai nato che il suo cuore forse non aveva mai battuto, l'unico desiderio che avevo era di toglierlo da me, ma sembrava che lui non se ne volesse andare ed io mi sentivo soffocare dopo il raschiamento mi sono sentita più leggera forse troppo mi sentivo vuota, iniziavo a superare il tutto e poi un'altra gravidanza scoperta proprio nel mese in cui lui doveva nascere il mese dopo era di nuovo tutto finito, è stato tutto più breve ma fisicamente più doloroso.
Io credo anzi sono sicura che lui sarebbe un ottimo padre, perchè lo vedo con suo figlio.
Lui è una persona estremamente lenta in qualsiasi cosa ed è per questo che ho sempre aspettato e se da un lato sembra essere instabile e irrispettoso dall'altra lui c'è e credo che un figlio possa solo migliorare la qualità della vita.
Si io credo che lui mi darebbe il supporto necessario nella crescita di un figlio.
Io voglio una famiglia, voglio un bambino, voglio la "normalità"
Ho risposto in maniera un pò sparsa alle vs domande.
Grazie per la disponibilità
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Credo da quanto leggo adesso, che prima di un possibile concepimento, dovrebbe elaborarsi le dinamiche della relazione con il suo compagno, sarebbe utile.
Saluti
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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3
Gentile utente,
probabilmente la scelta migliore inq uesto momento per lei sarebbe quella di intraprendere un percorso psicoterapeutico che la aiuti, prima di tutto, ad elaborare il dolore delle due perdite che ha subito e di cui ci da una descrizione alquanto forte e straziante. Solo così potrà ritrovare lo spazio menatle di serenità per poter pensare ad un'eventuale futura gravidanza.

Da quello che ci dice, infatti, sembra che in questo momento sia un po' confusa su quello che desidera dalla sua vita e sembra che abbia una sorta di aspettativa quasi magica che la nascita di un figlio possa riordinare le cose e creare un senso.


Cordiali saluti

Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com

[#7]
Utente
Utente
Gentile Dr Randone, non capisco, lei crede che un mio disequilibrio psichico possa compromettere la qualità dei miei ovociti e quindi possa influire sulla gravidanza?
Se così fosse, basterebbe un supporto psicologico o crede che il danneggiamento possa aver intaccato alcuni organi e quindi dovrebbe essere accompagnato da una cura farmacologica?
Il danneggiamento di cui parla può essere risanato?
Se posso permettermi, posso chiederVi un consiglio su come poter elaborare le dinamiche della mia relazione?
Da dove dovrei partire?
[#8]
Utente
Utente
Dr Meriggioli, la ringrazio per il consiglio, in effetti avrei bisogno di spazio mentale.
Volevo ad ogni modo specificare che non credo che un figlio sia una bacchetta magica che risolve i problemi della vita. Vedo quotidianamente i sacrifici che si devono affrontare nella crescita di un bambino.
Mia sorella ne ha 3 l'ultimo nato a fine agosto, il Piccolo Vomitino, perchè appena lo tocchi rigurgita, al festival di Sanremo le vallette cambiano meno abiti di chi è a contatto con lui.
Mia sorella non ha più una vita sua e vive tra pannolini, portare a scuola, a ginnastica, a catechismo, dagli amici e in mille altri posti i suoi bambini, e poi le faccende di casa.
Mi creda so che non è facile, credo non lo sia per nessuno ma perchè per me questa difficoltà dovrebbe essere un ostacolo?
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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3
"Mi creda so che non è facile, credo non lo sia per nessuno ma perchè per me questa difficoltà dovrebbe essere un ostacolo?"

Gentile utente,
bene che lei abbia un'idea chiara e anche pratica di quello che significa avere un bambino. Forse le sue parole di prima lasciavano trasparire un desiderio di maternità legato a...., non sembra del tutto chiaro, in parte appare sovrapposto al bisogno di legarsi con il suo compagno formando il più possibile una famiglia, ma con la presenza contemporanea di molti dubbi e perplessità.

Lo spazio mentale potrebbe esserle utile per rispondere alla sua ultima domanda, ma da qui è davvero difficile poterlo fare.


Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Signora, non lo credo io, ma la letteratura scientifica, come le spiegavo nella mia precedente risposta.
Sia le dinamiche della sua relazione, che il risanamento del suo equilibrio ipotalamo ipofisi, oltre che con le dovute cure ginecologiche , sono lavoro per una psicoterapia.
Saluti
[#11]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Mi creda so che non è facile, credo non lo sia per nessuno ma perchè per me questa difficoltà dovrebbe essere un ostacolo?

E' vero che sono difficoltà che accomunano tutti i genitori; ma mi sembra che lei tenga in poca o nessuna considerazione il fatto che la sua situazione affettiva è molto instabile. Questo potrebbe trasformare una difficoltà comune in un ostacolo per lei.

Sarebbe come decidere di tinteggiare le pareti di casa mentre sta sistemando il parquet: già tinteggiare è difficile, ma se ci sono gli operai che lavorano sul pavimento potrebbe essere impossibile...
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Utente
Utente
Fare le cose per gradi. Non posso costruire una casa iniziando dal tetto.
Se posso approfittare della vs gentilezza vorrei chiedervi qual'è il vs parere in merito a questo mio bisogno di formarmi una famiglia? Questo mio bisogno di far parte dello stereotipo di donna madre. Mi sembra di poter trovare una mia identificazione solo nel ruolo di madre.
Parlando mi sembra di capire che tutto possa nascere dalla paura del rifiuto, come se un figlio fosse obbligato a prendere il mio amore ed io potessi così esprimere le mie emozioni.
Anche questa mia ostinazione nel dedicarmi a chi sembra non apprezzare, che sembra essere il leitmotiv della mia vita, da cosa può dipendere?
Secondo il vostro parere come posso fare ordine, avrei bisogno di un punto di partenza e magari di uno sorta di schema da spuntare

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora,
ci chiede pareri su questioni estremamente delicate e personali.

Forse, nel momento in cui si è fermata a riflettere, più che impegnarsi nel "fare", ha cominciato ad interrogarsi.

"Posso trovare un'identità solo nel ruolo di madre?"
"Ho tanta paura del rifiuto?"
"Perchè continuo ad inseguire chi mi rifiuta?"
"Se avessi uno schema da seguire, saprei scegliere meglio?"

Sono "domandone": hanno a che fare col modo in cui ognuno di noi costruisce la sua identità, i suoi rapporti, accosta le persone della sua vita, opera le proprie scelte personali.

Lei sembra avere una certa propensione per l'introspezione, se posta nelle condizioni di fermarsi e pensare. Se è così, allora potrebbe davvero prendere in considerazione l'idea di una psicoterapia.

In un percorso di terapia, infatti, più che "ottenere risposte" da un soggetto che si suppone ne sappia di più di lei, le si offre lo spazio e le competenze di un professionista che può aiutarla a raggiungerle da sola, queste risposte.

E credo che non ci sia soluzione migliore ai nostri problemi di quella che, dopo sforzi, fatiche ed errori, siamo noi stessi a formulare...

Cordialmente
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