Il dolore,forse sarebbe molto più contento
salve,scrivo ancora per un consiglio,perchè davvero nn riesco a venire a capo della situazione in cui mi trovo e che ho spiegato abbastanza in dettaglio in un precedente consulto.ho avuto di recente uno scambio epistolare con il mio ragazzo,nel quale ho provato in vari modi a prendere le distanze da lui,fino a troncare definitivamente ed in maniera molto brusca.in realtà ero convinta di averlo già fatto vedendoci da vicino, ma a quanto pare lui nn l'aveva presa così.nelle ultime mail ho provato a spiegargli le mie ragioni, i miei timori riguardo alla sua incapacità di comprendermi e alla mia di farmi comprendere e di essere abbastanza sicura per oppormi ad una passività nella quale alla lunga il nostro raporto mi ha, nostro malgrado,portato.a questo si aggiungono però dei miei sbagli,che non ho avuto il coraggio di rivelargli così, da lontano, e soprattutto sapendo l'effetto devastante che potrebbe questa rivelazione avere su di lui (extrasensibile).sto male, perchè lui mi chiede max sincerità ed io sento di dovergliela,ma nn so come affrontare il discorso nè mi pare di riuscire a trovare il momento adatto.sono passata dalla non volontà di riprendere il rapporto in mano,per la paura di ricadere sempre nelle solite discussioni,alla voglia disperata di affrontare tutte le difficoltà(questa e le precedenti-che secondo me in quest'ultima trovano solo un ultimo sbocco) insieme.io non voglio ferirlo così,anche se altre volte credo che, nonostante tutto il dolore,forse sarebbe molto più contento di sapere la verità.forse perchè sono dall'altra parte,ma certe volte mi pare che lui potrà perdonarmi, e conoscendomi,magari anche spingersi ad interrogarsi su quanto ho sempre provato a dirgli, altre volte ancora temo che invece questo diventerà per lui solo un sostegno alla sua tesi relativa al mio "cambiamento in peggio". avrei un bisogno fortissimo di rinchiudermi su un'isola deserta con lui per poterci parlare con tutta onestà, per poter trovare insieme un modo di amarci senza farci male,in qualunque modo questo debba avvenire.ma credo che questa possa essere una richiesta egoistica,che lui potrebbe voler benissimo rifiutare.non so decidermi: da un lato mi farei da parte e basta,smetterei di rompere un suo equilibrio per il momento ancora assente ma che forse potrebbe crearsi,d'altra parte credo che NOI ce lo dobbiamo, anche se non so quali potrebbero essere gli esiti di una tale decisione.forse arriveremmo a capire e a provare a combattere i nostri limiti,quelli che abbiamo ciascuno nei confronti dell'altro-o forse arriveremmo pacificamente a capire che pur amandoci evidentemente entrambi possiamo sperare in qualcuno con cui comprenderci senza troppe discussioni.non so che fare- dire(e come dire)o nn dire, sparire o provare.temo lo scorrere del tempo, ma mi sembra semrep che in ogni momento potrei attentare al suo equilibrio senza potergli offrire nulla in cambio-visto che sono convinta ceh ci sono cose che dovremo rivedere in due.
grazie dell'attenzione
grazie dell'attenzione
[#1]
Gentile utente, forse la miglior cosa da fare sarebbe parlare con limpidezza ed onesta' e restare un po' di tempo lontani in modo da riflettere con serenita' individualmente sul da farsi.
Dr.ssa Marilena Bonifacio
Psicologa Clinica e dello Sviluppo
Esperta in sterilità e Procreazione Medicalmente Assistita
Psicodiagnosta
Napoli
[#2]
Utente
gent.le dottoressa,
la ringrazio. è quello che vorrei fare, anche se temo di andare a sbattere contro un muro. non è tanto questo che mi spaventa però, visto che ormai la situazione è in una fase di stallo, quanto gli effetti psicologici che la cosa potrebbe avere su di lui. come posso materialmente affrontare questa cosa? quale momento scegliere? come porglielo? io non voglio rimettermi nella vecchia situazione e , dal momento che non so se sia possibile con lui rinnovare certe basi del rapporto, ho una fortissima paura di scaricargli addosso un peso enorme per nulla. gli avevo detto basta, e adesso riaffacciarmi anche per un attimo nella sua vita mi mette una paura enorme per lui.
