Paura dell'abbandono

Salve,
vorrei esporre un problema che mi perseguita da qualche mese.
Il 2011 è stato un anno un pò difficile, ho perso il mio lavoro precario ma che mi dava soddisfazione. Ero distrutta perchè l'ho perso a causa dei famosi "incozzati". Da li in poi è stato un susseguirsi di problemi, mi sono ritrovata a non avere alternative, a sentirmi persa e a sentire che tutto lo studio e il lavoro svolto sono andati in frantumi.
Da qual momento in poi ho avuto problemi con il mio ragazzo (la storia dura da 10 anni parte dei quali passati lontani per motivi di studio).
Siamo nel mese di luglio quando nasce in me l'ossessione di un tradimento ( ha conosciuto una ragazza della quale non mi ha parlato),una volta passato quello ( non del tutto) il malumore si è trasformato in paura che lui non avesse il coraggio di dirmi che non mi amava più, e adesso mi assale la paura che prima o poi ci lasceremo e che tutti i progetti che avevamo in mente ( una casa e una famiglia) non si avverino più e io mi devo abituare all'idea di stare da sola.
Lui in tutti questi mesi è passato dall'atteggiamento duro a quello dolce e così via.
e' da un mese che non gli parlo delle mie paure e le cose sembrano si stiano rimettendo apposto ma a me sale in ogni caso la paura di perderlo.
Premetto che mi da molto fastidio questa sensazione perchè penso di meritarmi un pò di serenità, e l'idea di dipendere da qualcuno mi fa proprio arrabbiare, allo stesso tempo l'idea di perdere una persona che stimo mi sconvolge.

Un'ultima cosa che vorrei dire è che sono sempre stata una persona molto impegnata: studio, lavoro, palestra, amici ecc..e stare a casa senza lavoro mi ha buttato molto giù.
Ora ho ripreso con la piscina e a breve riprenderò con il lavoro...pensa che tutte queste paure andranno affievolendosi o meglio andare da una persona esperta?


Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza, rivolgersi ad un esperto o meno dipende dalla sua capacità di gestire il problema.
Sembrerebbe che una modalità ossessiva si stia per impiantare in lei. un colloquio con un professionista potrebbe comunque farlo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Probabilmente lo stato di sconforto è dipeso dalla perdita del lavoro che dà senso e identità alle persone, soprattutto se abituate, come Lei, ad essere indipendenti.

Le paure in una relazione d'amore possono esserci; la paura di perdere la persona amata è sensata quando ci sono dei sentimenti forti. Teme siano collegati con la dipendenza?

Adesso le cose vanno un po' meglio rispetto la scorsa estate?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Psicoterapeuta, Psicologo attivo dal 2012 al 2012
Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile utente,
le rispondo con la tecnica del "come sè", ovvero in questa consulenza virtuale cercherò di risponderle come avrei fatto se lei avesse posto questa domanda in studio.
Dal suo racconto analizzerei se è avvenuto un fallimento delle sue fantasie di possesso (il lavoro, il ragazzo, la sicurezza di controllarlo, ecc...).
In line generale posso dirle che spesso crediamo di poter possedere per sempre cose o persone che sono fuori di noi e che in quache misura abbiamo sopravvalutato e reso indispensabili, così che quando le perdiamo vogliamo a tutti costi riportarle dentro di noi. Il sentimento di esclusione può schiacciarci...Ciò che esiste e non si possiede, viene vissuto quale sfida...ma assieme a questa spinta proviamo anche rabbia per ciò che ci fa soffrire.
Non è un caso che diciamo ho perso l'amore, la fiducia, il lavoro....Con l'emozione del possesso la relazione con l'altro si esaurisce in se stessa con dubbi, controlli e paure. L'emozionalità del possedere ci fa perder di vista, che sarebbe più opportuno, fare pensiero su questi bisogni e accettare lo smacco per alcuni fisiologici fallimenti e al contempo ritrovare la spinta di evolvere da questo stato di cose, da questa stagnazione emotiva..a volte per fare questo c'è bisogno dell'aiuto di uno psicologo.
Auguri e cordiali saluti
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina, nel suo messaggio lei definisce 'dipendenza' il legame affettivo che sta vivendo. Vorrei chIederle di descrivere meglio questa definizione.
La seppur momentanea perdita del lavoro ha certamente inciso negativamente sulla sua rappresentazione di se' e del suo valore e questo puo' avere amplificato i timori che tutto andasse male, anche la sfera relazionale. Un periodo di completa mancanza di autoeffecacia!
Nei periodi difficili tale sensazione puo' essere persino difensiva, reattiva. Se limitata nel tempo non dovrebbe preoccuparla, ma se dovesse perdurare e costituire uno sgradevole bagaglio, penso sarebbe utile qualche colloquio con uno psicologo psicoterapeuta che potrebbe orientarla al meglio .
Ci faccia sapere , se lo gradisce! Cordiali saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Salve,

