Ossessione per un ex
Buonasera,
sono 1 ragazzo di 25 anni e tempo fa ho avuto 1 storia con 1 donna più grande di me.Troppo più grande: io 22 lei 40. Il tutto è durato x + di 1 anno, forse e soprattutto xké io non la mollavo. X me è stata la prima vera relazione con 1 donna, prima di lei non avevo avuto nessun altra esperienza. Dopo 1 anno lei non ha retto a questa storia e si è palesemente "rimessa sul mercato" e tempo qualche mese ha conosciuto un ragazzo (anche questo più giovane di lei - 35 lui 41 lei) e dopo 2 mesi convivevano già. Sono stato malissimo e ho avuto nei suoi riguardi un atteggiamento compulsivo: dovevo sapere dove andava con lui, cosa facevano, se uscivano…a volte mi andava di sapere anche se in quel giorno avevano rapporti sessuali. La mia ossessione trovava sfogo negli sms che mandavo numerosissimi a lei anche se aveva un altra persona vicino. Tutto questo è durato per 1 bel po ma quando ne stavo per uscire la beffa: i 2 si sono lasciati e lei ha chiesto aiuto a me x quanto stesse male. Io nn mi sono tirato indietro ma sono ricaduto nell'ossessione. Dovevo sapere dove stava cosa faceva dove andava chi vedeva…! X alcuni tempi tutto è andato alla perfezione in quanto lei teneva testa al "gioco" ma ad 1 certo punto (quando ha iniziato a stare meglio) ha voluto troncare questo cordone ombelicale e mi ha rigettato nel baratro. Ora lei è furtiva, mi mente, mi dice che fa 1 cosa ma poi io scopro che fa tutt'altro. Mi dice che va in tal posto con tale amica poi invece esco e vedo questa amica in giro da sola e di lei nessuna traccia. Poi mi chiudo in casa e inizio a chiamarla a tel. per chiederle perché mi ha mentito ma puntualmente lei spegne il tel. per nn farsi rintracciare. E lo stomaco inizia a vorticare ho spasmi senso di nausea voglia di gridare inizio a tremare perché sento di non avere la situazione sotto controllo; xké nn so dove sta, dove è andata, con chi, a far cosa,a che ora tornerà a casa ecc…! Ho 1 grande terrore(ingiustificato)ke veda altri uomini e che rinizi una nuova storia. Ingiustificato in quanto non potrei mai vivere la mia vita con lei a causa di un divario di età notevole (e a dire il vero faccio fatica a giustificare questo mio atteggiamento in quanto se la guardo con obiettività la vedo "vecchia" e in fondo non così bella come invece credo che sia). Sta di fatto ke sto male. Sto annientandomi sto bruciando la mia vita dietro a questo gioco che so che non mi porterà a nulla se non a star male. Vivo le mie giornate attaccate al tel. a inviare sms che sono la cronaca della mia giornata e di ciò che faccio attimo per attimo e vorrei che anche lei facesse lo stesso con me (ma non lo fa e ci sto male). Lei vive la sua vita e io passo la mia a pensare a lei a star male per lei. Non ho + amici, son rimasto solo passo tutti i giorni a casa esco solo per andare a lavoro. Il resto della mia vita la passo su un divano a pensare a lei con il tel.sempre in mano nella speranza che lei risponda ai miei sms.
