Sicuri di sè si nasce o si diventa?
Come si acquista sicurezza in se stessi? Fino a 17 anni ero molto estroverso, scherzoso, sorridevo alla vita e la amavo. Ora, a 19 anni, tutto è diverso. Sono diventato timido, le delusioni amorose mi hanno fatto diventare insicuro. Non ho mai avuto una ragazza e questa cosa, più passa il tempo, più pesa. Sono un ragazzo intelligente, al liceo andavo molto bene ma ora, all'università, sembra che abbia perso gli stimoli, la voglia di impegnarmi e faticare. Invece di andare a giocare a tennis (che è il mio sport preferito e che amo), preferisco stare a letto a rilassarmi. Non mi sento depresso, ma mi sento vuoto, sento che la mia vita debba essere riempita dall'amore di una ragazza. Sono stato sempre in tutto uno che non molla mai, che non si arrende nonostante le difficoltà, ma tutto quel fuoco, quella passione sembra essere svanita. E' come se mi piacesse stare così, una sorta di masochismo cosciente. E' normale passare questi periodi a 18-19 anni? Sono l'unico? Come posso uscire da questo tunnel ed imparare ad amarmi, a credere ed avere fiducia in me stesso?
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Risposta breve: sicuri si diventa, l'autostima si conquista facendo esperienze dalle quali impariamo a fidarci di noi stessi. Ma l'autostima - o meglio, l'autoefficacia - può esserci in alcune aree e meno in altre: sono quelle dove occorre lavorare.
Nel tuo caso sembra esserci carenza di autoefficacia in ambito sociale e relazionale, per la quale puoi farti aiutare rivolgendoti a uno psicologo. Puoi iniziare in prima battuta dal centro di ascolto psicologico della tua scuola.
La voglia di fare potrebbe esserti passata per quello che gli psicologi chiamano "impotenza appresa", ovvero rassegnazione nel non riuscire a ottenere ciò che ti serve.
Niente a cui non si possa rimediare, e bene, ma se da solo non riesci dovresti farti aiutare.
Cordiali saluti
Nel tuo caso sembra esserci carenza di autoefficacia in ambito sociale e relazionale, per la quale puoi farti aiutare rivolgendoti a uno psicologo. Puoi iniziare in prima battuta dal centro di ascolto psicologico della tua scuola.
La voglia di fare potrebbe esserti passata per quello che gli psicologi chiamano "impotenza appresa", ovvero rassegnazione nel non riuscire a ottenere ciò che ti serve.
Niente a cui non si possa rimediare, e bene, ma se da solo non riesci dovresti farti aiutare.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Caro ragazzo,
non sei sicuramente l'unico che, alla tua età, si trova in una situazione di "blocco" e di apatia, ma ti è stato già consigliato di rivolgerti di persona ad uno psicologo.
Ci hai detto che non ti sembra il caso, però adesso ci stai nuovamente scrivendo.
Da qui è un po' difficile che ti si possa aiutare al di là di fornirti qualche parere e osservazione che ti permetta di decidere se sia opportuno farti aiutare di persona o no: non credi?
Se la situazione ti crea un disagio significativo è giusto che, per il tuo bene, tu ti rivolga ad uno psicologo: non esistono ricette preconfezionate per aumentare l'autostima e solo un lavoro svolto di persona potrà essere efficace nel consentirti di rinforzare la fiducia in te stesso e l'immagine che hai di te, che forse è stata modificata negativamente dalle delusioni e dai fallimenti che hai fin qui vissuto e percepito.
non sei sicuramente l'unico che, alla tua età, si trova in una situazione di "blocco" e di apatia, ma ti è stato già consigliato di rivolgerti di persona ad uno psicologo.
Ci hai detto che non ti sembra il caso, però adesso ci stai nuovamente scrivendo.
Da qui è un po' difficile che ti si possa aiutare al di là di fornirti qualche parere e osservazione che ti permetta di decidere se sia opportuno farti aiutare di persona o no: non credi?
