Depressione giovanile
Salve,
chiedo un consulto per la mia ragazza che ha 20 anni. stiamo insieme da circa un anno e l'ho conosciuta all'università. lei è studentessa fuori sede.
i problemi sono sorti quasi al principio: dopo circa due mesi accusava crisi di pianto e passava pomeriggi o giornate intere a casa senza voler uscire e non dava chiare motivazioni.
la situazione si mantenne stabile con qualche ricaduta ogni due tre settimane ma tutto sommato il quadro mi sembrava essere riconducibile al normale stress che attanaglia uno studente magari ''troppo'' diligente.
i problemi più gravi sono insorti quest'estate quando ho sempre più notato uno strano rapporto che lei aveva con il cibo, infatti alternava grandi abbuffate a periodi in cui si conteneva in modo ossessivo. alla luce di questo nervosismo nel rapporto con il cibo o rivalutato anche i periodi precedenti accorgendomi in ritardo che potevano essere anch'essi segnale di un problema.
di lì a poco scoprì che cinque anni prima ebbe gravi problemi di anoressia per i quali dovette essere ricoverata per un mese o forse più.
da quando mi svelò questo suo passato problema le abbuffate e il suo disagio alimentare si manifestarono con frequenza e intensità molto maggiori. contemporaneamente si estraniò dalla sua piccola cerchia di amicizie universitarie e smise di coltivare altre conoscenze a parte la mia. con questo non voglio dire che si chiuse in casa ma che non fece niente per reagire alla inesorabile perdita di contatti con altri amici tra l'altro anche miei conoscenti.
la situazione si è aggravata ultimamente: anche se si è dimostrata sempre ligia al suo dovere di studentessa, da circa due mesi accusa il più profondo disinteresse per quello che sta studiando e comunque generalizza il disiteresse a qualsiasi campo della sua vita. da poco tempo a questa parte mi parla anche della inutilità della sua vita e ipotizza chiaramente il suicidio.
tutta questa situazione viene aggravata dalla mia competenza nulla. io non so come reagire e, soprattutto, come far reagire lei. io mi chiedo soprattutto se fosse bene informare i suoi genitori, che conosco, della situazione nonostante il suo profondo rifiuto. lei non vuole informarli perchè li fece soffrire già molto per quello che è successo in passato e perchè comunque, dice, il loro intervento anche se mosso da amore non fece altro che peggiorare la situazione.
per il problema dell'anoressia lei ha avuto già contatti con psicologi e psichiatri e nutre adesso per loro una completa sfiducia.
mi chiedo quale sia il modo più giusto ed efficacie per aiutarla e spero che degli specialisti possano darle una mano.
Cordialmente.
chiedo un consulto per la mia ragazza che ha 20 anni. stiamo insieme da circa un anno e l'ho conosciuta all'università. lei è studentessa fuori sede.
i problemi sono sorti quasi al principio: dopo circa due mesi accusava crisi di pianto e passava pomeriggi o giornate intere a casa senza voler uscire e non dava chiare motivazioni.
la situazione si mantenne stabile con qualche ricaduta ogni due tre settimane ma tutto sommato il quadro mi sembrava essere riconducibile al normale stress che attanaglia uno studente magari ''troppo'' diligente.
i problemi più gravi sono insorti quest'estate quando ho sempre più notato uno strano rapporto che lei aveva con il cibo, infatti alternava grandi abbuffate a periodi in cui si conteneva in modo ossessivo. alla luce di questo nervosismo nel rapporto con il cibo o rivalutato anche i periodi precedenti accorgendomi in ritardo che potevano essere anch'essi segnale di un problema.
di lì a poco scoprì che cinque anni prima ebbe gravi problemi di anoressia per i quali dovette essere ricoverata per un mese o forse più.
da quando mi svelò questo suo passato problema le abbuffate e il suo disagio alimentare si manifestarono con frequenza e intensità molto maggiori. contemporaneamente si estraniò dalla sua piccola cerchia di amicizie universitarie e smise di coltivare altre conoscenze a parte la mia. con questo non voglio dire che si chiuse in casa ma che non fece niente per reagire alla inesorabile perdita di contatti con altri amici tra l'altro anche miei conoscenti.
