Depressione per rapporto con madre
Buonasera
vi racconto brevemente la mia storia.Sin da bambina sono sempre stata accanto a mia madre giustificandola nelle sue relazioni extraconiugali,nella separazione da mio padre per intraprendere una lunga relazione con un uomo sposato da cui ha ricavato un buon aiuto economico (grazie al fatto che è sempre stata una super risparmiatrice).Risparmi investiti per iniziare un'attività che ho sempre portato avanti dividendo i guadagni con lei e dando a me e mio fratello una "dote" (io l'ho usata per l'attività mio fratello sperperandoli al gioco).Riconoscente dell'aiuto da lei ricevuto non l'ho mai allontanata facendola partecipe anche della mia vita famigliare
(non sono mai andata in vacanza o in gita da sola con mio marito e mio figlio) anche se ad essere sincera mio marito è stato l'unico ad accettare questa situazione (con i miei ex compagni ho discusso spesso per mia madre e mio fratello si è sposato senza invitare nessuno tenendoci lontane per 10 anni).Oggi mia madre vive da 8 anni con mio fratello (divorziato e con un figlio a cui non passa ualimenti e di cui si è completamente disinteressato) ultaquarantenne e con un ottima posizione economica,ma è stata allontanata da tutti .dal suo uomo per una più giovane,dai suoi famigliari che l'hanno sfruttata economicamente facendola sentire importante sino a quando hanno avuto bisogno,dalle amiche secondo lei invidiose.Io ho cominciato a cambiare circa 5 anni fa quando fui inaspettatamente colpita da una depressione e mi resi conto che l'unico aiuto che mia madre mi dava era"se stai male vai dal medico"(comportamento giustificato con il terrore che l'assaliva nel vedermi in certe condizioni,e poi è convinta che la causa è da amputare alle discussioni che avevo con mio marito nei primi anni di matrimonio), l'anno scorso quando per un problema alla schiena non sono più stata in grado di pensare totalmente a lei sono stata accusata di gelosia nei confronti di mio fratello a cui chiedevo un po' di collaborazione per andare alle visite di mia madre.
Chi ci conosce dice che abbiamo invertito i ruoli lei è la figlia io la mamma e che da alcune frasi sembra invidiosa di me (se tu stai male hai tuo marito io sono sola).
Oggi a freddo mi rendo conto che da quando ho avuto la depressione (con attacchi di panico in autostrada) ho probabilmente cambiato un po' attegiamento nei suoi confronti vedendo quello che tutti mi dicono non volevo vedere ma la cosa che mi lascia perplessa è vedere crescere il suo rancore nei miei confronti se si rende conto che la vedo diversamente da lei mentre con mio fratello anche se le manca di rispetto le passa tutto in un attimo.La depressione di cui sono stata vittima mi è capitata in un periodo in cui ero particolarmente serena e so che l'unica cosa che ripetevo era" nessuno mi ama"e se ne sono uscita è stato grazie all'aiuto prezioso di mio marito.Mi domando se una madre può essere invidiosa della figlia?La depressione puo' essere causata dal mio rapporto con lei?
Grazie
vi racconto brevemente la mia storia.Sin da bambina sono sempre stata accanto a mia madre giustificandola nelle sue relazioni extraconiugali,nella separazione da mio padre per intraprendere una lunga relazione con un uomo sposato da cui ha ricavato un buon aiuto economico (grazie al fatto che è sempre stata una super risparmiatrice).Risparmi investiti per iniziare un'attività che ho sempre portato avanti dividendo i guadagni con lei e dando a me e mio fratello una "dote" (io l'ho usata per l'attività mio fratello sperperandoli al gioco).Riconoscente dell'aiuto da lei ricevuto non l'ho mai allontanata facendola partecipe anche della mia vita famigliare
(non sono mai andata in vacanza o in gita da sola con mio marito e mio figlio) anche se ad essere sincera mio marito è stato l'unico ad accettare questa situazione (con i miei ex compagni ho discusso spesso per mia madre e mio fratello si è sposato senza invitare nessuno tenendoci lontane per 10 anni).Oggi mia madre vive da 8 anni con mio fratello (divorziato e con un figlio a cui non passa ualimenti e di cui si è completamente disinteressato) ultaquarantenne e con un ottima posizione economica,ma è stata allontanata da tutti .dal suo uomo per una più giovane,dai suoi famigliari che l'hanno sfruttata economicamente facendola sentire importante sino a quando hanno avuto bisogno,dalle amiche secondo lei invidiose.Io ho cominciato a cambiare circa 5 anni fa quando fui inaspettatamente colpita da una depressione e mi resi conto che l'unico aiuto che mia madre mi dava era"se stai male vai dal medico"(comportamento giustificato con il terrore che l'assaliva nel vedermi in certe condizioni,e poi è convinta che la causa è da amputare alle discussioni che avevo con mio marito nei primi anni di matrimonio), l'anno scorso quando per un problema alla schiena non sono più stata in grado di pensare totalmente a lei sono stata accusata di gelosia nei confronti di mio fratello a cui chiedevo un po' di collaborazione per andare alle visite di mia madre.
