Attachi di panico
salve, circa due mesi fa ho dovuto fare una risonanza magnetica, mai fatta prima, quasi alla fine ho dovuto interrompere perchè son so cosa mi sia presa , ho cominciato a tremare a sentirmi "stretta" in quel lettino ,volevo scappare, non riuscivo a stare ferma, ,non mi era mai successa prima, sono stata male per due giorni, sentivo una brutta sensazione al petto, come se avessi qualcosa che mi comprimeva dentro, non so spiegarmi bene, sono andata dalla mia dottoressa di famiglia e mi ha prescritto delle gocce , ma io ho cercato di farmi forza da sola, pensando fosse solo causa di questo esame, oggi però ero in metropolitana, era affollatissima,il cuore ha cominciato a battere fortissimo ,tremavo ho cominciato a tirarmi via la ciarpa, aprire il giubbotto,perchè mi sembrava di soffocare , per fortuna, arrivati alla fermata duomo, sono scesi in tanti ed io piano piano mi sono calmata ,a distanza di ore però sento questa cosa al petto che mi stringe il petto, come se avessi una nostalgia, ,un dolore causato di tristezza, non ,lo so, sono seriamente preoccupata, ho due bambini ed ho paura si ripresenti ancora, nel posto meno pensato ,cosa dovrei fare?come posso capire la causa di questa cosa che mi fa stare così male? grazie mille,pero tanto possiate aiutarmi
[#1]
>>> come posso capire la causa di questa cosa che mi fa stare così male?
>>>
Semplice: non le serve capire. Non serve capire da dove viene l'ansia per poterla sconfiggere. E anche saperlo spesso non aiuta. Perciò se gli attacchi che sta avendo le stanno limitando la capacità d'azione nella vita di tutti i giorni, dovrebbe rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia e chiedere un parere.
Cordiali saluti
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Semplice: non le serve capire. Non serve capire da dove viene l'ansia per poterla sconfiggere. E anche saperlo spesso non aiuta. Perciò se gli attacchi che sta avendo le stanno limitando la capacità d'azione nella vita di tutti i giorni, dovrebbe rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia e chiedere un parere.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Può percorrere sia una strada che l'altra. In una metropoli come Milano non c'è che l'imbarazzo della scelta. Se decide per l'Asl, deve chiedere un primo colloquio psicologico, di solito non c'è bisogno dell'impegnativa del medico. Se decide per il professionista può consultare liste pubbliche di nominativi, come l'elenco iscritti a questo sito o l'Ordine degli Psicologi Psicoterapeuti della Lombardia.
Nel pubblico però non potrà scegliere il professionista da cui farsi seguire né la sua specializzazione, nel privato ovviamente sì.
Cordiali saluti
Nel pubblico però non potrà scegliere il professionista da cui farsi seguire né la sua specializzazione, nel privato ovviamente sì.
Cordiali saluti
[#4]
Gentile signora, Le suggerisco di domandare anche al medico di base perchè in molte strutture pubbliche, come quella in cui lavoro io, si accede con l'impegnativa del medico anche per il primo colloquio.
Credo dipenda dalla regione e da progetti implementati nelle strutture.
Il mio suggerimento è di scegliere uno psicologo psicoterapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale, perchè evidenze empiriche ne hanno dimostrato l'efficacia nel trattamento dei disturbi d'ansia.
Cordiali saluti,
Credo dipenda dalla regione e da progetti implementati nelle strutture.
Il mio suggerimento è di scegliere uno psicologo psicoterapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale, perchè evidenze empiriche ne hanno dimostrato l'efficacia nel trattamento dei disturbi d'ansia.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Gentile signora,
quello che ci descrive sembrerebbe proprio essere stato un attacco di panico scatenato da una situazione oggettivamente fastidiosa come l'esecuzione della rmn (che causa problemi a molte persone).
Prima di quell'episodio non le era mai successo nulla del genere?
Oppure a pensarci bene le viene in mente qualche altro momento in cui ha provato il forte malessere che ci ha descritto?
Ovviamente si è molto spaventata e quando si è trovata in circostanze simili (metrò affollato) si è innescato un identico stato di malessere e ora lei teme che le succeda di nuovo.
E' tipico di chi si trova a vivere queste esperienze sviluppare la cosiddetta "paura della paura", che un po' alla volta porta ad evitare situazioni potenzialmente ansiogene e a vivere una vita sempre meno serena.
Ha fatto bene a intervenire subito per risolvere la questione: è importante evitare che il problema si aggravi o si cronicizzi, perciò è fondamentale non lasciar passare il tempo nella speranza che "passi da solo".
E' inoltre sicuramente importante che lei abbia presente il rischio di influenzare i suoi figli con il malessere che prova, perchè bambini e ragazzini sono sempre turbati nel vedere un genitore che sta poco bene.
quello che ci descrive sembrerebbe proprio essere stato un attacco di panico scatenato da una situazione oggettivamente fastidiosa come l'esecuzione della rmn (che causa problemi a molte persone).
Prima di quell'episodio non le era mai successo nulla del genere?