Se la situazione ti crea un disagio significativo è giusto che, per il tuo bene, tu ti rivolga ad uno psicologo: non esistono ricette preconfezionate per aumentare l'autostima e solo un lavoro svolto di persona potrà essere efficace nel consentirti di rinforzare la fiducia in te stesso e l'immagine che hai di te, che forse è stata modificata negativamente dalle delusioni e dai fallimenti che hai fin qui vissuto e percepito.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Ex utente
Grazie per le risposte, dottori. Sì, dottoressa Massaro, ha ragione. Da un lato, vorrei farmi aiutare, ma, dall'altro, vorrei riuscire a superare queste difficoltà da solo. Mi sentirei un imbecille ad andare da uno psicologo perchè sono triste dal momento che non riesco ad avere una ragazza. Ci sono problemi più gravi dei miei e mi sentirei un perdente ad andare da uno specialista per un problema del genere. Se lo sapessero i miei amici e i miei genitori, mi riderebbero in faccia. Da un lato, dunque, vorrei davvero andare da una persona che possa consigliarmi incondizionatamente e imparzialmente ed aiutarmi concretamente, dall'altro, però, vorrei raggiungere questo "traguardo" da solo come fanno e hanno fatto tutti i miei coetanei. Non so che fare. Vorrei poter essere carismatico, vorrei essere considerato e guardato dalle ragazze. So che ho le potenzialità per essere come voglio essere, il problema è che è più facile a dirsi che a farsi. Ma non è solo questo: non mi accetto nemmeno fisicamente. Nonostante tutti mi dicano che sono un bel ragazzo, io mi vedo brutto, diverso. Tra i miei amici sono ancora l'unico ad avere l'acne e a non avere nemmeno un po' di barba: con la barba sono un po' fissato, mi piacerebbe un sacco averla, per potermi crescere il pizzo o i baffi. Tutti nella mia famiglia sono pelosi e hanno una barba foltissima, solo io sono l'unico così. Sicuramente, penserete che sia un disperato. Sono solo una persona che mi faccio troppi complessi mentali, probabilmente. Scrivere qui, in questo blog, è una sorta di sfogo.
[#4]
>>> vorrei riuscire a superare queste difficoltà da solo
>>>
>>> vorrei raggiungere questo "traguardo" da solo come fanno e hanno fatto tutti i miei coetanei
>>>
Se tu avessi un difetto di vista, diresti: "Voglio farcela da solo, senza occhiali"? Ovviamente no.
Non tutti nasciamo con le stesse possibilità, ma più o meno tutti siamo in grado di rimetterci in pari degli altri A PATTO CHE siamo disposti a lavorare, anche duramente, per riuscirci.
Se davvero fossi convinto di poter fare a meno di un aiuto esterno, non ti sembra paradossale star chiedendo a degli psicologi come fare a meno degli psicologi? Se puoi farcela da solo, è da solo che avresti già dovuto farcela.
>>> Mi sentirei un imbecille ad andare da uno psicologo perchè sono triste dal momento che non riesco ad avere una ragazza
>>>
La gravità di un problema, psicologicamente parlando, dipende da quanto soffre la persona, non da cosa ne pensano gli altri. Ma del resto la tua paura di sentirti un imbecille è parte del problema, è proprio ciò che ti sta impedendo di ottenere ciò che vuoi. Pensaci.
Cordiali saluti
>>>
>>> vorrei raggiungere questo "traguardo" da solo come fanno e hanno fatto tutti i miei coetanei
>>>
Se tu avessi un difetto di vista, diresti: "Voglio farcela da solo, senza occhiali"? Ovviamente no.
Non tutti nasciamo con le stesse possibilità, ma più o meno tutti siamo in grado di rimetterci in pari degli altri A PATTO CHE siamo disposti a lavorare, anche duramente, per riuscirci.
Se davvero fossi convinto di poter fare a meno di un aiuto esterno, non ti sembra paradossale star chiedendo a degli psicologi come fare a meno degli psicologi? Se puoi farcela da solo, è da solo che avresti già dovuto farcela.
>>> Mi sentirei un imbecille ad andare da uno psicologo perchè sono triste dal momento che non riesco ad avere una ragazza
>>>
La gravità di un problema, psicologicamente parlando, dipende da quanto soffre la persona, non da cosa ne pensano gli altri. Ma del resto la tua paura di sentirti un imbecille è parte del problema, è proprio ciò che ti sta impedendo di ottenere ciò che vuoi. Pensaci.
Cordiali saluti
[#5]
"vorrei raggiungere questo "traguardo" da solo come fanno e hanno fatto tutti i miei coetanei"
Questa è una convinzione errata, per due motivi.
Prima di tutto, chi ce la fa "da solo" ha potuto contare in precedenza sulla presenza di persone (genitori, familiari, altri adulti significativi) che gli hanno permesso di costruire delle capacità specifiche e di incrementare le proprie risorse personali, e basa quindi il proprio successo sull'aiuto ricevuto da altri che lo hanno affiancato e preparato alla vita.