Chi ci conosce dice che abbiamo invertito i ruoli lei è la figlia io la mamma e che da alcune frasi sembra invidiosa di me (se tu stai male hai tuo marito io sono sola).
Oggi a freddo mi rendo conto che da quando ho avuto la depressione (con attacchi di panico in autostrada) ho probabilmente cambiato un po' attegiamento nei suoi confronti vedendo quello che tutti mi dicono non volevo vedere ma la cosa che mi lascia perplessa è vedere crescere il suo rancore nei miei confronti se si rende conto che la vedo diversamente da lei mentre con mio fratello anche se le manca di rispetto le passa tutto in un attimo.La depressione di cui sono stata vittima mi è capitata in un periodo in cui ero particolarmente serena e so che l'unica cosa che ripetevo era" nessuno mi ama"e se ne sono uscita è stato grazie all'aiuto prezioso di mio marito.Mi domando se una madre può essere invidiosa della figlia?La depressione puo' essere causata dal mio rapporto con lei?
Grazie
[#1]
Certamente esistono casi di accudimento invertito, in cui è il figlio -a volte ancora bambino- a prendersi cura dei bisogni dei genitori. In che modo? A volte nel non chiedere, a volte -da adulto- risolvendo i guai, ecc...
E allo stesso modo una madre può benissimo essere invidiosa della figlia, per molte questioni, e in diversi momenti della vita.
In genere c'è una correlazione tra accudimento invertito e disturbi depressivi, proprio perchè il figlio nasce con il mandato innato e biologicamente determinato di essere accudito; se ciò non accade, si sviluppa un Sè ferito, che tenderà a mettere prima i bisogni dell'altro, ec...
Adesso Lei come sta?
E allo stesso modo una madre può benissimo essere invidiosa della figlia, per molte questioni, e in diversi momenti della vita.
In genere c'è una correlazione tra accudimento invertito e disturbi depressivi, proprio perchè il figlio nasce con il mandato innato e biologicamente determinato di essere accudito; se ciò non accade, si sviluppa un Sè ferito, che tenderà a mettere prima i bisogni dell'altro, ec...
Adesso Lei come sta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Grazie Dott.ssa per la celere attenzione
oggi a parte gli attacchi di panico in autostrada (in città guido tanquillamente) e una certa ansietà soprattutto quando discuto con mia madre stò cercando di riappropiarmi della mia vita . Vivendo però a stretto contatto con mia madre mi rendo conto che la falsità e l'ipocrisia creatasi con lei mi crea rabbia rendendo difficile la mia serenità.Anche ultimamente per una critica fatta da mio marito a mio fratello lei si è immusonita e a differenza di altre volte non ha tagliato i ponti completamente con noi forse per la paura di essere completamente sola in previsione delle trasferte del figlio con cui intrattiene rapporti super affettuosi.
Secondo Lei come mi devo comportare per risolvere il problema,tenga conto che in effetti ormai non sorride più e non è mai soddifatta di nulla e la cosa si ripercuote sul mio carattere .
Creda mi domando spesso cosa ho sbagliato con lei e l'unica risposta che mi danno è che non sono mai riuscita a metterla al suo posto,ma come si fa a mettere una madre al suo posto?
Sia gentile mi spiega meglio cosa significa "correlazione tra accudimento invertito e disturbi depressivi"?
Non sono stata abbastanza figlia e il mio essere ne ha risentito?
Un aiuto psicologico diretto può risultare utile nel mio caso?
Cordiali saluti
oggi a parte gli attacchi di panico in autostrada (in città guido tanquillamente) e una certa ansietà soprattutto quando discuto con mia madre stò cercando di riappropiarmi della mia vita . Vivendo però a stretto contatto con mia madre mi rendo conto che la falsità e l'ipocrisia creatasi con lei mi crea rabbia rendendo difficile la mia serenità.Anche ultimamente per una critica fatta da mio marito a mio fratello lei si è immusonita e a differenza di altre volte non ha tagliato i ponti completamente con noi forse per la paura di essere completamente sola in previsione delle trasferte del figlio con cui intrattiene rapporti super affettuosi.
