Depressione ipersonnia scarsa autostima. Psicologi sbagliati
Buonasera. Sono una ragazza di 24 anni. Fin da piccola ho sempre avuto problemi di tipo relazionale. Sono chiusa ed introversa. Da alcuni soffro di depressione cronica. Ho sempre sonno e non mi sento mai veramente riposata. Sarà ipersonnia? Sono sempre stanca e non ho alcuna fiducia in me stessa. Ho sempre paura di ogni cosa e ogni giorno ho mal di testa. Fino a qualche mese fà avevo anche frequenti attacchi di panico che però si sono ridotti notevolmente. Ho girato negli ultimi anni 4 diversi psicologici e nessuno riesce a risolvere i miei problemi. L'unico miglioramento è stata la riduzione degli attacchi di panico. L'ultima psicologa da cui sono in cura offende mia madre dando tutta la colpa a lei(anche mia madre è depressa) e questo non mi aiuta per niente. Ho chiesto ancora delle sedute individuali ma lei si ostina a farmi fare solo più psicodramma. Non ho più un buon rapporto con lei. Ma ormai non so più dove andare. Ogni giorno è sempre più difficile e a volte non ho la forza di alzarmi da letto. Devo dare esami all'università ma non riesco a concentrarmi come dovrei con conseguente senso di colpa. Mi potete dare un consiglio per favore? E se anche sapete indirizzarmi verso un buon psicologo a Torino?
Grazie mille.
Distinti saluti
Grazie mille.
Distinti saluti
[#1]
Gentile utente,
che tipo di percorsi ha intrapreso finora?
Quale diagnosi?
Ha riferito alla sua curante le sue perplessità?
Le suggerisco di leggere questo articolo per fare chiarezza sui vari orientamenti terapeutici
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Da qui non possiamo fornire direttamente nominativi di colleghi ma può reperirli sull'elenco degli specialisti iscritti a questo sito al link
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
o sul sito dell'Ordine degli Psicologi de Piemonte
http://www.ordinepsicologi.piemonte.it/
Cordialmente
che tipo di percorsi ha intrapreso finora?
Quale diagnosi?
Ha riferito alla sua curante le sue perplessità?
Le suggerisco di leggere questo articolo per fare chiarezza sui vari orientamenti terapeutici
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Da qui non possiamo fornire direttamente nominativi di colleghi ma può reperirli sull'elenco degli specialisti iscritti a questo sito al link
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
o sul sito dell'Ordine degli Psicologi de Piemonte
http://www.ordinepsicologi.piemonte.it/
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Buonasera. Ringrazio per la tempestiva risposta.
Alle medie ero andata da una psicologa dell'asl. Alle superiori sono stata seguita da 2 psicologhe della scuola adleriana. L'ultima psicologa da cui sto andando è nuovamente dell'asl della mia circoscrizione. Non ho mai avuto una diagnosi. La prima psicologa dopo alcune sedute mi ha detto che non avevo alcun problema e non ha più fatto andare. Alle superiori mi facevano solo parlare e parlare e non avevo alcun cambiamento. Sono andata da loro per 2 anni. La mia è stata un'auto diagnosi diciamo. Nessuna di loro mi ha mai detto che cosa effettivamente non va in me. Ho parlato con la mia psicologa e le ho esposto le mie perplessità a riguardo. Lei mi ha risposto dicendo che devo capire da me le cose, col tempo riuscirò a capire e che lo psicodramma fa per me.
Ultimamente mi irrita molto il suo attegiamento.
Non so che fare..
La prossima settimana ricomincia lo psicodramma ma io non ho voglia di rivedere la mia psicologa e la sua collega.
Alle medie ero andata da una psicologa dell'asl. Alle superiori sono stata seguita da 2 psicologhe della scuola adleriana. L'ultima psicologa da cui sto andando è nuovamente dell'asl della mia circoscrizione. Non ho mai avuto una diagnosi. La prima psicologa dopo alcune sedute mi ha detto che non avevo alcun problema e non ha più fatto andare. Alle superiori mi facevano solo parlare e parlare e non avevo alcun cambiamento. Sono andata da loro per 2 anni. La mia è stata un'auto diagnosi diciamo. Nessuna di loro mi ha mai detto che cosa effettivamente non va in me. Ho parlato con la mia psicologa e le ho esposto le mie perplessità a riguardo. Lei mi ha risposto dicendo che devo capire da me le cose, col tempo riuscirò a capire e che lo psicodramma fa per me.