Vi prego aiutatemi…non so cm uscirne
sono 1 ragazzo di 25 anni e tempo fa ho avuto 1 storia con 1 donna più grande di me.Troppo più grande: io 22 lei 40. Il tutto è durato x + di 1 anno, forse e soprattutto xké io non la mollavo. X me è stata la prima vera relazione con 1 donna, prima di lei non avevo avuto nessun altra esperienza. Dopo 1 anno lei non ha retto a questa storia e si è palesemente "rimessa sul mercato" e tempo qualche mese ha conosciuto un ragazzo (anche questo più giovane di lei - 35 lui 41 lei) e dopo 2 mesi convivevano già. Sono stato malissimo e ho avuto nei suoi riguardi un atteggiamento compulsivo: dovevo sapere dove andava con lui, cosa facevano, se uscivano…a volte mi andava di sapere anche se in quel giorno avevano rapporti sessuali. La mia ossessione trovava sfogo negli sms che mandavo numerosissimi a lei anche se aveva un altra persona vicino. Tutto questo è durato per 1 bel po ma quando ne stavo per uscire la beffa: i 2 si sono lasciati e lei ha chiesto aiuto a me x quanto stesse male. Io nn mi sono tirato indietro ma sono ricaduto nell'ossessione. Dovevo sapere dove stava cosa faceva dove andava chi vedeva…! X alcuni tempi tutto è andato alla perfezione in quanto lei teneva testa al "gioco" ma ad 1 certo punto (quando ha iniziato a stare meglio) ha voluto troncare questo cordone ombelicale e mi ha rigettato nel baratro. Ora lei è furtiva, mi mente, mi dice che fa 1 cosa ma poi io scopro che fa tutt'altro. Mi dice che va in tal posto con tale amica poi invece esco e vedo questa amica in giro da sola e di lei nessuna traccia. Poi mi chiudo in casa e inizio a chiamarla a tel. per chiederle perché mi ha mentito ma puntualmente lei spegne il tel. per nn farsi rintracciare. E lo stomaco inizia a vorticare ho spasmi senso di nausea voglia di gridare inizio a tremare perché sento di non avere la situazione sotto controllo; xké nn so dove sta, dove è andata, con chi, a far cosa,a che ora tornerà a casa ecc…! Ho 1 grande terrore(ingiustificato)ke veda altri uomini e che rinizi una nuova storia. Ingiustificato in quanto non potrei mai vivere la mia vita con lei a causa di un divario di età notevole (e a dire il vero faccio fatica a giustificare questo mio atteggiamento in quanto se la guardo con obiettività la vedo "vecchia" e in fondo non così bella come invece credo che sia). Sta di fatto ke sto male. Sto annientandomi sto bruciando la mia vita dietro a questo gioco che so che non mi porterà a nulla se non a star male. Vivo le mie giornate attaccate al tel. a inviare sms che sono la cronaca della mia giornata e di ciò che faccio attimo per attimo e vorrei che anche lei facesse lo stesso con me (ma non lo fa e ci sto male). Lei vive la sua vita e io passo la mia a pensare a lei a star male per lei. Non ho + amici, son rimasto solo passo tutti i giorni a casa esco solo per andare a lavoro. Il resto della mia vita la passo su un divano a pensare a lei con il tel.sempre in mano nella speranza che lei risponda ai miei sms.
Vi prego aiutatemi…non so cm uscirne
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È evidente che questa donna o non si rende conto di come ti senti, o finge di non accorgersene e ci passa sopra perché in fondo la situazione la diverte. Non c'è nulla di male, di principio, ad avere una storia con una persona molto più grande di età. Il rischio non sta nell'età, ma nella diversa esperienza che una persona matura può avere nel gestire i sentimenti e nel non cadere nel baratro, come invece sta accadendo a te. Età differenti significa obiettivi di vita differenti, diverse visioni del mondo, diversi valori. Aggiungo anche, si presume che una persona più grande dovrebbe essere più responsabile e meno cinica, ma sai, a questo mondo certe cose sono un optional.
Purtroppo da qui non ti si può dare l'aiuto che cerchi. Se credi di aver bisogno di un supporto psicologico devi rivolgerti a un collega di persona.
Cordiali saluti
Purtroppo da qui non ti si può dare l'aiuto che cerchi. Se credi di aver bisogno di un supporto psicologico devi rivolgerti a un collega di persona.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gent.le ragazzo,
ci hai scritto un mese fa descrivendoti come ossessionato e depresso a causa della relazione con una donna matura, ci hai accennato alla rabbia e all'autoisolamento che sta "impoverendo" la sua vita relazionale, d'altro canto ti ritieni una persona interessante e affermata dal punto di vista lavorativo, quindi più emancipato rispetto ai tuoi coetanei.
Un percorso di psicoterapia inteso come percorso di crescita personale e non come "cura" della depressione e/o ossessione ( peraltro non diagnosticate da uno psicoterapeuta, ma frutto della tua ricerca di informazioni in internet), può offrirti l'opportunità di riconquistare il potere personale e di instaurare un dialogo interiore autentico e in sintonia con i tuoi bisogni affettivi.
Riguardo alla preoccupazione del giudizio dei tuoi genitori, mi chiedo se non si tratti di un alibi che nasconda invece il timore di scoprire la presenza di eventuali psicopatologie, in altre parole, attribuisci ai tuoi genitori le tue preoccupazioni, piuttosto che riconoscerle come tali
A tal proposito ti consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
ci hai scritto un mese fa descrivendoti come ossessionato e depresso a causa della relazione con una donna matura, ci hai accennato alla rabbia e all'autoisolamento che sta "impoverendo" la sua vita relazionale, d'altro canto ti ritieni una persona interessante e affermata dal punto di vista lavorativo, quindi più emancipato rispetto ai tuoi coetanei.