la ringrazio. è quello che vorrei fare, anche se temo di andare a sbattere contro un muro. non è tanto questo che mi spaventa però, visto che ormai la situazione è in una fase di stallo, quanto gli effetti psicologici che la cosa potrebbe avere su di lui. come posso materialmente affrontare questa cosa? quale momento scegliere? come porglielo? io non voglio rimettermi nella vecchia situazione e , dal momento che non so se sia possibile con lui rinnovare certe basi del rapporto, ho una fortissima paura di scaricargli addosso un peso enorme per nulla. gli avevo detto basta, e adesso riaffacciarmi anche per un attimo nella sua vita mi mette una paura enorme per lui.
[#3]
Mi rendo conto della situazione che sta vivendo, e cerchi di valutare bene se il volergli parlare con sincerita' estrema, e' un'esigenza piu' sua, magari per non sentire il peso di cose fatte. Se vuole proteggerlo da un dolore e se non sa cosa fare in questo momento allora forse e' meglio non fare nulla e continuare a stare lontani!
[#4]
Utente
cara dottoressa, grazie ancora della risposta. proverò a capire cosa sia più giusto.la situazione è troppo complicata, non solo per l'estrema sensibilità della persona che ho accanto, ma anche per la particolarità del rapporto che lui ha sempre tentato di instaurare, che è qualcosa che è a un tempo un rapporto di coppia e qualcosa di più universale e che non riguarda solo noi due. la ringrazio ancora dell'aiuto, anche se rimango paralizzata e mi spaventa che il tempo possa portarsi via così qualcosa di tanto prezioso. comunque sia, grazie ancora.
trascorra un buon natale.
trascorra un buon natale.
[#6]
Utente
cara dottoressa, provo a rivolgermi nuovamente a lei, sperando in una sua risposta.sono riuscita ad affrontare la questione con il mio ragazzo, rivelandogli l'accaduto ed analizzando al questione con lui, cercando di capire anche quanto possa esserci stato di premeditato da parte mia in alcuni miei gesti sbagliati.ho avuto nei confronti dei fatti e anche dopo la rivelazione, una gamma di reazioni troppo svariata perchè il mio ragazzo possa effettivametne avere fiducia totale in me.il fatto è che lui mi dice di avermi perdonato, perchè sa che lo amo, anche se è consapevole del fatto che forse mi renderà la vita un po' un inferno prima di ritornare ad avere fiducia in me, ma è totalmente comprensibile immagino. nn è tanto questo che mi spaventa, ma la cosa che ha terrorizzato entrambi, è stata la mia reazione anche davanti al suo perdono. sono stata assalita dalle paure che mi avevano portato ad allontanarmi da lui in principio, dai dubbi di non riuscire ad essere felice.c'è stato un momento, circa 8 nesi fa, quando è iniziata l'ininterrotta serie di litigi che hanno dato avvio a questo orribile periodo, in cui credo di aver ipotizzato di poter essere felice con qualcun altro, anche se in altri momenti la cosa mi pare del tutto impossibile e mi sembra che si potrebbe superare tutto insieme. mi hanno colpito, stasera, delle parole del mio "amico" , il quale mi ha detto che secondo lui, se al posto suo ci fosse stato un altro per il quale avessi perso la tesa io nn sarei tornata con il mio ragazzo. il mio ragazzo lo sento uguale a me, davvero quello che si suol dire "anima gemella", nonostante le differenze. è strano a spiegarsi, ma è vero che io sento i nostri cuori identici, ma pare quasi che questo fatto mi spaventi. lui sta male e mi chiede di prendere la cosa in mano, "inondandolo"di amore ed io mi sono sentita per le vecchie paure incapace di una tale esplosione, di cui lui naturalmente soffre.del ragazzo con cui l'ho tradito naturalmente nn vuole sapere niente anche se paradossalmente io vorrei mantenere l'amicizia, forse per dimostrare a me stessa che quello c'era. lui dice che è stata tutta una