Ultimamente mi irrita molto il suo attegiamento.
Non so che fare..
La prossima settimana ricomincia lo psicodramma ma io non ho voglia di rivedere la mia psicologa e la sua collega.
[#3]
Gentile ragazza,
per prima cosa occorre una valutazione attenta da parte dello specialista e poi l'eventuale trattamento terapeutico adeguato. Inoltre un elemento molto importante per la riuscita di una psicoterapia è l'alleanza terapeutica, cioè quel clima di mutua fiducia che si crea tra il paziente e il suo curante.
Ha letto l'articolo suggerito?
Le suggerisco anche la lettura di questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
per prima cosa occorre una valutazione attenta da parte dello specialista e poi l'eventuale trattamento terapeutico adeguato. Inoltre un elemento molto importante per la riuscita di una psicoterapia è l'alleanza terapeutica, cioè quel clima di mutua fiducia che si crea tra il paziente e il suo curante.
Ha letto l'articolo suggerito?
Le suggerisco anche la lettura di questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
[#4]
>>> Ho chiesto ancora delle sedute individuali ma lei si ostina a farmi fare solo più psicodramma.
>>>
Nemmeno lei dovrebbe ostinarsi ad andarci, se non se la sente.
Segua l'indicazione della collega Rinella e approfondisca un po' le sue conoscenze in materia di orientamenti terapeutici. Questo le servirà per individuare un approccio adatto a lei e a capire, forse, come mai i tentativi fatti finora non hanno dato frutti.
Nominativi di colleghi preferiamo non darne in pubblico, ma se vuole può scrivere a qualcuno di noi privatamente e chiederne.
Se vuole aggiungere altro, la ascoltiamo.
Cordiali saluti
>>>
Nemmeno lei dovrebbe ostinarsi ad andarci, se non se la sente.
Segua l'indicazione della collega Rinella e approfondisca un po' le sue conoscenze in materia di orientamenti terapeutici. Questo le servirà per individuare un approccio adatto a lei e a capire, forse, come mai i tentativi fatti finora non hanno dato frutti.
Nominativi di colleghi preferiamo non darne in pubblico, ma se vuole può scrivere a qualcuno di noi privatamente e chiederne.
Se vuole aggiungere altro, la ascoltiamo.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
(..)La prossima settimana ricomincia lo psicodramma ma io non ho voglia di rivedere la mia psicologa e la sua collega.(..)
gentile utente, da quello che dice sembra chiaro che non ci sono i presupposti per continuare.
Comprendo che ne ha girati molti di psicologi ma convine cercare ancora con la possibilità di trovare il meglio o rimanere con chi, ormai, le da la certezza dello stallo e dell'inutilità?
Lei, probabilmente, non è eleggibile alle tecniche proposte e, in più, non vi è ormai alleanza terapeutica. E' ora di cambiare.
saluti
gentile utente, da quello che dice sembra chiaro che non ci sono i presupposti per continuare.
Comprendo che ne ha girati molti di psicologi ma convine cercare ancora con la possibilità di trovare il meglio o rimanere con chi, ormai, le da la certezza dello stallo e dell'inutilità?
Lei, probabilmente, non è eleggibile alle tecniche proposte e, in più, non vi è ormai alleanza terapeutica. E' ora di cambiare.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#6]
Utente
Ringrazio tutti per le risposte. Dr. Rinella ho letto i vari articoli e in effetti credo di aver bisogno di una terapia cognitivo comportamentale. Purtroppo non riesco più ad avere fiducia nella mia psicologa. Ho avuto prima di Natale un brutto litigio con lei cercando di farle capire la mia impossibilità ad andare ad alcuni incontri(erano 3 incontri) di psicodramma per problemi di lavoro. Sono stata aggredita dicendo che probabilmente non mi interessava stare meglio e che se lo avessi voluto davvero avrei trovato tempo. Ho cercato di spiegarle che avendo firmato un contratto per le feste di Natale non potevo più tirarmi indietro. In effetti anche io credo che sia ora di cambiare, ho molta paura ad affrontarla però la prossima settimana con anche la sua collega. Ho anche paura purtroppo che gli attacchi di panico possano ritornare.
