Rigidità di pensiero

gentili dottori
sono un ragazzo di 22 anni studente di medicina alla facoltà di napoli
è da circa un anno che non do più esami

qual' è il mio problema?
sono stato capace di costruirmi una "trappola" nel senso che
- quando studio
1) tutti i sentimenti più negativi mi assalgono: mi sento incapace di portare a termine i miei lavori nel tempo stabilito, mi sento inferiore agli altri, come se partissi sconfitto in partenza di un progetto e quindi mi manca totalmente la motivazione ad agire
2) ho standard di rendimento elevatissimi ma il bello è che preferisco "non agire" piuttosto che andare sotto ai miei standard
-nel tempo libero
invece mi assale un ansia al petto e il pensiero che devo studiare quindi conduco le mie attività "di svago" in maniera passiva e svogliata e con l'ansia
quindi si può dire che non ho tempo libero infatti ora che ricordo non ho mai vissuto una vacanza come tale
in risposta a questa situazione mi faccio prendere dall'angoscia fino ad avvertire una forte stanchezza alle gambe e agli occhi

da bambino ho ricevuto una educazione molto rigida con alcuni abusi come quello di dover essere il migliore per sentirsi amato

faccio una terapia farmacologica zyprexa 10mg depakin chrono 300mg fevarin 200mg zoloft 100mg

come faccio a uscire da questa situazione e a studiare in maniera proficua?

vi ringrazio anticipatamente
cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo, le ragioni che ti impediscono di essere efficace nello studio potrebbero essere molte.
Il perfezionismo di cui parli potrebbe far pensare all'ansia con tendenze ossessive.
Chi ti ha prescritto gli psicofarmaci?

Hai consultato anche uno psicologo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2011 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentilissimo,

La sua astenia è la sua perdita di motivazione nello studio potrebbero essere anche dovute all'uso dei farmaci.

Le suggerirei di consigliarsi con il suo medico di famiglia circa l'opportunità di continuare la terapia farmacologica, valutando anche la possibilità di intraprendere una psicoterapia che, al contrario dei farmaci, ha effetti energizzanti sull'attività psichica.

Saluti cordiali e molti auguri.
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ha parlato con il medico/psichiatra da cui ha ricevuto le prescrizioni per sapere se la situazione possa essere legata ai farmaci? Ed eventualmente per aggiustare la terapia?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com