Situazione complicata: riuscire ad aiutare una persona importante

Gentili Dottori

Sono un ragazzo di ventiquattro anni con una problema che non mi riguarda direttamente, ma che mi fa star comunque male.
La mia ragazza, o meglio, la persona di cui mi sono innamorato sta male. Prima di Natale ha deciso di prendersi una pausa da me e da tutto. Vi devo spiegare prima un po' di cose, parlarvi un po' di lei, in modo da rendere più chiaro il tipo di persona.

Ha ventun anni, fatti a Dicembre. Una bravissima ragazza, una macchina da studio. Studia in maniera eccessiva e ossessiva, sacrificando la sua vita privata in maniera frustrante. Ha difficoltà a esprimere affetto e a chiedere aiuto, nonostante sia ben predisposta a dare una mano, ed è "cauta" riguardo le relazioni con le persone, in quanto mi ha rivelato di essere stata ferita più volte. Nasconde nella sua "maschera decisa" una fragilità e una mancanza d'amore davvero grandissima...
Credo possa essere anoressica o comunque che possa avere un Disturbo Comportamentale Alimentare: nonostante quando la conobbi, a Marzo aveva un fisico grandioso, pesava sui 50-48 Kg distribuiti su 1.72 metri circa d'altezza, ha sempre badato minuziosamente - in maniera quasi maniacale - alla sua alimentazione, preferendo risparmiare calorie, mangiando il meno possibile ecc... Negli ultimi mesi è calata ancora, dall'ultima notizia che mi ha dato era sui 42-40 Kg...

La cosa che più mi ha fatto preoccupare è che da Settembre studia ininterrottamente (quest anno si laurea), e non ha un attimo libero per sè stessa, (neppure per vedere un pomeriggio me!) infatti ci vedavamo pochissimo, e siamo arrivati al punto in cui non ci potevamo vedere neanche per cose importanti, come discutere della nostra storia dopo una discussione che abbiamo avuto.
Qui appare evidente che il problema della coppia sia suo, purtroppo, solo che l'ultima volta che l'ho sentita, era arrivata al culmine, non ce la faceva più.
Mi ha chiesto di non farmi vivo, che mi avrebbe contattato lei, perchè voleva stare un po' da sola, pensare a sé stessa e riposarsi un po'. Ormai son tre settimane che non ci si sente (da parte sua una mail freddina in risposta alla mia per gli auguri di Natale, niente di più, neanche una risposta alla mia per Capodanno...)

Io le sono sempre e costantemente stato vicino senza assillarla nè opprimerla, come la malattia di sua madre a cui deve badare dal fatto e un lutto pesante per lei. Ed è questo che vorrei fare, solo che ho dato la mia parola che non l'avrei contattatata.
Ha un grande bisogno d'aiuto. Ho cercato dei centri a Milano per lei, che fornissero cure gratuite, come il Centro Auxologico e l'Ospedale Niguarda. Vorrei tanto cominciasse le cure, che credo che necessiti urgentemente, però senza forzarla.

La nostra storia è per me importante, la più importante che abbia mai avuto, e probabilmente anche per lei, e non voglio che finisca così. Però credo che di fronte a questa "egoistica pretesa", la salute della propria donna sia più importante, mi affido quindi speranzoso a voi... Mi chiedo che disturbo abbia e cosa potrei fare personalmente per aiutarla... Ma la cosa più importante è questa: cosa potrei fare per riallacciare i rapporti e cominciare a farle considerare le cure?

Vi ringrazio in anticipo fiducioso della risposta, complimentandomi con voi per il sito. Grazie infinite!


