Autolesionismo. ancora.
Buongiorno. Come il titolo preannuncia, sono una ragazzo che fino a qualche settimana fa si sarebbe definito Ex-autolesionista, non so nemmeno quanto gioverà scrivere qui. Mi chiedo solo... è possibile che a 27 anni mi debba ritrovare nello stesso punto dove ero circa 7 anni fa? Vorrei uscirne da questo modo vigliacco per ovviare momentaneamente il problema ma ho questo pensiero idiota che a 27 anni sei troppo "grande" per andare da uno psicologo e dire che mi taglio come un ragazzino alle prime armi con il mondo reale.
Insomma, ho semplicemente vergogna di dirlo a viso scoperto, molti dei miei amici (conoscenti) sanno che in passato mi procuravo ferite, hanno visto le numerose cicatrici, solo che ora sono doppiamente terrorizzato al pensiero di andare da uno di loro e chiedere aiuto, dire che dopo quasi 2 anni ad aver rigato dritto sono ancora in pre dall'ansia per il lavoro, la casa che sto comprando, tutti i miei problemi irrisolti e ho rincominciato a procurarmi tagli.
Scusate se divago troppo, ma credo sia utile per capire almeno in minima parte quello che mi sta infuriando in testa.
La domanda è... a chi posso, o meglio, come faccio a chiedere aiuto alla persona/medico giusta? Il medico di base può indirizzarmi? le strutture pubbliche sono abbastanza all'avanguardia con questi problemi (autolesionismo, non è una cosa di cui se ne parla molto in italia e per lo più ci sono fin troppi fraintendimenti)?
Forse questa è la richiesta di consulto più confusa che abbiate mai letto (mea culpa), ma ho davvero bisogno che mi si indichi una direzione sicura per evitare di lasciar perdere al primo "intoppo"... e riuscire a tener nascosta la cosa a mia madre soprattutto.
Scusate ancora per il caos qui sopra, grazie in anticipo per le vostre risposte.
Insomma, ho semplicemente vergogna di dirlo a viso scoperto, molti dei miei amici (conoscenti) sanno che in passato mi procuravo ferite, hanno visto le numerose cicatrici, solo che ora sono doppiamente terrorizzato al pensiero di andare da uno di loro e chiedere aiuto, dire che dopo quasi 2 anni ad aver rigato dritto sono ancora in pre dall'ansia per il lavoro, la casa che sto comprando, tutti i miei problemi irrisolti e ho rincominciato a procurarmi tagli.
Scusate se divago troppo, ma credo sia utile per capire almeno in minima parte quello che mi sta infuriando in testa.
La domanda è... a chi posso, o meglio, come faccio a chiedere aiuto alla persona/medico giusta? Il medico di base può indirizzarmi? le strutture pubbliche sono abbastanza all'avanguardia con questi problemi (autolesionismo, non è una cosa di cui se ne parla molto in italia e per lo più ci sono fin troppi fraintendimenti)?
Forse questa è la richiesta di consulto più confusa che abbiate mai letto (mea culpa), ma ho davvero bisogno che mi si indichi una direzione sicura per evitare di lasciar perdere al primo "intoppo"... e riuscire a tener nascosta la cosa a mia madre soprattutto.
Scusate ancora per il caos qui sopra, grazie in anticipo per le vostre risposte.
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Gentile Ragazzo,
certamente l'idea di farsi aiutare è la migliore, anche se per farlo deve superare le emozioni negative di cui parla, come la vergogna. Nel servizio pubblico troverà di certo psicologi preparati che potranno affiancarla nell'affrontare questo problema, cercando di comprendere insieme quale disagio la porta a tagliarsi. Provi a rivolgersi al servizio di psicologia della sua ASL per chiedere informazioni in merito e poi decida di conseguenza.
Aveva già effettuato un percorso psicologico in precedenza?
Se sì, di che orientamento? Quanto è durato? Quali sono stati gli obiettivi posti? Quali di essi sono stati effettivamente raggiunti?
Cordiali saluti.
certamente l'idea di farsi aiutare è la migliore, anche se per farlo deve superare le emozioni negative di cui parla, come la vergogna. Nel servizio pubblico troverà di certo psicologi preparati che potranno affiancarla nell'affrontare questo problema, cercando di comprendere insieme quale disagio la porta a tagliarsi. Provi a rivolgersi al servizio di psicologia della sua ASL per chiedere informazioni in merito e poi decida di conseguenza.
Aveva già effettuato un percorso psicologico in precedenza?
Se sì, di che orientamento? Quanto è durato? Quali sono stati gli obiettivi posti? Quali di essi sono stati effettivamente raggiunti?
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
"Aveva già effettuato un percorso psicologico in precedenza?
Se sì, di che orientamento? Quanto è durato? Quali sono stati gli obiettivi posti? Quali di essi sono stati effettivamente raggiunti?"
Purtroppo no, o meglio, avevo trovato un modo in cui incanalare la cosa (con la fotografia) e poi mi ero anche scontrato con la realtà del fatto che non potevo spendere i soldi richiesti da molti psicologi presenti nella mia città...