la situazione si è aggravata ultimamente: anche se si è dimostrata sempre ligia al suo dovere di studentessa, da circa due mesi accusa il più profondo disinteresse per quello che sta studiando e comunque generalizza il disiteresse a qualsiasi campo della sua vita. da poco tempo a questa parte mi parla anche della inutilità della sua vita e ipotizza chiaramente il suicidio.
tutta questa situazione viene aggravata dalla mia competenza nulla. io non so come reagire e, soprattutto, come far reagire lei. io mi chiedo soprattutto se fosse bene informare i suoi genitori, che conosco, della situazione nonostante il suo profondo rifiuto. lei non vuole informarli perchè li fece soffrire già molto per quello che è successo in passato e perchè comunque, dice, il loro intervento anche se mosso da amore non fece altro che peggiorare la situazione.
per il problema dell'anoressia lei ha avuto già contatti con psicologi e psichiatri e nutre adesso per loro una completa sfiducia.
mi chiedo quale sia il modo più giusto ed efficacie per aiutarla e spero che degli specialisti possano darle una mano.
Cordialmente.
[#1]
Gentile ragazzo, i disturbi del comportamento alimentare sono sempre molto complessi.
Dici che i genitori della tua ragazza non ne sanno nulla. Ma come è possibile? Non si sono mai accorti di niente in passato?
Non sai dire che tipo di percorso e contatti con la psichiatria ha avuto la tua ragazza in passato?
Dici che i genitori della tua ragazza non ne sanno nulla. Ma come è possibile? Non si sono mai accorti di niente in passato?
Non sai dire che tipo di percorso e contatti con la psichiatria ha avuto la tua ragazza in passato?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Della situazione passata sanno tutto. da quando invece è venuta a studiare in città, cioè circa un anno e mezzo, pensano che i problemi passati siano rientrai o comunque non pensano che la situazione sia così grave. questo lo posso dire perchè so i rapporti che intercorrono fra loro e lei, so che ci tengono e so anche della volontà della mia ragazza di mantenerli all'oscuro di tutto. li vuole preservare da un'altra infelicità.
I contatti con lo psichiatra sono stai ovviamente dovuti al problema dell'anoressia. so che ha intrapreso una terapia farmacologica che però, a suo dire, la riduceva una larva ogni sera, quando doveva prendere il farmaco.
lei deve aver smesso ancora quattro anni fa questa terapia e il problema deve essere parzialmente rientrato.
mi sembra strano che una persona con una tale depressione possa pianificare di andare a vivere altrove e avere una brillante carriera studentesca nonostante il disinteresse che in continuazione accusa.
I contatti con lo psichiatra sono stai ovviamente dovuti al problema dell'anoressia. so che ha intrapreso una terapia farmacologica che però, a suo dire, la riduceva una larva ogni sera, quando doveva prendere il farmaco.
lei deve aver smesso ancora quattro anni fa questa terapia e il problema deve essere parzialmente rientrato.
mi sembra strano che una persona con una tale depressione possa pianificare di andare a vivere altrove e avere una brillante carriera studentesca nonostante il disinteresse che in continuazione accusa.
[#3]
Gentile ragazzo,
lei scrive: "lei non vuole informarli perchè li fece soffrire già molto per quello che è successo in passato e perchè comunque, dice, il loro intervento anche se mosso da amore non fece altro che peggiorare la situazione"
Ci potrebbe spiegare meglio cosa è successo?
lei scrive: "lei non vuole informarli perchè li fece soffrire già molto per quello che è successo in passato e perchè comunque, dice, il loro intervento anche se mosso da amore non fece altro che peggiorare la situazione"
Ci potrebbe spiegare meglio cosa è successo?
Dr.ssa Verena Elisa Gomiero
psicologa psicoterapeuta
Operatore training autogeno
[#4]
Tieni presente che nei quadri clinici dell'anoressia è sempre presente la depressione perchè essere in restrizione alimentare spalanca la porta alla depressione.