Un percorso di psicoterapia inteso come percorso di crescita personale e non come "cura" della depressione e/o ossessione ( peraltro non diagnosticate da uno psicoterapeuta, ma frutto della tua ricerca di informazioni in internet), può offrirti l'opportunità di riconquistare il potere personale e di instaurare un dialogo interiore autentico e in sintonia con i tuoi bisogni affettivi.
Riguardo alla preoccupazione del giudizio dei tuoi genitori, mi chiedo se non si tratti di un alibi che nasconda invece il timore di scoprire la presenza di eventuali psicopatologie, in altre parole, attribuisci ai tuoi genitori le tue preoccupazioni, piuttosto che riconoscerle come tali
A tal proposito ti consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Utente
Piu che "un mese fa" credo di aver scritto dello stesso problema 1 anno fa..! Questo a dimostrazione che sono ancora qui a star male...! E ho un solo obiettivo che è quello di uscire da questo vortice e riprendere il contatto con la vita quella vera quella che ti da un valido motio per stare a questo mondo...! Cosi mi sento un vegetale che vive solo per soffrire...!! Vi ringrazio comunque per le celerissime risposte ma credo di non essermi spiegato bene, di non essere riuscito a far passare appieno il mio disagio.
Saluti
Saluti
[#4]
Anzi, direi che il tuo disagio è passato piuttosto bene, ma a nostra volta dobbiamo ammettere che forse non siamo riusciti a far passare il messaggio che da qui, purtroppo, non si può fornirti l'aiuto che chiedi.
Più un problema è pressante, meno lo psicologo può fare a distanza per dare aiuto.
Cordiali saluti
Più un problema è pressante, meno lo psicologo può fare a distanza per dare aiuto.
Cordiali saluti
[#5]
Gent.le ragazzo,
mi spiace per la svista che sembra però confermare una sorta di "stagnazione" nella tua condizione e rischia di alimentare sofferenza ed esasperazione.
A mio parere hai espresso molto chiaramente il tuo vissuto, ma descriverlo all'interno di una consulenza on line è un'esperienza completamente diversa da quella che puoi vivere all'interno di una " relazione terapeutica" ovvero di una psicoterapia, a volte non è facile chiedere aiuto ma io credo che tu abbia già fatto il primo passo.
Riporto un passaggio dell'articolo che ti ho consigliato:
"Concludo questo articolo con le parole di una cliente che descrive la sua esperienza durante la psicoterapia:
“La fatica più grande: affidarmi ad un'altra persona (…) ma la salvezza è stata proprio quella. Abbandonarmi e scoprire il sollievo di non annegare (…) di non precipitare nel vuoto della pazzia, perché uno sguardo altro mi sosteneva (…) dare voce a tutte le parti di me, dare a tutte una dignità e diritto di esistere con la loro verità. Ho scoperto che non volevo perderne neppure una, in tutte mi sono riconosciuta” (Kopp, 1975, pp. 26)."
mi spiace per la svista che sembra però confermare una sorta di "stagnazione" nella tua condizione e rischia di alimentare sofferenza ed esasperazione.
A mio parere hai espresso molto chiaramente il tuo vissuto, ma descriverlo all'interno di una consulenza on line è un'esperienza completamente diversa da quella che puoi vivere all'interno di una " relazione terapeutica" ovvero di una psicoterapia, a volte non è facile chiedere aiuto ma io credo che tu abbia già fatto il primo passo.
Riporto un passaggio dell'articolo che ti ho consigliato:
"Concludo questo articolo con le parole di una cliente che descrive la sua esperienza durante la psicoterapia:
“La fatica più grande: affidarmi ad un'altra persona (…) ma la salvezza è stata proprio quella. Abbandonarmi e scoprire il sollievo di non annegare (…) di non precipitare nel vuoto della pazzia, perché uno sguardo altro mi sosteneva (…) dare voce a tutte le parti di me, dare a tutte una dignità e diritto di esistere con la loro verità. Ho scoperto che non volevo perderne neppure una, in tutte mi sono riconosciuta” (Kopp, 1975, pp. 26)."
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 08/12/2011.
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