Gravi problemi familiari
Salve.
Ho 23 anni, sono una ragazza brillante,estroversa e abbastanza simpatica,ho un’ottima carriera universitaria,amici e un rapporto splendido con mia madre,il mio porto sicuro. Eppure la mia vita non è affatto facile. Mio padre è depresso e anoressico da 13 anni: a causa di problemi lavorativi ha iniziato a mangiare pochissimo,qualche anno fa ha trascorso un periodo in cui si abbuffava,più volte al giorno,per poi andare a rimettere tutto,mentre ora si è “stabilizzato” nel suo essere sottopeso. E’ una persona pessimista,vede la vita come un ammasso di cacca ed è molto assente,essendo concentrato solo su sè stesso; litiga con tutti noi, umiliando mia madre e noi della famiglia. Specifico che “odia” i medici,per cui ha sempre evitato di farsi dei controlli,anche psicologici,rifiutando la sua condizione di malato. Com’è ovvio,questo mi ha portato molti problemi,soprattutto perchè prima di quel momento lui era il mio punto di riferimento e quando sono iniziati i suoi disagi tra noi c’è stato un distacco irrimediabile che mi ha portato ad un rifiuto totale della sua figura. Le mie sciagure però non finiscono qui. Mia sorella ha un disturbo comportamentale di tipo ossessivo-compulsivo da quando ha 14 anni (ora ne ha 29): si lava in continuazione essendo fissata con i germi e ultimamente la situazione è peggiorata tanto che è arrivata a non voler toccare neanche più i muri e le porte. Mio fratello invece è stato sempre un tipo un po’ ribelle e con scatti d’ira violenti. Tutto ciò ha aumentato il mio astio nei riguardi degli uomini: ho tantissima sfiducia e questo mi porta ad essere estremamente diffidente e critica nei loro confronti (come anche verso me stessa)! In quanto a relazioni con l’altro sesso ne ho avute poche e sono durate tutte qualche mese per mia volontà: ponevo fine alla relazione in quanto l'interesse iniziale di colpo svaniva. Inoltre solitamente nel momento in cui una relazione inizia a concretizzarsi ho quasi degli attacchi d'ansia e vorrei solo essere lasciata in pace! Attualmente non sono fidanzata e non sento alcuna esigenza di tipo sessuale(non ho ancora consumato il mio primo rapporto, in quanto credo che sia una cosa estremamente intima e importante) e questo mi fa porre tantissimi dubbi: sono strana? Sono sbagliata? Ho dei problemi? Penso questo soprattutto perchè ho paura che mia sorella abbia subito qualche violenza durante l’infanzia (motivo per cui ha questo disagio) e che io possa aver visto o subito io stessa qualcosa. Non so so se siano solo delle stupide fantasie,se mi stia solo facendo condizionare o se uso tutto ciò come scusa. Inoltre in adolescenza, intorno ai 17anni, ho avuto anche degli atteggiamenti lesionisti: mi tagliavo i polsi e mi procuravo volontariamente il vomito. Non so se questo sia dovuto ad una “semplice” crisi adolescenziale, ad una forma di disagio derivante dalla situazione familiare non tranquilla, o se c’è dell’altro. Vorrei tanto capire e vi sarei grata se mi aiutaste a fare almeno chiarezza.
Ho 23 anni, sono una ragazza brillante,estroversa e abbastanza simpatica,ho un’ottima carriera universitaria,amici e un rapporto splendido con mia madre,il mio porto sicuro. Eppure la mia vita non è affatto facile. Mio padre è depresso e anoressico da 13 anni: a causa di problemi lavorativi ha iniziato a mangiare pochissimo,qualche anno fa ha trascorso un periodo in cui si abbuffava,più volte al giorno,per poi andare a rimettere tutto,mentre ora si è “stabilizzato” nel suo essere sottopeso. E’ una persona pessimista,vede la vita come un ammasso di cacca ed è molto assente,essendo concentrato solo su sè stesso; litiga con tutti noi, umiliando mia madre e noi della famiglia. Specifico che “odia” i medici,per cui ha sempre evitato di farsi dei controlli,anche psicologici,rifiutando la sua condizione di malato. Com’è ovvio,questo mi ha portato molti problemi,soprattutto perchè prima di quel momento lui era il mio punto di riferimento e quando sono iniziati i suoi disagi tra noi c’è stato un distacco irrimediabile che mi ha portato ad un rifiuto totale della sua figura. Le mie sciagure però non finiscono qui. Mia sorella ha un disturbo comportamentale di tipo ossessivo-compulsivo da quando ha 14 anni (ora ne ha 29): si lava in continuazione essendo fissata con i germi e ultimamente la situazione è peggiorata tanto che è arrivata a non voler toccare neanche più i muri e le porte. Mio fratello invece è stato sempre un tipo un po’ ribelle e con scatti d’ira violenti. Tutto ciò ha aumentato il mio astio nei riguardi degli uomini: ho tantissima sfiducia e questo mi porta ad essere estremamente diffidente e critica nei loro confronti (come anche verso me stessa)! In quanto a relazioni con l’altro sesso ne ho avute poche e sono durate tutte qualche mese per mia volontà: ponevo fine alla relazione in quanto l'interesse iniziale di colpo svaniva. Inoltre solitamente nel momento in cui una relazione inizia a concretizzarsi ho quasi degli attacchi d'ansia e vorrei solo essere lasciata in pace! Attualmente non sono fidanzata e non sento alcuna esigenza di tipo sessuale(non ho ancora consumato il mio primo rapporto, in quanto credo che sia una cosa estremamente intima e importante) e questo mi fa porre tantissimi dubbi: sono strana? Sono sbagliata? Ho dei problemi? Penso questo soprattutto perchè ho paura che mia sorella abbia subito qualche violenza durante l’infanzia (motivo per cui ha questo disagio) e che io possa aver visto o subito io stessa qualcosa. Non so so se siano solo delle stupide fantasie,se mi stia solo facendo condizionare o se uso tutto ciò come scusa. Inoltre in adolescenza, intorno ai 17anni, ho avuto anche degli atteggiamenti lesionisti: mi tagliavo i polsi e mi procuravo volontariamente il vomito. Non so se questo sia dovuto ad una “semplice” crisi adolescenziale, ad una forma di disagio derivante dalla situazione familiare non tranquilla, o se c’è dell’altro. Vorrei tanto capire e vi sarei grata se mi aiutaste a fare almeno chiarezza.