Un ragazzo innamorato
[#1]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
in effetti credo cha la sua sia una situazione complessa e difficile.
D'altra parte gli aspetti sono due: il primo il tentativo di fare visitare la sua ragazza e il secondo la possibilità per lei di riallacciare i rapporti. Sinceramente non elementi per poterle dare un aiuto sostanziale, salvo consigliarle, per il primo aspetto, di informare almeno il medico di base della sua ragazza in modo da creare un presupposto iniziale di cura. Sul secondo aspetto, considerata anche la delicatezza dell'argomento, le consiglierei di rivolgersi ad un confidente ed amico.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#2]
Dr.ssa Maria Francesca Basoni Psicologo, Psicoterapeuta 32 6
Salve,

la sua storia è molto toccante, dalle sue parole e dalla passione con cui racconta le cose, sento tutto il suo dolore e soprattutto il senso di impotenza che la situazione le da. In effetti si tratta di un disturbo molto complesso quello che lei descrive, probabilmente un disturbo alimentare legato ai lutti e ai pesi che la sua ragzza deve portare (succede frequentemnete che a seguito di strappi molto dolorosi si verifichi una reazione di questo tipo). Certo, è molto difficile aiutare chi non vuole farsi aiutare, soprattutto nei casi di anoressia. Ci si sente un pò come Don Chischotte contro i Mulini a Vento, immagino.
Se la sua intenzione è quello di provare a fer qualcosa per lei in nome del sentimento che vi lega, e mi sembra molto determinato in tal senso, innanzitutto si corazzi, si premunisca creandosi una buona rete di supporto per le numerose cadute (sostegno di amici, familiari o e possibile di un professionista) perchè anche lei sento, sta soffrendo parecchio. Le persone che rifiutano il cibo, non si accettano e così rifiutano se stesse. la richiesta di aiuto e la volontà di guarire devono essere della sua ragazza, purtroppo la sua non è sufficiente. Può comunue farle sentire tutto il suo amore, che lei è una persona importante, che ha un enorme valore...finchè sente che questa cosa riuscirà a contenerla (per sè e per il suo benessere psicologico, non lo dimentichi)provi a starle accanto, nel modo in cui le glielo consentirà. Certo, è molto frustrante.
Sicuramente, vista la giovane età, allerti i genitori della ragazza, che sono sicuramente le persone che più di ogni altro possono intervenire.
Nel prendersi cura della sua ragazza, non dimentichi di rpendersi cura di se stesso.

[#3]
Utente
Utente
Buonasera Dottori, e soprattutto grazie per i Vostri consigli e la Vostra solidarietà.
Riguardo la mia lei, non mi ha mai fatto conoscere i suoi genitori nè conosco ovviamente il suo medico di base, quindi qui credo di non poter fare nulla.
Credo per via dei problemi che ha in casa che ha preferito non presentarmi in famiglia, altrimenti ne avrei parlato di sicuro con la madre, che attualmente è ancora malata e in cura per una cosa grave.

Ringrazio per le parole di supporto e di comprensione la Dott.ssa Basoni. Sì, sto soffrendo per questa cosa, ogni giorno, ogni ora e non poco, considerando che lei è una delle cose migliori che mi siano mai capitate.
Più che Don Chichotte con i mulini a vento, ora mi sento come Travis Bickle, il personaggio interpretato da Robert De Niro in "Taxi Driver" di Martin Scorsese, nei confronti della prostituta tredicenne Iris. Ha presente? Lui è diverso da tutti, da quella fredda città, ne è cosciente, sa che è diverso e vuole aiutare questa ragazzina (lei) ad avere una vita normale (è l'unico che lo fà) nonostante lei dica di stare bene a fare la vita che ha (lo studio e il ritmo di vita senza sosta) e di non avere problemi (quello che ha adesso). A fronte di ciò è innegabile come stia male l'attrice interpretata da Jodie Foster. Vedo molto vicino il paragone con la mia situazione.

Io ho una mia teoria: è la parte malata di lei ad aver causato questo. Ad averla indotta all'isolamento e ad averla fatta diventare un automa. Lei non posso odiarla. Non ci riuscirei nemmeno.
È la mia famiglia ormai. La considero tale. E lei tale mi considerava. E nemmeno la parte debole, quella malata. È una parte di lei e deve accettarla in primis, e poi curarla.
Però non mi importa del dolore che posso provare io. Io sono più forte, e lei sicuramente è stata colpita in maggior misura.
E dato che le emozioni si spengono come un interruttore della luce, credo che la nostra separazione sia più che altro dovuto al suo stato confusionale, altrimenti non avrebbe troncato tutto di colpo.

