Paura di morire
se le visite e le indagini effettuate non hanno rilevato problematiche a livello organico, è opportuno guardare altrove.
Riferisce che i suoi disturbi sono iniziati dopo la nascita della sua bimba, ha incontrato difficoltà di altro tipo oltre ai sintomi che riferisce?
Sarebbe comunque opportuno richiedesse un consulto in presenza ad uno specialista, psicologo/psicoterapeuta o psichiatra, al fine di una valutazione attenta dei suoi disagi e un eventuale trattamento atto ad affrontarli efficacemente.
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
è curioso che questi dolori riescano a trovare spiegazione, per Lei, in ischemie e necessità di fare esami su esami.
Sembrerebbe essere presente una componente ansiosa molto forte che La costringe a fare tanti esami e cercare molte rassicurazioni, quando tutti questi tentativi di placare l'ansia non fanno altro che aumentarla. Anzichè correre dal medico ogni volta che sente qualcosa nel Suo corpo, dovrebbe imparare a riconoscere di che si tratta e a trattarlo di conseguenza.
Questo passo però può compierlo solo con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
Per la bambina ha qualcuno che La sta aiutando? Come si sente nel Suo ruolo di mamma? E' la Sua prima figlia?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
gentile utente è proprio questo l'atteggiamento da evitare, pena la costruzione del problema.
legga questa
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
I "rumorini" ci sono sempre, ognuno di noi ne ha, ma quando non c'è ansia nemmeno ce ne accorgiamo e tutto si svolge tranquillamente. È quando l'ansia c'è, che s'inizia a farci attenzione e ci si fa del male da soli.
Suggerimento: deve rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
le sue parole non sono né troppe, né inutili, la ascoltiamo, pur nei limiti che ci impone il mezzo virtuale.
Come si è posto e si pone suo marito in questa situazione?
Come vanno le cose tra di voi?
E come si sono evoluti i rapporti con le rispettive famiglie?
ora sembrerebbe più evidente come il suo disagio sia sostenuto dalle dinamiche di relazione in atto sia nel suo nucleo famigliare che con la famiglia allargata.
Dato ciò che ha esposto, il dilagare delle conflittualità che sembrano riverberarsi purtroppo anche sulla vostra bimba, dal mio punto di vista e da un'ottica sistemico-relazionale sarebbe davvero utile rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta famigliare, qualora suo marito fosse motivato a farlo.
In ogni caso le suggerisco di non trascurare il suo malessere e di non esitare a rivolgersi ad uno specialista, anche in prima persona.
Di seguito un link ad un articolo esplicativo sui vari orientamenti terapeutici
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Molti auguri
questa modalità di cercare aiuto self-service al bisogno e on line non va bene perchè non risolverà il problema, ma lo tamponerà per brevissimo tempo per poi, dopo un certo tempo, ripresentarsi.
Invece potrebbe valutare l'ipotesi di seguire i suggerimenti che Le avevamo già dato. Che cosa La frena?
ha lavorati sullo stato ansioso?
Sulla sintomatologia?
Ha effettuato una terapia idonea?
Signora, non è scrivendo che risolverà le sue difficoltà, le vedrà solo nero su bianco, rinforzate dal pc, se ancora non lo ha fatto si rivolga con fiducia agli specilisti che le abbiamo suggerito in precedenza.
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Poi sarà lo specialista, eventualmente, a coinvolgere anche Suo marito, se necessario.
"il fatto è che mio marito è convinto che io riesca a venirne fuori da sola ..."
Questa è un'idea piuttosto diffusa tra i parenti, ma Lei sa bene che le cose non stanno proprio così.
Non vorrà che Suo marito diventi l'alibi per continuare a stare male?
Un cordiale saluto,
Se Lei si trova in una situazione di disagio cosi' forte forse dovrebbe proprio cercare un sostegno da parte di uno specialista . Gia' questa azione potrebbe farLa sentire meglio.
Successivamente una volta che si sia stabilita una alleanza terapeutica tale sostegno sara' per Lei una risorsa importante. E' intuitivo ipotizzare che tale prospettiva non venga al momento accolta con favore da Suo marito che sembra avere una grande influenza su di Lei. Puo' rivolgersi ad una struttura pubblica come una ASL o un"associazione di volontariato della Sua zona a cui potra' accedere con modica spesa o anche soltanto pagando una piccola quota associativa.
Si faccia risentire quando vuole e ci dia Sue notizie speriamo ottime!
Cordiali saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
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