[#1]
Gentile Ragazza,
Vive in un ' ambiente familiare non sereno e sani, credo non sia affatto semplice. Una diagnosi psicologica del suo disagio, andrebbe effettuata al fine di fare chiarezza e comprendere poi, quale strategia tapeutica andrebbe al caso suo , se un supporto psicologico o un' eventiale psicoterapia .
Saluti cari
Vive in un ' ambiente familiare non sereno e sani, credo non sia affatto semplice. Una diagnosi psicologica del suo disagio, andrebbe effettuata al fine di fare chiarezza e comprendere poi, quale strategia tapeutica andrebbe al caso suo , se un supporto psicologico o un' eventiale psicoterapia .
Saluti cari
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile ragazza, esordisci dicendo che sei una ragazza in gamba.
E lo sei diventata in mezzo a molte difficoltà, anche se la mamma ti ha dato una mano in questo diventando il tuo porto sicuro. Ciascuno di noi arriva da una famiglia in cui ci sono storie (a volte dolorose) e dinamiche particolari.
Sinceramente è peculiare la patologia di tuo papà e di tua sorella. E sarebbe interessante sentire anche il parere di Colleghi che hanno un approccio terapeutico sistemico-famigliare.
Invece per quanto riguarda te, scrivi:
"...solitamente nel momento in cui una relazione inizia a concretizzarsi ho quasi degli attacchi d'ansia e vorrei solo essere lasciata in pace!"
Forse ha proprio a che vedere con il clima che c'è in casa, nel senso che potrebbe diventare difficile per te gestire una relazione al di fuori dell'ambiente famigliare (tenendo anche conto che in questo clima complicato tieni molto bene sotto controllo tutto il resto).
"... Attualmente non sono fidanzata e non sento alcuna esigenza di tipo sessuale(non ho ancora consumato il mio primo rapporto, in quanto credo che sia una cosa estremamente intima e importante) e questo mi fa porre tantissimi dubbi: sono strana? Sono sbagliata? Ho dei problemi?"
Forse non ce la fai a concederti il lusso di pensare un po' di più a te, perchè sei troppo dentro alle questioni di casa. In genere quando qualcuno in famiglia sta così male, come tuo papà e tua sorella, è molto facile essere invischiati. In tal senso non vuol dire essere strana, né sbagliata o altro: vuol dire che in una situazione del genere sei riuscita (o hai scelto di) a dare priorità ad altro: lo studio e altre questioni. Non sei strana nel senso che ciascuno ha tempi e modalità diversi.
Piuttosto darei più attenzione alle condotte autolesive perchè spesso sono strategie disfunzionali per gestire il dolore.
Quindi anch'io ti suggerisco una consultazione psicologica per valutare la situazione ed eventualmente cominciare un percorso individuale e/o famigliare.
Saluti,
E lo sei diventata in mezzo a molte difficoltà, anche se la mamma ti ha dato una mano in questo diventando il tuo porto sicuro. Ciascuno di noi arriva da una famiglia in cui ci sono storie (a volte dolorose) e dinamiche particolari.
Sinceramente è peculiare la patologia di tuo papà e di tua sorella. E sarebbe interessante sentire anche il parere di Colleghi che hanno un approccio terapeutico sistemico-famigliare.
Invece per quanto riguarda te, scrivi:
"...solitamente nel momento in cui una relazione inizia a concretizzarsi ho quasi degli attacchi d'ansia e vorrei solo essere lasciata in pace!"
Forse ha proprio a che vedere con il clima che c'è in casa, nel senso che potrebbe diventare difficile per te gestire una relazione al di fuori dell'ambiente famigliare (tenendo anche conto che in questo clima complicato tieni molto bene sotto controllo tutto il resto).
"... Attualmente non sono fidanzata e non sento alcuna esigenza di tipo sessuale(non ho ancora consumato il mio primo rapporto, in quanto credo che sia una cosa estremamente intima e importante) e questo mi fa porre tantissimi dubbi: sono strana? Sono sbagliata? Ho dei problemi?"
Forse non ce la fai a concederti il lusso di pensare un po' di più a te, perchè sei troppo dentro alle questioni di casa. In genere quando qualcuno in famiglia sta così male, come tuo papà e tua sorella, è molto facile essere invischiati. In tal senso non vuol dire essere strana, né sbagliata o altro: vuol dire che in una situazione del genere sei riuscita (o hai scelto di) a dare priorità ad altro: lo studio e altre questioni. Non sei strana nel senso che ciascuno ha tempi e modalità diversi.
Piuttosto darei più attenzione alle condotte autolesive perchè spesso sono strategie disfunzionali per gestire il dolore.
Quindi anch'io ti suggerisco una consultazione psicologica per valutare la situazione ed eventualmente cominciare un percorso individuale e/o famigliare.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.5k visite dal 10/01/2012.
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