tattica e che io gli ho permesso con il mio comportamento da ragazza facile di fare i suoi comodi calpestando qualcosa di troppo grande, predendomi la tranquillità che solo le cose senza impegno possono dare. aldilà di una possibile premeditazione credo però che effettivametne l'amicizia ci sia stata, che sia stata dimostrata cmq prima e dopo gli episodi di tradimento, anche se con una filosofia di vita forse un po' edonistica, per usare un eufemismo. ma stasera mi ha preso ancora un altro sentimento. ho parlato con questo ragazzo e vedo che lui al momento sta "gironzolando " attorno ad una ragazza.. mi sono sentita un po' una stupida. da lui nn ho mai preteso niente, lo prendevo in giro per i suoi modi da "fariniello" ( leggo che lei è di napoli e può capire), ma sentivo che la cosa nn mi riguardava, perchè quello che ci davamo era un' amicizia, anche se ha comportato a volte un avvicinamento fisico che va oltre quelli convenzionalemtne accettati. questa è un'altra cosa inspiegabile perchè in questi mesi è come se avessi scoperto una dimensione diversa della fisicità, del modo di vivere non il mio, ma in generale il corpo, come un mezzo di comunicazione, che al mio ragazzo non sono riuscita a far comprendere. io in primis ho sempre detto a questo amico di amare il mio ragazzo, lo incitavo scherzando nel periodo in cui ci frequentavamo e come amici ci cercavamo con una frequenza un po' eccessiva a "fidanzarsi" per porre fine allo "stalking" reciproco. sta di fatto che stasera mi è venuto uno sconforto esagerato. prima oscillavo con il mio ragazzo tra slanci di energia, la volontà di recuperare tutto, e il timore che la cosa potesse allungare solo un'agonia e adesso mi ha preso una specie di rassegnazione. mi sono sentita una stupida per aver barattato qualcosa di immenso con qualcosa di tanto piccolo al confronto e mi sento indegna del perdono, anche se so che al momento la mia sola forza e la sola possibilità di aiutare una persona che amo sarebbe quella di impegnarmi a recuperare il tutto. mi sento uno schifo per quello che ho fatto, ma nn riesco ad odiare quella persona, anche se mi ha permesso di essere tanto stupida e di rovinare una cosa tanto importante. a mio modo l' ho amata credo, come una parte necessaria di me e al più posso odiare solo me stessa. non so come comportarmi, il mio ragazzo mi chiede giustamente di aiutarci sforzandomi di dare tutto il possibile e al più presto, odiandomi, a ragione, per i miei momenti di esitaizione, quando questi sono provocati da paure del mio "cervello" - come dice lui, superabilissime con il tempo e dopo aver rimarginato questa ferita. adesso queste paure sono nmomentaneamente sparite ma mi ha preso anche questa rassegnazione e continuo a oscillare tra reazioni diverse. mi sento troppo instabile per lui e per me e incapace di predere una decisione ferma.cosa posso fare? la mia incertezza logora lui, noi e mi crea inoltre ulteriori ostacoli con i miei genitori. non voglio perdere la persona che amo e soprattutto non voglio che perda se stessa- mi dice di sentirisi morto dentro- ma nn voglio rischiare avanzate e ritiri e credo di starlo già facendo
[#7]
Cara, come le dicevo l'altra volta forse la cosa piu' saggia da fare sarebbe stare un po' per conto proprio e cercare di fare chiarezza dentro se stessa...Ovviamente analizzare online diverse motivazioni, situazioni ecc, direi che e' quasi impossibile. Perche' non prova a considerare anche un aiuto face to face? Presso i consultori di quartiere, ci sono dei colleghi validi. Questo lo dico anche perche' mi pare di percepire la sua grande esigenza di esprimere questo disagio...Ci pensi..Un abbraccio
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.9k visite dal 20/12/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.