Perché mi sembra che niente vada nella mia vita?
Buon giorno.. Chiedo un consulto perché non so più cosa fare per smettere di sentirmi cosi.. Mi sento in colpa, perché al mondo c'è davvero chi non ha niente.. Invece tutto sommato non dovrei lamentarmi perché ho da mangiare, un tetto sulla testa, 2 genitori che mi vogliono bene e degli amici.. Invece mi sento vuota, niente riesce a riempire questo vuoto che ho.. Due anni fa ho perso una persona molto importante in un incidente (aggiungo che dopo la morte di questa persona sono stata in terapia per 6 mesi), non so se sia da allora che sono cominciati i problemi.. Io questo vuoto l'ho sempre avvertito anche prima, è come se fossi nata con questo vuoto.. ma da allora le cose sono peggiorate io mi sono chiusa a riccio, non ho nessun interesse a trovare un nuovo ragazzo e sono 2 anni che sono da sola, e per me va bene cosi ma a volte ne sento la mancanza, la verità è che ho il terrore di perdere qualcun altro.. Le persone che amo un giorno se ne andranno, moriranno e non voglio amare più nessuno, non voglio soffrire ancora una perdita, non lo sopporterei. Vivo tormentata da una serie di angosce, penso al fatto che tutti coloro che amo un giorno mi lasceranno. Mi sembra che la vita non abbia un senso, o almeno che la maggior parte delle persone viva senza dare un vero senso alla propria esistenza, pensano soltanto a loro stessi, mai agli altri. Neppure l'università va bene.. Sono al terzo anno di giurisprudenza, e sono indietro con gli esami, non riesco a studiare, mi sento una fallita, non mi perdonerei mai di deludere i miei genitori anche perché sono sempre stata la migliore a scuola! sono diventata davvero acida, vorrei sorridere ancora, mi sento sola davvero sola, quando mi arrabbio me la prendo con tutti, non ce n'è per nessuno.. la mia migliore amica dice che con tutto quello che ho dovuto affrontare in questi anni (tra cui problemi di salute, problemi in famiglia, 4 mesi in ospedale per un incidente e la perdita di una persona cara), sono semplicemente arrabbiata con il mondo. Io voglio essere felice, ma mi sento triste, ho questo vuoto che fa male e non c'è niente che riesca a riempirlo.. Non so cosa fare.. Per non parlare del fatto che tengo molto agli animali, e soffro tantissimo ogni volta che leggo storie di maltrattamenti, di notte mi sveglio pensando a tutte quelle creature nei canili che muoiono di freddo e non hanno mai ricevuto una carezza.. Non è giusto. Perché tutte queste ingiustizie? Mi piacerebbe fare tanto del volontariato in canile, ma purtroppo non riesco, perché faccio giò volontariato in ospedale con i bambini, in più lavoro e studio e quindi non mi rimane davvero tempo.. ma vorrei fare di più, mi piacerebbe creare una associazione onlus a favore degli animali ma so che è un grande progetto.. forse più grande di me.. Insomma ho tanti progetti, tutti più grandi di me certe volte che ho paura di non poter realizzare. E tutto questo non mi lascia studiare.. non riesco a concentrarmi.. Ho paura del futuro, di cosa mi aspetta.
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gentile ragazza, sembra che il problema principale da risolvere sia il suo modo di affrontare le cose pervarso da un sentimento depressivo.
Lei parla di progetti più grandi di lei. in certe occasione l'angoscia nasce proprio nel costruire progetti enormi, irrealizzabili verso i quali ci sentiamo impotenti. Ridimensionare le proprie aspettative renderle più fattibili in un futuro immediato è già un primo passo verso la soluzione di un problema. Inoltre deve necessariamente confrontarsi con un terapeuta per lavorare e risolvere i suoi sentimenti negativi che sembrano la conseguenza di un possibile disturbo depressivo
saluti
Lei parla di progetti più grandi di lei. in certe occasione l'angoscia nasce proprio nel costruire progetti enormi, irrealizzabili verso i quali ci sentiamo impotenti. Ridimensionare le proprie aspettative renderle più fattibili in un futuro immediato è già un primo passo verso la soluzione di un problema. Inoltre deve necessariamente confrontarsi con un terapeuta per lavorare e risolvere i suoi sentimenti negativi che sembrano la conseguenza di un possibile disturbo depressivo
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
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Accanto alle osservazioni del Collega, sarebbe interessante anche capire e lavorare su ciò che ha scatenato in Lei la perdita di questa persona cara che, se ho capito bene, sembra essere ancora viva con le sue conseguenze negative e traumatiche e che Le fanno percepire il mondo come minaccioso (se mi lego a qualcuno, poi questo muore è l'idea prevalente).
Legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html
Che tipo di lavoro psicologico ha svolto durante i sei mesi di terapia?
Saluti,
Legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html
Che tipo di lavoro psicologico ha svolto durante i sei mesi di terapia?
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Innanzitutto ringrazio entrambi per le riposte. La verità è che non ce la faccio a rinunciare ai miei progetti, a ridimensionarli e lo so che sbaglio.. Su questo so che devo ancora lavorarci.Comunque la terapia che ho svolto consisteva in un colloquio settimanale con la psicologa, accompagnata dalla assunzione per 6 mesi (se non ricordo male) di antidepressivi.. A dire il vero la terapia ormai l'ho finita un anno e mezzo fa..
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Quando si hanno convinzioni troppo forti, se ci si basa sopra la vita e poi queste vengono infrante, si può avere un vissuto depressivo in seguito alla forte delusione.
Ciò che probabilmente devi imparare, pertanto, è diventare più flessibile e concedere alle tue convinzioni di non dover essere granitiche. Meno "si deve" e più "si può".
Il fatto che una terapia non si sia conclusa con successo non significa che tu sia inadatta alla terapia. Se vuoi possiamo orientarti in tal senso.
Cordiali saluti
Ciò che probabilmente devi imparare, pertanto, è diventare più flessibile e concedere alle tue convinzioni di non dover essere granitiche. Meno "si deve" e più "si può".
Il fatto che una terapia non si sia conclusa con successo non significa che tu sia inadatta alla terapia. Se vuoi possiamo orientarti in tal senso.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 14.9k visite dal 15/01/2012.
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