Un grande cambiamento, sentendomi finalmente accettato

Da un po’ di tempo ho la sensazione che la vita non mi soddisfi più. Credo che la causa principale sia la mia solitudine affettiva. Questa situazione, che mi porto dietro da anni, è stata tollerata a lungo tra alti e bassi. Ma adesso credo, anzi sono sicuro, di non farcela più.
Pochi giorni fa ho deciso di parlare con alcune persone fidate del fatto che sono gay. Pensavo di aver iniziato un grande cambiamento, sentendomi finalmente accettato per quello che sono e forse accettandomi io stesso. Invece la mia vita è tornata sempre uguale. Credevo di essermi liberato del peso più grande e di poter avere uno stimolo fortissimo per tornare a vivere la mia vita recuperando il tempo perso.
E invece tutto è rimasto uguale compresa la convinzione che io non voglio più continuare a vivere così. Questa monotonia mi sta togliendo il piacere di vivere e di lavorare. Ormai faccio le cose solo perché le devo fare, rischiando di rovinare tutto quello che ho costruito, proprio ora che potrei raggiungere alcuni traguardi.
Io vorrei vivere serenamente, sentirmi appagato sentimentalmente e professionalmente, ma non so come fare, da dove iniziare e ogni buon proposito svanisce presto lasciando il posto alla noia e all’invidia per la felicità degli altri.
Ogni giorno mi sembra la fotocopia dell’altro e sono stanco di tentare e ritentare per raccogliere miseri risultati. La stanchezza sembra che abbia preso il sopravvento sulla voglia di vivere. Al momento sento di avere poco o niente e in questo grigiore si consumano le mie giornate e la mia giovinezza.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente, credo che sarebbe opportuno e utile fissare degli obiettivi raggiungibili e realistici.
Voler vivere più serenamente accomuna molte persone, forse tutte.

Più che solitudine, pare proprio uno stato depressivo che La sta accompagnando ora. E' così?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
credo che rivedere i miei obiettivi in maniera più realistica sia effettivamente quello che devo fare. sono molto severo con me stesso e pretendo sempre di raggiungere il massimo, spesso senza tenere conto della situazione da cui parto. forse mi sono sovraccarico, ho preteso troppo e così da voler tantissimo sto ottenendo poco, anche se in realtà non si tratta affatto di "poco", ma io lo considero ancora poco. probabilmente dovrò imparare a essere più consapevole dei miei limiti senza vederli come un ostacolo ma come una base da cui migliorare.

non credo che io stia vivendo uno stato depressivo. forse ho dato quest'idea perchè a volte mi butto giù, ma le mie difficoltà vengono soprattutto dall'esterno, da situazioni impegnative che richiedono molte energie per essere superate. migliorando alcune cose esterne penso che migliorerebbe notevolmente il mio umore. ma da dove devo cominciare? dal rivedere i miei obiettivi? io ho fatto un grande passo, ora so che tutto può essere più semplice, ma è come se sentissi di avere bisogno di una grande forza per andare avanti, una grande forza che sto usando da tempo e che ora comincio ad essere stanco di usarla. spero di non essere stato troppo confuso nel dire le cose.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"forse mi sono sovraccarico, ho preteso troppo ..."

Le è funzionale questo? Serve ad aumentare la Sua autostima fare cose difficili e pesanti?
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
credo di avere una buona stima di me stesso, anche perchè ho avuto in passato conferme importanti che hanno fatto crescere la mia fiducia. più dell'autostima a volte ho la sensazione che mi manchi il tempo per realizzare le cose come vorrei. e nel mondo del lavoro più veloce sei meglio è. e allora mi sovraccarico perchè non voglio rinunciare a fare le cose per bene, ma questo è raramente possibile in tempi brevi. gli altri però non aspettano e se non sei capace di fare cose subito e bene ti devi accontentare: questa è l'idea che mi sono fatto.

e poi dopo una giornata stressante di lavoro torni a casa e sai che non potrai trovare un abbraccio o comunque qualcuno che con la sua sola semplice presenza ti possa fare sentire appagato, aiutandoti a dimenticare quanto a volte è faticosa questa vita.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"...e poi dopo una giornata stressante di lavoro torni a casa e sai che non potrai trovare un abbraccio o comunque qualcuno che con la sua sola semplice presenza ti possa fare sentire appagato, aiutandoti a dimenticare quanto a volte è faticosa questa vita..."

Questo è un bisogno di qualunque essere umano. Qualora decidesse di rivolgersi di persona a uno psicologo, deve tener presente che il professionista può aiutarLa a comprendere e vedere quali meccanismi e strategie (inconsapevolmente, è chiaro) Lei ha messo in atto per tenere lontani gli altri, forse intimorito dal giudizio, dall'omosessualità, da altre paure, ecc...

Questo può permetterLe il cambiamento nella relazione con gli altri.

Un cordiale saluto,