Sonno agitato

Buon giorno a tutti,
vorrei parlarvi del mio problema. Ho sofferto di ansia e tutt'ora, anche se va molto meglio, ho spesso piccoli attacchi di panico che si manifestano attraverso mancanza di respiro e debolezza/stanchezza e che riesco a superare molto più facilmente rispetto a prima.
Da tre mesi mi trovo a Londra per uno stage; sono partita da sola, pur contrariata dai miei genitori che ancora adesso non approvano questa mia scelta. Da circa una settimana il mio ragazzo mi ha raggiunta e vivrà con me per sei mesi per svolgere il suo periodo di dottorato all'estero qui. Ho sempre sognato di vivere con lui ed ora, che praticamente conviviamo, anche se condividiamo l'appartamento con altre persone per risparmiare, non sono rilassata e serena come vorrei. A volte mi sento come circa due anni fa, quando ho iniziato a soffrire di ansia e depressione e stavo veramente male. Non sono a quei livelli, ma spesso mi sento stanca ed ho paura di essere malata; ho sonni agitati e mi sveglio accaldata e mi sembra che mi manchi il respiro. Faccio anche strani sogni e mi sveglio stanca. Inoltre, vivo con la paura di ammalarmi gravemente e, ancora peggio, temo che la mia felicità con il mio ragazzo venga minata da una malattia mortale o da un incidente da parte di uno dei due. Insomma, mi sembra quasi che la mia felicità non possa esistere e che sia sempre minacciata da qualcosa... perchè tutto questo? Aiutatemi voi, dandomi suggerimenti che mi aiutino a vivere più serena.
Grazie di cuore!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Carissima,

apprendo con piacere che ha deciso di partire e le auguro che questa esperienza possa essere il più possibile significativa e interessante.

Ovviamente la situazione familiare che ha lasciato, che ci ha descritto tempo fa, è sempre quella, ed era difficile pensare che lei potesse fare questa scelta in maniera completamente libera e tranquilla.

Questo però non vuol dire che il suo soggiorno non possa essere ugualmente gratificante.

Il mio consiglio, visto che l'ansia patologica non è un problema che scompare da solo col tempo, è quello di rivolgersi ad uno psicologo nel momento in cui rientrerà in Italia.
Nel frattempo potrebbe riflettere sull'influenza dell'atteggiamento della sua famiglia sulla sua serenità e magari giungere alla conclusione di avere tutto il diritto di trascorrere serenamente questo periodo all'estero.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Grazie dottoressa, è un piacere che mi abbia scritto ancora e che si ricorda di me!
Per quanto riguarda la mia famiglia, come già scritto sopra, non approva la mia scelta e spesso mi attacca con frasi che mi feriscono. Ma io non mi sto sentendo in colpa per loro, semplicemente a volte mi sento triste quando ripenso ai ricordi belli, soprattutto della mia infanzia, e non mi manca più di tanto, in realtà, la mia routine italiana. Mi mancano tanto i luoghi della mia vita precedente.
Soffro tanto solo quando penso a ciò che ho lasciato là: il mio passato, ma solo quello bello, e il mio adorato cane. E a volte mi rattrista il fatto che non sono sempre vicino ai miei nel bisogno...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non intendevo che le manca l'Italia, ma che sapere che la sua famiglia non approva e, a quanto aggiunge ora, attacca apertamente la sua scelta non le consente di essere serena.
Non è facile costruirsi una vita adulta quando i familiari sono ostili e pretendono che si abbia nei loro confronti un ruolo che in realtà non sarebbe giusto avere, tranne in caso di effettivo grave bisogno da parte loro.
Di conseguenza lei si sta sentendo in colpa per aver "lasciato" in Italia persone che sono perfettamente in grado di andare avanti senza la sua costante presenza.
Non trova?
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Utente
Utente
Certo, questo influisce moltissimo... ma quello che sto vivendo ora, i "sintomi" attuali, da cosa sono dovuti, oltre che da questo senso di colpa? Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Se lei soffre di ansia e attacchi di panico, per quanto possa avere la sensazione che la situazione attualmente sia migliore rispetto a mesi fa non può non considerare il fatto che un malessere di questo tipo può prendere diverse forme e manifestarsi anche con l'insonnia.

Non conoscendola di persona non posso ovviamente porre alcuna diagnosi, ma è importante che lei sappia che l'ansia non curata può portare a nuovi e diversi sintomi che si susseguono e/o sommano nel tempo e che possono in parte scomparire e ricomparire nel corso dei mesi o degli anni.

Se non ricordo male lei non ha mai effettuato alcuna terapia nè ha ricevuto una diagnosi, giusto?
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Utente
Utente
Avevo assunto Fluoxetina per circa sei mesi, prescritta dal mio medico di famiglia.
Ho fatto solo tre sedute presso lo studio di una psicologa dell'ASL della mia cittadina, per risparmiare, ma non mi erano bastate... purtroppo non potevo affrontare un'ulteriore spesa da sola (i miei non mi avevano aiutata, quasi avevano rifiutato la mia situazione ed inoltre non ne hanno le possibilità economiche). Ho preso per diversi mesi ansiolin ed en ed ora li assumo all'occasione, ma con scarsi risultati...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Si era sentita meglio con la Fluoxetina?
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Utente
Utente
All'inizio stavo malissimo, avevo perso appetito, avevo sempre la nausea e ho perso tanto peso... i sintomi sembravano peggiorare, poi dopo un po' sono stata meglio, anche se ho sempre avuto piccoli attacchi di ansia comunque, che sono stati sempre più gestibili.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non so per quanto rimarrà lì, ma immagino che non si senta di rivolgersi ad uno psicoterapeuta di lingua inglese.
In questo caso potrebbe prendere in considerazione l'opportunità di rivolgersi ad uno psichiatra, in loco o in Italia (se ha in programma di tornare per qualche giorno), in modo tale da intervenire almeno farmacologicamente sulla situazione.

Se la fluoxetina infatti le era servita varrebbe la pena di ripensare alla possibilità di assumere quello o un altro antidepressivo della classe Ssri per permetterle di recuperare un minimo di tranquillità almeno finchè sarà via dall'Italia.

Quanto durerà lo stage?
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Utente
Utente
Sraò qui fino a luglio....
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Varrebbe quindi la pena di pensare ad una terapia farmacologica.
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Utente
Utente
Gentile dottoressa, pensa che sia l'unico rimedio per il momento?
Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Se lei fosse in Italia le consiglierei sicuramente di rivolgersi ad uno psicologo per intraprendere un percorso di questo tipo, cercandone uno che collabori anche con medici psichiatri per valutare se sia il caso o meno di ricorrere alla farmacoterapia (non conoscendola non posso ovviamente dirlo).

Il problema è che se lei non si sente di sostenere dei colloqui in loco e quindi o in Inglese o reperendo il nominativo di uno psicoterapeuta italiano che lavori lì, e che però dovrebbe lasciare quando tornasse in Italia, non vedo altre soluzioni.
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