Sarebbe importante però che la tua ragazza prendesse in considerazione l'idea di cominciare un percorso con uno PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA per il disturbo alimentare che non mi pare affatto risolto.
Ne avete già parlato, mi pare di aver capito, ma lei non vuole?
Intanto puoi leggere questo articolo sull'anoressia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Sarebbe importante però che la tua ragazza prendesse in considerazione l'idea di cominciare un percorso con uno PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA per il disturbo alimentare che non mi pare affatto risolto.
Ne avete già parlato, mi pare di aver capito, ma lei non vuole?
Intanto puoi leggere questo articolo sull'anoressia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
[#5]
Utente
penso che non sopportò bene la situazione ospedaliera a cui purtroppo dovette sottostare. in effetti dice che in ospedale si trovò davvero male mentre la soluzione parziale e momentanea del problema si raggiunse, da quanto so, in una clinica specialistica e in cui lei si sentì più a suo agio.
l'unica cosa che poterono fare i suoi genitori fu quello di portarla in ospedale ma questo comporto un disagio che lei attribuisce alla loro scelta.
l'unica cosa che poterono fare i suoi genitori fu quello di portarla in ospedale ma questo comporto un disagio che lei attribuisce alla loro scelta.
[#6]
Utente
io ho spesso proposto una visita o comunque un controllo. secondo lei dovrei insistere? purtroppo penso che le persone come me siano le meno indicate in queste situazioni. mi è difficile cercare anche solo di capire il suo disinteresse e la sua apatia e per questo rischio solo e sempre di forzare troppo il suo modo di vedere le cose. è difficile da spiegare ma mi sembra di dover interagire con lei nel modo più delicato possibile quando io non ne sono davvero capace.
La cosa curiosa è che le crisi di apatia si presentano circa una volta ogni due settimane. tra le crisi invece si mostra sempre interessata ed intraprendente anche se non propositiva: sono spesso io la fonte di situazioni in cui lei si diverte o comunque coinvolta. durante le crisi invece dice di non amare nemmeno queste situazioni anche se la mia opinione è che menta.
La cosa curiosa è che le crisi di apatia si presentano circa una volta ogni due settimane. tra le crisi invece si mostra sempre interessata ed intraprendente anche se non propositiva: sono spesso io la fonte di situazioni in cui lei si diverte o comunque coinvolta. durante le crisi invece dice di non amare nemmeno queste situazioni anche se la mia opinione è che menta.
[#7]
Gentile ragazzo,
è comprensibile la sua difficoltà di relazionarsi con la sua ragazza, ed è vero che ci vuole delicatezza nel rapportarsi agli altri quando soffrono. Faccia leggere l'articolo indicato dalla collega e provate a parlarne insieme di un eventuale percorso terapeutico, forse studiando in una città diversa da dove la sua ragazza abita potrebbe sentirsi più "tranquilla" nel provare ad affrontare il suo problema.
Cordiali saluti
è comprensibile la sua difficoltà di relazionarsi con la sua ragazza, ed è vero che ci vuole delicatezza nel rapportarsi agli altri quando soffrono. Faccia leggere l'articolo indicato dalla collega e provate a parlarne insieme di un eventuale percorso terapeutico, forse studiando in una città diversa da dove la sua ragazza abita potrebbe sentirsi più "tranquilla" nel provare ad affrontare il suo problema.
Cordiali saluti
[#8]
Utente
quindi non dovrei coinvolgere i genitori ?
di intraprendere un percorso terapeutico ovviamente gliene parlerò in modo più serio di quanto non fatto e soprattutto quando penso possa recepire nella maniera più corretta.
se dovesse rifiutare dovrei insistere?
anche se come problema può sembrare banale, secondario o comunque di difficile previsione la questione economica, per una studentessa fuorisede, è in realtà molto gravosa. per questo vorrei chiedervi quanto possa essere costoso, detto purtroppo in soldoni, un percorso terapeutico. ovviamente la cosa non è prevedibile adesso ma se comunque mi poteste dare un'idea ve ne sarei grato.
di intraprendere un percorso terapeutico ovviamente gliene parlerò in modo più serio di quanto non fatto e soprattutto quando penso possa recepire nella maniera più corretta.
se dovesse rifiutare dovrei insistere?
anche se come problema può sembrare banale, secondario o comunque di difficile previsione la questione economica, per una studentessa fuorisede, è in realtà molto gravosa. per questo vorrei chiedervi quanto possa essere costoso, detto purtroppo in soldoni, un percorso terapeutico. ovviamente la cosa non è prevedibile adesso ma se comunque mi poteste dare un'idea ve ne sarei grato.
