Amore e ansia
Buongiorno, scrivo in merito alla mia storia d'amore iniziata solo pochi mesi fa ma per la quale ho letteralmente perso la testa. Soffro di ansia e panico, ho 24 anni e sono in cura. Il mio ragazzo ha "accettato" il mio problema, la mia paura é non so fino a quando dato che lui prima si svagava parecchio e ora non fa più nulla di tutto ciò per causa mia. Non riesco ad uscirne e i piccoli passi che faccio sono lenti. Patisco folla, allontanamento dalla macchina, da casa, locali chiusi, spazi aperti, tutto insomma... Come se non bastasse gli amici di lui giornalmente s'intromettono dicendogli che non lo riconoscono, che così non va bene, che si sta chiudendo, che una volta era sempre in giro a far festa e ora non più e fanno pressione continua. La mia gelosia naviga per di più. Ha avuto parecchie ragazze belle. Gira il mondo per lavoro ed é molto socievole. io sono parecchio insicura di me stessa. Tutto questo non so come gestirlo. Chiedo scusa se mi sono dilungata.
[#1]
Gentile utente,
posso chiederle da quanto ne soffre?
Inoltre che tipo di trattamento sta seguendo?
Saluti
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
posso chiederle da quanto ne soffre?
Inoltre che tipo di trattamento sta seguendo?
Saluti
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it
[#2]
Ex utente
da circa 8 anni ma dopo un lutto di 4 anni fa si é aggravata...faccio mindfulness associato a psicoterapia....ora sto smettendo i farmaci (con thymanax ho finito) e lyrica invece di 4 volte al giorno solo più 3. abbiamo anticipato i tempi perché ho una ciste ovarica che va "sciolta" con la pillola o anello e non posso usufruirne senza aver smesso l'antidepressivo.
[#3]
Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile utente,
cerco di applicare gli strumenti del "come se" per risponderle.
Mi spiego, in questa consultazione virtuale, cerco di immaginarmi cosa le risponderei e quali strumenti adopererei se lei fosse in studio...
Dalla sua domanda emergono forti preoccupazioni di non saper affrontare una storia con un ragazzo così differente da lei...eppure quell'incontro è avvenuto, vi è stata cioè un certa attrazione che ha determinato una relazione e questo non è un caso, nè per lei, nè per il suo ragazzo.... Esaminerei allora le "motivazioni evidenti e quelle più nascoste" che hanno spinto a frequentarvi.
E' possibile infatti che le differenze di qualcuno così diverso, possano rappresentare obiettivi di cambiamento per lei, a patto però, di non ridurre subito "l'altro" ad un ennesimo fenomeno da controllare con la preoccupazione e le ansie, perchè quella diversità la spaventa e ha bisogno di prevederla e contenerla...E' possibile che lei si stia sfidando attraverso questa storia e che sia imbrigliata in un conflitto tipico delle persone ansiose:libertà e dipendenza...
Torno agli strumenti che utilizzerei entro la relazione con lei:cercherei di facilitare una relazione dove sia possibile sostituire queste sue azioni-preoccupazioni agite con il suo ragazzo(i suoi dubbi.., ansie...controlli, bisogno di conferme) con uno spazio di pensiero sulle emozioni che alimentano queste azioni inutile e dannose per lei e il suo compagno.
Possono essere obiettivi da concordare con chi l'ha presa in carico. Cordiali saluti
cerco di applicare gli strumenti del "come se" per risponderle.
Mi spiego, in questa consultazione virtuale, cerco di immaginarmi cosa le risponderei e quali strumenti adopererei se lei fosse in studio...
Dalla sua domanda emergono forti preoccupazioni di non saper affrontare una storia con un ragazzo così differente da lei...eppure quell'incontro è avvenuto, vi è stata cioè un certa attrazione che ha determinato una relazione e questo non è un caso, nè per lei, nè per il suo ragazzo.... Esaminerei allora le "motivazioni evidenti e quelle più nascoste" che hanno spinto a frequentarvi.
E' possibile infatti che le differenze di qualcuno così diverso, possano rappresentare obiettivi di cambiamento per lei, a patto però, di non ridurre subito "l'altro" ad un ennesimo fenomeno da controllare con la preoccupazione e le ansie, perchè quella diversità la spaventa e ha bisogno di prevederla e contenerla...E' possibile che lei si stia sfidando attraverso questa storia e che sia imbrigliata in un conflitto tipico delle persone ansiose:libertà e dipendenza...
Torno agli strumenti che utilizzerei entro la relazione con lei:cercherei di facilitare una relazione dove sia possibile sostituire queste sue azioni-preoccupazioni agite con il suo ragazzo(i suoi dubbi.., ansie...controlli, bisogno di conferme) con uno spazio di pensiero sulle emozioni che alimentano queste azioni inutile e dannose per lei e il suo compagno.