Secondo voi quale potrebbe essere la terapia giusta per me? Premettendo che non posso permettermi terapie troppo lunghe per problemi finanziari.
Grazie a tutti ancora.
Cordiali saluti
Secondo voi quale potrebbe essere la terapia giusta per me? Premettendo che non posso permettermi terapie troppo lunghe per problemi finanziari.
Grazie a tutti ancora.
Cordiali saluti
[#7]
Per i sintomi ansiosi e depressivi due terapie indicate sono la breve strategica e la comportamentale. Per problemi nella sfera relazionale possono essere indicati colloqui con un collega a indirizzo familiare-relazionale (o strategico, che integra aspetti comportamentali ma è di derivazione relazionale).
Tenga però presente che la competenza del terapeuta è un fattore fondamentale, qualunque il suo orientamento teorico.
Cordiali saluti
Tenga però presente che la competenza del terapeuta è un fattore fondamentale, qualunque il suo orientamento teorico.
Cordiali saluti
[#8]
Gentile ragazza, da quello che scrive pare abbia incontrato una psicoterapeuta un po' rigida, almeno sulla cadenza delle sedute.
Vorrei solo aggiungere una nota: si sente, da quello che scrive, che fa fatica. Ma forse è anche la fatica di chi ha avuto una vita non semplicissima.
E che in mezzo a tante preoccupazioni ha cercato di fare il meglio che poteva.
Probabilmente, ma mi limito ad ipotesi, avere una mamma depressa L'ha in un certo senso "costretta" ad assumere una determinata visione della vita e del mondo. Forse ha anche dovuto accudire la mamma nelle sue richieste, quando stava male. Questo non vuol dire offendere la mamma, perchè non è colpa di nessuno se la mamma è depressa. Vuol dire andare a cercare non solo una spiegazione, ma anche a capire come Lei (utente, non la mamma) funziona e si muove nella vita.
La famiglia è il primo luogo degli apprendimenti, non che poi non ci sia margine di cambiamento, anzi tutto il contrario!
Però le prime relazioni significative sono importanti per comprendere temi importanti in una psicoterapia come il valore personale e l'amabilità, soprattutto quando, come nel Suo caso,c'è un problema di bassa autostima e di depressione.
Il bisogno di dormire tanto potrebbe essere anche visto come una resa: mettersi a letto e conservare energie.
La terapia cognitivo-comportamentale prevede molti frame psicoeducativi che possono esserLe utili a comprendere questi meccanismi, spaventarsi meno e cambiare direzione verso il benessere.
Se vuole, può leggere questi articoli a riguardo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Un cordiale saluto,
Vorrei solo aggiungere una nota: si sente, da quello che scrive, che fa fatica. Ma forse è anche la fatica di chi ha avuto una vita non semplicissima.
E che in mezzo a tante preoccupazioni ha cercato di fare il meglio che poteva.
Probabilmente, ma mi limito ad ipotesi, avere una mamma depressa L'ha in un certo senso "costretta" ad assumere una determinata visione della vita e del mondo. Forse ha anche dovuto accudire la mamma nelle sue richieste, quando stava male. Questo non vuol dire offendere la mamma, perchè non è colpa di nessuno se la mamma è depressa. Vuol dire andare a cercare non solo una spiegazione, ma anche a capire come Lei (utente, non la mamma) funziona e si muove nella vita.
La famiglia è il primo luogo degli apprendimenti, non che poi non ci sia margine di cambiamento, anzi tutto il contrario!
Però le prime relazioni significative sono importanti per comprendere temi importanti in una psicoterapia come il valore personale e l'amabilità, soprattutto quando, come nel Suo caso,c'è un problema di bassa autostima e di depressione.
Il bisogno di dormire tanto potrebbe essere anche visto come una resa: mettersi a letto e conservare energie.
La terapia cognitivo-comportamentale prevede molti frame psicoeducativi che possono esserLe utili a comprendere questi meccanismi, spaventarsi meno e cambiare direzione verso il benessere.
Se vuole, può leggere questi articoli a riguardo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.2k visite dal 04/01/2012.
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