Crisi di pianto e fobia

Gentile ragazza,
Che tipo di percorso ha fatto con la psicologa? Quali gli obiettivi? Quanto è durato?
Quando è terminato?
Ora è seguita solo dallo psichiatra?
Vuole dirci qualcosa in più in merito ai suoi disagi?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

Il mio percorso con la psicologa è durato circa 5 anni, mi sono rivolta a lei perchè da quando avevo circa 8 anni avevo problemi di tristezza, depressione, pianti continui, aggressività (sono stata vittima di bullismo per il mio aspetto fisico, ma la colpa era sempre attribuita a me perchè reagivo alle provocazioni e spesso gli insegnanti davano ragione a quelli che mi prendevano in giro). Ho sempre avuto poche amicizie: la psicoterapia mi ha aiutata a vedere le cose da punti di vista differenti, ad essere più sicura di me e soprattutto a interrompere un rapporto simbiotico ma molto soffocante con mia madre, che mi condizionava con la sua ansia. Non ho più pianto per anni se non al cinema, ma la vista di bambolotti e pubbliciità relative mi ha sempre scatenato queste reazioni. La psicologa riteneva che avessi raggiunto un buon equilibrio e io stessa sono divenuta meno emotiva e con più autocontrollo.Ora mi segue uno psichiatra, da circa tre anni soffro di attacchi di ansia e panico, curati con 1 sereupin e xanax al bisogno. Da circa una settimana soffro di ansia continua e vorrei morire piuttosto che andare avanti così...non avevo più avuto pensieri suicidi dall'adolescenza ma ora non so più cosa fare. La prossim visita con lo psichiatra sarà il 4 gennaio; sono seguita dal CIM di Biella e non posso purtroppo permettermi un professionista privato.

Gentilissima,
potrebbe essere utile ricominciare il percorso psicologico per capire come mai è ricomparsa la fobia.

Ci faccia sapere!

Saluti

Dr.ssa Giuseppina  Ribaudo

A voler essere precisi con i termini la sua non è una fobia, perché la vista del bambolotto le suscita tristezza, non paura. Potrebbe trattarsi di un atteggiamento depressivo non ancora risolto. L'unica alternativa sensata è farsi seguire di persona, da qui non si possono dare "consigli" o intervenire direttamente. Al prossimo consulto con la psichiatra dovrà far presente tutte le sue preoccupazioni e chiedere strumenti concreti per potervi far fronte. Non è chiaro se la psichiatra le stia dando anche un aiuto psicoterapeutico, ma sarebbe un'opzione da valutare con attenzione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

Gentili Dottori, vi ringrazio di cuore. Farò presente quanto da Voi consigliato allo psichiatra; intanto grazie, mi sono sentita già meglio cominciando a confessare questi problemi.