Secondo Lei come mi devo comportare per risolvere il problema,tenga conto che in effetti ormai non sorride più e non è mai soddifatta di nulla e la cosa si ripercuote sul mio carattere .
Creda mi domando spesso cosa ho sbagliato con lei e l'unica risposta che mi danno è che non sono mai riuscita a metterla al suo posto,ma come si fa a mettere una madre al suo posto?
Sia gentile mi spiega meglio cosa significa "correlazione tra accudimento invertito e disturbi depressivi"?
Non sono stata abbastanza figlia e il mio essere ne ha risentito?
Un aiuto psicologico diretto può risultare utile nel mio caso?
Cordiali saluti
[#3]
Credo che un aiuto psicologico potrebbe esserLe molto utile perchè:
- avrebbe modo di imparare a prendere le distanze da Sua mamma e dalle Sue condotte che sembrano dei ricatti emotivi (cosa vuol dire che mette il broncio se Lei discute con Suo marito o taglia i ponti? Mi pare una reazione da bimba che vuol tenere in pugno i genitori...). Prendere le distanze non significa cambiare città! Vuol dire imparare a gestire la relazione in maniera diversa, senza colludere -come mi pare Lei abbia fatto- seppur INCONSAPEVOLMENTE.
- credo di aver risposto anche alla domanda "come si fa a mettere una madre al proprio posto". Non sempre i genitori sono capaci (sia chiaro NON si tratta di cattiveria, ma di incapacità) di relazionarsi nella maniera migliore con i figli. Alcuni non sono capaci di leggere i loro bisogni, di prevederne le reazioni, ecc... Poichè Sua mamma funziona così, non è pensabile un cambiamento della mamma alla Sua età (credo non più giovanissima). E' però pensabile ad un Suo cambiamento per continuare a fare la figlia e a volerle bene senza farsi fagocitare. Mettendo ad es. dei paletti. All'inizio Sua mamma, ma anche Suo marito saranno sorpresi (o la mamma sposterà il tiro per farLa sentire ancora in colpa), ma questo è il cambiamento che genera una psicoterapia.
- potrà comprendere meglio la correlazione tra accudimento invertito e disturbi depressivi. Se il figlio ha l'aspettativa di essere accudito e protetto dalla mamma (sempre, è un modulo innato uguale per tutti i bimbi), ma impara presto che se fa certe cose (ad es. se è un bimbo richiedente la mamma si mostra in un certo modo ed è premiato chi non chiede e non disturba; oppure sente di essere un peso, ecc...) si mette nei guai, rischiando di perdere l'amore della mamma. Cosa farà? Farà di tutto per mantenere l'equilibrio tra mantenere l'amore della mamma e non essere un peso, non fare fastidio. C'è una correlazione perchè chi ha avuto questa esperienza precoce, porta una ferita nell'anima sulla propria amabilità e autostima, che sono tipiche della persona con una struttura di personalità di tipo depressivo (non significa che la persona sta a casa a piangere tutto il giorno, anzi. Significa che farà di tutto per guadagnare quell'amore di cui è affamato: lavorerà tanto, non darà fastidio agli altri, anzi cercherà di soddisfare tutti i bisogni dell'altro, ecc..)
Quanto all'essere "abbastanza figlia" cosa intende?
Se intende ciò di cui abbiamo parlato sopra non è detto che debba risentirne cioè che il Suo destino sia segnato dall'esperienza precoce; organizzerà la conoscenza del mondo e le relazioni interpersonali in un certo modo, ma non significa stare male per sempre. Chi funziona in questo modo, in genere, è una persona estremamente sensibile e sintonizzata sull'altro. E questa è una cosa carina da conservare, secondo me. Poi accanto a questo può sicuramente imparare anche a muoversi nella vita diversamente e a "mettere al proprio posto" le persone, quando e se ne ha voglia.
Spero di essere stata più chiara.
Un cordiale saluto,
- avrebbe modo di imparare a prendere le distanze da Sua mamma e dalle Sue condotte che sembrano dei ricatti emotivi (cosa vuol dire che mette il broncio se Lei discute con Suo marito o taglia i ponti? Mi pare una reazione da bimba che vuol tenere in pugno i genitori...). Prendere le distanze non significa cambiare città! Vuol dire imparare a gestire la relazione in maniera diversa, senza colludere -come mi pare Lei abbia fatto- seppur INCONSAPEVOLMENTE.