Vi ringrazio innanzitutto per l'attenzione che mi avete rivolto e risponderò di seguito alle diverse domande:
-La capacità che ho di gestire il problema penso che sia da ricondurre alla mia forza di volontà. Di base sono una persona insicura ma sono convinta che la poca sicurezza che ho la devo coltivare perchè sono stra-convinta che anche se ci sono i miei familiari la vita è la mia e io devo fidarmi di me stessa e in un certo senso non abbandonarmi mai. Sapere che posso sempre contare su di me in qualsiasi occasione. Penso di conoscere i miei limiti e le mie potenzialità, per questo la sensazione di perdere il mio ragazzo mi da rabbia perchè non voglio dipendere da nessuno ne tanto meno dal mio ragazzo ( voglio dire le storie possono finire..di certo non finisce il mondo per questo). Oltretutto penso che non ci sia miglior giudice di noi stessi...forse ecco, come giudice sono un pò troppo severa :) infatti quando ho perso il lavoro ho pensato di non esser stata all'altezza e abbastanza brava da tenermi il lavoro e questo mi ha buttato giù, non sono stata abbastanza brava.
Oltretutto neanche il mio ragazzo trovava lavoro e il sogno di trovare casa e fare qualcosa di concreto insieme diventa un miraggio e la paura che la stanchezza e la perdita di entusiasmo potesse far capolino mi faceva paura ( sento tante di coppie che per questo si lasciano) o magari stanno per arrivare all’obiettivo e poi si annulla tutto…questo mi fa paura.
Proprio perchè le cose con il mio ragazzo andavano male (controllavo qualsiasi suo movimento, domande su domande riferite a quello che faceva, controllavo i vari movimenti su facebook... roba da matti!!!) alla fine ne ho parlato con lui (dicendogli ad esempio che aveva dato un pò per scontato il rapporto e il mio malumore e che questo mi aveva fatto soffrire) mi sono detta poi (tra me e me) che non avevo mai avuto un comportamento e mi sono imposta di:
_evitato qualsiasi domanda
_evitato di controllare Facebook
_cercarlo di meno
_ascoltare musica rilassante
_iscrivermi in palestra
_trovato un hobby che mi occupasse la mente
_pensare che anche se mi dovessi lasciare avrei comunque le forze per andare avanti
E ora le cose vanno decisamente meglio. Prima ci sono io e poi viene lui! Ma ogni tanto mi ritorna la paura, ad esempio se volontariamente mi dice "Ti amo" senza guardarmi negli occhi penso mi stia mentendo" e poi io stessa mi dico "che cavolo stai pensando? non te l'avrebbe detto!"

Insomma non so che pensare! Non riesco a capire se questi pensieri mi vengono perché è stato un anno pesante e ho passato un lungo periodo a casa (senza nessun obiettivo) e lui costituisce il mio unico svago insieme agli amici che però causa lavoro (loro) vedo poco oppure se c’è qualcosa di fondo che non riesco a cogliere. Forse appena riprenderò a lavorare e ad essere impegnata tutto magari risulterà solo un brutto ricordo.
In ogni caso per dare un tempistica posso dire che:
aprile: perdita di lavoro
luglio/agosto/settembre : problemi con il mio ragazzo ( paura del tradimento+paura che non avesse il coraggio di dirmi che non mi ama più)
ottobre/novembre : paura di perderlo e paura di vedere vanificato il sogno di continuare la vita insieme a lui
dicembre/gennaio: mi sono imposta di evitare certi comportamenti e ogni tanto la paura ritorna

Una cosa è certa non voglio stare così semplicemente perché non me lo merito e poi non voglio stare con una persona che ho paura di perdere..non ha senso! .insomma mi devo fidare di lui.

In ogni caso non mi reputo onnipotente, mi do tempo un altro mese ( mese in cui inizio a lavorare) e se mi vengono sensazioni del genere andrò da uno psicologo.

Grazie! siete preziosi! :)
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina, e' stato un piacere leggere la sua replica: piena di energia e di fiducia in se'. I periodo difficili capitano nella vita e sono utili a mettere in luce le nostre possibilita' e nostri limiti. E' cosi' che ci si puo' realmente impegnare a fortifIcare le aree perfettibili e ad ampliare re le aree di eccellenza.
I migliori auguri, e ci faccia sapere come va fra qualche tempo!
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Utente
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La ringrazio tantissimo! Vi terrò aggiornati!
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Utente
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La ringrazio tantissimo! Vi terrò aggiornati!