Problemi di ansia
buon giorno.mi scuso in anticipo se ho sbagliato a chiedere questo consulto ad uno psicologo. ho un problema dall'età di 11 anni e cioè da quando il compagno di mia madre è venuto a mancare improvvisamente per un infarto,io da quella notte ho sempre avuto paura di dormire,anche se è capitato che a volte sono stata bene,poi un altra notte è accaduto lo stesso problema ad una mia vicina di casa che mi ha fatto rivivere quel momento,per farla breve ci sono state tante vicende ,non solo di morti ma anche di malattie ,che mi hanno colpito maggiormente facendomi "convincere" che quelle malattie le avessi anche io.c'è stato un periodo in cui stavo bene , ma la sera mi venivano degli attacchi ,ad esempio tremolio incontrollato delle gambe ,affaticamento nel respirare.IO NON NE POSSO PIù VORREI TORNARE COM'ERO PRIMA CHE MI ACCADESSERO QUESTE COSE,perchè sento di essere imprigionata,a volte non provo nemmeno emozioni! non posso avere mal di testa che penso di avere un tumore al cervello oppure e cose del genere!sicuramente c'è tanto altro dietro di irrisolto che mi crea queste reazioni ma io vorrei almeno sapere COSA DEVO FARE PERCHè SE è PASSATO COSì TANTO TEMPO è PERCHè NON SO DA DOVE COMINCIARE,non lavoro e i soldi per andare da uno specialista non posso chiederli a mia madre,per quante richieste di aiuto le ho fatto guardi quanto tempo è passato..a volte penso che questi momenti passano e non ci penso..ma altre volte mi convinco che non si può andare avanti così senza curarsi,proprio come adesso! LA RINGRAZIO IN ANTICIPO e spero che mi possa aiutare!
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Cara ragazza,
quello che ti è successo è piuttosto frequente: si assiste alla malattia e/o morte di una persona vicina e si inizia a temere che la stessa cosa possa accadere anche a noi, come è accaduta a lei.
Il rischio è la generalizzazione del timore di contrarre malattie o sviluppare brutti mali:
www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/1219/Sono-ipocondriaco-o-i-medici-non-capiscono-il-mio-problema
Poichè eri ancora molto piccola quando è mancato il compagno di tua madre eri anche molto più vulnerabile, rispetto ad una persona più grande, di fronte a queste paure: da bambini si fa ancora più fatica a capire perchè accadono certe cose, e si ha bisogno di un adulto al proprio fianco che fornisca rassicurazioni e spiegazioni.
Tua madre come ha reagito?
Immagino che sia stata così addolorata e sconvolta da non riuscire ad occuparsi anche di te, in quel frangente.
E' andata così?
Anche se sono passati diversi anni non è tardi per intervenire e risolvere il tuo problema, tanto più che mi sembra tu abbia un forte desiderio di cambiare e uscire da questa situazione.
Puoi iniziare a rivolgerti a un consultorio per parlare con uno psicologo, qui trovi i recapiti delle strutture della tua regione:
www.vitadidonna.it/sanitapubblica_00002c.html
quello che ti è successo è piuttosto frequente: si assiste alla malattia e/o morte di una persona vicina e si inizia a temere che la stessa cosa possa accadere anche a noi, come è accaduta a lei.
Il rischio è la generalizzazione del timore di contrarre malattie o sviluppare brutti mali:
www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/1219/Sono-ipocondriaco-o-i-medici-non-capiscono-il-mio-problema
Poichè eri ancora molto piccola quando è mancato il compagno di tua madre eri anche molto più vulnerabile, rispetto ad una persona più grande, di fronte a queste paure: da bambini si fa ancora più fatica a capire perchè accadono certe cose, e si ha bisogno di un adulto al proprio fianco che fornisca rassicurazioni e spiegazioni.
Tua madre come ha reagito?
Immagino che sia stata così addolorata e sconvolta da non riuscire ad occuparsi anche di te, in quel frangente.
E' andata così?
Anche se sono passati diversi anni non è tardi per intervenire e risolvere il tuo problema, tanto più che mi sembra tu abbia un forte desiderio di cambiare e uscire da questa situazione.
Puoi iniziare a rivolgerti a un consultorio per parlare con uno psicologo, qui trovi i recapiti delle strutture della tua regione:
www.vitadidonna.it/sanitapubblica_00002c.html
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
gentilissima dottoressa,
si mia madre lavorava tutto il giorno per mantenere una famiglia e a 11 anni di distanza lei di quella notte non ne ha mai parlato, ne con me ,che comunque non ero la figlia diretta del suo compagno ,ne con mia sorella ,che invece lo è,e lei non conosce assolutamente niente di suo padre.
si mia madre lavorava tutto il giorno per mantenere una famiglia e a 11 anni di distanza lei di quella notte non ne ha mai parlato, ne con me ,che comunque non ero la figlia diretta del suo compagno ,ne con mia sorella ,che invece lo è,e lei non conosce assolutamente niente di suo padre.