Però ho imparato che l'amore, quello autentico, è il piacere del dare. Non del ricevere.
E nel vederla sorridere ogni volta quando stavamo insieme, sapendo che quel sorriso era solo ed esclusivamente grazie a me e per me, non posso che godere per tutto ciò che gli ho dato, piuttosto che quello che ho ricevuto. Perciò mi "butterò senza rete". Quello che ho dato e le darò ancora è a prescindere da tutto. Senza contare che lei avrà passato di peggio avendo vissuto direttamente la cosa.

La storia ci ha insegnato che nessuna guerra è stata vinta senza sofferenza, e che comunque, in ogni fronte ci sono delle perdite.
Se ne uscirò col cuore a pezzi, non avrei il rimpianto di non aver fatto tutto il possibile per salvare la mia donna: gettarmi alle spalle le mie paure, incluse la possibilità di stare malissimo, è una condizione necessaria se voglio vincere insieme a lei.

Questo sabato sarebbero stati otto mesi insieme, e finchè non riesco a risolvere la cosa, questa cosa mi rimbomberà in testa come una eco infinita.

Questa credo sia la settimana decisiva. Venerdì-sabato è circa un mese che non ho più sue notizie e sono preoccupato. Pensavo di mandarle un sms per chiederle come stava se nel frattempo non mi contatta. Credete che faccia male? Altrimenti come mi consigliereste di comportarmi? Anche questo dilemma mi esplode dentro...
Anche perchè ci tengo a rispettare e onorare la mia parola di uomo, spèrattutto anche perchè l'ho data anche a lei.
E soprattutto... Da esperienza come guaritori della Psiche, cosa sono le cosidette "pause" fra una coppia?

Dott. Garbolino, Lei prima scriveva che non aveva abbastanza elementi per fornire una diagnosi precisa. Se posso fornirLe qualche informazione utile per approfondire il caso non esiti a contattarmi. Sarò più che lieto di collaborare.

Vi ringrazio infinitamente, per me è davvero importante come aiuto.


Il solito innamorato
[#4]
Dr.ssa Maria Francesca Basoni Psicologo, Psicoterapeuta 32 6
Gentile utente,

mi sembra dalle sue parole che in cuor suo sappia già esattamente cosa fare e questo a parer mio è un ottimo punto di partenza, solido e fermo. anche rispetto al contattare o meno la sua ragazza, ritengo che seguirà il suo istinto, consapevole di ciò a cui andrà incontro. Ha un potere personale incredibile e in questo modo se ne appropria. Quando realizziamo di essere succubi delle situazioni, ma siamo noi a scegliere come viverle e affrontarle, incredibilmente, nonostante il dolore o la fatica che queste possono comportare, sentiamo il peso sulle spalle più leggero.
Ha ben definito come si sente tramite la similutidine con De Niro, e questo potrà aiutare lei a fare chiarezza e prendere decisioni più fermamente e con coraggio. E' difficile poter effettuare una diagnosi rispetto al disturbo della ragazza, senza poter parlare con lei o vederla, potrebbe essere anoressia, ma anche un problema di ansia.
Pe rquesto motivo ho ritenuto importante focalizzarmi sul suo vissuto doloroso e sull'attivare le sue risorse...è lei che si rivolge a questo sito e pertanto chiede di essere aiutato.

Saluti

Maria Francesca Basoni
[#5]
Utente
Utente
Salve, Dottori

In effetti avrei un certo "piano" quando avrò l'occasione di rivederla. Dato che persino lei si è definita negli ultimi tempi un fantasma, un automa, pensavo che si sarebbe sentita meglio e che servisse a farle riscaldare il cuore e a sgomberare la mente da cose inutili farle rivivere con le parole una giornata della sua vita felice con me, in modo che nel caso si sia "scordata" delle sensazioni. Il modo, però non posso dirvelo ora. Vi farò sapere quando accadrà. Il tutto insieme ai regali che avrei dovuto darle a Natale e per il suo compleanno a Dicembre. Mi sembra un'ulteriore cosa carina.