- credo di aver risposto anche alla domanda "come si fa a mettere una madre al proprio posto". Non sempre i genitori sono capaci (sia chiaro NON si tratta di cattiveria, ma di incapacità) di relazionarsi nella maniera migliore con i figli. Alcuni non sono capaci di leggere i loro bisogni, di prevederne le reazioni, ecc... Poichè Sua mamma funziona così, non è pensabile un cambiamento della mamma alla Sua età (credo non più giovanissima). E' però pensabile ad un Suo cambiamento per continuare a fare la figlia e a volerle bene senza farsi fagocitare. Mettendo ad es. dei paletti. All'inizio Sua mamma, ma anche Suo marito saranno sorpresi (o la mamma sposterà il tiro per farLa sentire ancora in colpa), ma questo è il cambiamento che genera una psicoterapia.
- potrà comprendere meglio la correlazione tra accudimento invertito e disturbi depressivi. Se il figlio ha l'aspettativa di essere accudito e protetto dalla mamma (sempre, è un modulo innato uguale per tutti i bimbi), ma impara presto che se fa certe cose (ad es. se è un bimbo richiedente la mamma si mostra in un certo modo ed è premiato chi non chiede e non disturba; oppure sente di essere un peso, ecc...) si mette nei guai, rischiando di perdere l'amore della mamma. Cosa farà? Farà di tutto per mantenere l'equilibrio tra mantenere l'amore della mamma e non essere un peso, non fare fastidio. C'è una correlazione perchè chi ha avuto questa esperienza precoce, porta una ferita nell'anima sulla propria amabilità e autostima, che sono tipiche della persona con una struttura di personalità di tipo depressivo (non significa che la persona sta a casa a piangere tutto il giorno, anzi. Significa che farà di tutto per guadagnare quell'amore di cui è affamato: lavorerà tanto, non darà fastidio agli altri, anzi cercherà di soddisfare tutti i bisogni dell'altro, ecc..)
Quanto all'essere "abbastanza figlia" cosa intende?
Se intende ciò di cui abbiamo parlato sopra non è detto che debba risentirne cioè che il Suo destino sia segnato dall'esperienza precoce; organizzerà la conoscenza del mondo e le relazioni interpersonali in un certo modo, ma non significa stare male per sempre. Chi funziona in questo modo, in genere, è una persona estremamente sensibile e sintonizzata sull'altro. E questa è una cosa carina da conservare, secondo me. Poi accanto a questo può sicuramente imparare anche a muoversi nella vita diversamente e a "mettere al proprio posto" le persone, quando e se ne ha voglia.
Spero di essere stata più chiara.
Un cordiale saluto,
[#4]
Ex utente
Grazie infinite Dott.ssa
è stata chiarissima e mi ha confermato quello che da tempo nella mia mente già sospettavo ma non capivo (mamma è diventata una bambina capricciosa ,la mia fame d'amore e il mio soddisfare sempre prima i suoi bisogni).
Mi può spiegare però perchè secondo Lei mia madre ha questo attegiamento solo con me mentre con mio fratello è completamente diversa? Mamma dice che lui ha un carattere diverso può urlare e insultarlo e non cambia nulla mentre con me deve stare attenta a ciò che dice.E' vero che ho sempre affermato che ogniuno di noi può dire tutto ciò che vuole ma sempre con rispetto.
Infine vorrei sapere se la mia paura dell'autostrada (che non mi sono mai spiegata,un tempo viaggiare era una gioia) ha una correlazione con la depressione passata.
Una terapia psicologica può aiutarmi a superare anche questa paura?
Cordiali saluti
è stata chiarissima e mi ha confermato quello che da tempo nella mia mente già sospettavo ma non capivo (mamma è diventata una bambina capricciosa ,la mia fame d'amore e il mio soddisfare sempre prima i suoi bisogni).
Mi può spiegare però perchè secondo Lei mia madre ha questo attegiamento solo con me mentre con mio fratello è completamente diversa? Mamma dice che lui ha un carattere diverso può urlare e insultarlo e non cambia nulla mentre con me deve stare attenta a ciò che dice.E' vero che ho sempre affermato che ogniuno di noi può dire tutto ciò che vuole ma sempre con rispetto.
