Ritorno paura della morte
Buonasera a tutti,
scrissi a questo sito 2 anni fa circa per lo stesso problema, ed ebbi come consiglio quello di contattare uno specialista,e visto che il consiglio fu utile, vi riscrivo. In sintesi: due anni fa a 32 anni iniziai ad avere la paura ossessiva della morte, irrazionale e continua. Dopo un apice della paura andai da uno psicologo per 3 mesi e ciò mi aiutò; parlarne mi rese sereno.
Per due anni (o un anno e mezzo, non so stabilirlo) sono stato sereno e anzi "forte"; tra l'altro ho affrontato una difficile situazione lavorativa, uscendone in modo positivo, affrontando a metà dell'anno anche una situazione di rischio di morte (holliwodiana tra l'altro, cioè una nave nel mare agitato) in modo forte e a mio modo audace.
Dopo tutto ciò ho ritrovato una situazione lavorativa tranquilla ma proprio qui è ripresa l'ossessione, stavolta molto più lucida e spietata (paura della mia inesistenza, paura di lasciare tutto, paura della morte improvvisa).
Non so più cosa pensare, credevo il problema in via di risolvimento e invece si è presentato con un carico di orrore che nemmeno la prima volta aveva; probabilmente tornerò dal vostro collega ma vorrei prima un parere da voi... forse vorrei solo una rassicurazione.
P.s. in questo preciso momento il pensiero non è presente ma per due giorni mi ha martellato e sono molto stanco a causa di ciò.
scrissi a questo sito 2 anni fa circa per lo stesso problema, ed ebbi come consiglio quello di contattare uno specialista,e visto che il consiglio fu utile, vi riscrivo. In sintesi: due anni fa a 32 anni iniziai ad avere la paura ossessiva della morte, irrazionale e continua. Dopo un apice della paura andai da uno psicologo per 3 mesi e ciò mi aiutò; parlarne mi rese sereno.
Per due anni (o un anno e mezzo, non so stabilirlo) sono stato sereno e anzi "forte"; tra l'altro ho affrontato una difficile situazione lavorativa, uscendone in modo positivo, affrontando a metà dell'anno anche una situazione di rischio di morte (holliwodiana tra l'altro, cioè una nave nel mare agitato) in modo forte e a mio modo audace.
Dopo tutto ciò ho ritrovato una situazione lavorativa tranquilla ma proprio qui è ripresa l'ossessione, stavolta molto più lucida e spietata (paura della mia inesistenza, paura di lasciare tutto, paura della morte improvvisa).
Non so più cosa pensare, credevo il problema in via di risolvimento e invece si è presentato con un carico di orrore che nemmeno la prima volta aveva; probabilmente tornerò dal vostro collega ma vorrei prima un parere da voi... forse vorrei solo una rassicurazione.
P.s. in questo preciso momento il pensiero non è presente ma per due giorni mi ha martellato e sono molto stanco a causa di ciò.
[#1]
Gentile Utente,
ricontattare lo psicologo può essere una scelta saggia, soprattutto in relazione della traumatica esperienza fatta lo scorso anno.
Forse lo stress ha inciso sulla modalità di pensiero che probabilmente è ossessiva. In passato che tipo di lavoro ha svolto con lo psicologo? Si è trattato di un sostegno o di una psicoterapia? come mai è terminata dopo tre mesi?
ricontattare lo psicologo può essere una scelta saggia, soprattutto in relazione della traumatica esperienza fatta lo scorso anno.
Forse lo stress ha inciso sulla modalità di pensiero che probabilmente è ossessiva. In passato che tipo di lavoro ha svolto con lo psicologo? Si è trattato di un sostegno o di una psicoterapia? come mai è terminata dopo tre mesi?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
>>> andai da uno psicologo per 3 mesi e ciò mi aiutò; parlarne mi rese sereno
>>>
L'ansia non si risolve "parlando". Deve contattare uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, che le dia prescrizioni comportamentali da mettere in atto fra una seduta e l'altra per imparare a gestire i momenti dove l'ansia arriva, in modo da farla andare via.
Cordiali saluti
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L'ansia non si risolve "parlando". Deve contattare uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, che le dia prescrizioni comportamentali da mettere in atto fra una seduta e l'altra per imparare a gestire i momenti dove l'ansia arriva, in modo da farla andare via.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Gentile Utente,
Più che la frequenza degli attacchi di ansia, che ogni due anni magari a lei potrebbe andare già bene, colpisce la difficoltà a conviverci, aspetto per cui fa bene a pensare di aggiungere una parte di terapia, come prima aveva fatto bene a pensare di interromperla se i suoi obiettivi erano già raggiunti.
