Disfunzione erettile. suggerimenti per un percorso terapeutico
La stessa si é dimostrata paziente, comprensiva ma allo stesso tempo con il desiderio risoluto di voler risolvere il problema.
Mi sono quindi recato, in primis, dal medico di base e successivamente da un urologo.
L´urologo mi ha eseguito una visita dettagliata, non constatando problemi di natura fisica; lo stesso mi ha successivamente prescritto alcune analisi del sangue che hanno confermato l´ipotesi che il problema non avesse natura organica, bensí psicogena, in quanto i valori espressi erano nella norma. Lo stesso specialista mi ha raccomandato in primo luogo di aumentare l´attivitá fisica (e devo decidermi...), in quanto abituto ad una vita troppo sedentaria. Mi ha consigliato altresí di ridurre il fumo e mi sto adattando il riguardo. Infine mi ha prescritto delle compresse di Cialis, da prendersi prima dei rapporti, questo, a detta sua, solo per "rompere il ghiaccio" con la partner, in quanto lui rimaneva dell´idea che le cause sono da ritenersi puramente psicogene.
Ho preso il Cialis per un periodo brevissimo (10 giorni) con qualche effetto migliorativo, successivamente l´ho lasciato perdere e devo dire che anche se non con effetti devastanti una certa erezione riuscivo ad ottenerla. Negli ultimi due mesi tuttavia la questione si é di nuovo complicata. Posso fare una statistica dicendo che su 10 rapporti, in 5-6 l´erezione langue, in 2-3 avviene a fatica e con stimolo ed in un singolo caso si puó parlare di rapporto soddisfacente.
A questo punto ho dovuto fare quadrato con la partner e constatare il fatto che il problema deve trovare una strategia ed una soluzione.
Considerato quanto sopra esposto devo andare da uno psicologo??? O cosa potreste suggerirmi (visto che il Cialis mi é parso un aiuto "sporadico" e nulla piú...)....
Se la disfunzione è su base psicogena, tenga presente che il disturbo dell'erezione è trattabile bene e in tempi ragionevolmente stretti dalla terapia cognitivo-comportamentale. E' però importante comprendere anche le dinamiche relazionali della coppia.
Intanto Le suggerisco la lettura di questo articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1625-sessuologo-chi-e-costui.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1723-sessualita-e-cooperazione-paritetica.html
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Gentile Utente,
condividendo ciò che le ha scritto la dottoressa Pileci, aggiungo che depone a vostro favore il fatto che la sua compagna sia comprensiva, ma decisa a voler risolvere il problema, che è comunque un problema "della coppia".
La coinvolga dunque fin da subito negli incontri con lo psicologo: se saprete essere complici nel perseguire il vostro obiettivo e disponibili a mettervi in gioco, sarà più facile che ci riusciate.
Esistono delle mansioni specifiche (quelle che i miei pazienti chiamano "compiti a casa") che potranno esservi prescritte per riuscire, anche in breve tempo, a vivere con maggior soddisfazione la vostra sessualità.
Se vuole, può cercare direttamente su questo sito lo specialista che fa per voi:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
Auguri ad entrambi.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
dai dati che lei fornisce, Le consiglierei di prendere di petto questa situazione.
Personalmente Le consiglierei una soluzione a due strade.
Innanzitutto l'Inizio di una Psicoterapia individuale settimanale che possa lavorare sulla sua storia personale, sulla sua difficoltà relazionale, su una lettura più profonda della sua disfunzione.
Parallelamente Le consiglierei, con un Terapeuta diverso dal precedente perfezionato in Sessuologia Clinica, una Terapia Sessuologica ogni 15 giorni con la sua partner per poter lavorare attraverso mansioni specifiche sulla vostra sessualità.
Buone cose
Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it
Concordo con i suggerimenti del Dr.Del Monte, circa il percorso possibile da seguire.
la terapia orale per il deficit erettiva, non sempre e' bastevole ed inoltre e' esclusivamente sintomatica, cioe' funziona fino a quando lei la ssumera' , se le cause correlate al d.e, non sono state analizzate e risolte, durante la delicata fase di svezzamento farmacologico, potrebbe avere delle ricadute.Il corpo ha una memoria corporea della disfunzione, quindi tendera' a riproporla .
Lavori con fiducia, con il clinico, che avra' il
Incerte di occuparsi di lei e della sua sessualita', vedra' che il d.e., e' una disfunzione sessuale risolvibili sisma, ma solo in con mani esperte.
Legga nel mio blog, se desidera, trovera' moltissimo materiale sull' argomento.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1137-deficit-erettile-e-mancanza-del-desiderio-quanto-e-dannosa-la-pornografia-online.html
Per il resto sono in linea con quanto già suggerito dai colleghi qui e dal suo curante: l'esercizio e il fumo sono due potenti fattori in grado d'influenzare la salute sessuale dell'uomo. Soprattutto dagli "anta" in poi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Approfondimento su Disfunzione erettile
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