Si possono avere predisposizioni e "talenti" specifici, ma nessuno nasce con la capacità di farcela da solo in tutti gli ambiti.
Ti faccio inoltre presente che molte persone sono seguite da psicologi e che queste ci consultano per motivi che non sono necessariamente "gravi", ma perchè vivono un momento di crisi o di difficoltà che necessita di una consulenza professionale ed esterna rispetto al loro ambiente di vita.
Di conseguenza è un falso mito che *tutti* gli altri ce la facciano da soli, ma capisco benissimo che trovandoti in difficoltà ti sembri che invece tutti gli altri siano in una situazione migliore della tua.
Se però avessi la possibilità di esaminare le singole situazioni vedresti che non è davvero così.
Non vorrei quindi che questo paragone con gli altri, fondato su idee irrealistiche, ti trattenesse dal chiedere una mano per un porblema che per te è importante.
Non importa cosa ne pensano gli altri: quello che fa soffrire alcuni non impenserisce altri, che saranno invece in difficoltà per altre cose.
La percezione dei problemi ha un forte componente soggettiva, sulla quale non ha senso questionare.
Questa è una convinzione errata, per due motivi.
Prima di tutto, chi ce la fa "da solo" ha potuto contare in precedenza sulla presenza di persone (genitori, familiari, altri adulti significativi) che gli hanno permesso di costruire delle capacità specifiche e di incrementare le proprie risorse personali, e basa quindi il proprio successo sull'aiuto ricevuto da altri che lo hanno affiancato e preparato alla vita.
Si possono avere predisposizioni e "talenti" specifici, ma nessuno nasce con la capacità di farcela da solo in tutti gli ambiti.
Ti faccio inoltre presente che molte persone sono seguite da psicologi e che queste ci consultano per motivi che non sono necessariamente "gravi", ma perchè vivono un momento di crisi o di difficoltà che necessita di una consulenza professionale ed esterna rispetto al loro ambiente di vita.
Di conseguenza è un falso mito che *tutti* gli altri ce la facciano da soli, ma capisco benissimo che trovandoti in difficoltà ti sembri che invece tutti gli altri siano in una situazione migliore della tua.
Se però avessi la possibilità di esaminare le singole situazioni vedresti che non è davvero così.
Non vorrei quindi che questo paragone con gli altri, fondato su idee irrealistiche, ti trattenesse dal chiedere una mano per un porblema che per te è importante.
Non importa cosa ne pensano gli altri: quello che fa soffrire alcuni non impenserisce altri, che saranno invece in difficoltà per altre cose.
La percezione dei problemi ha un forte componente soggettiva, sulla quale non ha senso questionare.
[#6]
Ex utente
Ha ragione, dottor Santonocito. La paura di sbagliare e di sentirmi un cretino mi impedisce di ottenere ciò che voglio. Ha proprio ragione. Non devo avere paura di sbagliare, devo buttarmi, se non faccio niente, se non sperimento, non cambierà niente. Questa frase che ha scritto mi ha scosso molto, davvero. Se ho paura di osare, come posso pretendere di ricevere qualcosa? Grazie di tutto, saluti.
[#7]
Ex utente
Sì, ha ragione, dottoressa. Ognuno ha i propri problemi e li percepisce in maniera diversa in base al diverso tipo di problema. E' la paura di sbagliare e la paura di farmi male sbagliando che mi blocca. Invece, credo che mi debba buttare, debba tentare, sperimentare, anche se facico figuracce. Ne ho già fatte tante, una in più o una in meno non fa differenza. Grazie per le risposte professionali, ho apprezzato molto quello che mi ha deto lei e il dottor Santonocito. Cari saluti.
[#8]
Diceva Niels Böhr, eminente fisico: l'esperto è colui che ha commesso tutti gli errori possibili in un determinato campo d'azione.
Come si può pensare di acquisire competenza, senza sbagliare? Perciò la sua cura dovrà consistere NON nel proteggersi dagli errori, ma nell'abituarsi a tollerarli. E a farne molti. Soprattutto con le ragazze.
Cordiali saluti
Come si può pensare di acquisire competenza, senza sbagliare? Perciò la sua cura dovrà consistere NON nel proteggersi dagli errori, ma nell'abituarsi a tollerarli. E a farne molti. Soprattutto con le ragazze.
Cordiali saluti
[#9]
Oltre alle indicazioni dei Colleghi, Le suggerisco questa lettura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.4k visite dal 16/01/2012.
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