Infine vorrei sapere se la mia paura dell'autostrada (che non mi sono mai spiegata,un tempo viaggiare era una gioia) ha una correlazione con la depressione passata.
Una terapia psicologica può aiutarmi a superare anche questa paura?
Cordiali saluti
[#5]
Non saprei dirLe perchè la Sua mamma ha questo atteggiamento solo con Lei: probabilmente le dinamiche interpersonali tra Sua mamma e Suo fratello sono diverse, nel senso che forse lui non sente (come invece accade per Lei) la necessità di rassicurare la mamma né si fa tenere in pugno. Chiaramente un percorso psicologico getterebbe luce su tali dinamiche anche se ritengo che la cosa prioritaria sia spezzare e modificare il meccanismo che tiene Lei e la mamma così legate in maniera disfunzionale.
Anche la paura di guidare in autostrada può essere facilmente affrontata in percorsi terapeutici come quello cognitivo-comportamentale. Il senso e il significato di una fobia va ricercato e costruito sempre all'interno di un setting adeguato.
Senza conoscerLa non saprei proprio dirLe se vi è una correlazione.
Saluti,
Anche la paura di guidare in autostrada può essere facilmente affrontata in percorsi terapeutici come quello cognitivo-comportamentale. Il senso e il significato di una fobia va ricercato e costruito sempre all'interno di un setting adeguato.
Senza conoscerLa non saprei proprio dirLe se vi è una correlazione.
Saluti,
[#6]
Ex utente
Ha ragione grazie.
Un ultima domanda l'invidia di una madre nei confronti della figlia non è un sentimento contronatura?Sono madre e i successi di mio figlio mi creano felicità,Sono consapevole che l'invidia è una madre sempre incinta ma lo capisco tra fratelli,tra colleghi ecc. è difficile pensare che la donna che ti ha messo al mondo possa provare un tale sentimento.Quale può essere il motivo che scatena questo sentimento in una madre? Se esiste un motivo.
Cordiali saluti
Un ultima domanda l'invidia di una madre nei confronti della figlia non è un sentimento contronatura?Sono madre e i successi di mio figlio mi creano felicità,Sono consapevole che l'invidia è una madre sempre incinta ma lo capisco tra fratelli,tra colleghi ecc. è difficile pensare che la donna che ti ha messo al mondo possa provare un tale sentimento.Quale può essere il motivo che scatena questo sentimento in una madre? Se esiste un motivo.
Cordiali saluti
[#7]
>>> Un ultima domanda l'invidia di una madre nei confronti della figlia non è un sentimento contronatura?
>>>
Diciamo che è una cosa che succede, con una certa frequenza. Lascio a lei decidere se sia contronatura o meno. A rigor di logica, è un sentimento comprensibile: la figlia è più giovane, magari più attraente, può beneficiare dell'esperienza di chi è venuto prima ecc.
Tuttavia non è trovando spiegazioni che risolverà il suo disagio. Stare meglio può avere poco a che vedere con le spiegazioni e molto con l'essere aiutati a percepire le cose in modo diverso. Ciò che è stato è stato, né lei né altri potranno cambiarlo. E se sua madre è in un certo modo anche oggi, non è sforzandosi di capire perché (o peggio, cercando di cambiarla) che riuscirà a sentirsi meglio. Perciò se le sue fossero solo curiosità, ignori pure questo commento. Ma se, come mi pare di capire, dietro ci fosse un reale malessere, dovrebbe trovare il modo di parlarne con uno psicologo psicoterapeuta, di persona.
Cordiali saluti
>>>
Diciamo che è una cosa che succede, con una certa frequenza. Lascio a lei decidere se sia contronatura o meno. A rigor di logica, è un sentimento comprensibile: la figlia è più giovane, magari più attraente, può beneficiare dell'esperienza di chi è venuto prima ecc.
Tuttavia non è trovando spiegazioni che risolverà il suo disagio. Stare meglio può avere poco a che vedere con le spiegazioni e molto con l'essere aiutati a percepire le cose in modo diverso. Ciò che è stato è stato, né lei né altri potranno cambiarlo. E se sua madre è in un certo modo anche oggi, non è sforzandosi di capire perché (o peggio, cercando di cambiarla) che riuscirà a sentirsi meglio. Perciò se le sue fossero solo curiosità, ignori pure questo commento. Ma se, come mi pare di capire, dietro ci fosse un reale malessere, dovrebbe trovare il modo di parlarne con uno psicologo psicoterapeuta, di persona.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#8]
Gentile signora, come Le avevo già detto sopra, può accadere. Per ragioni diverse. Per conoscerle sarebbe necessario approfondire, ma in questo caso coinvolgendo eventualmente Sua mamma, perchè sarà lei (Sua mamma) a costruire il significato che ha per lei questo sentimento e da dove può venire.