Ora non ho più tempo per la fotografia, non ho più tempo per fare qualcosa che possa distrarmi, tenermi occupato, alla fine il tutto si riduce in notti dove dormo poco, male e... tagli.
Non so se ritenermi fortunato del fatto che non ho ripreso proprio da dove lo avevo lasciato, cioè con ferite al limite dei punti, ora come ora ciò che ho fatto recentemente è paragonabile a qualche graffio confronto ai "vecchi". Ho una gran paura che in non molto andrò solo più a fondo...
Se sì, di che orientamento? Quanto è durato? Quali sono stati gli obiettivi posti? Quali di essi sono stati effettivamente raggiunti?"
Purtroppo no, o meglio, avevo trovato un modo in cui incanalare la cosa (con la fotografia) e poi mi ero anche scontrato con la realtà del fatto che non potevo spendere i soldi richiesti da molti psicologi presenti nella mia città...
Ora non ho più tempo per la fotografia, non ho più tempo per fare qualcosa che possa distrarmi, tenermi occupato, alla fine il tutto si riduce in notti dove dormo poco, male e... tagli.
Non so se ritenermi fortunato del fatto che non ho ripreso proprio da dove lo avevo lasciato, cioè con ferite al limite dei punti, ora come ora ciò che ho fatto recentemente è paragonabile a qualche graffio confronto ai "vecchi". Ho una gran paura che in non molto andrò solo più a fondo...
[#3]
Gentile Utente,
è più che plausibile che lei si ritrovi al punto in cui era 7 anni fa, se nel frattempo non è intervenuto in alcun modo per risolvere il problema, e anche l'idea di poter andare ulteriormente peggiorando è purtroppo realistica se non deciderà rapidamente di iniziare un'adeguata psicoterapia.
Fra l'altro vedo che 3 anni fa lei ha scritto a questo sito riferendo ansia e attacchi di panico che non le hanno più consentito di mettersi alla guida dopo aver conseguito la patente, e immagino quindi che finora la sua vita non sia stata semplice anche al di là dei gesti autolesionistici dei quali ci parla ora.
L'impulso a farsi del male forse è riemerso dopo anni per qualche motivo legato al suo presente, o forse è l'esito di un lungo periodo nel quale ha accumulato ansia e rabbia verso sè stesso.
In ogni caso a 27 anni è tutt'altro che "vecchio" per iniziare una psicoterapia: a qualunque età si può lavorare per cambiare e per curare i disturbi psicologici, se sono presenti motivaizone e volontà di impegnarsi seriamente in un percorso psicoterapeutico.
Non perda quindi la speranza prima ancora di avere iniziato, perchè non ne ha davvero motivo.
Cordiali saluti,
è più che plausibile che lei si ritrovi al punto in cui era 7 anni fa, se nel frattempo non è intervenuto in alcun modo per risolvere il problema, e anche l'idea di poter andare ulteriormente peggiorando è purtroppo realistica se non deciderà rapidamente di iniziare un'adeguata psicoterapia.
Fra l'altro vedo che 3 anni fa lei ha scritto a questo sito riferendo ansia e attacchi di panico che non le hanno più consentito di mettersi alla guida dopo aver conseguito la patente, e immagino quindi che finora la sua vita non sia stata semplice anche al di là dei gesti autolesionistici dei quali ci parla ora.
L'impulso a farsi del male forse è riemerso dopo anni per qualche motivo legato al suo presente, o forse è l'esito di un lungo periodo nel quale ha accumulato ansia e rabbia verso sè stesso.
In ogni caso a 27 anni è tutt'altro che "vecchio" per iniziare una psicoterapia: a qualunque età si può lavorare per cambiare e per curare i disturbi psicologici, se sono presenti motivaizone e volontà di impegnarsi seriamente in un percorso psicoterapeutico.
Non perda quindi la speranza prima ancora di avere iniziato, perchè non ne ha davvero motivo.
Cordiali saluti,
Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359
[#4]
<<Ho una gran paura che in non molto andrò solo più a fondo... >>
Caro Utente,
solo Lei può fare qualcosa perché ciò non accada.
Rivolgersi al più presto ad un Collega nella sua zona è una delle soluzioni più efficaci che possa tentare. Come ben comprende, da qui non si può far più di tanto.
Il costo del ticket presso un Servizio di Psicologia dell'ASL è decisamente modesto e, come già le ho scritto, le prestazioni dei professionisti che vi potrà trovare non sono certo di qualità inferiore rispetto a quelle di professionisti privati.
Cordiali saluti.
Caro Utente,
solo Lei può fare qualcosa perché ciò non accada.
Rivolgersi al più presto ad un Collega nella sua zona è una delle soluzioni più efficaci che possa tentare. Come ben comprende, da qui non si può far più di tanto.
Il costo del ticket presso un Servizio di Psicologia dell'ASL è decisamente modesto e, come già le ho scritto, le prestazioni dei professionisti che vi potrà trovare non sono certo di qualità inferiore rispetto a quelle di professionisti privati.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 16/12/2011.
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