Possono essere obiettivi da concordare con chi l'ha presa in carico. Cordiali saluti
[#5]
Gentile utente,
nessuno al mondo , nel momento in cui inizia una storia, può sapere fin quando durerà. Una storia può iniziare con tutte le premesse per continuare a lungo ma può finire dopo pochi mesi...
Rispetto al suo bisogno di essere aiutata, credo che facendo lei psicoterapia, possa rivolgere tutti i suoi dubbi al suo psicoterapeuta raccontando le sue ansie, le sue paure...la sua gelosia...
Buone cose
nessuno al mondo , nel momento in cui inizia una storia, può sapere fin quando durerà. Una storia può iniziare con tutte le premesse per continuare a lungo ma può finire dopo pochi mesi...
Rispetto al suo bisogno di essere aiutata, credo che facendo lei psicoterapia, possa rivolgere tutti i suoi dubbi al suo psicoterapeuta raccontando le sue ansie, le sue paure...la sua gelosia...
Buone cose
Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it
[#7]
Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile utente,
credo nella possibilità di sviluppo e di cambiamento, altrimenti non farei questo lavoro.
Lo sviluppo è possibile nella misura in cui anche lei opererà nuovi modelli di pensiero sulle sue relazioni con l'aiuto della persona che l'ha incarico. Io non demonizzo nessuna tecnica nè tanto meno i farmaci se sono inseriti in un processo di presa in carico in cui anche lei condivide gli obiettivi , i tempi e le responsabilità.
credo nella possibilità di sviluppo e di cambiamento, altrimenti non farei questo lavoro.
Lo sviluppo è possibile nella misura in cui anche lei opererà nuovi modelli di pensiero sulle sue relazioni con l'aiuto della persona che l'ha incarico. Io non demonizzo nessuna tecnica nè tanto meno i farmaci se sono inseriti in un processo di presa in carico in cui anche lei condivide gli obiettivi , i tempi e le responsabilità.
[#8]
Quando una persona ci scrive per un problema, riferendo però che è già in terapia, l'ovvia raccomandazione è di riportare il tutto al terapeuta. Da qui si può offrire solo una "second opinion", informare e dare orientamento, non intervenire direttamente sui problemi. I "consigli" per email non funzionano, non sono la stessa cosa di una terapia vera e propria, cioè di persona.
Se il problema principale è l'ansia, alcune forme di terapia sono più elettive, cioè più adatte a curarla.
Inoltre la mindfullness è già una forma di psicoterapia, perciò non è chiaro cosa voglia dire "mindfullness associata a psicoterapia".
In ogni caso se dopo 8 anni sta ancora a combattere con la sua ansia e gelosia, c'è qualcosa che non torna: o la terapia che sta facendo non riesce a essere efficace o non è terapia (ma ad esempio sostegno, consulenza o altro).
Cordiali saluti
Se il problema principale è l'ansia, alcune forme di terapia sono più elettive, cioè più adatte a curarla.
Inoltre la mindfullness è già una forma di psicoterapia, perciò non è chiaro cosa voglia dire "mindfullness associata a psicoterapia".
In ogni caso se dopo 8 anni sta ancora a combattere con la sua ansia e gelosia, c'è qualcosa che non torna: o la terapia che sta facendo non riesce a essere efficace o non è terapia (ma ad esempio sostegno, consulenza o altro).
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#9]
Ex utente
in tutto questo tempo ho cambiato parecchi psicologi...e direi che quest'ultimo mi sta aiutando molto visto anche che sto smettendo gli psicofarmaci...la terapia credo sia cognitivo-comportamentale...capisco che nessuno può darmi una valutazione qui, é che tendo sempre di trovare conforto ovunque quando il problema parte da me e non dagli altri...grazie per la vostra disponibilità.
[#10]
>>> tendo sempre di trovare conforto ovunque
>>>
Questo non è un problema a parte, è *IL* problema centrale dell'ansioso. Se il terapeuta attuale la sta aiutando molto, allora faccia presente a lui la situazione e si faccia aiutare a non aver più bisogno di conforto e rassicurazione, perché questo significa uscire dall'ansia. Il resto è contorno.
Cordiali saluti
>>>
Questo non è un problema a parte, è *IL* problema centrale dell'ansioso. Se il terapeuta attuale la sta aiutando molto, allora faccia presente a lui la situazione e si faccia aiutare a non aver più bisogno di conforto e rassicurazione, perché questo significa uscire dall'ansia. Il resto è contorno.
Cordiali saluti
[#12]
E allora si ritorna al suggerimento di cui sopra: si faccia dare una valutazione da un altro psicologo psicoterapeuta che usi un approccio specifico per l'ansia, ad es. breve strategico o comportamentale. Non è detto che si debba per forza essere condannati a convivere con l'ansia.
Può parlarne tranquillamente al suo terapeuta attuale.
Cordiali saluti
Può parlarne tranquillamente al suo terapeuta attuale.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.2k visite dal 24/01/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.