Pornografia e deficit erettile
Ringrazio in anticipo tutti coloro i quali mi risponderanno cercando di risolvere il mio problema.
Ho 19 anni,non ho mai avuto esperienze sessuali poichè fino a 16 mesi fa un'anomali congenita non permetteva la meccanica di un rapporto,dopo un'operazione di corporoplastica i miei problemi anatomici sono terminati. Pur pensando di essere in grado di sostenere un rapporto con la mia attuale ragazza in realtà ho constatato che al momento dell'atto il mio pene non è gonfio abbastanza da permettere una penetrazione causando un enorme senso di sconforto in me e nella mia ragazza che preferisce non avere atteggiamenti intimi con me.Credo di poter escludere eventuali cause organiche poichè prima dell'intervento sono stato sottoposto a eco doppler penieno il quale non ha riscontrato fughe venose etc..Dopo aver letto l'articolo sull'effetto Coolidge pubblicato dal Dr. Giuseppe Santonocito mi rivedo un po' nella stessa situazione. Per via dell'impossibiltà (passata) ad avere un rapporto mi sono sempre rifugiato nella pornografia fino ad abusarne,è un appuntamento fisso e non riesco quasi a farne a meno.Non passa giorno in cui non mi masturbi davanti al pc. Determinato nel risolvere questo problema e nel non deteriorare il rapporto con la mia ragazza vorrei chiedervi,prima di rivolgermi di persona presso uno psicoterapeuta: qual è l'iter terapeutico che si segue attualmente? il vostro consiglio,oltre a terminare in maniera drastica la visione di materiale pornografico, è quello di non praticare per nessun motivo la pratica masturbatoria? osservare quindi un periodo di astinenza dall'autoerotismo?
Ho 19 anni,non ho mai avuto esperienze sessuali poichè fino a 16 mesi fa un'anomali congenita non permetteva la meccanica di un rapporto,dopo un'operazione di corporoplastica i miei problemi anatomici sono terminati. Pur pensando di essere in grado di sostenere un rapporto con la mia attuale ragazza in realtà ho constatato che al momento dell'atto il mio pene non è gonfio abbastanza da permettere una penetrazione causando un enorme senso di sconforto in me e nella mia ragazza che preferisce non avere atteggiamenti intimi con me.Credo di poter escludere eventuali cause organiche poichè prima dell'intervento sono stato sottoposto a eco doppler penieno il quale non ha riscontrato fughe venose etc..Dopo aver letto l'articolo sull'effetto Coolidge pubblicato dal Dr. Giuseppe Santonocito mi rivedo un po' nella stessa situazione. Per via dell'impossibiltà (passata) ad avere un rapporto mi sono sempre rifugiato nella pornografia fino ad abusarne,è un appuntamento fisso e non riesco quasi a farne a meno.Non passa giorno in cui non mi masturbi davanti al pc. Determinato nel risolvere questo problema e nel non deteriorare il rapporto con la mia ragazza vorrei chiedervi,prima di rivolgermi di persona presso uno psicoterapeuta: qual è l'iter terapeutico che si segue attualmente? il vostro consiglio,oltre a terminare in maniera drastica la visione di materiale pornografico, è quello di non praticare per nessun motivo la pratica masturbatoria? osservare quindi un periodo di astinenza dall'autoerotismo?
[#1]
Gent.le ragazzo,
Lei preferisce soddisfarsi con la masturbazione anziché attraverso il rapporto sessuale con la sua ragazza perchè ritiene di "non esserne all'altezza". Tuttavia, da quel che ho compreso, lei raggiunge lo stato di erezione con materiale pornografico il che, in linea di principio, dovrebbe consentirle un rapporto sessuale che si pressuppone funzionale.
<<qual è l'iter terapeutico che si segue attualmente?>> Escluse cause organiche, si procederà con una consueta indagine psicologica, la quale prevede un certo numero di colloqui.
Lei preferisce soddisfarsi con la masturbazione anziché attraverso il rapporto sessuale con la sua ragazza perchè ritiene di "non esserne all'altezza". Tuttavia, da quel che ho compreso, lei raggiunge lo stato di erezione con materiale pornografico il che, in linea di principio, dovrebbe consentirle un rapporto sessuale che si pressuppone funzionale.
<<qual è l'iter terapeutico che si segue attualmente?>> Escluse cause organiche, si procederà con una consueta indagine psicologica, la quale prevede un certo numero di colloqui.