[#9]
Utente
penso che non sopportò bene la situazione ospedaliera a cui purtroppo dovette sottostare. in effetti dice che in ospedale si trovò davvero male mentre la soluzione parziale e momentanea del problema si raggiunse, da quanto so, in una clinica specialistica e in cui lei si sentì più a suo agio.
l'unica cosa che poterono fare i suoi genitori fu quello di portarla in ospedale ma questo comporto un disagio che lei attribuisce alla loro scelta.
l'unica cosa che poterono fare i suoi genitori fu quello di portarla in ospedale ma questo comporto un disagio che lei attribuisce alla loro scelta.
[#10]
Gentile Ragazzo,
comprendo le sue apprensioni e paure, ma la scelta della sua ragazza, va comunque rispettata, non credo che se lei non voglia, i genitori vadano informati ugualmente.
Depressione e disturbi della sfera oro-alimentare vanno a braccetto, l'uno causa l'altro e vicebversa, senza poi comprenderne la causa e l'effetto.
L'approccio infatti a atali disturbi è complesso e poliedrico, affiancando spesso la farmacoeterapia e psicoterapia.
Cari saluti
comprendo le sue apprensioni e paure, ma la scelta della sua ragazza, va comunque rispettata, non credo che se lei non voglia, i genitori vadano informati ugualmente.
Depressione e disturbi della sfera oro-alimentare vanno a braccetto, l'uno causa l'altro e vicebversa, senza poi comprenderne la causa e l'effetto.
L'approccio infatti a atali disturbi è complesso e poliedrico, affiancando spesso la farmacoeterapia e psicoterapia.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#11]
E' difficile rispondere alle tue domande senza vedere la tua ragazza e capire come sta. Per i disturbi alimentari gravi come l'anoressia (non dimentichiamo che di anoressia si muore!) si arriva fino al ricovero. Ora, mi pare di capire che la tua ragazza adesso riesce un po' di più a districarsi, ovvero non è in pericolo di vita.
Tuttavia è fondamentale agire sulle caratteristiche psicologiche dei disturbi alimentari, anche perchè le anoressiche sanno poco o nulla dei RISCHI che corrono; conoscono invece molto bene il meccanismo delle calorie da conteggiare.
Se però c'è stato un passaggio orientato più a sintomi depressivi potresti delicatamente farlo notare alla tua ragazza. E' indispensabile qui la visita psichiatrica per la valutazione del tono dell'umore.
Infine il NON coinvolgimento dei genitori potrebbe avere tante spiegazioni... da non voler far soffrire nessuno, ad attirare la loro attenzione. Ma da qui per queste situazioni molto serie possiamo dire davvero poco.
Tuttavia è fondamentale agire sulle caratteristiche psicologiche dei disturbi alimentari, anche perchè le anoressiche sanno poco o nulla dei RISCHI che corrono; conoscono invece molto bene il meccanismo delle calorie da conteggiare.
Se però c'è stato un passaggio orientato più a sintomi depressivi potresti delicatamente farlo notare alla tua ragazza. E' indispensabile qui la visita psichiatrica per la valutazione del tono dell'umore.
Infine il NON coinvolgimento dei genitori potrebbe avere tante spiegazioni... da non voler far soffrire nessuno, ad attirare la loro attenzione. Ma da qui per queste situazioni molto serie possiamo dire davvero poco.
[#12]
Gentile ragazzo,
per quanto riguarda le tariffe (per farsi un'idea) può guardare: http://www.psy.it/tariffario.html.
Cordialmente.
per quanto riguarda le tariffe (per farsi un'idea) può guardare: http://www.psy.it/tariffario.html.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 1.6k visite dal 16/01/2012.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.