Se le può essere di aiuto la paura di morire più che una nemica è associata a scelte importanti che si vogliono compiere nella vita. Provi a pensare se si trova ora in questa situazione.
Più che la frequenza degli attacchi di ansia, che ogni due anni magari a lei potrebbe andare già bene, colpisce la difficoltà a conviverci, aspetto per cui fa bene a pensare di aggiungere una parte di terapia, come prima aveva fatto bene a pensare di interromperla se i suoi obiettivi erano già raggiunti.
Se le può essere di aiuto la paura di morire più che una nemica è associata a scelte importanti che si vogliono compiere nella vita. Provi a pensare se si trova ora in questa situazione.
Dr. Edoardo Riva
Psicologo, Psicoterapeuta
[#4]
Ex utente
Per oggi ho realizzato due buoni obiettivi: il primo è contattare un vostro collega di questa città per questo problema e il secondo riuscire a rispondere a questo topic, visto che sono negato con il computer.
A parte gli scherzi, spero che questo secondo incontro sia favorevole come quelli di due anni orsono; rispondo ai vostri interventi
@ dott. Pileci E' terminata dopo 3 mesi perchè ho trovato un nuovo lavoro e mi sono dovuto spostare di provincia; alla seconda domanda non saprei rispondere, posso solo dire che non mi somministrò alcuna medicina ma avemmo sedute piuttosto frequenti in cui gli spiegai la mia paura di allora, come ho detto fu positivo anche il solo parlarne finalmente con qualcuno.
@ dott Riva Sicuramente ho avuto scelte molto importanti, e cioè il cambiamento del lavoro e un'alimentazione più corretta (può sembrare poco ma l'ho conquistata a fatica).
L'unica cosa che continua a spaventarmi è che questa non è paura immotivata o sottovalutabile, ma è una cosa esistente e reale, e sicura; può essere infantile ma l'unica cosa che realmente riesce a calmarmi per ora è pensare che un domani la scienza potrà invertire l'invecchiamento (magari è impossibile ma è un barlume di speranza che mi rasserena).
A parte gli scherzi, spero che questo secondo incontro sia favorevole come quelli di due anni orsono; rispondo ai vostri interventi
@ dott. Pileci E' terminata dopo 3 mesi perchè ho trovato un nuovo lavoro e mi sono dovuto spostare di provincia; alla seconda domanda non saprei rispondere, posso solo dire che non mi somministrò alcuna medicina ma avemmo sedute piuttosto frequenti in cui gli spiegai la mia paura di allora, come ho detto fu positivo anche il solo parlarne finalmente con qualcuno.
@ dott Riva Sicuramente ho avuto scelte molto importanti, e cioè il cambiamento del lavoro e un'alimentazione più corretta (può sembrare poco ma l'ho conquistata a fatica).
L'unica cosa che continua a spaventarmi è che questa non è paura immotivata o sottovalutabile, ma è una cosa esistente e reale, e sicura; può essere infantile ma l'unica cosa che realmente riesce a calmarmi per ora è pensare che un domani la scienza potrà invertire l'invecchiamento (magari è impossibile ma è un barlume di speranza che mi rasserena).
[#5]
Gentile Utente,
è probabile che lei abbia abbandonato prima del tempo il percorso psicoterapeutico e che non tutto sia stato risolto in quei 3 mesi.
Chi la seguiva era d'accordo a interrompere il lavoro?
Il fatto che la sua paura abbia come oggetto una situazione concreta non fa alcuna differenza, dal momento che ciò che conta non è tanto l'oggetto dei suoi pensieri quanto la sensazione di impotenza che lei prova di fronte ad un evento che prima o poi riguarda tutti, ma che non per questo turba l'esistenza di tutti.
Sarà quindi necessario lavorare sulla sua eccessiva concentrazione su questo tema, e ha preso la decisione giusta contattando uno psicologo per riprendere il percorso interrotto tempo fa.
Cordiali saluti,
è probabile che lei abbia abbandonato prima del tempo il percorso psicoterapeutico e che non tutto sia stato risolto in quei 3 mesi.
Chi la seguiva era d'accordo a interrompere il lavoro?
Il fatto che la sua paura abbia come oggetto una situazione concreta non fa alcuna differenza, dal momento che ciò che conta non è tanto l'oggetto dei suoi pensieri quanto la sensazione di impotenza che lei prova di fronte ad un evento che prima o poi riguarda tutti, ma che non per questo turba l'esistenza di tutti.
Sarà quindi necessario lavorare sulla sua eccessiva concentrazione su questo tema, e ha preso la decisione giusta contattando uno psicologo per riprendere il percorso interrotto tempo fa.
Cordiali saluti,
Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 27/11/2011.
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