Depressione e aumento di peso: bulimia?

Salve a tutto lo staff,
sono una ragazza di 18 anni che soffre di depressione da almeno 5 anni. La mia questione stavolta è questa:
Nell'arco di pochi mesi sono ingrassata di molti kili (circa a ritmo di 1 o 2 al mese), ho sempre fatto sport in maniera abbastanza regolare, tranne quando mi ammalavo (piuttosto spesso nell'ultimo anno), mangio normalmente, e in casi rari mi assale la fame per "spuntini" fuori dall'orario dai pasti. Insomma, teoricamente avrei dovuto mantenere il mio peso.
Invece, da gennaio che pesavo 74 kili sono passata a 81 adesso. Ero già in sovrappeso, perché sono alta 1 metro e 71, quindi avevo deciso, già da gennaio, di iniziare una dieta...(oltretutto la stessa che avevo seguito un anno prima della mia dietista), ma dopo un paio di mesi senza risultati, ecco che arriva la mononucleosi: a casa con la febbre per 2 mesi. Pensai di ridurre un po' le calorie della dieta, mo non contò a nulla. Ripresa l'attività fisica, mi sono arrivati i primi dolori addominali e aritmie no-stop. Facevo sempre più fatica a fare aerobica con costanza, ma mi impegnavo lo stesso. Risultato? Peso più adesso di quando ero riuscita a calare 2 anni fa, con la stessa dieta. Cerco di impegnarmi tutt'ora, è una settimana che ho fatto aerobica per 5 volte a settimana, seguendo una dieta (non drastica, ma prescritta), e sono ingrassata di quasi 2 kili. Allora mi chiedo: com'è possibile? Secondo voi questo problema potrebbe essere legato alla bulimia, o l'aumento di peso potrebbe semplicemente concernere la mia depressione?
Grazie per la vostra consultazione.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Più comunemente alla depressione viene associato il dimagrimento. Ci sono però forme depressive, dette atipiche, in cui si può apprezzare un aumento di peso.

Diciamo però che una valutazione psicologica te la consiglio perchè c'è la necessità di capire cos'hai. Solo successivamente si può lavorare su altri aspetti, e quindi anche il peso.

In quest'ottica si possono utilizzare i diari alimentari, utili non solo per capire cosa mangi "in eccesso", quanto dove si trova la criticità che ti porta a mangiare di più (spuntino): ad esempio saltare un pasto spalanca la porta alle abbuffate. Oppure determinate emozioni (che il depresso può fare fatica a nominare perchè la tristezza o la rabbia "coprono" tutto il resto) che spingono in modo automatico a ingerire cibo.

Hai già sentito uno psicologo? Ne hai parlato col medico di base?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Grazie per la risposta rapidissima.
In alcuni momenti, ora che ci penso, mi sentivo talmente triste che mi passava la voglia di mangiare; oppure saltavo l'attività fisica, sentendomi di conseguenza in colpa per giorni... Per ovviare a questo problema, a volte mangiavo per costrizione, pur di non "sgarrare" sulla dieta. Purtroppo lo sport non mi piace e mi sforzo moltissimo anche solo per fare quei 30 minuti al giorno...
Ho cominciato da poco le mie sedute dallo psicologo, ma ancora non gli ho parlato di questo problema... Ad essere sincera mi vergogno, perché l'argomento del peso mi mette molto a disagio.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
La tristezza, cui è legata la depressione, rallenta tutte le attività del corpo. Quindi è chiaro che non hai voglia di mangiare, ma nemmeno di fare sport. E' una reazione fisiologica e ha poco senso forzare il corpo. Questo perchè da un punto di vista evolutivo la tristezza serve per conservare energie. E' sull'aspetto che sta sotto l'evento (magari interno) che ha generato una perdita e la conseguente tristezza che devi lavorare con la psicologa.

Il senso di colpa, scusa la franchezza, ma mi pare incongruo: che cosa avresti rovinato o danneggiato per sentirti in colpa? Anzi, per fortuna che ti fermi quando sei triste (la tristezza si avverte a volte anche con la percezione di stanchezza).

Prova a capire, eventualmente, se c'è uno sport che possa appassionarti di più: se non ti piace la corsa, puoi provare il nuoto, il ciclismo o sport di squadra. Insomma se fai contro voglia qualcosa è chiaro che i risultati sperati non ci saranno e vivrai tutto come un peso. Fai delle prove per capire cosa ti fa divertire di più.

Per quanto riguarda la vergogna e la relazione terapeutica, prova a partire proprio da questa emozione, magari dicendo alla tua dottoressa "Lo sa che mi vergogno perfino a dirlo, ma .....". La relazione e l'autenticità in terapia sono fondamentali.

Ti incollo un link sulla depressione https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html

Saluti,
[#4]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Finora l'unico sport che sembra destare il mio interesse è il pattinaggio sul ghiaccio, un'attività alquanto difficile da praticare in pianura! In ogni caso proverò a cercare ancora...
Vorrei tanto raggiungere i miei obiettivi, qualche volta.

Di certo ne parlerò col mio psicoterapeuta.

Siete stati esaurienti,
grazie di nuovo.
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Puoi chiedere alla terapeuta di aiutarti a porre obiettivi che siano, però, sensati, ovvero raggiungibili e misurabili, in maniera tale da poter apprrezzare i risultati.
In altre parole se ti poni l'obiettivo di perdere x kg al mese o alla fine di una dieta (obiettivo irraggiungibile), il risultato sarà sentire molta frustrazione, sentirsi non all'altezza. Se invece gli obiettivi sono raggiungibili, avrai certamente la sensazione di potercela fare. Quindi potrebbe darsi che in passato tu ti fossi posta obiettivi troppo ambiziosi. Nelle diete e nello sport bisogna lavorare con costanza ma a piccoli passi (è come avere la pretesa di correre una maratona senza avere il fiato per farlo!!).

Ogni volta che un obiettivo è raggiunto, una piccola gratificazione che ti concederai (di qualunque tipo) servirà ad incoraggiarti a continuare in quella direzione.

Saluti,
[#6]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
"Procedere a piccoli passi", mi sembra un'ottima idea. Seguirò certamente il suo consiglio,
arrivederci.
[#7]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Facci sapere come procede.

Un saluto,
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