[#4]
Non parlare di temi che costituiscono a volte dei tabù e che ci mettono a disagio, quali la morte, può lasciare in sospeso e appunto "non detto" un dolore che invece è importante elaborare. La fatica riguarda tutti gli esseri umani, tanto è vero che spesso per la morte utilizziamo espressioni quali "è mancato", "non ha superato la notte", ma ci viene più difficile dire di una persona "è morto".
Tuttavia può esserci la difficoltà e mettere insieme emozioni (dici di non provarne ma è impossibile, probabilmente in quelle circostanze non le riconosci), i pensieri, le idee. E questo è normale quando veniamo a contatto con eventi traumatici che possono spaventarci. E' chiaro che le emozioni si esprimono anche attraverso il corpo e attraverso la memoria (hai memorizzato che con un malessere si può morire).
Prova a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html
Pertanto anch'io ti suggerisco di rivolgerti ad un Collega presso l'ASL per comprendere ed elaborare questa situazione.
Tuttavia può esserci la difficoltà e mettere insieme emozioni (dici di non provarne ma è impossibile, probabilmente in quelle circostanze non le riconosci), i pensieri, le idee. E questo è normale quando veniamo a contatto con eventi traumatici che possono spaventarci. E' chiaro che le emozioni si esprimono anche attraverso il corpo e attraverso la memoria (hai memorizzato che con un malessere si può morire).
Prova a leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html
Pertanto anch'io ti suggerisco di rivolgerti ad un Collega presso l'ASL per comprendere ed elaborare questa situazione.
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Probabilmente tua mamma è riamsta tamlmente colpita da quanto accaduto da tenerselo dentro per tutti questi anni, e le farebbe bene riuscire a parlarne con qualcuno prima o poi.
Potresti provare con molto tatto e delicatezza ad iniziare il discorso, quando sarà il momento, anche perchè tua sorella avrebbe il diritto di conoscere tutto il possibile su suo padre.
Per quanto riguarda le preoccupazioni per la tua salute è a tua discrezione decidere o meno di farti aiutare da uno psicologo: se vedi che nulla cambia e il problema rimane pensaci seriamente, perchè è piuttosto probabile che si concretizzi il rischio di portartelo dietro per tutta la vita.
Ti faccio tanti auguri, se vuoi aggiornaci sulla situazione!
Potresti provare con molto tatto e delicatezza ad iniziare il discorso, quando sarà il momento, anche perchè tua sorella avrebbe il diritto di conoscere tutto il possibile su suo padre.
Per quanto riguarda le preoccupazioni per la tua salute è a tua discrezione decidere o meno di farti aiutare da uno psicologo: se vedi che nulla cambia e il problema rimane pensaci seriamente, perchè è piuttosto probabile che si concretizzi il rischio di portartelo dietro per tutta la vita.
Ti faccio tanti auguri, se vuoi aggiornaci sulla situazione!
[#6]
Gentile Ragazza,
assistere ad un evento traumatizzante, scombussola mente e corpo, inoltre la sua non elaborazione in termini psichici, contribiusce a far nascere somatizzazioni varie, come nel suo caso.
Quando il disagio, pasa dal mentale al corporeo, un possibile percorso, è quello combinato: farmacoterapia e psicoterapia.
Si rivolga con fiducia ad uno psicologo,per diagnosi cerat ed eventuale terapia.
Saluti
assistere ad un evento traumatizzante, scombussola mente e corpo, inoltre la sua non elaborazione in termini psichici, contribiusce a far nascere somatizzazioni varie, come nel suo caso.
Quando il disagio, pasa dal mentale al corporeo, un possibile percorso, è quello combinato: farmacoterapia e psicoterapia.
Si rivolga con fiducia ad uno psicologo,per diagnosi cerat ed eventuale terapia.
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
Utente
grazie mille per le risposte..tra un minuto leggerò l'articolo che mi avete linkato! in questi giorni sento di aver come elaborato un altro sintomo che mi sta enormemente dando fastidio...spiego subito! io studio in un altro paese dal mio,a lecce e vivo li e nel week end ritorno a casa mia da mia madre e mia sorella, ma lo faccio solo perchè voglio stare con il mio fidanzato(stiamo insieme da 5 anni). Comunque quando sono a lecce sento di stare in pace con me stessa ho i miei spazi e me ne sento padrona..non mi da alcun fastidio prendermi cura della casa...appena torno a casa mia mi vengono ansie,giramenti di testa come mancamenti, e non riesco a dormire...in poche parole ..la mia tranquillità svanisce!!! potrebbe essere che ho sviluppato come un indipendenza, ma questi giramenti di testa ???appena accendo un riscaldamento mi sento soffocare mi da fastidio il calore...è una situazione insopportabile non riuscire a vivere per questi momenti di debolezza!!
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2k visite dal 14/01/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.