Padre assente
Salve!ho deciso di chiedere un consulto perchè molto preoccupata per un mio carissimo amico che sta soffrendo molto per una sua particolare situazione familiare.E' sposato da 2 anni ed è padre di una affettuosissima bambina di 16 mesi. Per motivi lavorativi è completamente assente nella quotidianità della vita domestica dal lunedì al sabato, poichè è a casa solo dalle 15:30 alle 16:00 e torna da lavoro alle 22:00, e questi suoi ritmi lavorativi gli stanno arrecando non pochi problemi e un profondo malumore di fondo con la moglie(che lamenta la sua assenza e mancanza di tempo soprattutto per dialogare con lui) e soprattutto con la bambina che stenta a riconoscerne il ruolo specie affettivo e l'autorità, attaccandosi quasi esclusivamente alla madre. Questa situazione lo sta logorando, perchè non potendo modificare gli orari lavorativi non riesce a capire come gestire la situazione, sentendosi molto spesso il terzo incomodo.
Io vorrei in qualche modo aiutarlo, ma non so cosa consigliargli oltre al cercare di sfruttare al massimo ogni istante che ha a disposizione per creare un legame più solido con la bambina e la moglie. vorrei dei consigli!
Io vorrei in qualche modo aiutarlo, ma non so cosa consigliargli oltre al cercare di sfruttare al massimo ogni istante che ha a disposizione per creare un legame più solido con la bambina e la moglie. vorrei dei consigli!
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Ex utente
beh il maggior tempo che trascorre con la figlia si riduce alla domenica e mi racconta che la bambina ricerca quasi esclusivamente la madre, anche nel contatto fisico... sono poche le volte che riesce a star tranquilla fra le sue braccia e quando lui magari la "sgrida" per qualcosa che fa di sbagliato è sempre la madre che riesce poi a consolarla e a riuscire a stoppare il suo pianto...
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Gentile Ragazza,
la situazione che vive il suo amico è certamente delicata, anche se non così inusuale.
In questi casi è molto importante ciò che la mamma può fare per aiutare il padre a costruire comunque un legame con la piccola, nonostante il poco tempo che lui ha a disposizione.
Mi par però di capire che i problemi non stanno solo nel rapporto con la bimba, ma in parte anche con la moglie.
Sbaglio?
la situazione che vive il suo amico è certamente delicata, anche se non così inusuale.
In questi casi è molto importante ciò che la mamma può fare per aiutare il padre a costruire comunque un legame con la piccola, nonostante il poco tempo che lui ha a disposizione.
Mi par però di capire che i problemi non stanno solo nel rapporto con la bimba, ma in parte anche con la moglie.
Sbaglio?
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
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Ex utente
si, infatti...purtroppo la coesistenza di questi due problemi non facilita la situazione... il rapporto di coppia non gode di una forte solidità a causa (a mio parere) di uno scarso dialogo (già precedente al matrimonio), di un carattere molto debole di lei che molto spesso soccombe a molte decisioni e punti di vista del marito senza però condividerle e soffrendone...come per la decisione di essere lui l'unico a lavorare ed inseguire i propri obiettivi lavorativi e a rinunciare al suo lavoro per fare la moglie-mamma-casalinga a tempo pieno dall'oggi al domani(dopo sposata)...lei rinfaccia a lui tutto questo e risponde alle sue lamentele(di lui) rispetto al non-attaccamento della figlia dicendogli che è normale perchè lui è sempre assente... tuttavia le cose non cambiano mai di una virgola, e nonostante io ed il mio fidanzato(amico d'infanzia di lui) proviamo a parlarne con entrambi, incitandoli a cercare di modifica qualche pezzo del puzzle per provare a vedere come va, per esempio rispetto alla possibilità di lei di lavorare part-time per poter ritrovare degli stimoli relazionali-lavorativi, il tutto svanisce con il rifiuto di lui di modificare la situazione attuale(forse x paura, egoismo non so...) dicendo che non è quello il problema e che sarebbe impossibile visti i suoi di impegni lavorativi......
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Quindi è tutto "un altro paio di maniche"....
Come sostiene Lei, ciò che dovrebbero migliorare è il loro rapporto di coppia, accordandosi sui rispettivi spazi di crescita individuale. Se c'è la volontà, gli aspetti organizzativi su superano (ad esempio, con l'ausilio di nonni, zii, asilo nido....).
In questo modo, purtroppo, il rischio è che la bambina venga utilizzata, suo malgrado, come "ostaggio" in una relazione insoddisfacente.
Il problema principale non è il rapporto padre-figlia, ma quello marito-moglie.
Cordiali saluti.
Come sostiene Lei, ciò che dovrebbero migliorare è il loro rapporto di coppia, accordandosi sui rispettivi spazi di crescita individuale. Se c'è la volontà, gli aspetti organizzativi su superano (ad esempio, con l'ausilio di nonni, zii, asilo nido....).
In questo modo, purtroppo, il rischio è che la bambina venga utilizzata, suo malgrado, come "ostaggio" in una relazione insoddisfacente.
Il problema principale non è il rapporto padre-figlia, ma quello marito-moglie.
Cordiali saluti.
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Ex utente
si...sicuramente è come dice lei...per questo motivo e per il fatto che i due stentano a trovare un indispensabile compromesso ed una soluzione per risolvere il problema di coppia, la situazione che più mi preoccupa è la quella della bambina...che non riesce giustamente, e perchè poco sollecitata ad entrare n contatto col padre, e lui automaticamente ne soffre molto...so che ogni caso ha bisogno di un'analisi (professionale)a se stante per poter giungere ad una graduale risoluzione dei problemi quindi forse la mia richiesta di consulto è inopportuna...è che non riuscivo ad aiutarli praticamente e ciò mi dispiace...
grazie comunque per la sua disponibilità e professionalità...
grazie comunque per la sua disponibilità e professionalità...
[#7]
Gentile Ragazza,
da amica più di tanto non può fare, se non consigliare di rivolgersi appunto ad uno psicologo per evitare che la situazione sfugga completamente loro di mano, pensando in particolare al futuro della piccola, ma anche al loro.
Se lui proprio non ne vuol sapere, intanto ci può andare sua moglie da sola, in modo da chiarire (innanzitutto a se stessa) se e per quanto è ancora disposta a sostenere tale situazione.
Grazie a Lei.
da amica più di tanto non può fare, se non consigliare di rivolgersi appunto ad uno psicologo per evitare che la situazione sfugga completamente loro di mano, pensando in particolare al futuro della piccola, ma anche al loro.
Se lui proprio non ne vuol sapere, intanto ci può andare sua moglie da sola, in modo da chiarire (innanzitutto a se stessa) se e per quanto è ancora disposta a sostenere tale situazione.
Grazie a Lei.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.9k visite dal 02/01/2012.
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