Dr. Giuseppe Perfetto
(Psicologo-Psicoterapeuta, Milano)
[#2]
Gentile ragazzo, ci sono aspetti che sarebbe opportuno chiarire, ad esempio anche l'atteggiamento della coppia di fronte a questa disfunzione.
Se il medico ha escluso cause organiche, l'iter da seguire è rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale perchè molto efficace nel trattamento di questi disturbi.
Sarebbe opportuno lasciare perdere le autodiagnosi e attendere la diagnosi dello psicologo, non credi?
Intanto ti suggerisco la lettura di questi articoli:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1625-sessuologo-chi-e-costui.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1723-sessualita-e-cooperazione-paritetica.html
Se il medico ha escluso cause organiche, l'iter da seguire è rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale perchè molto efficace nel trattamento di questi disturbi.
Sarebbe opportuno lasciare perdere le autodiagnosi e attendere la diagnosi dello psicologo, non credi?
Intanto ti suggerisco la lettura di questi articoli:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1625-sessuologo-chi-e-costui.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1723-sessualita-e-cooperazione-paritetica.html
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
>>> osservare quindi un periodo di astinenza dall'autoerotismo?
>>>
Se si sta masturbando molto o si è masturbato molto nel passato recente, sarebbe meglio di sì.
È vero che il deficit erettile di natura psicogena è spesso situazionale, cioè l'erezione varia a seconda della situazione (indicando quindi che il fisico è a posto). Tuttavia, il caso della videopornografia è diverso, come può leggere nell'articolo. La moderna videopornografia sembra in grado di fornire una iperstimolazione, più intensa di ciò che si sperimenta in un rapporto sessuale reale. Alla lunga ciò produrrebbe uno sbilanciamento nel sistema dopaminergico tale per cui si ha abituazione, ovvero si riesce a eccitarsi solo con dosi sempre più intense dello stimolo. La conseguenza è che i rapporti sessuali reali non eccitano più, e per avere un'erezione si deve andare a caccia della scena sempre più eccitante.
Tenti un periodo di "astinenza", se poi non dovesse funzionare o non riuscissa a farlo si rivolga a un terapeuta, ad esempio a indirizzo strategico o comportamentale.
Cordiali saluti
>>>
Se si sta masturbando molto o si è masturbato molto nel passato recente, sarebbe meglio di sì.
È vero che il deficit erettile di natura psicogena è spesso situazionale, cioè l'erezione varia a seconda della situazione (indicando quindi che il fisico è a posto). Tuttavia, il caso della videopornografia è diverso, come può leggere nell'articolo. La moderna videopornografia sembra in grado di fornire una iperstimolazione, più intensa di ciò che si sperimenta in un rapporto sessuale reale. Alla lunga ciò produrrebbe uno sbilanciamento nel sistema dopaminergico tale per cui si ha abituazione, ovvero si riesce a eccitarsi solo con dosi sempre più intense dello stimolo. La conseguenza è che i rapporti sessuali reali non eccitano più, e per avere un'erezione si deve andare a caccia della scena sempre più eccitante.
Tenti un periodo di "astinenza", se poi non dovesse funzionare o non riuscissa a farlo si rivolga a un terapeuta, ad esempio a indirizzo strategico o comportamentale.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Gentile Ragazzo,
I suggerimenti, cosi' come i consigli, non servono a molto, ma diagnosi certe e terapie indicate e specilistiche , sicuramente si.
Il passaggio dal piacere solitario al piacere condiviso, e' un percorso complesso , ancor di piu' dopo le sue difficolta' . Le suggerisco una consulenza da un medico, psicologo o psicoterapeuta perfezionato in sessuologia clinica, per lavorare sulla sessualita' e su quanto altro ad essa e' correlato.
Cari saluti
I suggerimenti, cosi' come i consigli, non servono a molto, ma diagnosi certe e terapie indicate e specilistiche , sicuramente si.
Il passaggio dal piacere solitario al piacere condiviso, e' un percorso complesso , ancor di piu' dopo le sue difficolta' . Le suggerisco una consulenza da un medico, psicologo o psicoterapeuta perfezionato in sessuologia clinica, per lavorare sulla sessualita' e su quanto altro ad essa e' correlato.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.9k visite dal 03/01/2012.
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