Oppure a pensarci bene le viene in mente qualche altro momento in cui ha provato il forte malessere che ci ha descritto?
Ovviamente si è molto spaventata e quando si è trovata in circostanze simili (metrò affollato) si è innescato un identico stato di malessere e ora lei teme che le succeda di nuovo.
E' tipico di chi si trova a vivere queste esperienze sviluppare la cosiddetta "paura della paura", che un po' alla volta porta ad evitare situazioni potenzialmente ansiogene e a vivere una vita sempre meno serena.
Ha fatto bene a intervenire subito per risolvere la questione: è importante evitare che il problema si aggravi o si cronicizzi, perciò è fondamentale non lasciar passare il tempo nella speranza che "passi da solo".
E' inoltre sicuramente importante che lei abbia presente il rischio di influenzare i suoi figli con il malessere che prova, perchè bambini e ragazzini sono sempre turbati nel vedere un genitore che sta poco bene.
Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359
[#7]
..come posso capire la causa di questa cosa che mi fa stare così male?...
Gentile utente queste due letture le saranno sicuramente utili
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1399-panico-e-ossessioni-quali-terapie.html
saluti
Gentile utente queste due letture le saranno sicuramente utili
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1399-panico-e-ossessioni-quali-terapie.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#8]
Utente
Ringrazio infinitamente per le vostre risposte, (chiedo scusa se il mio italiano non è molto corretto), in realtà penso di no ,sono straniera abito in Italia da 14 anni, e come tutti ho dei momento di nostalgia, tristezza ,per tutto quello che comporta il fatto di lasciare le proprie radici, per cui diciamo che ci convivo e sono portata ormai a farmi forza ,e convincermi che questi momenti passano,e cerco di pensare positivo, la stessa cosa ho fatto quando mi è successa questa cosa in ospedale e poi in metropolitana, penso di venirne fuori perchè sono forte ,ma ho visto che quando è successa in ospedale la motivazione è stata quella di la rmn, ma in metro l'ho sentita arrivare, piano piano mi mancava il fiato, sentivo caldo,il cuore batteva fortissimo,le mani tremavano ,volevo uscire e non potevo , allora ho cominciato a dirmi ,dai ,manca poco, vedrai non è niente ,per fortuna la gente ha cominciato a scendere e piano piano mi sono ripresa, però mi preoccupa il dopo, mi lascia una brutta sensazione ,mi sento triste , amareggiata, fragile, mi sento giù ,ma tanto. vorrei tanto non mi succeda più, ma poi non vorrei dipendere di ansiolitici,
comunque non lo so quando potrebbe succedere, e si succedessi mentre guido e per di più con i miei bambini?, non voglio sottovalutare la situazione, ma le persone che ho intorno a me non capiscono, mi chiedo ,e se questa cosa fosse depressione, anche se la parola stessa mi fa paura. Vi ringrazio ancora. un saluto
comunque non lo so quando potrebbe succedere, e si succedessi mentre guido e per di più con i miei bambini?, non voglio sottovalutare la situazione, ma le persone che ho intorno a me non capiscono, mi chiedo ,e se questa cosa fosse depressione, anche se la parola stessa mi fa paura. Vi ringrazio ancora. un saluto
[#9]
Gentile signora, il disagio va inquadrato e poi curato.
Tuttavia credo di poterLe dire che quello che si è verificato in metropolitana probabilmente ha avuto origine da un disagio legato al luogo affollato o al caldo, sensazioni in sè molto comuni e banali, che però alcune persone che soffrono d'ansia fanno fatica a riconoscere e percepiscono subito il senso di "stare male" (alessitimia).
E' vero, Lei ha gestito la situazione, anche se sarebbe opportuno apprendere modalità funzionali per intercettare da subito e gestire l'ansia per evitare proprio ciò che La preoccupa: "...mi preoccupa il dopo, mi lascia una brutta sensazione ,mi sento triste , amareggiata, fragile, mi sento giù ,ma tanto. vorrei tanto non mi succeda più, ma poi non vorrei dipendere di ansiolitici..."
Questo è un lavoro psicoterapico. Nel frattempo può leggere questo articolo https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Le faccio tanti auguri,
Tuttavia credo di poterLe dire che quello che si è verificato in metropolitana probabilmente ha avuto origine da un disagio legato al luogo affollato o al caldo, sensazioni in sè molto comuni e banali, che però alcune persone che soffrono d'ansia fanno fatica a riconoscere e percepiscono subito il senso di "stare male" (alessitimia).
E' vero, Lei ha gestito la situazione, anche se sarebbe opportuno apprendere modalità funzionali per intercettare da subito e gestire l'ansia per evitare proprio ciò che La preoccupa: "...mi preoccupa il dopo, mi lascia una brutta sensazione ,mi sento triste , amareggiata, fragile, mi sento giù ,ma tanto. vorrei tanto non mi succeda più, ma poi non vorrei dipendere di ansiolitici..."
Questo è un lavoro psicoterapico. Nel frattempo può leggere questo articolo https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Le faccio tanti auguri,
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.8k visite dal 25/11/2011.
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