Il fatto che Lei sia felice per i successi di Suo figlio significa che è una persona che ha saputo prendere le distanze dalla sofferenza del passato e che, come mamma, sa come si trattano i figli, non è invischiata nella relazione. Questo è un buon risultato. Ecco perchè Le dicevo che le esperienze precoci negative non sono sempre drammatiche.
Saluti,
Il fatto che Lei sia felice per i successi di Suo figlio significa che è una persona che ha saputo prendere le distanze dalla sofferenza del passato e che, come mamma, sa come si trattano i figli, non è invischiata nella relazione. Questo è un buon risultato. Ecco perchè Le dicevo che le esperienze precoci negative non sono sempre drammatiche.
Saluti,
[#9]
Ex utente
Si Dottore in effetti oggi mi rendo conto che il malessere che ho provato in depressione e il malessere che ho tuttora è causato da un rapporto sbagliato (prima pensavo fosse un rapporto speciale) e il Vs. consulto mi è stato davvero prezioso per avere la certezza su ciò che era un sospetto.
Avendo preso coscienza di ciò ho fissato per oggi pomeriggio un consulto con uno psicologo (un Suo collega di medici italia).
La ringrazio per le sue parole e creda non le ignorerò,mi hanno fatto capire ancora di più che non ho il dovere di capire o di cambiare mia madre ma devo essre io a percepire le cose in maniera diversa (per quanto riguarda il come fare spero che il Suo collega possa aiutarmi).
Detto ciò non sono d'accordo nel giudicare "comprensibile" l'invidia di una madre a meno che non esistano in natura invidia buona ("sono invidiosa di mia figlia ma non le arreco alcun male) e invidia cattiva("sono invidiosa e se ciò le procura un malessere ben venga così siamo pari")
Ancora grazie per il prezioso aiuto.
Saluti
Avendo preso coscienza di ciò ho fissato per oggi pomeriggio un consulto con uno psicologo (un Suo collega di medici italia).
La ringrazio per le sue parole e creda non le ignorerò,mi hanno fatto capire ancora di più che non ho il dovere di capire o di cambiare mia madre ma devo essre io a percepire le cose in maniera diversa (per quanto riguarda il come fare spero che il Suo collega possa aiutarmi).
Detto ciò non sono d'accordo nel giudicare "comprensibile" l'invidia di una madre a meno che non esistano in natura invidia buona ("sono invidiosa di mia figlia ma non le arreco alcun male) e invidia cattiva("sono invidiosa e se ciò le procura un malessere ben venga così siamo pari")
Ancora grazie per il prezioso aiuto.
Saluti
[#10]
>>> a meno che non esistano in natura invidia buona ("sono invidiosa di mia figlia ma non le arreco alcun male) e invidia cattiva("sono invidiosa e se ciò le procura un malessere ben venga così siamo pari")
>>>
Certo, anche i sentimenti negativi si possono gestire, ci mancherebbe. Oltretutto è normale provare sentimenti contrastanti, ciò che fa la differenza è la capacità della persona di gestirli. Diceva qualcuno, che intelligenza e forza d'animo consistono nella capacità di mantenere in mente due idee opposte senza crollare.
Ma in questo caso mi sembra più importante la *sua* reazione all'idea che sua madre possa essere invidiosa, piuttosto di ciò che sente davvero sua madre. Perciò prima verifichi questo con il collega dal quale andrà, e poi se sarà necessario cercare spiegazioni o interpretazioni, avrete modo di fare anche questo.
Cordiali saluti
>>>
Certo, anche i sentimenti negativi si possono gestire, ci mancherebbe. Oltretutto è normale provare sentimenti contrastanti, ciò che fa la differenza è la capacità della persona di gestirli. Diceva qualcuno, che intelligenza e forza d'animo consistono nella capacità di mantenere in mente due idee opposte senza crollare.
Ma in questo caso mi sembra più importante la *sua* reazione all'idea che sua madre possa essere invidiosa, piuttosto di ciò che sente davvero sua madre. Perciò prima verifichi questo con il collega dal quale andrà, e poi se sarà necessario cercare spiegazioni o interpretazioni, avrete modo di fare anche questo.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 11.1k visite dal 06/01/2012.
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