Riguardo alle parole della Dott.ssa Basoni, che dire...
È difficile, è molto difficile per me questa cosa. E mi fa paura. E non poco... Se non fosse l'occasione giusta per contattarla, tramite un sms, potrei perderla per sempre. Daltronde lo scrivo con l'intento di chiederle come si sente, dato che non ho sue notizie da quasi un mese ormai...
Per quanto l'istinto possa essere intuitivo e giusto, mi chiedo se sia la cosa giusta da fare e anche se in qualche modo la "tradissi" contattandola.
Credo l'abbiate capito che lo faccio solo per il suo bene e non per approfittarmi.
Mi ha detto che quando parlava con le sue amiche e compagne di università di me, diceva che la cosa che più le piaceva era che con me si sentiva completamente capita e protetta, cosa che nessuno prima di me era riuscito a darle in questa maniera.

Proprio per questo mi chiedo se faccia bene a contattarla sabato. Ho il cuore in gola a pensarci e sento la testa vuota e pesante allo stesso tempo.
SE AVETE QUALCOSA DI MEGLIO DA CONSIGLIARMI SUL DA FARSI, FATEMI SAPERE, PERCHÈ, COME HO SCRITTO SOPRA, QUESTA È LA SETTIMANA DECISIVA SECONDO ME.

Riguardo la diagnosi, credo che ora sia la cosa "meno importante". E sapete perchè dico questo? Perchè a prescindere da quale sia la patologia o l'anomalia psichica che la affligge, lei ha sicuramente bisogno di uno specialista che l'aiuti. E colui che lo farà una volta che l'avrò convinta, saprà al meglio come curarla.
A riguardo, pensate che come centri per delle cure gratuite (non può permettersele a pagamento perchè studia) l'Ospedale Niguarda e il Centro Auxologico a Milano siano valide alternative? Accetto consigli, soprattutto perchè non conosco così bene il capoluogo lombardo per consigliarle una struttura consona a lei vicina al centro.

Io sto studiando per diventare Medico, e come voi aiutare la gente. È per questo motivo che il senso di impotenza e di sofferenza che sto provando è almeno doppio a quello che di solito si potrebbe provare. Ma è anche almeno doppia la forza che il mio cuore e la mia mente potranno dare per la risoluzione a buon fine di questa situazione, e delle tante che mi capiteranno in futuro come vostro collega. Devo essere forte. Che lo voglia, o che non lo voglia.

Vi ringrazio dei consigli. Mi sento un po' più "leggero" da quando vi scrivo. Grazie infinitamente.



Un ragazzo innamorato
[#6]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
gentile utente,

sarebbe piu' opportuno continuare a discutere tale sua condizione con uno specialista del campo dal vivo piuttosto che su internet.

Mi pare infatti che gli argomenti ed i contenuti si dipanano in modo molto complesso e questa potrebbe non essere la sede adatta per trovare una soluzione.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#7]
Utente
Utente
Buonasera


Sono d'accordo con Lei, Dott. Ruggiero.
Credo di parlare per conto di tutti i Dottori che hanno scritto e che hanno letto di questo post facendosi un'idea più o meno precisa, che la mia lei ha bisogno di un aiuti, consulti e di una terapia psicologica piuttosto urgentemente, dato che il problema non è dell'ultimo mese, ma si è protratto per molto, troppo tempo, e ora si dovrebbe affrontare.

Il punto della questione è un altro. Se è opportuno che faccia io il primo passo contattandola senza intenzione di disonorare la mia parola in cui avrei detto che l'avrei aspettata o aspettarla ancora (dopo un mese che non ho sue notizie), e soprattutto come potrei fare nel primo caso.

Cordialmente



Un ragazzo innamorato
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