Maternità della psicoterapeuta

Salve! Nel mese di luglio, a seguito di un periodo davvero difficile che sto attraversando, mi sono rivolta ad una psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale. Già quando l'ho conosciuta lei era in evidente stato di gravidanza la qual cosa mi ha lasciata perplessa sull'evoluzione della psicoterapia. Abbiamo fatto circa 10 sedute fino alla fine di ottobre e ne ho tratto un certo giovamento; dopo di che lei è andata (giustamente) in maternità e ha detto che rientrerà a marzo. Considerato quanto sto male e quanta urgenza io abbia di fare questo percorso le ho esposto i miei timori sull'interruzione della psicoterapia e lei ha voluto sapere come mi sentivo, ma tutto ciò che ha potuto propormi è stato un incontro a gennaio e di scriverle un'email se proprio dovessi avere bisogno: cosa che ho fatto un'unica volta senza avere alcuna risposta.
Ovviamente capisco che lei ora ha diritto a stare in maternità ma a questo punto mi domando se sia stato deontologicamente corretto prendermi in carico come paziente ben sapendo che avremmo dovuto interrompere il percorso.
Io ho bisogno di un aiuto ora e non a marzo! Già nella mia vita ci sono molte questioni in sospeso e decisioni da prendere, ma aspettare e mettere in sospeso anche la terapia che dovrebbe aiutarmi a prenderle mi sembra paradossale. Sembra un destino che io debba rimanere in sospeso!
Ho pensato di rivolgermi a qualcun altro, ma mi secca dover ricominciare da zero... per favore datemi un'indicazione! Non so davvero che fare.
Grazie!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora, per quale ragione ha cominciato una psicoterapia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Gentile dott.ssa,
la ringrazio per la sua celere risposta. Il motivo principale è stata una grossa e inaspettata delusione d'amore che mi ha gettata nello sconforto più totale, facendomi stare male come mai in vita mia, nonostante abbia già vissuto delle grosse perdite, in primis quella di mio padre. Ma non ero mai stata così male e così a lungo. Questo episodio comunque si colloca in un contesto già difficile, perchè sto avendo grossi problemi sul lavoro e non riesco a trovarne un altro e sono anche stata costretta a cambiare città per avvicinarmi al luogo di lavoro -cosa questa che secondo me è stata una concausa dell'allontanamento di questo ragazzo a cui tenevo molto e di cui mi fidavo ciecamente.
Non mi ero mai rivolta prima a uno psicoterapeuta ma vedendo tutto nero e non trovando soluzioni ho deciso di farlo dopo alcuni mesi di totale depressione.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La necessità della pausa causa maternità era stata chiarita fra lei e la terapeuta fin dall'inizio, oppure è diventato chiaro solo quando ormai la terapia era entrata nel vivo?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Bene. Ma secondo Lei il fatto che la Collega sia andata (direi inevitabilmente!) in maternità potrebbe rappresentare per Lei un ulteriore abbandono o perdita... come il Suo ex ragazzo o il papà?
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Utente
Utente
Gentile dott Santocito,
a dire il vero non era stato chiarito nulla. Io ovviamente ho immaginato che ci sarebbe stata questa pausa ma non ho avuto mai il coraggio di parlarne perchè la dottoressa sembrava non volerlo fare, mi ha sempre dato la sensazione di essere estremamente riservata al riguardo. Una volta le ho detto che avevo sognato che era nato il/la bambino/a e lei ha cambiato subito argomento.
Arrivata a due sedute dalla fine lei mi ha detto che a partire da novembre sarebbe andata in maternità fino a marzo e mi è crollato il mondo addosso perchè non immaginavo una separazione così lunga. Le ho fatto presente i miei timori ma la sua risposta è stata quella che può leggere nel mio primo messaggio...
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Utente
Utente
No, non è una perdita in quel senso, ma "semplicemente" il venir meno dell'unica persona con cui potevo parlare dei miei problemi e avere dei consigli, di un aiuto professionale non così facilmente "rimpiazzabile" come può essere quello di altri (ad esempio medici specialisti)...
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
" mi domando se sia stato deontologicamente corretto prendermi in carico come paziente ben sapendo che avremmo dovuto interrompere il percorso."

Gent.le sig.ra,
la sua domanda è legittima e la questione andava affrontata già dal primo colloquio, se così non è stato a questo punto Lei ha il diritto di rivolgersi ad un altro/a psicologo-psicoterapeuta con il quale non sarà necessario "ricominciare da zero" ma al contrario, partire da "qui ed ora" riguardo all'elaborazione del suo vissuto e parallelamente verificare se ci sono le condizioni favorevoli alla costruzione di un'alleanza terapeutica.

A tal proposito le consiglio la lettura dell'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Comprendo le Sue ragioni, ma Le garantisco che anche gli psicoterapeuti sono rimpiazzabili: ci si ammala, si hanno dei figli, talvolta si muore anche.

Quindi concordo con la Collega: se sta male, non deve attendere fino a marzo, ma può continuare il lavoro già cominciato. Dice di avere apprezzato dei risultati: non sono certo da buttare via, anzi! Ricominci da qui.

Un cordiale saluto e auguri per la Sua psicoterapia.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Arrivata a due sedute dalla fine lei mi ha detto che a partire da novembre sarebbe andata in maternità fino a marzo e mi è crollato il mondo addosso
>>>

Quindi sembrerebbe che aveste, invece, prefissato la durata globale della terapia. È così?

In ogni caso due sedute in più o in meno difficilmente possono, a mio avviso, fare la differenza fra una terapia riuscita e una che lascia il paziente in stato disastroso. Perciò andrebbe chiarito meglio cosa intende con "fine", le modalità su cui vi eravate accordate e in definitva tutto il progetto terapeutico stabilito.

Cordiali saluti
[#10]
Utente
Utente
Per il dott. Santocito: noi non avevamo preso alcun accordo circa la durata della psicoterapia: semplicemente un giorno lei mi ha detto: la prossima seduta sarà l'ultima prima della mia maternità e mi assenterò fino a marzo. Quindi a posteriori posso dire che mi ha avvisato a due sedute dalla fine, ma l'ho scoperto solo in quel momento che era quasi arrivata la "fine". Probabilmente non mi sono espressa bene ma spero di aver chiarito, comunque ho fatto circa 10 sedute che come ho scritto prima mi hanno portato un certo giovamento.
Vi ringrazio tutti molto per i vostri consigli, siete gli unici che mi hanno detto qualcosa di utile o quanto meno vi siete interessati ai miei problemi da un mese e mezzo a questa parte.
Sono comunque molto scoraggiata all'idea di dover spiegare tutto di nuovo a un altro psicoterapeuta perchè so che avrà bisogno di un po' di tempo per conoscermi... il tempo passa e i miei problemi sono sempre qui.
Grazie di cuore!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sì, ora ho capito.

La terapeuta avrebbe in effetti fatto meglio a esplicitarle fin dall'inizio, o comunque non così a ridosso del suo assentarsi, che ci sarebbe stata un'interruzione in capo a X mesi. D'altra parte, come dicevo, se per lei il distacco è stato così doloroso significa che probabilmente 10 sedute non sarebbero bastate comunque. Ragione in più per suggerirle, se riesce a fare lo sforzo, di proseguire il trattamento con un diverso professionista, perché ancora sembra ci sia del lavoro da fare.

Non necessariamente dovrà ricominciare tutto da capo, potrà comunicare i passi e i progressi fatti al nuovo terapeuta, che certamente saprà tenerne conto. Anzi, interrompere ora potrebbe vanificare tutto lo sforzo fatto sin qui.

Cordiali saluti